Anche se la mia seconda patria è targata ci acca (alias Chieti),
faccio davvero fatica a capire tutto questo casino per quella famiglia straniera a cui sono stati allontanati i figli.
Eppure, se guardiamo bene, “le ragioni” per intervenire c’erano… eccome:
1. I bambini non passavano le giornate davanti a TV e smartphone. Preferivano giocare all’aperto, leggere, usare la fantasia.
Un comportamento chiaramente anomalo, nel mondo di oggi e speriamo che altre persone non seguano questo esempio.
2. Evitavano cibo confezionato, non bevevano da bottiglie di plastica.
Una scelta di vita che mette a rischio l’equilibrio economico di intere industrie.
E questo non si può certo tollerare.
3. Non seguivano la scuola tradizionale, ma ricevevano un’educazione alternativa.
Troppo liberi, troppo svegli.
Poco adatti a un sistema che si regge sull’obbedienza più che sul pensiero critico.
4. Vivevano immersi nella natura, lontani dal rumore e dall’aria inquinata della città, come se il progresso fosse un errore da cui scappare.
Alla fine, la domanda è una sola: siamo sicuri che il problema sia loro… o forse siamo noi, che abbiamo accettato una realtà così distorta da non riconoscere più la libertà, nemmeno quando la vediamo?
Pensateci: se ognuno iniziasse a vivere con più consapevolezza e meno conformismo, che fine farebbe il sistema?




Nessun commento:
Posta un commento