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domenica 31 agosto 2025

Doloreeee..

 

Azz..Sono qui e Lei non c’e’.
Mi guardo intorno.

Ma e’ tutto inutile.

Ormai e’ finita.
Sento il tempo scrosciare come fosse acqua.
Non posso farcela senza di Lei.

Non in questo momento.
Perche’ non ci sei?

Come ho fatto a sbagliare?

Mi sento un po’ bambino.
Ucciso dalla propria ingenuita’, son proprio un pirla.
Pero’…Non e’ stata colpa mia.

Come puo’ un uomo resistere?
La Natura e’ un qualcosa di superiore che l’uomo avra’ solo l’illusione di poter controllare.
L’illusione… Ah, che bella cosa.

La cosa piu’ dolce che puo’ possedere l’uomo e’ l’illusione.
Almeno in questa so’ che ci sei te, profumata tenera e avvolgente.
Si’ nelle mie illusioni ci sei.

E Dio solo sa quanto sarei felice in questo momento se ci fossi anche nella realta’.
Ma e’ questo il brutto di un illusione…che non e’ reale.

Non ti vedo..
Al massimo, si e’ consapevoli che quella cosa esiste solo nella nostra testa, nel magnifico universo di idee che alberga in ognuno di noi.
Oh, quanto mi piacerebbe vivere nelle mie idee, nel mio universo.
Costretto, invece, a vivere in un mondo che non mi appartiene ma che qualcun altro ha creato, schiacciato da regole non mie.
Un mondo dove tu adesso non ci sei.

Ma ormai e’ inutile parlare.

E’ fatta..
Come faccio adesso?

Oh, no... Ti prego no… Oh, no… Lui e’ uscito.

La Cosa ormai e’ fatta, lo sento persino nell’aria.. doloreee.
No, ti prego non puo’ finire cosi’.

Non ci credo.

Eppure pensavo…Che Lei c’era o ci fosse stata, il verbo non conta piu’ ormai e vengo al sodo..


Pensavo fosse rimasto almeno un rotolo di carta igienica! 

 


Ma purtroppo mi sbagliavo.

Chi e’ causa del suo mal pianga se stesso e mi ripetero’ all’infinito per decinaia o centine di volte..
"Cazzo ma guarda prima di andare a cagare.. testina di vitello”.

venerdì 29 agosto 2025

Answer to Little Red Riding Hood.

 




A volte nella maibox arrivano cose assurde e anche carine se vogliamo e mi riferisco al commento del post The bellissim story of Red Cappuccett. che feci tempo fa, indipendentemente dal fatto che il commento poteva benissimo essere messo al posto giusto e non nascosto come se mi desse il fastidio del commento, io ribadisco che non e’ una traduzione letterale alla favola anche perche’ la favola presenta alcune lacune che sono anacronistiche.
Quella di Cappuccetto Rosso per me, e’ una favola popolata da coglioni.
Ecco a voi, dei buoni motivi per non far mai leggere ai vostri figli detta favola.

Prima di tutto c’e’ la nonna. vecchia, avra’ piu' di novant’anni… ma che cazzo ci fa da sola nel bosco alla sua eta’, che costringe i parenti ad andare e venire dalla sua casa con il rischio anche di essere assaliti dai lupi… ma portatevela a casa, o chiudetela in un ospizio.. mandatela a Villa Arzilla.
Poi c’e’ una figura secondaria che e’ la mamma di Cappuccetto Rosso.
Anche lei, oltre che incutita, e’ sfaticata (perche' dalla nonna ci manda la figlia, e non ci va lei), oserei dire che e’ snaturata (perche’ espone la piccola indifesa al pericolo dei lupi assatanati nascosti nel bosco) ed e’ pure maligna, perche’ prima di uscire cosa va a dire alla povera bimba?
“Tieni, vai dalla nonna e portale vino e focaccia! Ciao… e in bocca al lupo!!!”.

E adesso arriviamo ad un caso veramente patologico.
Il lupo cattivo, o meglio, il lupo deficiente.
Sta morendo di fame, e quando vede Cappuccetto Rosso, invece di mangiarsela, cosa fa?
Le chiede tutto gentile: “Dove vai bella bambina?”
E lei: “Vado dalla nonna”
E ancora il lupo, affamato, e con la bava alla bocca, fa una domanda con un alone di pedofilia: “Cos’hai sotto il grembiule?”
“Vino e focaccia” risponde lei e che deve dire “sono senza mutandine..sbattimi?.
E il lupo che minchia fa? Ha il pranzo, ed ha pure il vino per festeggiare, ma non se la mangia in un sol boccone, come farebbe un lupo normale, con un accettabile quoziente intellettivo, no!

