Lasciate ogni speranza, o voi che entrate

armatevi di coraggio e sfogliate il blog

computer-immagine-animata-0026

QR Code di questo blog

Generatore di codici QR

Instagram

Instagram

Il mio profilo in Linkedin Carlo Bonzi

Spread in tempo reale..ammazzate se e' schifa

cercami in Linkedin

https://www.linkedin.com/in/carlo-bonzi-6992081a/?originalSubdomain=it

Veni, Vidi, WC.

In classifica

Riconoscimento

Riconoscimento

Sto rilevando il tuo IP e non dirlo a nessuno.

Il post e' scritto in Togolese ma tu prova a cambiare lingua.

Questo e' il mio motore di ricerca, scrivi una parola e clicca sul cerca

giovedì 30 settembre 2021

Guai di Spotify con iOS 15



Non sono isolate le lamentele di coloro che hanno effettuato il download dell’aggiornamento iOS 15, riscontrando problemi di batteria con Spotify.

Lo staff avrebbe ammesso le anomalie relative al consumo molto elevato della batteria di Spotify su iOS 15 e iOS 14.8, al punto che un team pare stia indagando per arrivare ad una soluzione nel più breve tempo possibile.

C’è stata una raffica di post e tweet su Reddit sul problema

Le testimonianze di coloro che usano Spotify dopo il download dell’aggiornamento iOS 15 sembrano molto chiare sotto questo punto di vista:

Apparentemente dal nulla, Spotify ha iniziato a scaricare gravemente la mia batteria negli ultimi giorni. Un allenamento che consumava il 10-15% della mia batteria ora richiede il 40-60% e la mia batteria si surriscalda ogni volta che l’app è aperta.”

Spotify scarica iPhone 12 Pro a una velocità assurda. Sembra che sia iniziato solo oggi. iOS 15 […] Ad esempio, l’utilizzo del 30% della mia batteria totale e Spotify è stato utilizzato forse per 1/4 del tempo totale rispetto a SMS, Facebook

Spotify ha riconosciuto i problemi e afferma che riferirà sui suoi risultati, dopo aver cercato una soluzione per tutti coloro che hanno notato il calo:

Grazie per i tuoi rapporti sul consumo della batteria durante l’aggiornamento da iOS 14.8 a .15 su entrambe le versioni del firmware negli ultimi giorni. Abbiamo passato le tue informazioni al team competente e possiamo confermare che stanno attualmente esaminando.

Oltre a provare a riavviare e/o una reinstallazione pulita dell’app , sarebbe fantastico se dessi una possibilità alla disattivazione dell’aggiornamento dell’app in background: questo può essere trovato in Impostazioni -> Generale -> Aggiornamento app in background. Grazie! Ti terremo aggiornato e ti faremo sapere non appena avremo aggiornamenti in merito“.


domenica 26 settembre 2021

Vaccinare chi è guarito dal covid?

 

Science” sul vaccino ai guariti: “Può bastare un quarto di dose


La vaccinazione è altamente efficace anche per chi ha avuto

una pregressa infezione, ma ci sono alcuni punti su cui manca il dibattito scientifico.

A partire dalla quantità di dose sufficiente:

Science ha da poco pubblicato uno studio in cui si conclude che una dose di vaccino mRNA ridotta del 75% può bastare ai guariti sia come richiamo, sia come prima vaccinazione.


GUARITI E VACCINATI CHI È PIÙ PROTETTO?


La protezione post-Covid può perdurare nel tempo, vari studi confermano una copertura di lungo periodo, anche se con anticorpi bassi: “Abbiamo trovato cellule che producono anticorpi 11 mesi dopo i primi sintomi, che si trovano nel midollo osseo (e non si misurano con test sierologici,

ndr) – ha affermato Ali Ellebedy, docente di Immunologia della Washington University School of Medicine – è una prova di un’immunità di lunga durata”.

