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sabato 29 aprile 2023

Accise.

 

Post del giorno..Le accise sulla broda per il nostro macinino.

Accise il cui significato non è un passato remoto del pronome personale singolare del verbo accidere e quindi che minchia sono ste accise... ando al dispiego di sto introito da una trentina di miliardi di eurini (forse fa piu' effetto confrontarli con la vecchia moneta.. pari a Lire 60.000.000.000.000 ).. che sono cifre aggiuntive al costo carburante applicate come misura temporanea per far fronte a emergenze ambientali, crisi umanitarie e guerre, che i cosi del parlamento hanno pensato bene di introdurre momentaneamente ma che non sono mai state cancellate nonostante fosse terminata la necessità.

Buttando l'occhio e anche l'orecchio vediamo di che si tratta:

Guerra d’Etiopia 1935/1936 – 0,000981 euro

Crisi di Suez 1953 – 0,00723 euro

Vajont 1963 (ricostruzione) – 0,00516 euro

Alluvione di Firenze 1966 (ricostruzione) – 0,00516 euro

Terremoto del Belice 1968 (ricostruzione) – 0,00516 euro

Terremoto del Friuli 1976 (ricostruzione) – 0,00511 euro

Terremoto dell’Irpinia 1980 (ricostruzione) – 0,0387 euro

Missioni ONU (1982 Libano e 1996 Bosnia) – 0,106 e 0,0114 euro Rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004 – 0,020 euro

Acquisto autobus ecologici 2005 – 0,005 euro

Terremoto di Aquila 2009 (ricostruzione) – 0,0051 euro

Cultura 2011 – 0,0071

Crisi migratoria libica 2011 – 0,040 euro

Alluvioni di Toscana e Liguria 2011 (ricostruzione) – 0,0089 euro Decreto “Salva Italia” 2011 – 0,082 euro

Terremoto in Emilia 2012 (ricostruzione) – 0,024 euro

Bonus gestori” 2014 – 0,005 euro

Decreto fare” 2014 – 0,0024 euro

Certo è che leggendo con tutti sti zero sembra una minchiata.. ripeto che sono una trentina di miliardi di eurini.. son palanche belandi...

Poco da discutere ma guardando le date di introduzione, la prima accisa introdotta sul carburante in Italia è relativa alla guerra d’Etiopia del 1935/1936, ed è a tuttoggi ancora attiva e anche se l'è vejotta, permane ma con un ma.. in quanto inglobata dal 1995 in un’unica accisa indifferenziata che non ha più riferimenti alle originali motivazioni, (gli scaldasedie del ministero si erano vergognati) ed è proprio questo accorpamento che ne rende praticamente impossibile l’abolizione..

Facendo i conti, la benzina senza accise (e senza Iva) costerebbe poco meno di 90 centesimi al litro, mentre il gasolio poco più di 80 centesimi al litro.

La benzina ad oggi in modalità self service ha superato a quota di 1,9 euro/litro, e si va oltre la soglia dei 2 euro al litro per il servito.

A Casalcoso un litro di vino fatto spremendo 1,5 kg di uva lo paghi attorno a 1 euro.

Quindi per equivalenza 1 litro di benzina equivale a 3 kg di uva e ne consegue che per andare nella casa marina mi faccio secco 240 kg di uva in andata e 240 al ritorno piu' 300 kg di autostrada e il totale fa 780kg di uva (circa 320 ceppi di vigna che seminati a 70cm fanno 224 metri di filare).

Basta coi calcoli e mi bevo sta grappa rigorosamente con genziana alla faccia delle accise.




Bici elettrica naaaaa

Da buon quadriventenne e passa cerco di spendere le calorie utilizzando la mia due ruote bike e l'altro giorno mentre ero sulla salita del parco della Mandria di Venaria con le vene del collo che esplodevano, mi sorpassa una vecchietta di 55 anni su bici con un cestello di 6 bottiglie di acqua minerale … maledette bici elettriche e mi fanno ricordare quel ragazzo di Collegno che nel 2022 ha rimediato una multa di 6.000 eurini perchè viaggiava su una mountain bike trasformata in moto.