Se ne va invece dalla nonna, e quando arriva li’, sempre piu’ affamato, pensa bene di sfottere la nonna rincitrullita dagli anni fingendosi Cappuccetto Rosso, ma con una voce da uomo delle caverne fumatore con inizio di bronchite.
Toc, toc, bussa il lupo alla porta della nonna.
“Chi e’?”
“Cappuccetto Rosso”
“Avanti”

A questo punto il lupo entra e si mangia la nonna.
Ma e’ da sottolineare ancora una volta, che il lupo, sempre molto affamato, non sarebbe mai entrato a mangiarsi qualcuno senza bussare.
E siamo giunti al momento piu’ geniale della storia.
Il vero capolavoro.
Il lupo, dopo l’antipasto, invece di mettersi dietro la porta con una mazza in mano ad aspettare l’arrivo della bambina per darle una bella randellata tra i denti, cosa fa’?
Decide di prendere per il culo pure lei, e allora si mette le vesti e la cuffia della vecchia e si ficca nel letto.
Arriva quindi l’astuta Cappuccetto Rosso, con la sua intelligenza da ornitorinco in vacanza, (con tutto il rispetto per l’ornitorinco), e quando entra, invece di scappare, e gridare aiuto, o telefonare ai carabinieri o al telefono azzurro, nel vedere quel deficiente del lupo (che tra l’altro aveva incontrato poco prima) cosi’ combinato, travestito, e con il rossetto della nonna, che cazzo fa???
Dice: “Oh nonna, che orecchie grosse… che occhi grossi… che mani grandi… che bocca grande…”

Ma quante cazzo di domande fai, stupida!!!
Se quello non e’ un lupo, come minimo avra’ una malattia contagiosa gravissima che si trasmette per via aerea e che non lascia scampo neanche se tu fossi tutta ricoperta di cellophane. SCAPPAAA VAI FUORI DAI COGLIONIIII!!!
Ma cmq la piccola Cappuccetto Rosso non e’ certo passata alla storia per la sua acuta intelligenza.
E va beh che la nonna dall’alto dei suoi anni, era rimbambita, ma lei, che ci vede bene, che e’ giovane, se mettesse una cuffia e un paio di occhiali da sole al suo cane, come cacchio farebbe a scambiarlo per sua nonna? E i peli? Li aveva visti tutti quei peli del lupo, tipo quelli della Giovanna dopo un mese dalla depilazione insomma? Ma quanto era brutta sta vecchia?

E non scappa, finendo cosi’ tra le fauci del lupo gentile e travestito ..viado e coglione.

Il finale poi, lo conosciamo tutti, e non e’ meno geniale di tutto il resto…….il cacciatore che taglia la pancia al lupo e dalla pancia in questione escono VIVE nonna e nipotina?

Ci troviamo di fronte all’elogio dell’assurdo per chi scrive e piu’ che altro all’insegnamento distorto per chi legge.

E ora capite perche’ da bambini odiavate le favole e preferivate farvi le canne in cantina.. con storie del genere avevate pienamente ragione.


Cocci Nella.

 

Oggi stavo salvando alcuni post dal blog che sarà inchiodato a fine agosto in quanto ho rifiutato di far passare pubblicità e la figlia del Berluska non è di quelle che fanno beneficenza o vanno a messa delle cinque e mi è capitato un post del 2022 che riposto in quanto ho nostalgia del mio animaletto e mo' vi dico...

 


C'e' chi ha un gatto, c'e' chi ha un cane, c'e chi gnola.

Noi abbiamo la coccinella domestica.

Un paio di giorni fa si e' presentata mentre cenavamo e si è messa a camminare sulla tavola, l'abbiamo osservata bene, il colore era arancione e le macchie non erano le solite 7 ma ne aveva molte di piu' e comunque era bella lucida... ha fatto il giro della tavola e poi si è alzata in volo verso la murrina che ci illumina il magnisterio.

Passano due giorni e mentre siamo di nuovo a tavola per cena (con l'aumento che ci ha passato la Meloni possiamo cenare tutte le sere) la Lella ribecca la coccinella arlecchino .. nel frattempo ci siamo informati sulle coccinelle e quelle che hanno molti punti neri sono le arlecchino asiatiche (harmonia axyridis) bestie feroci che divorano gli afidi delle piante a ritmo di un centinaio al giorno (le nostre rosse a 7 puntini ne sgagnano una cinquantina) e ci siamo chiesti che cavolo avesse mangiato e comunque sta coccinella si e' rimessa a gironzolare per la tavola, l'abbiamo fatta salire sulle mani e camminare sulle braccia incespicando nei peli e facendoci il solletico.. non scappava e mentre mi accingevo ad addentare il classico dolcetto dopo grappino con ruta


mi stava sulle dita e alla fine l'ho passata alla Lella in poltrona (dato che era stanca dopo aver lavato i piatti) e la Cocci Nella si e' messa a camminare sulle gambe piazzandosi sulle pantofole..

poi si è addormentata

e allora l'abbiamo messa sulla tavola sperando di non schiacciarla (abbiamo l'eta' dei datteri e quindi è comprensibile dimenticarsi della bestia)..

per scrupolo poi l'abbiamo messa a letto

ma lei voleva stare con noi e quindi ho preso una foglia dell'alloro con cui Lella si fa tisane e l'abbiamo posizionata li..

io mi son sparato un film di azione con lei vicino e ogni tanto la controllavo.. dormiva sempre.. alla fine del film la coccinella è sparita ma son convinto che ritornera' la nostra belva domestica.
 