Anche in Gran Bretagna, il PublicHealth England ha registrato tassi molto bassi di re-infezioni nei guariti, lo 0,4%, su una popolazione di 4 milioni di inglesi osservati.


REAZIONI AVVERSE ESISTE UN RISCHIO MAGGIORE?


Uno studio inglese pubblicato su The Lancet condotto su 627 mila persone ha concluso che “gli individui vaccinati, con precedente infezione da Sars-CoV-2, avevano effetti collaterali di lieve entità (nausea, febbre eccetera) “più alti di 2,9 volte in più, dopo la prima dose di Pfizer, rispetto ai vaccinati chi non avevano avuto Covid ”, così almeno riporta il lavoro coordinato da Tim Spector, del Dipartimento di Epidemiologia King’s College di Londra.

Un secondo lavoro, dell’Università di Manchester, condotto su 2000 partecipanti, ha confermato che le persone con una precedente infezione da Covid-19 avevano un aumento del rischio di effetti collaterali dopo la prima dose di vaccino:

I guariti al Covid-19 hanno generalmente un’immunità naturale adeguata per almeno sei mesi, potrebbe essere opportuno rivalutare la raccomandazione per la vaccinazione immediata ”, si legge tra le conclusioni di Nawar D. Bakerly, docente alla facoltà di Medicina di Manchester, e capo ricercatore del team.


L’EFFETTO “ADE” L’ULTIMA DEL WEB.


L’effetto Ade (An ti body- dependent Enhancement, ossia il potenziamento dell’infezione a causa dall’anticorpo), è un fenomeno che si verifica quando gli anticorpi “imprecisi” invece di difendere aumentano l’infezione e “aiutano” il virus.

Questo fenomeno è stato molto preoccupante per i vaccini contro il virus Dengue, le cui varianti resero il virus più pericoloso per i soggetti vaccinati.

Questo fenomeno è stato riscontrato anche per Sars1 e Mers, secondo quanto riportato da Nature.

Ma soltanto il caso Dengue ha destato preoccupazione. 

Ad agosto il Journal of Infection ha posto la domanda se questo effetto possa riguardare anche il Covid: “Il Dengue –dichiara Lorenzo Moretta, direttore di immunologia del Irccs Bambino Gesù – era un virus diverso e anche la vaccinazione era diversa, a virus attenuato.

Il Dengue, poi, è trasmesso in seguito a punture di zanzare, come con la malaria.

Il meccanismo è stato individuato nella presenza di anticorpi che invece di proteggere dall’infezione, la favoriscono -spiega – la scommessa dei nuovi vaccini è quella di identificarne uno che protegga da tutti i tipi.

Viste le notevoli diversità dei virus e del tipo di vaccino, ritengo poco probabile che questo fenomeno possa verificarsi anche con Sars- Cov2”

-------------------------------------------------------------------

Quindi chi ha avuto il Covid e cammina ancora è avvisato su cosa fare o non fare e come tutte le domeniche do' sPazio a Stefano che ci illustra il MINISTERO EFFICIENZA RAPPORTI DELINQUENZA ABITUALE.


 


sabato 25 settembre 2021

Truffe in rete.

 

Truffe su Ebay.

Il truffatore acquista i beni dal venditore e contemporaneamente fa un'inserzione fornendo i dati (nome cognome Iban) dell'account originale e li rivende a all'acquirente.

L'acquirente trasferisce il denaro al venditore, che pero' invia merce al truffatore, visto che ha il suo indirizzo.

L'acquirente vero, non ricevendo nulla, denuncia il venditore vero per recupera il denaro, che si ritrova senza soldi e senza merce e potra' solo denunciare il truffatore con relativo indirizzo che di solito sono appartenenti a locali presi in affitto per breve tempo.

Quindi e' meglio assicurarsi che chi acquista e chi paga siano le stessa persona e possibilmente con un numero di telefono fisso ed inoltre conviene mettere nome della persona acquirente nel motore di ricerca.

Consegna a terzi:

E' una truffa operata tramite paypal.