Sto povero pirla aveva comprato online un serbatoio e un motore e li ha montati sulla bici seguendo un filmato trovato su youtube ed è stato fermato da solerti agenti della polizia municipale che avevano notato quel mezzo che non avrebbe dovuto circolare su una strada senza patente senza bollo e senza assicurazione e quindi in breve la multa è stata per..

    guida senza patente (art 116 c15 CdS), 2257 €;

    guida senza assicurazione (art 193 c2 CdS), 866 €;

    veicolo non omologato (art 77 c3 CdS), 866 €;

     targa non propria (art 100 c12 CdS), 2046 €.

Ora faccio excursus su chi nel tempo ha motorizzato le biciclette e per chi non fosse appassionato di motori, premetto che esistono dei precedenti con la Ducati che ha iniziato la sua storia motoristica così, fabbricando kit di trasformazione per bici, e poco dopo bici motorizzate complete.




L'idea dunque non è che sia poi così nuova.

Mi ricordo che da ragazzini ci si ingegnava a motorizzare la due ruote e dato che non esistevano youtube o internet dove si possono trovare i pezzi, i motori erano recuperati da motoseghe, motozappe, tagliaerba un po' di tutto.

C'erano zone di boscaglia adibite a informale immondezzaio (altri tempi…), per cui noi ragazzini sui dodici, tredici, quattordici anni andavamo a caccia di rottami a motore.

Con un po' di fortuna, si trovavano anche motori di moto e scooter 50cc.. all'epoca i cinquantini avevano un targhino legato al proprietario ma non al mezzo, quindi quando il motorino aveva reso l'anima staccavi il targhino (che potevi mettere su un altro cinquantino senza costi di passaggi di proprietà) e lanciavi il catorcio in qualche fossato...




Per la maggior parte era roba irrecuperabile, almeno per i nostri mezzi e le nostre competenze, che smontavamo per il puro gusto di imparare qualcosa.

Del resto, chi butta via roba pronta all'uso e perfettamente funzionante?

Tuttavia ogni tanto ne usciva qualcosa con del "potenziale".

Cioè qualcosa che si poteva sistemare e poteva prestarsi a qualche progetto malato.

Dopodiché, ci si riuniva nel garage o nella rimessa dello zio o del nonno di qualcuno (che erano più o meno consenzienti, "basta che non vi fate male e che non fate casino") e si iniziava a dar vita a qualche… aggeggio motorizzato su ruote.

I risultati ovviamente erano quelli che erano... inesperienza, mancanza di un'educazione tecnica formale, attrezzi scarsi e zero soldi non sono esattamente la ricetta per uno sfavillante successo.

L'importante (e il divertente) tuttavia era provarci. 

Imparare.

Sporcarsi le mani di grasso, impregnare i vestiti di miscela al 3%.

E se ne usciva fuori qualcosa di buono, tanto meglio.


 

In ultima analisi delle bici a motore devo avere in cantina un Aquilotto della Bianchi, quello che dovevi abbassare il rullo motore che ti segava il copertone della bici e se passavi su parti bagnate slittava e dovevi pedalare... bei tempi


 

mercoledì 26 aprile 2023

Carta Identità Elettronica SPID.

 


Habemus papa .. lo spid è stato convalidato per altri due anni e quindi niente moccoli contro chi ci ha obbligato ad usare lo spid e in questi due anni faremo la Carta d'Identità elettronica come vuole la Meloni e per chi già ce l'ha è sufficiente autenticarla a SPID con tre livelli e mo' vi dico..

3 livelli di autenticazione

Per accedere ai servizi online aderenti con l’identità digitale associata alla CIE, l’autenticazione può avvenire attraverso 3 livelli di autenticazione a sicurezza crescente a seconda del servizio richiesto:

  • livello 1: accesso mediante una coppia di credenziali (username e password),

  • livello 2: accesso mediante credenziali di livello 1 e un codice temporaneo OTP,

  • livello 3: è richiesto l’utilizzo di lettore di smart card o uno smartphone dotato di tecnologia NFC per la lettura della CIE.

CIE: come attivare le credenziali di livello 1 e 2

Se si vuole utilizzare la Carta d’Identità Elettronica come lo SPID per accedere ai servizi online della Pubblica amministrazione occorre innanzitutto attivare le credenziali di livello 1 e 2. Per farlo si deve seguire la procedura disponibile sul sito ufficiale della CIE. Questo si può fare in due modi:

  • inserendo il codice fiscale, il numero di serie della CIE e alcune cifre della prima metà del codice PUK presenti nella ricevuta della Carta d’identità consegnata al momento del rilascio;

  • facendo un primo accesso con livello 3.

