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domenica 30 settembre 2018

Proiettate il PC sulla TV via wireless.


Ho inserito nel PC il programma Netflix che mi ha passato Enrico per lumare film o quantaltro per ovviare alle carenze dei programmi televisivi offerti a chi paga il canone e non ha flat a pagamento extra e devo constatare che effettivamente il tutto e' ok tranne il collegamento che avevo via cavo HDMI in modo da attivare istantaneamente il mirroring dello schermo del PC sul televisore e quindi ho optato per la soluzione in modalita' wireless come indicato in software.it e che posto di seguito.

Collegare PC a TV con Chromecast

In termini di semplicita' d'uso la chiavetta HDMI Chromecast (costo 39 eurini) resta una delle soluzioni più efficaci ed immediate sia per le attivita' di mirroring che per lo streaming di contenuti audio e video.

Chromecast non ha bisogno di presentazioni e fa diventare "smart TV" anche i televisori meno recenti (sempreche' abbiano a disposizione un porta HDMI).

Chromecast si alimenta grazie alla porta USB del TV (è necessario quindi collegare la chiavetta sia al connettore HDMI che a quello USB) oppure puo' usare la presa elettrica a muro (in caso di indisponibilita' della porta USB sul televisore).

La chiavetta di Google, quindi, puo' essere usata per
collegare PC a TV in modalità senza fili: Chromecast, infatti, si collega alla WiFi e si aggiunge agli altri dispositivi connessi al router wireless locale.
Di base Chromecast e' pensata per essere utilizzata dal browser Chrome senza l'installazione di alcuna estensione.Mirroring e streaming video con Chrome: per vedere filmati sulla TV e riprodurre lo schermo del PC

Dopo aver installato Chromecast e acceso il televisore cui la chiavetta e' connessa, avviando il browser Chrome su un PC collegato alla stessa rete locale e cliccando con il tasto destro del mouse su un'area libera in qualunque pagina web, si trovera' la voce
Trasmetti
 


Cliccandola Chrome rilevera' la presenza della chiavetta Chromecast in rete e permettera' il mirroring istantaneo.

Qualunque contenuto visualizzato sullo schermo del PC sara' insomma riprodotto sul televisore dotato di Chromecast.


L'audio generato su PC sara' a sua volta reindirizzato sul televisore connesso in modalita' wireless.


Sempre servendosi del browser Chrome, accedendo a servizi e applicazioni compatibili con Chromecast (ad esempio YouTube), apparira' un'icona simile a quella riprodotta in figura. 
 

Cliccandola si potra' inviare il contenuto corrispondente direttamente al televisore senza trasmettere gli altri elementi contenuti nella stessa scheda del browser o in altre finestre correntemente aperte.
Detto questo vi lascio il proseguio di Stefano col la sua strip dedicata alla politica e vado per la strada del paese in festa patronale.. state accorti
P.S. occhio che la Chromecast terza generazione e' in arrivo al 9 ottobre 2018.












sabato 22 settembre 2018

Ricorrenza decuiussativa.


Avviso per i naviganti …Chi va di solito al vespro delle cinque o e’ minorenne o bigotto/a, non deve continuare la lettura del post, mi sarebbe dispiaciuto non pubblicare la farneticazione di cui sotto (cui e non qui), ma che ci volete fare, non tutti riescono ad esprimere il loro stato d’animo e di certo questo di Marshall al secolo Enrico che ha postato quando era con noi in questa valle di lacrime non e’ da educanda in quanto e’ piu’ indicato alla classiche vulvivendole che operano nei chiavisteri e fanno straordinari sulla tangenziale ovest, cmq e’ fortemente espressivo al punto che il suo esternarsi fa quasi tenerezza, la classica tenerezza di chi pesta la merda nascosta dalle foglie autunnali lasciata dal cane di turno sul marciapiede, tanto si dice che porta fortuna no? E la fortuna e’ quella di non trovare il proprietario dello stesso cane legato all’altro capo del guinzaglio..fortuna per il proprietario ovvio, cosi’ puo’ evitare di farsi dare due punti dove ci si infilano le supposte e a volte anche agli attrezzi riproduttivi. Opps mi ero proposto di non pubblicare piu’ gli scritti del balengo dopo la sua decuiussata.. ma oggi alla vigilia dell'equinozio autunnale che nel 2018 casca al 23 settembre, siamo alla ricorrenza del decimo anno, mi rimangio il proposito e posto una delle epistolate di Marshall che ho conservato nella pendrive non solo per la fine del protagonista ma per la coerenza che ha avuto nel concretizzare quanto aveva scritto.. leggete con un occhio solo..i riferimenti a fatti o cose, sono puramente oggettivi del fuori di melone…

R.I.P caro Marshall.




Una vita non basta e non ti basterà mai…
Oggi cambia tutto.

Perché non mi basta.

Perché questo delirio non è quello che voglio.