L'acquirente paga, ma ci invia un messaggio affinche' consegniamo la merce ad un suo amico.

Dopo la consegna il truffatore affermera' di non aver mai ricevuto la merce e recuperera' i soldi tramite paypal, cosi' avra' sia i beni che il denaro, visto che il venditore non potra' dimostrare di aver consegnato l'oggetto.

Non consegniamo la merce a terzi a meno che non paghiamo in contanti.

Scambio del nome.

Il truffatore spedisce il pacco all'indirizzo corretto.

Ma usando un nome diverso da quello del venditore, che ricevera' un pacco apparentemente non suo.

Se lo rifiuta il corriere rinviera' al mittente.

Cio' invalida la garanzia acquirente ebay e permette a chi spedisce di riprendersi l'oggetto e tenersi i soldi.

Pretendiamo spedizioni tracciate: se il pacco arriva nel giorno previsto, e' certo che sia quello spedito dal venditore eBay. 

Chiudo il post con la striscia dello Stefano dopo i risultati elettivi....





domenica 19 settembre 2021

Pacco non consegnato.

 


I tormenti del pacco capitalista:

Amazon, mail a vuoto e cinesi..


Il capitalismo sostiene che tu abbia ricevuto un prodotto che hai ordinato online, ma tu non l’hai ricevuto.

Lo splendido e oliato meccanismo del consumo digitalmente mediato (desiderio-pagamento smaterializzato-attesa-possesso) s’è inceppato.

Che fai?

Scrivi una mail al capitalismo (per modo di dire: in realtà compili un form sul suo sito, form che è stato concepito per scoraggiarti, ovvero per disincentivare i reclami.

Un menu a tendina ti indirizza verso il tuo caso particolare secondo un imbuto che prevede diverse possibilità:

articolo difettoso, arrivato in ritardo, trovato a un prezzo più vantaggioso…

Per selezionare “prodotto non consegnato ” devi discriminare,

discernere, cioè pensare:

(che è proprio ciò che ti si vorrebbe impedire di fare rendendotelo difficile).

In questo caso il capitalismo è Amazon, il cui padrone è quel Jeff Bezos (patrimonio stimato 205 miliardi di dollari) che a luglio 2021 ha fatto un giro di 4 minuti nello spazio nella sua navicella Blue Origin.

Mi scrive da un ufficio globalizzato una certa Veronica:

Dopo aver effettuato una verifica ”, è l’incipit di una mail

lunghissima, “ti informo che l’ordine per cui ci hai contattati

è venduto sul nostro sito da un venditore di terze parti.

Ti spiego Daniela (nome della malcapitata che ha acquistato prodotti mai consegnati), Amazon in questi casi è solo una vetrina per questi negozi.

Il venditore è l’unico responsabile per la vendita e la spedizione dei propri prodotti…è la persona migliore per rispondere alle tue richieste in maniera veloce ed esaustiva”.

Veronica, impiegata della multinazionale, mi sta scaricando.

Il venditore, rispondo piccata a Veronica, è quello che sostiene di avermi consegnato un articolo che non mi ha consegnato ergo non mi pare il soggetto più affidabile per dirimere la questione.

Ma la casella di Veronica è no-reply, non accetta mail in entrata.

Per parlare col capitalismo devo ricompilare il form sul sito.

Un messaggio mi informa che non posso fare un reclamo se prima non contatto il venditore, che –apprendo – è un’azienda privata ubicata a Shenzhen, Cina.

Procedo.

Esso, nella persona di Agata, mi risponde dopo un po’ confermando che il prodotto è stato consegnato:

Risulta”.

A chi? C’è un’istanza superiore a me in grado di verificare l’effettuata consegna, che a me è sfuggita?

Metto in dubbio la consistenza epistemologica della mia convinzione:

davvero non l’ho ricevuto?

Non potrebbe darsi che io lo abbia ritirato con le mie mani da qualche corriere insieme ad altra corrispondenza e lo abbia inavvertitamente buttato?