La prima opzione è la più indicata se la CIE non è mai stata usata per accedere ai servizi online con il livello 3. Innanzitutto bisogna accedere al sito cartaidentita.interno.gov.it e dalla homepage selezionare l’opzione “Attiva le tue credenziali”

cie attivazione credenziali

A questo punto il sistema chiederà con quali dati si intende proseguire con l’attivazione, quindi alternativamente:

  • cliccando su “Entra con CIE” e facendo un accesso di livello 3;

  • con Codice Fiscale, numero di serie (il numero in alto a destra della nostra CIE) e alcune cifre della prima parte del Codice PUK presenti nella ricevuta della Carta d’identità consegnata al momento del rilascio.

cie scelta credenziali

Proseguendo verrà chiesto di confermare il numero di cellulare e l’indirizzo e-mail forniti durante la richiesta della CIE, che saranno necessari per l’autenticazione di livello 2.

Una volta fatto arriveranno sia sul telefono via SMS che tramite e-mail dei codici OTP che verranno richiesti per proseguire con la procedura.

cie scelta credenziali 1

Se il cellulare e l’e-mail non sono stati forniti durante la richiesta della CIE si potrà proseguire in due modi diversi:

  • Facendo l’accesso tramite il livello 3 (computer e lettore di smart card oppure app CieID con smartphone dotato di NFC;

  • Richiedendo l’aggiornamento dei contatti presso qualsiasi Comune italiano.

cie scelta credenziali 2

Ora sarà possibile proseguire con la creazione delle credenziali, quindi username e password. Si potrà usare come username:

  • il Codice Fiscale;

  • il numero di serie della CIE;

  • l’indirizzo e-mail registrato.

La password invece verrà scelta dall’utente seguendo alcuni criteri. In particolare questa deve contenere:

  • almeno 10 caratteri alfanumerici

  • una lettera maiuscola

  • un numero

  • un simbolo

  • non più di due caratteri uguali consecutivi

cie scelta credenziali 3

Infine, l’ultimo passaggio richiede di scegliere se, al momento dell’accesso ai servizi online, si vuole utilizzare l’app CieID o ricevere un codice OTP via SMS. Dopo aver effettuato questa scelta le credenziali saranno state configurate correttamente e sarà possibile accedere ai servizi della pubblica amministrazione senza SPID.

CIE: per quali servizi può essere usata

L’accesso con autenticazione di livello 1 e livello 2 può essere usata per tantissimi servizi della Pubblica Amministrazione, per esempio per accedere:


Noi informatici.


Prendo in esame la mia generazione, quella degli splendidi, si fa per dire overanta avanzati che e’ stata la prima a buttarsi nell'informatica. Noi come dice il divino, siamo nati col VIC20, il Commodore 64 con lo Spectrum quello dei tasti a sei funzioni, li abbiamo collegati al televisore di casa, li abbiamo programmati in Basic e abbiamo cosi’ contribuito alla crescita di una schiera, diciamo un’orda di informatici.

Ergo, come ci ricambiano questi informatici che noi abbiamo nutrito fin dalla nostra adolescenza?

Odiandoci…

Si’, gli informatici new generation ci odiano e ci considerano equilibristi, nel senso che stiamo sulle palle ad essi stessi.

Volete un esempio?

Bueno.. Una volta, per spegnere il computer bastava schiacciare un tasto, lo stesso dell'accensione.

Era semplice e intuitivo a livello scimmia, come accendere e spegnere la luce.

Poi un bel giorno, qualcuno ha deciso che era troppo elementare e adesso quindi devi cliccare in almeno tre punti, senza contare i messaggi che ti fanno stare in ansia chiedendoti se sei sicuro di chiudere senza salvare il file mcc123vgdffgds20..

Ora a livello di ansieta’ e salivazione zero, ti domandi che razza di roba sia il mcc123vgdffgds20?

Come minchia ha fatto ad entrare?