Perché la tua puzza di merda mi ha stufato.
Vaffanculo e rinasci.
Sono fragile.

Sono un cazzo di gigante di vetro che non aspetta altro che una piccola crepa per porre fine a tutto questo bailamme.
Cin cin col barbi.
Mi affogo.

Affogo voi, te togotuentinain di emme, il mio mondo, il mondo che mi vorresti vendere.
Una vita non basta.
Tutto brucia e io brucio con lui.

Fondamentalmente ingenuo.

Inconsapevole.

Impaurito.

Incazzato e con uno sguardo a quello che ho lasciato per strada.
Ho perso tanto nel corso del tempo. Ho perso tante speranze, ho fallito tante prove.

La vita mi sfida e io crollo sulle ginocchia.

Lentamente mi lascio scivolare nella mia tana scavata nella sabbia.
E cambiano i ritmi.

La musica si fa isterica, poi nevrotica, poi armoniosa.

Poi si spegne.

Si abbassa il sipario.

Io non capisco.

Ma si abbassa.

Un delirio.

La fine del mondo concessa solamente a chi è pronto a spingersi fino al più degradante livello di se stesso.

In quello strato lontano e oscuro in cui fanno le tane i topi, in cui restano a marcire i rifiuti.
È una guerra ma io sono un kamikaze.

Figlio di puttana.
Tutti hanno un dramma.

Tutti hanno una storia da raccontare.

Tutti hanno qualcosa per cui vale la pena ascoltarli.

Tutti hanno un senso.

Io non ho nemmeno un’idea originale.

Non ho un singolo racconto che non sia già stato narrato.
Provo a dormire.

Non ci riesco.

Provo a mettermi davanti ad un foglio e a disegnar l’infinito.

Non ci riesco.

Provo a disegnare il mio volto.

Non ci riesco.
Prendo fiato.

Stacco la spina.
Buio.

Silenzio sopra tutti i mobili dell’arredamento.
Infine esplodo.

Frasi pensieri lacrime bestemmie grida sperma rabbia occhi sgranati vene occhi gelidi.

Amore.
La vita come un palco.

Io incapace di ricordare le battute del mio copione.

Io che improvviso.
Vado a braccio.
Un altro bicchiere di vino.

La grappa alla genziana è amara, bevitela tu.
Senza paura ma solo con certezze semplicemente inventate.
E se non ti piace.. non leggere.

E se mi disprezzi vaffanculo.

E se ti credi meglio di me evidentemente avrai ragione.

Io sono\sarò\voglio essere\spero di essere\sono una semplice candela che brucia lentamente.

Dall’alto verso il basso.

Noiosamente.

Dall’alto verso il basso.
Una goccia alla volta.
Cera.
C’era.
Non lo so se il mondo è perfetto.
Un altro bicchiere di vino.

Ormai è caldo.
Non lo so se il mondo è perfetto.

Forse sì.

La colpa non è del mondo ma mia.

Pace.

Pazienza.

Che delirio.

Che cazzo di parole in fila come una bianca striscia di cocaina.
Eppoi su per il naso dritto nel cervello poi attorno ad esso fino a quando non si attacca alla parte più delicata, più morbida, più gustosa da distruggere, del tuo cervello.


 

Ti spinge ti violenta.

Ti spreme l’anima, ti comprime l’osso del collo eppoi ti lascia in terra con la sensazione, credetemi sgradevole, di aver appena consumato il tuo ultimo tasto.

Umiliato.

Ogni schiaffo dato ne esige cento ricevuti.
In un cinema.

Da solo.

Lo schermo non ha vita questa volta.

È tutto nero.

In mezzo allo schermo c’è un taglio.

Una figa?

No.

Forse un sorriso deforme.

Com’è che vorrei tutto meno quello che ho?

Com’è che mi taglio le vene? Come?

Come se.

Scivola corre come un’autostrada.

Poi arrivi al casello.

Timbri, paghi il dazio: delusioni, sofferenze, la tua migliore amica che ti accoltella, l’amore che finisce, gli amici che ti abbandonano.

La sbarra si alza.
Sei morto.


Ottimista il buon Enrico vero? 
Torniamo ai tempi attuali vignettati dallo Stefano..












lunedì 17 settembre 2018

Rieccoci.



Ebbene son tornato e a parte la vignetta iniziale vi rimando al fondo blog per quella finale e considerato che i lustri sulla groppa aumentano.. sono ai 15 piu' 8.763 ore e' quindi quasi ora di appendere i blog al chiodo 


anche in considerazione del fatto che quattro non fungono per le nuove regole europee imposte durante i tre mesi di assenza, ergo comincio evitando di ripristinare i quattro e lasciando questo su cui sto postando per qualche tempo cercando di convogliare qui chi era abituato a leggere belinate ma soprattutto per notizie tecniche del tipo castigate da parte di Microsoft in quanto penso che abbiate avuto qualche problema legato a Windows10.. come del resto l'ho avuto io soprattutto sul fatto di ricevere aggiornamenti non desiderati che hanno macinato i giga a disposizione per cui chi non avendo una linea fissa a giga illimitati e' stato costretto a cercare rimedi per poter continuare ad entrare in rete a velocita' accettabile.