Ricompilo il form, assicurando la mancata consegna.

Il venditore risponde (sulla mia mail: il nostro rapporto è totalmente asimmetrico) che devo controllare presso i vicini di casa oppure all’ufficio postale.

Valuto l’ipotesi.

Sorge in me un dilemma etico:

è giusto far pagare a questo povero venditore, con quello che ha passato la Cina nell’ultimo anno e mezzo, il costo di un prodotto che giace presso il mio ufficio postale, solo perché a me non va di andare a ritirarlo?

Dura un istante.

Mi si attiva il logo s: posto che l’azienda è presumibilmente una scatola dentro infinite scatole societarie, facendo l’ordine io non mi sono avvalsa di uno sconto con la promessa che sarei andata a ritirarlo alle poste.

Devo lavorare per loro?

Fatto sta che io in mano non ho nulla, mentre loro hanno i miei soldi (mi fanno intendere, con questa sottovalutazione del mio caso, che sono davvero pochi spiccioli: allora perché non me li ridanno?).

Faccio un po’ di manovre confuse e allora mi telefona Amazon nella persona di Pasquale, da telefono ubicato in Uxbridge, Regno Unito.

È gentilissimo, addestrato a mandarla per le lunghe (io ho fretta, ho altri pensieri: su questo contano, sul predominio della vita, a un certo punto, sopra la tigna e il tenere il punto del cliente; contano sul logoramento psicofisico), il quale mi spiega che è semplicissimo:

bisogna attendere che il venditore risponda, ma devo dargli 48 ore; al che il residuo logo s mi impone di chiedere:

e se non risponde? Pasquale, semplicemente sbigottito, nondimeno replica assertivamente che devo aspettare fino alla scadenza del termine massimo dei tempi di spedizione, che il venditore ha previsto lunghissimi apposta, di modo che (ma questa è una mia congettura) nel frattempo il cliente si dimentica o sperabilmente muore, e quand ’è così non che i parenti si mettono a esigere tutti gli ordini non ricevuti in vita dal defunto.

La questione comincia a farsi gravosa, politica:

magari il corriere è passato, ha suonato, ma io ero sotto la doccia e non ho sentito, e lui, poveraccio, ha scritto che aveva consegnato qualcosa che non ha consegnato, cosa strana perché i corrieri di Amazon mandano una mail pochi secondi dopo aver consegnato un pacco, e così per ognuna delle 200, 300 consegne che fanno al giorno, per 9 ore al giorno, per 6 giorni alla settimana, scendendo e salendo sul furgone centinaia di volte, urinando nelle bottiglie per non perdere un secondo; se consegnano poca merce, vengono

puniti; se ne consegnano troppa, il giorno dopo ne avranno di più nel furgone perché l’algoritmo ha stabilito che sono in grado di farlo.

Bezos paga zero dollari di tasse negli Usa e in Europa ne paga pochissime perché le imposte sono sui profitti e non sui ricavi (basta investire molto);

io e i suoi corrieri lavoriamo tutto il giorno per lui, per risolvere questo che tecnicamente è un furto ai miei danni perpetrato da “terze parti”.

Lascia stare, mi consigliano amici e parenti, e in effetti mi converrebbe, ho già perso tre giorni, nei momenti meno opportuni mi arrivano telefonate dall’Albania o dall’Irlanda a cui rispondo sottoponendomi a una litania di premesse (“Stai lavorando?”: il capitalismo ti dà del tu perché ti ama).

Ti avviso che la chiamata potrebbe essere registrata”:

potrebbe?

Cosa ho fatto di male?

È chiaro che non si fidano di me e sperano che cada in contraddizione.

Scrive il venditore,

ribadendo che devo “controllare:

1 Casella postale domestica

2. Area d’ingresso

3 Dietro il prato

4. Vicinato”.

Ricontatto Amazon, furente (quanto costano i miei sentimenti?), soprattutto perché non ho un prato.