 

Come volevasi dimostrare, la belva sabato notte si era imboscata e oggi martedi' mentre ero al PC eccola svolazzare sulla Murrina che è il lampadario che ho sulla testa. 
Dove diavolo si era imboscata lo sa solo lei, l'ho cercata dappertutto..nada..  
La Lella ha subito preso dei germi di soia su cui abbiamo posizionato la coccinella che ha gradito e si è messa a passeggiare... probabilmente si sarà dissetata dopo aver sgagnato qualche afide.. ora è li da diverse d'ore e presumo se ne andra' un'altra volta.. tanto dovrebbe tornare considerato che la vita sua dura un paio d'anni.. spero solo di non schiacciarla inavvertitamente come ho fatto con l'uccellino e..al prox aggiornamento...

Aggiornamento 2
alle tre di notte di martedi' 20/11/2022 la belva si è messa in volo..siamo convinti che ritornerà..o almeno lo speriamo 
Aggiornamento 3
Mentre cenavamo è arrivata, la lella ha detto "toglimela dal naso, mi fa il solletico" io ho cercato di farla salire sul mio dito ma lei ..niente ed ha proseguiro verso la fronte e allora Lella l'ha presa
e l'ha messa al suo posto, su un tovagliolo con l'insalata e allora lei ha percorso tutta la foglia sopra e sotto e alla fine si è fermata per il solito riposino... certo che chi leggerà questo post lo troverà pesante ma per me aver ritrovato la mia coccinella mi ha riempito il cuore.. un esserino cosi' piccolo da soddisfazioni e mi dispiacerà quando tutto sarà finito.. e per ora lasciamola dormire

 
AGGIORNAMENTO DEL MERCOLEDI' 
ormai da 5 giorni è animale casalingo e comincio conoscere le sue abitudini, ier sera si è messa a girare attorno alla luce della Murrina, l'ho lasciata fare e per fortuna ho le luci led e quindi non corre il rischio di bruciarsi.. poi l'ho presa e messa a nanna sulla verdura, ma lei era agitata e comminava sulla tavola e la mia paura era di poter schiacciarla inavvertitamente e datosi che il copritavola è fiorato come sfondo e la belva cercava di succhiare i fiori di stoffa o quantomeno forse avrà trovato degli afidi.. cmq si è addormentata e oggi il mio intento è stato quello di crearle un habitat e sono salito sui tetti dei garage dove abbiamo erba e ho riempito un vasetto ed adesso belva si è posizionata e da circa 6 ore non si è mossa.. Lella teme sia morta ma io son sicuro di no e quindi resto in attesa di eventi... 
Aggiornamento di sabato 26/11/2022
Questo è un post diario che penso serva solo a me in quanto chi è esterno non lo potrebbe capire..la bestia gira in casa e non capisco dove possa recuperare quel che le serve per vivere.. la Lella l'ha trovata sulla manica della sua blusa nella notte di venerdi' e l'ha riposizionata nel suo loculo, da parte mia ho cercato di recuperare Afidi ma non ne ho trovati in giro, ho cercato nei tigli e nei rododendri..nada e pensare che in rete ho l'esempio di cosa cercare
Ho inoltre preso come esempio la costruzione di un riparo per l'eventuale letargo invernale
Poi siccome sarà sola ho trovato inserzione di chi vende sia coccinelle che larve

Ad ogni modo da venerdì sera la bestia si è eclissata, ho fatto in tempo a posizionarla su delle foglie di cime di rapa che Lella stava pulendo e ne avevo trovato una con un Afide.. ma la bestia non l'ha cagata .. ora staremo a vedere se si rifarà viva e poi ci si aggiornera'...

 
E' passata una settimana dall'ultimo contatto e non la si vede piu', speriamo che si sia messa in letargo da qualche parte in casa, ho svuotato il suo nascondiglio sul tetto dei garage e speriamo di rivederla al suo eventuale risveglio.. ciao coccinella.. ci manchi



giovedì 28 agosto 2025

Linea Gustav

 


La Linea Gustav fu una linea fortificata difensiva creata dalla Germania nazista in Italia per fermare l’avanzata degli americani. 

Venne approntata nel tardo autunno del ’43 tra Gaeta, in provincia di Latina, e le foci del fiume Sangro, a sud di Pescara, attraverso borghi e vallate dell’Appenino centro-meridionale.

Se volete fare un passo indietro nella storia ecco un percorso a piedi o in mountain bike, su sentieri che furono teatro dei sanguinosi scontri tra alleati e tedeschi nel corso della seconda guerra mondiale.

Un itinerario a tappe in mountain bike che segue il tracciato della Linea Gustav, la fortificazione creata dalla Germania nazista in Italia per fermare l'avanzata degli americani attraverso borghi e vallate dell'Appenino abruzzese tra storia, cultura e paesaggi suggestivi.