Se dico di no e poi il desktop potrebbe diventare tutto nero, se dico di si puo’ essere che mi sparo un virus dentro.

Boh..dubbio amletico e via con la roulette russa e invocando Sant’Intima di Karinzia clicco sul spegni e chi vedra’ vivra’ o viceserva.

Ma il colmo del sadismo si raggiunge con gli aggiornamenti di Windows.. ti capitano proprio quando hai l’acqua alla gola, magari sei o anche sette in ritardo, hai un treno che parte tra trentacinque minuti, mandi l'ultima mail, quella che non puo’ attendere e poi spegni il tuo portatile, quello che devi portare con te (se si chiama portatile ci sara’ un motivo cazzo) e sullo schermo ti compare un messaggio terroristico…Aggiornamento di Windows in corso, non spegnere o disconnettere il computer... se lo fai son cazzi tuoi e ti tocchera’ risistemare il tutto o quantomeno andare sul ripristino alla data.. ( e’ statisticamente provato che ad ogni aggiornamento io mi trovo con un paio di programmi fuori uso con relativi smoccolamenti ed abbinamenti a nomi di animali con santi o pseudo tali).

Allora continui con un misto di parole imparate al porto di Genova in via dei Pre’ dalle vulvivendole amiche degli scaricatori cassintegrati, prendi il notebook e, senza chiuderlo, lo sistemi sul sedile anteriore dell'auto e gli leghi pure la cintura per non perdere i punti di patente, come fosse un bambino.

Mentre vai verso la stazione, a ogni semaforo controlli lo stato di avanzamento ..Aggiornamento in corso 7 di 34... Quando arrivi nel parcheggio della Stazione sei a quota 12 su 34 e alla partenza del treno mancano 7 minuti.

Valigetta 24 ore e 6 minuti in una mano e computer nell'altra, corri verso il binario…

Aggiornamento in corso 13 di 34.

Salti in vettura mentre le porte si chiudono affettandoti una parte di zona dove normalmente non batte il sole…

Aggiornamento in corso 16 di 34 non spegnere o son sempre cazzi tuoi.

E tu che avevi contato sul tragitto ferroviario per finire la presentazione Power Point che dovevi mostrare appena arrivato a destinazione fai retromarcia continuando lo smoccolamento di cui sopra..

A meta’ percorso trenistico freccia rossa la belva dice che sei 20 su 34 e non godi selvaggiamente ma resisti per vincere sino a quando stai gia’ arrivando e sei ancora a 26 su 34.

Ormai hai finito l’elenco degli animali e i santi del calendario di padre Terenzio di Canicatti’ e quasi rassegnato hai una botta di culo perche’ salta al 32 su 34.

Ecco la stazione pfuiiii.. finalmente l'aggiornamento e’ finito.. ecco che si riavvia il sistema e compare sul monitor il solito conteggio di avvio che ti prega di attendere, tipo quello che precede l’autodistruzione, quando lo schermo e’ di nuovo tutto acceso, in basso a destra whick which e si apre una finestrella …Batteria in esaurimento, spegnere il computer per non perdere i dati... Grrrrrrrrrr e li’ capisci che gli informatici new generation billgatiani ti odiano… almeno quanto tu odi loro.

Ragazzi vi do' una notizia eccelsa.. la Lella mi chiede se aspettavo qualche bonifico.. chiedo la cifra.. 9.95 eurini .. azzz è il bonus revisioni auto.. io avevo chiesto il bonus dopo aver fatto la revisione (aumentata come costo) convinto che tanto era una presa per il culo..naaaa hanno rimborsato una parte.. terribile, meglio che mi bevo un bicchiere di grappa mista a limoncello per riprendermi.... (ma saranno in tanti a saperlo che possiamo avere il bonus? naaaa

domenica 23 aprile 2023

Contributo Ex ONPI.

 


Questo post è dedicato all'INPS che nel ruolino bustapaga dei suoi iscritti (17,7 milioni) ti mette una detrazione di 1 cent con la voce “contributo ex Onpi”. La curiosità mi prende per capire a chi verranno dati 17,7 milioni di centesimi e perche'.

Comincio col dire che ONPI significa Opera Nazionale Pensionati d'Italia ed Ex significa che l'ente è stato disciolto nel 1977 e noi continuiamo a pagare nonostante le varie petizioni fatte in parlamento.