Francesco mi telefona da Tallaght, Dublino, è dispiaciutissimo, si scusa a nome del capitalismo e dice che Amazon mi rimborserà (che avevo pensato?), poi mi manda una mail lunghissima con parole come “Dipartimento ”, “Tempistica”, “Contatta ”, “Problemi con l’ordine”.

Nel frattempo sullo schermo appare l’oggetto che avevo ordinato, e scopro di desiderarlo ancora, e anche se passo parte della giornata a leggere e a rispondere al telefono e alle mail sono a un passo dal cliccare su “Compralo di nuovo”.


Così ci riduce il consumismo, servi scemi e devoti della merce adorata, che arriva, o giace.


Questo è lo Psico-diario di una consegna mancata di

Daniela Ranieri

-------------------------------------------------

 

Striscia domenicale dello Stefano 




domenica 12 settembre 2021

In arrivo iPad mini6.

 

 



Cosa ci aspettiamo dall’iPad mini 6

Non sono banali le aspettative che si hanno in queste settimane con l’iPad mini 6.

Non è un caso che l’iPad mini è stato in gran parte lo stesso da quando è stato introdotto per la prima volta nel 2012.

Ha avuto le stesse cornici spesse e il pulsante Home in tutti e cinque i suoi aggiornamenti, ma è destinato a cambiare con il debutto di ‌iPad mini‌ 6, stando alle informazioni che abbiamo avuto modo di raccogliere in questi mesi.

iPad mini‌ 6 annullerà il pulsante Home e adotterà un design simile all’iPad Air con un display edge-to-edge più grande con cornici più sottili che misura da circa 8,3 a 9 pollici.

Senza il pulsante Home, iPad mini‌ 6 dovrebbe avere lo stesso pulsante di accensione Touch ID di ‌iPad Air‌, ma non è ancora chiaro se otterrà una porta USB-C o continuerà a utilizzare Lightning.

Potrebbe anche includere uno Smart Connector da utilizzare con accessori come la Magic Keyboard.

Quanto al processore, le voci suggeriscono che ‌iPad mini‌ 6 sarà dotato di un chip A14, che è il chip utilizzato nella linea di iPhone 12.

Quanto alla data di rilascio, l’uscita di ‌iPad mini‌ 6 è prevista per questo autunno, ma non è stata ancora fissata una data di lancio specifica.

Apple terrà un evento a settembre per svelare l’iPhone 13 e l’Apple Watch Series 7, ma è probabile che l’‌iPad mini‌ 6 arrivi più tardi.

Si prevede che Apple terrà più eventi autunnali quest’anno, quindi potremmo vedere l’iPad mini 6 a ottobre o novembre.




sabato 11 settembre 2021

iOS 15 in arrivo.


Esistono riscontri più concreti per quanto riguarda la distribuzione e l’uscita di iOS 15.

Apple ha svelato iOS 15 al WWDC di giugno con i beta test in corso da allora per sviluppatori e pubblico.

Con l’arrivo del mese di settembre 2021, la versione ufficiale dell’ultimo software per iPhone è vicina e include un nuovissimo Safari, modalità Focus, Live Text, notifiche ridisegnate, suoni di sottofondo e altro ancora.

Inevitabile che, in un contesto simile, tutti cerchino una risposta alla domanda su quando esce iOS 15.

L’evento “California streaming” dell’iPhone 13 di Apple è ufficialmente fissato per il 14 settembre e ciò significa che la data di rilascio ufficiale di iOS 15 è probabilmente ridotta a due potenziali soluzioni, considerando anche lo storico della mela morsicata.

Se Apple ripeterà ciò che ha fatto l’anno scorso, iOS 15 sarà disponibili al 15 settembre.

Tuttavia, se Apple torna alla tradizione degli anni precedenti (potenzialmente dopo aver sentito le preoccupazioni degli sviluppatori), potremmo vedere l’arrivo di iOS 15 la settimana del 20 settembre. .