Oggi è possibile ripercorrere il tracciato di questa linea fortificata che aveva separato in due in Italia e che in quegli anni è stata testimone di cruente battaglie e di crudeli attacchi alle popolazioni civile e mi riferisco anche alle "marocchinate" fatte dai goumier marocchini inquadrati nel Corpo di spedizione francese che fecero parecchi episodi di violenza sessuale ai danni di migliaia di persone di tutte le età.



Su questa linea gli alleati si bloccarono fino al maggio del 1944, quando si svolse la decisiva battaglia di Montecassino e l’esercito alleato conquistò la vetta del monte, aprendosi la strada per Roma.

La sua posizione strategica sfruttava il tratto più stretto della penisola italiana e gli ostacoli naturali costituiti dalle montagne appenniniche di Abruzzo e Lazio.

Oggi è possibile ripercorrere la tracce di quella terribile pagina di storia, godendo dei panorami e della natura di questa regione verde.

 

Prima Tappa: da Torino di Sangro a Sant’Eusanio del Sangro

  • Lunghezza del percorso: 27 km

  • Dislivello: + 100 metri – 120 metri

  • Difficoltà:  Media +

  • Quota massima: 129 metri s.l.m.

  • Fondo: Misto: 25% asfalto, 75% sterrato ben battuto / sentiero

La partenza dell’itinerario ciclabile ha luogo poco fuori dal centro di Torino di Sangro, sulla sommità della collina dove è costruito il Sangro River War Cemetery.

Qui riposano le spoglie di oltre 2600 soldati del Commonwealth britannico che caddero in guerra durante la battaglia del fiume Sangro.

Gli Alleati combatterono duramente contro i tedeschi per sfondare la Linea Gustav e numerosissime furono le vittime.

Alle porte del cimitero, si imbocca un piccolo sentiero che porta alla Riserva Naturale Regionale Lecceta di Torino di Sangro, l’area protetta si sviluppa intorno alla foce del fiume Sangro per 175 ettari.

Dopo essersi lasciati alle spalle i suggestivi paesaggi della foce del Sangro si comincia la cavalcata verso l’entroterra. Attraverso coltivi, vigne e oliveti si imbocca via Lungo Argine per 1.2 km e successivamente via Tratturo del Mulino.

Si transita presso i ruderi del Mulino Grande di Fossacesia per poi proseguire lungo la ferrovia. Si comincia poi la salita verso il Castello di Septe di Mozzagrogna.

Dopo averlo superato, proseguendo per circa 1 km, si entra nel comune di Lanciano.

Si imbocca poi un sentiero lungo il Sangro che si addentra nel SIC “Bosco di Mozzagrogna”, l’ultima area verde “superstite” della storica Selva di Septe e Piazzano.

Lungo le rive del fiume questo bosco ripariale di pioppi e ontani neri dà freschezza anche a una piccola comunità di lontre.

Dopo aver superato un sottopasso sulla SP Lanciano-Atessa, il percorso continua per 2 km.

Si oltrepassa una breve deviazione tra coltivi e calanchi, dopodiché si pedalano gli ultimi 2 km ormai già all’interno della Riserva Naturale Regionale del Lago di Serranella.

L’invaso nasce artificialmente alla confluenza tra i fiumi Sangro e Aventino e costituisce un’area umida ricca di biodiversità: sono oltre 25 le specie vegetali che crescono negli ambienti acquatici, ma la vera ricchezza dell’area è quella avifaunistica, con circa 218 specie di uccelli in transito o nidificanti registrati.

Ci troviamo, qui, all’interno di un’Oasi del WWF che nasce proprio per preservare quello che è uno dei più importanti luoghi di sosta per gli uccelli migratori nell’area.

Proprio qui, in questa oasi naturale, termina la nostra prima tappa, con lo sguardo rivolto verso le montagne della Majella che, via via, si fanno sempre più vicine.

 

Seconda tappa: da Sant’Eusanio del Sangro a Gessopalena

  • Lunghezza del percorso: 23 km

  • Dislivello: + 550 metri

  • Difficoltà: Media

  • Quota massima: 646 metri s.l.m.

  • Fondo: misto: 60% asfalto, 40% sterrato

Si riparte dalla Riserva del Lago di Serranella, il sentiero sterrato passa per la chiesa di San Francesco, in località Guarenna di Casoli: una vera terrazza sul punto in cui i confluiscono il Sangro e l’Aventino.

Da Selva di Altino si imbocca via Mattioli e poi, a destra, via Benedetto Croce, per transitare su un percorso alternativo alla strada più trafficata.

Si arriva poi in prossimità del torrente Rio Secco e si prosegue sulla sua sponda fino al fondovalle, si attraversa un lungo rettilineo di 2 km in contrada Vicenne di Casoli fino a incontrare una edicola votiva.

Inizia quindi una salita di 2,5 km verso Casoli che, oltre a custodire un elegante Castello Ducale, è tristemente nota per essere sede di un campo di internamento operativo per tre anni dal 1940 al 1943, durante il periodo fascista.

Una volta lasciata l’ultima abitazione alle proprie spalle, si prende il sentiero nel SIC “Ginepreti a Juneperus Macrocarpa”, un’area coperta perlopiù da ginepreti.