Sembra una minchiata ma dal 1977 ad oggi il malloppo di 116 milioni di eurini chi li ha fruiti?

Bah.

Tornando allo scopo dell'istituzione dell'Ente nato il 23 marzo 1948 leggo che serve per costruire case di riposo per anziani in cui potevano accedere tutti gli Italiani bisognosi.

Quindi pensionati bisognosi se non riuscite quadrare il pasto con la cena e vi hanno aumentato l'affitto, provate a richiedere all'ONPI che non esiste più di farvi assegnare l'alloggio di cui avete diritto e nel contempo continuate a pagare sto centesimo.

 

sabato 22 aprile 2023

Cosa provocano le munizioni all'uranio impoverito?

Post dedicato al tipo che sta facendo uso di munizioni all'uranio impoverito.. ma voi vi rendete conto di cosa stiamo parlando?

Allora.. ho seguito negli anni la questione, il problema grave non è costituito dall’uranio impoverito ma dall’uso della termite come esplosivo.

Con la termite si raggiungono 5000 gradi e i metalli vaporizzano. Disperdendosi nell’aria, conseguentemente all’esplosione, solidificano formando palline di diametro dell’ordine di un micron di diametro, vuote dentro, con peso specifico globale minimo che galleggiano nell’aria e che non si bagnano.. la pioggia non basta per abbatterle.

Se inalate, visto il loro diametro, entrano in circolo e vanno a depositarsi in vari organi del corpo umano con preferenza ad organi ghiandolari.

Le conseguenze sono linfomi di Hodgins per lo più di tipo incurabile.

Lo sviluppo del linfoma è abbastanza immediato e il decorso rapido.

La prima epidemia di questo tipo si ebbe durante le esercitazioni precedenti la prima guerra del Golfo, quando si parlo' di “maledizione del deserto”.

Ci furono poi molti casi in Jugoslavia tra le truppe NATO e in Italia in Sardegna tra le truppe che facevano brillare le munizioni obsolete che comunque contenevano termite.

Venne fatta una autopsia rigorosa su queste vittime in Italia e vennero trovate dette palline microscopiche fatte di metalli pesanti in diversi organi interni delle vittime.

Stessa analisi venne fatta su alcuni soldati reduci dalla Jugoslavia e affetti da linfoma grave.

Il linfoma venne riscontrato in molti di quelli che parteciparono ai soccorsi, si fa per dire, ed alla rimozione delle macerie delle torri gemelle, macerie che vennero rapidamente portate via in destinazione ignota.(oggetto di un altro post che non linko).

Tutte queste combinazioni fanno riflettere non poco sull’episodio.

Lo stesso dicasi dei proiettili con la punta di uranio impoverito che non contengono esplosivo, se impattano con alta energia contro un ostacolo duro come può essere la corazza di un carro armato, si incendiano e generano polveri metalliche di uranio e di quello che c’è nel proiettile e nell’ostacolo.

Amen.


venerdì 21 aprile 2023

Dedicato a Jj4 .

 

Condivido il pensiero della Dr.ssa Elena Baruzzi sull'orsa 17nne slovena figlia di Joze e Jurka ...

Prima furono gli orsi, perché la gente ormai aveva paura di passeggiare liberamente nei boschi.

Poi furono i lupi, perché è notorio che i lupi mangiano i bambini, oltre al vostro amatissimo cane.

A seguire sterminarono i cinghiali, che sono grossi e pericolosissimi, e se ne prendi uno con la macchina ciao, tu la macchina e il cinghiale (ma del cinghiale chissenefrega).

Poi venne il turno delle vipere, perché è ingiusto che non si possa fare un picnic in santa pace senza essere morsi.

Però, per essere sicuri sicuri, non uccisero solo quelle, ma proprio tutti i serpenti, perché comunque fanno schifo, e nessuno ne avrebbe sentito la mancanza.

Quindi uccisero i cervi, che erano sì carini, ma con quei palchi si sa mai, è un attimo che ti sventrano se gli gira male.

E uno che fa motocross tranquillo nel bosco non può pensare pure ai cervi, santo cielo.

Poi toccò a volpi e faine, perché beh, c'è il discorso della rabbia...