Quindi ciancio alle bande e dopo i convenevoli usuali mi metto in tastiera di cui ho perso l'uso preferendo in questi novanta giorni le discussioni con Nino il commercialista, Sergio l'infettivologo, Enrico il creatore, Natalino il proff sopraffino 


e le  nuotate allo scoglione per la gioia dei principali lifesaver Gino e Dominik e secondari Simone, Alex che spero di rincontrare il prox anno e..finito con e in quanto l'aria che sto respirando e' decisamente diversa da quella di Casalcoso..











venerdì 7 settembre 2018

Mezze stagioni.



Non male questo inizio settembrino e quindi sto Casalbordinando ancora per qualche decinaia di giorni alla faccia di chi mi vuol bene.

A questo punto si puo’ con tutta sicurezza affermare che non ci sono piu’ le mezze stagioni e neanche le stagioni intere e nemmeno le tre quarti.

Se dopodomani Mercalli quello della scala.. verra' a dirci che a Natale usciremo in trikini per il gran caldo non possiamo neanche dargli del pistola perche’ magari potrebbe succedere che anziche’ mettere le catene continueremo a farci dei grandi bagni.

Non ci sono piu’ primavera estate autunno e inverno, c'e’ un'unica gigantesca stagione, un'unica poltiglia di pioggia, vento, sole, gelo, trombe d'aria, nebbia e svirgolate di grandine.

Questo clima e' una tragedia anche per gli stilisti amici di Lella con MaxMara in testa in quanto dovremo scordarci le sfilate autunno-inverno, primavera-estate.

Assisteremo ad un'unica collezione.

La collezione monostagione in cui le modelle son tutte vestite come pasta sfoglia.

Una roba sull'altra.

Con il prendisole che sbrindella da sotto il maglione e gli short sopra i fuseaux di lana cotta.

Pensa Vivaldi dovesse nascere adesso.

Altro che stare li’ a scrivere le quattro stagioni una per una.

Faceva un'unica strombazzata con fischi e pernacchi e la chiamava ..Tempo di merda.. ed ecco fatto.

Anche i giornali si stanno adeguando.

Niente piu’ articoli sul soprabito e le diete purificanti di primavera, ma si arriva subito al “Torna di moda il costume intero”.

Che poi sono balle.

Basta vedere le foto.

Quelli non sono veri costumi interi.

I costumi interi son quelli di una volta, scafandri compatti da cui sbucavano a stento le cosce, strizzate come due salamelle da sugo.

Delle armature di nylon blu suora che appiattivano le tette come sottilette, con delle spalline atte a segare a ics tutte e due le scapole.

I costumi che vanno di moda adesso sono i bikini venduti dal marocchino che espone sul bagnasciuga del Solaris sul suo triciclo gommato.

E' tutto un cordino, uno sfilaccio, un giunto cardanico, una catena e un collare.

Giusto per coprire le parti fondamentali della donna esclusa la farfallina della Belen, che sono poi 3.. tette culo e portale YAHOO.

Appendono fra le due parti del bikini qualsiasi cosa.

Corde, medaglie, ritagli, frattaglie, stoppa, cornetti cacciasfiga ed ecco fatto il costume intero alla moda.

Dei ponticelli di perline e Svarosky che se non sei piu’ che brava a nuotare appena entri in acqua dal peso affondi per la gioia dell'accoppiata Gino- Dominik.

Senza contare che finisce che ti abbronzi a spruzzo come il condimento in salatifero degli amici partenopei.

Tante sono le cose che si fanno a spruzzo, soprattutto se si abusa di bifidus attivo come faceva la Marcuzzi, ma l'abbronzatura no.

Costumi cosi’ non li puoi tenere piu’ di un'ora addosso altrimenti finisci come i festoni delle tortiere.

Io direi una cosa.

Per levarsi dall'impiccio.

A questo punto esageriamo.

Brevettiamo un costume che fa i tatuaggi.

Tipo stencil che lo puoi comprare al Brico Center del Megalo'.

Un costume che da dietro c'ha un traforato che ti stampa una catenella di quadrifogli lungo tutta la spina dorsale.

O una ghirlanda di cozze sotto le tette o addirittura una scritta a caratteri cubitali sopra la camera del lavoro.

Se interessati telefonare al 64.63.61 (strz) massima serieta’ e vai la che vai bene.. azz. che rumore di silenzio ci sta fuori, quindi stacco e per i post tecnici datemi tempo che mi devo aggiornare e lasscio spazio allo Stefano e alle sue dissertazioni politicanti.










(Continua)