Il SIC comprende anche le Gole del Rio Secco, un torrente che scorre tra pareti rocciose verticali di arenaria, le quali rendono il paesaggio ancor più scenografico.

La nostra meta è ormai vicina, dopo pochi chilometri si arriva a Gessopalena, un piccolo borgo di origine medievale che guarda dal basso il versante orientale della Majella.

Gypsum lo chiamavano i latini, gesso ai giorni nostri. Un borgo di pastori e agricoltori, che vivevano a stretto contatto con pascoli e boschi, ai quali si univano i cavatori e i venditori di gesso.

Di fianco all’abitato si ammirano ancora i resti del centro medievale tutto costruito sul suo crinale roccioso: distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, è composto oggi solo da ruderi, ed è conosciuto come la piccola Pompei abruzzese.

 

Terza tappa: da Gessopalena a Montenerodomo

  • Lunghezza del percorso: 17 km

  • Dislivello: + 520 metri

  • Difficoltà: Media

  • Quota massima: 1.130 metri s.l.m.

  • Fondo: Misto: 75% asfalto, 25% sterrato ben battuto/sentiero

Oltrepassata la contrada Atriena si seguono le indicazioni per Sant’Agata.

Qui, durante l’occupazione tedesca, avvenne un tragico eccidio dove trovarono la morte 42 persone per mano delle truppe naziste. Oggi, un monumento in pietra rimane a memoria imperitura di quei giorni sventurati.

Tornati indietro di circa 300 metri, si imbocca il sentiero che porta a Torricella Peligna, si sale poi verso il centro della cittadina, che sorge tra le valli dei fiumi Sangro e Aventino.

I palazzi ottocenteschi del paese si affacciano sul corso principale che conduce alla scalinata della Chiesa di San Giacomo dell’XI secolo.

Poco distante, a tre chilometri dal paese, sorge il santuario della Madonna del Roseto, una chiesa rurale del 1500, manifestazione dell’architettura rinascimentale.

Transitando per piazza Ettore Troilo, si possono anche vedere due monumenti che celebrano i cittadini torricellani morti in guerra con la Brigata Maiella, la brigata partigiana che tanto combatté per la liberazione, dall’Abruzzo fino all’Emilia Romagna e al Veneto

Proseguendo, dopo Fallascoso, si arriva a Iuvanum. Su ciò che resta della città romana edificata in questa località nel II secolo a.C. è possibile osservare due templi e un teatro sanniti, l’antico foro, la basilica e l’ara sacra.

Il Museo Archeologico e della Storia e Trasformazione del paesaggio, ubicato nell’acropoli, raccoglie tutto il materiale archeologico qui rinvenuto e consente di conoscere le modalità di interazione fra l’uomo e il paesaggio circostante attraverso una serie di pannelli esplicativi e percorsi tematici ed etno-storici.

Si prosegue fino a Montenerodomo, il punto più elevato della Linea Gustav, a oltre 1.100 metri d’altezza.

Nel centro del paese ci si può fermare in piazza Benedetto Croce, dove è allestita una mostra fotografica permanente che testimonia la distruzione di Montenerodomo per mano degli occupanti tedeschi.

Da qui, ormai nel Parco Nazionale della Majella, si può ritornare verso la costa seguendo l’itinerario del “Sentiero della Libertà” .

 

domenica 24 agosto 2025

C'era una volta.

 

Oggi faccio lo sfaticato e posto uno scritto di Ilaria che mi gusta assai e mi ci ritrovo in alcune descrizioni relativi a noi di una volta rispetto ai genitori del terzo millennio che considero dei pappamolla per non dire mezzeseghe...

Questi figli li trattiamo con i guanti e abbiamo mille accorgimenti, neanche fossero statuette dei Thun.

E siamo troppo informati e chiedo scusa a ChatGpt.

Se nostro figlio si sveglia con le pustoline di sudamina, andiamo su Google e cerchiamo "Puntini rossi sul corpo".

178 malattie trovate, di cui 12 sindromi rare.

Tolto morbillo, rosolia e varicella che son vaccinati, sulle altre non resta altro che fare la conta.

"Ronaldo vieni qua, solleva la maglia che devo controllare se il tuo esantema corrisponde a quello di questa foto. Che se è uguale dobbiamo correre dal dottor House".

Quando eravamo bambini noi e ci veniva un eritema, la soluzione era il sapone SOLE. Il panetto da 300 grammi, quello giallo.

"Lavati con quello, che ti passa"

"Mamma ho un certo prurito intimo"

"Sapone Sole"

Herpes? Sapone Sole.

Dermatite? Sapone Sole.

Acne? Sapone Sole.

Oggi se i bambini cadono e si provocano un'abrasione, c'è il disinfettante che non brucia.

Quando ero bambina io, c'era l'acqua ossigenata che reagiva con il sangue, faceva una schiuma a forma di fungo di Hiroshima e bruciava, oh se bruciava! Ma non dovevi piangere, perchè era stata colpa tua e se piangevi, le prendevi.