C’è sempre una possibilità esterna che Apple faccia qualcosa di diverso, ma le probabilità sono buone che una delle due opzioni di cui sopra funzionerà.

Tutto nasce dalle considerazioni che oggi 11 settembre possiamo fare a proposito delle scelte del passato che sono state fatte da Apple.

In particolare, qui di seguito ecco le date di rilascio precedenti di iOS, che danno un’idea sull’uscita di iOS 15:

  • iOS 14: 16 settembre 2020 (dopo l’evento del 15 settembre)

  • iOS 13: 19 settembre 2019 (dopo l’evento del 10 settembre)

  • iOS 12: 17 settembre 2018 (dopo l’evento del 12 settembre)

  • iOS 11: 19 settembre 2017 (dopo l’evento del 12 settembre)

 

mercoledì 8 settembre 2021

Condominio Ruzzi 308.

 


A fine Agosto 2021 su richiesta del condomino Michele Di Candilo ci siamo ritrovati nel cortile ed in breve faccio un sunto di quanto si è discusso.

Considerato che siamo tuttora in rapporto quasi familiare eviterò i titoli professionali dei presenti presentando il probabile futuro condominiale.


Premessa:


Il primo comma dell'art. 1129 c.c. riformato recita: "Quando i condomini sono più di otto, se l'assemblea non vi provvede, la nomina di un amministratore è fatta dall'autorità giudiziaria su ricorso di uno o più condomini oppure incaricarne uno a scelta che abbia avvocato in sede.

Devono essere presenti o per nomina almeno 4 su 10 (in seconda convocazione)

Il nuovo Amministratore dovrà inizialmente:

Dare un nome definitivo al Condominio (in linea con le altre ex case Ruzzi vicino all’Oasi potrebbe essere CASELIDO 308).

Presentare documentazione agenzia delle entrate per avere il codice fiscale condominio.

Redarre Regolamento condominiale.

Aprire conto corrente intestato al condominio.

Riattivare luce condominiale.

Presentare domanda per il Passo Carraio.

Incaricare professionista per redazione espletamento 770 e Unico.

Stipulare assicurazione del condominio.

Intentare azione giudiziaria per condomini morosi.

nb. per legge necessita comunicare all'amministrazione i nominativi condomini che nel caso di cessioni affitto per periodi prolungati deve essere fatta nelle 24 ore precedenti la locazione.





Lavori da fare:


(richiesto dai vari condomini durante riunione)


Individuare una più zone per deposito rifiuti.


Sostituzione impianto elettrico del condominio con cavi a norma ignifughi.

Abbattimento antenne con una unica come in origine con passaggio cavi nei sottotetti.

Sistemazione pavimentazione cortile zona sud parcheggio 10

Ridisegnare area dei 10 parcheggi.

Posizionare due barre ingresso/uscita per delimitazione proprieta’.

Richiesta del 110% per unificazione finitura esterna e cambio serramenti.

Asfaltare strada dal Mare alla ferrovia.

Incaricare ditta pulizie per sistemazioni adiacenti condominio.


Ad oggi sono presenti due preventivi:


Preventivo presentato da Nicola Spagnoli

JuServizi s.r.l. Vasto (CH)

Via 1799 Repubblica Vastese N.16

e-mail juservizi@pec.it

tlf. 329.3215909


Preventivo Presentato da Donato Di Virgilio


Andrea D’Aurizio

0873.916279 – 338.3120954 - 333.5488273

V.le dei Tigli 224 66021 Casalbordino

mail: adaurizio@libero.it

pec: andreadaurizio@pec.it

(attualmente amministratore dei condomini limitrofi al nostro)


Per agevolare il lavoro del futuro Amministratore e’ opportuno completare la sottostante tabella indicando posta elettronica ed indirizzo a cui inviare il cartaceo che potremo esporre in whatsapp.


Buon Lavoro carlo bonzi