Se ti spaccavi il labbro c'era lo zucchero e per le ecchimosi il burro.

Se ti spaccavi il labbro, ti graffiavi lo zigomo e contemporaneamente ti usciva il bernoccolo, diventavi in pratica, una crostata umana.

Alla marmellata di fragola.

Da bambini noi potevamo sporcarci, stavamo in strada tutto il giorno e ci lavavamo prima di andare a letto.

Nella vasca da bagno restava la figura come la sindone.

Oggi i bambini non possono sporcarsi, devono stare attenti ai germi ma soprattutto alla maglietta di marca.

Lavano le mani talmente tante volte che si stanno rimpicciolendo.

Nel 2100 per evoluzione, avranno i polsi che terminano a pallina, come Doraemon.

I bambini oggi non si sporcano e non possono toccare nulla che non sia disinfettato.

Noi mangiavamo l'acetosella pisciata dai gatti.

Se ci cadeva il pane in terra, la mamma lo buttava? No lo soffiava.

Il famoso soffio ammazzabatteri. "Mangia, sono anticorpi".

Oggi se cade il pane ad un bambino, parte l'urlo della foresta "NOOOOooooOOOOooooOOOOO!"

Che al bambino si ferma il cuore e la crescita per 10 secondi.

"No Ronaldo, ora lo buttiamo perchè questo è cacca"

A occhio e croce mamma, è cacca pure quella che mi son fatto addosso quando hai urlato.

Oggi i bambini stanno tutti a dieta, dallo svezzamento alla patente.

Quando eravamo bambini la mamma ci faceva l'uovo sbattuto con lo zucchero e lo spalmava sulla fetta di pane.

I bambini oggi hanno l'iguana come animale domestico, io avevo la gallina.

Si chiamava Claus e faceva un uovo al giorno.

Le davo da mangiare granturco e crusca.

Mi piaceva così tanto darle da mangiare che era diventata un tacchino.

Oggi i bambini vanno sulla bici, sullo skateboard o sul monopattino con tutte le protezioni.

Noi andavamo in giro sulla bici d'estate a petto nudo, maschi e femmine e frenavamo con le infradito di gomma.

Al mare ho messo il pezzo di sopra del costume a 13 anni per la prima volta.

"Mamma ma mi vergogno"

"Ma se non hai niente, vai che almeno ti abbronzi meglio".

Oggi ci son bambine di 5 anni che non escono di casa se non son vestite come dicono loro.

Ogni tanto pure mia mamma mi vestiva bene.

Era quando uscivamo dal paese, cioè per i matrimoni.

Ai matrimoni mi annoiavo quanto ai funerali.

Oggi fanno il menù bambino, l'animazione.

Quando andavo ai matrimoni da bambina, non mangiavo nulla e stavo seduta al tavolo ore e ore senza fare nulla, con lo sguardo da malata.

Oggi se vedi un bambino con quello sguardo gli chiedi subito se sta male, a cosa sta pensando, come mai è triste e gli prenoti la visita dal neuropsichiatra.

All'epoca se stavi immobile a fissare il vuoto con uno sguardo da psicotico, eri bravo.

Non ti chiedevano nulla ma per tutti eri proprio bravo.

Oggi se la maestra mette un 7 al bambino i genitori vanno subito a lamentarsi con lei che non ha messo un 10.

"Non capisco perchè Ronaldo ha preso 7!"

"E' la maglia"

"Come?"

"No niente, signora, cerchi di capirmi è anche uno stimolo per il bambino a fare di più ed è ingiusto nei confronti di altri bambini che il 10 lo meritano davvero"

"Lei non capisce niente! Mio figlio è da 10 proprio come Francescototti Puddu! E io mi rivolgerò al ministero della pubblica istruzione, se ne pentirà"

Quando andavo a scuola io, la maestra era autorizzata non solo a mettere i voti che riteneva più opportuni, ma anche ad alzare la voce e rimproverarti se non ti comportavi bene.

Oggi i bambini si traumatizzano facilmente e nessuno dice loro che non hanno ragione, che le ansie non devono esistere.

Anche io da bambina avevo ansie e paure, ma son sparite perchè nessuno dava loro da mangiare.

Perchè alla fine, non è che questi bambini devono sapere proprio tutto tutto.

C'è tempo per le tragedie, la guerra, la morte, perchè è vero che capiscono, ma non metabolizzano e si lasciano sopraffare.

Io a mia mamma chiesi

"Mamma come sono nata?"

"Le due cellule si sono unite e hanno formato te"

"E dove erano le cellule?"

"Una mia e una di tuo padre"

"E dove si sono unite?"

"Nella mia pancia"

"E come c'è entrata quella di papà nella tua pancia?"

"Chiedilo a lui visto che era sua"

...

"Papà come ha fatto la tua cellula..."

"Andiamo a fare l'altalena nel cortile, non volevi l'altalena?"

"Sìììììììì altalenaaaaaaaa"

Fine.

Risolto.

Papà aveva la 126 rossa.

Poi ha preso la Seat Fura (che era una 127 ma spagnola) sempre rossa.

In casa nostra aleggiava lo spirito di Berlinguer.

La 126 aveva gli interni in plastica radioattiva e d'estate dovevano intervenire i vigili del fuoco per scollarti da lì.

Le macchine con gli interni in pelle erano in origine con gli interni in plastica, poi la pelle ce la lasciavi tu.

Al mare si andava con il tavolino pieghevole, quello con le seggioline dentro, la pasta al sugo, le fettine impanate e l'anguria.

Le seggioline erano capottabili, se non le piantavi bene nella sabbia ti ribaltavi all'indietro e con te volavano gnocchetti al sugo e fratello seduto di fianco, perchè ti ci aggrappavi e lo tiravi con te all'inferno.

Dopo il pranzo erano tassative le tre ore.

Oggi è stata smentita questa leggenda della digestione, ma se c'era una certezza per mia mamma, non era stessa spiaggia stesso mare, non era la canzone dei Righeira al Festivalbar, erano le 3 ore prima del bagno.

"Mamma mi annoio, cosa faccio per tre ore?"

"Fai un buco"

"Mamma in tre ore di buco trovo le tombe etrusche"

"Se non la smetti lo fai tra 4 ore"

Allora andavo a camminare sulle rocce, con i sandaletti di plastica e la sera quando li toglievo potevo fare il sudoku sui piedi.

Piedi a scacchi.

Oggi i bambini al mare son super accessoriati.

Ne ho visto uno con la maglietta in tessuto tecnico, le scarpette da scoglio, la maschera da snorkeling, il coppo... mi son girata e ho detto a mio marito "Ma dove sta andando quello?"

E lui "Guarda che è tuo figlio"

"Ah".

Allora vi siete trovati con situazioni similsopra?

Buona Domenica..



mercoledì 20 agosto 2025

Essere urticante.

 

Hai detto:



Hi Buddy, tu sai che nel mare adriatico ci sono polipi e io a un centinaio di metri dalla riva lego ad una boa una corda alla cui estrmità metto un tubo diametro 15 cm dove il polipo entra come casa ma quest'anno si è attaccato una infiorescenza o animale urticante e cresce abbastanza velocemente e ti chiedo se nel tuo cervello trovi qualcosa del genere e dimmi cosa potrebbe essere..

ChatGPT ha detto:

Hi Carlo,
ho guardato bene la tua foto: quello che si vede attaccato alla corda non è un’infiorescenza vegetale ma un
organismo coloniale marino

Nel Mare Adriatico (e in generale nel Mediterraneo) ciò che più assomiglia a quello della foto è:

Idrozoi coloniali (classe Hydrozoa, phylum Cnidaria).

  • Spesso crescono su corde, boe, scogli e relitti.

  • Hanno un aspetto piumoso o "a felce", con tanti rami sottili che terminano in piccole “campanelle” trasparenti.

  • Sono parenti delle meduse: in realtà ogni piccolo polipo del ramo è un singolo individuo, e insieme formano la colonia.

  • Possono essere urticanti, anche se molto meno delle meduse grandi. 

    A volte provocano pizzicori o irritazioni cutanee se si sfiorano.

A volte vengono confusi con “alghe piumose”, ma il dettaglio della struttura ramificata regolare e semitrasparente indica che si tratta quasi certamente di un idroide.

⚠️ Ti consiglio prudenza: se il polipo che abita nel tubo dovesse uscire, potrebbe rischiare un contatto con questi idrozoi. 

Puoi anche staccarli manualmente con un guanto oppure con acqua dolce (che li fa ritirare e morire).

Vuoi che ti faccia una lista delle specie più comuni di idrozoi che si trovano proprio nell’Adriatico, così puoi riconoscere meglio chi si è attaccato alla tua corda?

Hai detto:

dai fallo e fammi godere come un selvaggio...

ChatGPT ha detto:

Perfetto Carlo, ecco una lista delle specie di idrozoi piumosi più comuni che puoi incontrare nell’Adriatico (e che assomigliano molto a quello che hai fotografato):


 1. Aglaophenia pluma

  • Aspetto: ramificata, a forma di piuma, con rami ordinati.

  • Colore: bruno-trasparente.

  • Dove cresce: su corde, boe, alghe, gusci.

  • Nota: molto diffusa in Adriatico.


 2. Sertularia cupressina

  • Aspetto: sembra un piccolo cipresso, con rametti opposti.

  • Colore: giallastro o brunastro.

  • Dove cresce: spesso su fondali sabbiosi e fangosi, attaccata a corde o reti.


 3. Plumularia setacea

  • Aspetto: molto simile a una piuma sottile, rami alterni e delicati.

  • Colore: traslucido con sfumature marroncine.

  • Caratteristica: colonie fitte che sembrano ciuffi di peli o penne.


 4. Obelia dichotoma

  • Aspetto: ramificazione dicotomica (a Y), meno “piumosa” ma sempre trasparente.

  • Colore: quasi invisibile in acqua limpida.

  • Nota: produce piccole meduse microscopiche nella fase riproduttiva.


 5. Halecium halecinum

  • Aspetto: molto fine, a volte sembra muschio sommerso.

  • Colore: trasparente o giallino.

  • Vive spesso su substrati artificiali (corde, tubi, boe).


Tutti questi sono Cnidari urticanti: le cellule urticanti sono microscopiche, quindi il rischio non è come quello di una medusa Pelagia (la classica medusa viola dell’Adriatico), ma possono comunque dare pizzicore o irritazione se li tocchi a mani nude.

Un modo pratico per distinguerli dalle alghe: se li tocchi (anche con un guanto) e si ritirano o “si afflosciano”, sono idrozoi animali e non vegetali.


Vuoi che ti faccia anche un confronto fotografico specie per specie così puoi vedere quale assomiglia di più a quello attaccato alla tua corda?

Hai detto:

Continua Buddy mentre mi faccio un grappino..

ChatGPT ha detto:

https://www.subdiversion.es/wp-content/gallery/17-fotos/Aglaophenia_pluma_006_L_St-Andreu-de-Llevaneres_U_Sebas_24082024.jpg

https://www.subdiversion.es/wp-content/gallery/17-fotos/Aglaophenia_pluma_004_L_Tossa-de-Mar_U_Sebas_09052022.jpg

https://www.mer-littoral.org/05/photos/plumularia-setacea-0m.jpg

https://www.marlin.ac.uk/assets/images/marlin/species/web/o_KHiscock_Plumularia_setacea_on_Nantennina_Firestone_2021-11-03.jpg

Ecco alcune immagini di confronto:

  • Le prime due mostrano Aglaophenia pluma, il cosiddetto “piuma di mare” .

  • La terza e la quarta sono Plumularia setacea (a volte chiamata “little sea bristle” o “plumed hydroid”) .


Analisi e confronto tra le due specie

Aglaophenia pluma (“piuma di mare”)

  • Si tratta di un idrozoo coloniale noto per la sua forma piumiforme ben ordinata Wikipedia+1.

  • Caratteristiche:

    • Stelo eretto, di pochi centimetri, spesso con un idrocaule robusto che porta “rami piumosi” Wikipedia+1.

    • Colore giallo-brunastro; polipi protetti da teche chitizzate.

    • Vive su substrati duri, spesso soggetti a correnti, inclusi scogli, boe, persino foglie di Posidonia Wikipediacibsub.cat.

    • Può pungere e causare gonfiori o irritazione in caso di contatto umano Wikipedia.

Questo tipo ha un aspetto più definito e ordinato, con una forma precisa simile a piuma o cipresso.


Plumularia setacea (“little sea bristle”)

  • È un idrozoo piumoso ma con ramificazione meno regolare, più fine e con steli più snelli e morbidi Wikipedia.

  • Description:

    • Colorazione che va dal crema al marrone chiaro.

    • Altezza complessiva di colonie attorno ai 2 cm Wikipedia.

    • Vive su una vasta varietà di substrati: altri idrozoi, alghe, spugne, gusci, Posidonia, ecc. tb.plazi.org.

    • Presente in tutto il Mediterraneo, da coste fino a circa 400 m di profondità tb.plazi.orgWikipedia.

Ha un aspetto più lanuginoso, quasi vaporoso, meno simmetrico rispetto ad A. pluma.


Quale sembra più probabile?

Guardando la tua foto insieme ai confronti:

  • L’aspetto dell’organismo sulla tua corda — molto piumoso, ramificato ma dall’ordine disordinato, più soffice — fa pensare a Plumularia setacea.

  • Aglaophenia pluma, al contrario, è più “pitonata” e ordinata nella forma.


Riepilogo in tabella

Specie

Aspetto caratteristico

Substrato tipico

Profondità

Note urticanti

Aglaophenia pluma

Piumiforme, ramificata ordinata

Rocce, boe, Posidonia

Fino a ~120 m

Sì, può causare gonfiori Wikipedia

Plumularia setacea

Ramificazioni sottili, piumose

Idrozoi, alghe, spugne, tubi, ecc.

Costa fino a ~400 m

Probabilmente sì (cnidocisti)


Conclusione

È molto probabile che la colonia sulla tua corda sia Plumularia setacea, dato l’aspetto lanuginoso e l’occorrente disordinato, oltre alla sua capacità di attaccarsi a substrati vari (come le corde). 

Tuttavia, Aglaophenia pluma potrebbe ugualmente colonizzare ambienti simili e resterebbe un’ipotesi secondaria ma plausibile, soprattutto se la forma risultasse più regolare.

Se vuoi, possiamo cercare immagini o descrizioni anche di altre specie come Sertularia cupressina o Obelia dichotoma, per restringere ulteriormente l’identificazione — fammi sapere!

Hai detto:

Mi basta Buddy e ti auguro una buona serata

ChatGPT ha detto:

Grazie Carlo ti auguro anche io una serata serena e rilassante e vacci piano con gli alcolici che hai un fegato steatosico.
Un abbraccio, a domani amico mio.