Ammazzarono quindi tutti i tassi, i ricci e gli scoiattoli, perché sono sporchi e portano malattie.

Fu poi il turno di vespe ed api, con quei pungiglioni cattivi, delle zecche fetentissime, e dei ragni, perché "mio cuggino mi ha detto che c'è il ragno violino che ti morde e muori".

Poi un giorno si accorsero che sui monti c'era il pericolo dei fulmini: e così coprirono tutti i boschi con reti metalliche, per prevenire che qualche turista ne fosse colpito a morte mentre si godeva il fresco del temporale, che è un diritto riconosciuto anche dall'ONU.

Mettere le reti non fu nemmeno troppo complicato, tanto gli uccelli li avevano già ammazzati tutti da tempo, perché avevano quella mania di cagare dove capita, e non è asettico per niente.

E gli alberi? Via tutti quelli troppo alti e pericolosi, quelli con pollini potenzialmente mortali per gli allergici, quelli con le spine, e già che ci siamo pure quelli brutti e storti, che anche l'occhio vuole la sua parte.

Chiusero poi tutte le sorgenti, perché l'acqua non era stata analizzata e poteva contenere dei patogeni, e sistemarono bene massi e sassi, per prevenire frane e slogature.

Ovunque misero cartelli: "non gettatevi dai burroni". Siccome però la gente continuava a cadere nei burroni, perché non si può fare un selfie senza sporgersi per bene, decisero di livellare tutto con grandi ruspe, e chiudere così la questione.

Al posto dei burroni veri misero dei poster, e dietro i poster dei chioschetti per fare l'aperitivo prima di riprendere la strada per la città, con un grande orso di plastica all'ingresso, così che la gente potesse ricordarsi che cos'era la vera natura, e magari fare due foto.

E fu così che alla fine nel bosco rimase solo una specie: l'uomo, che finalmente si sentiva sicuro.

Ma il bosco, non era più un bosco da molto tempo."




martedì 18 aprile 2023

Sculture "Velate".

 


Uno sguardo alle sculture “velate”.

Certo che se confronto artisti contemporanei col passato sono perplesso..un Fontana che ti fa qualche taglio su tela va all'asta per 2 o 3 milioni che siano dollari o euro poco importa ma mi domando quanto debba valere un Cristo Velato del Sanmartino, il Disinganno o la Pudicizia del Corradini... sempre opere sono e poi un quadro del Fontana lo puoi appendere in parete e via.. quelle degli altri son blocchi di marmo da due o tremila kg... se chi ti fa la pulizia fa cadere il quadro fai un'altro taglio e aumenta il valore.. se invece ti rompe il velo o la rete delle statue..son azzi acidi.

Ad ogni modo mi gasa molto la storia delle statue che potrete trovare nella Cappella di Sansevero.in via Francesco De Sanctis 19/21, nel cuore del centro storico di Napoli alle spalle di piazza San Domenico Maggiore.

Questa cappella era della famiglia di Raimondo di Sangro (ora D'Aquino) principe di Sansevero


appartenente alla massoneria che commissionò veri capolavori quali:


il Cristo Velato




Opera dello scultore
Giuseppe Sanmartino che l'ha realizzata nel 1753 proseguendo il lavoro che inizialmente come bozzetto fece Antonio Corradini che purtroppo non riusci' terminare e per questo scultore ne parlero' piu' avanti nel post. ma tornando sul Cristo Velato, lo scultore è riuscito, lavorando su un unico blocco di marmo, a dare vita ad una statua a grandezza naturale (180x80x50 cm) che rappresenta il corpo privo di vita di Gesù Cristo, ricoperto da uno straordinario velo trasparente in marmo, adagiato su un giaciglio.

Secondo alcuni, un velo cosi' realistico nella sua leggerezza non poteva essere opera dello scultore ma piuttosto il frutto di un processo di marmorizzazione di un vero tessuto, ottenuto grazie alle conoscenze alchemiche del principe Raimondo di Sangro.

Ora ci si domanda quante copie Cristo Velato esistono in italia?

1 - bozzetto in creta fatto dal Corradini ed è al museo di San Martino.


2 - bozzetto in creta fatto da Sanmartino si trova al LACMA di Los Angeles.


3 – opera fatta nel 2014 da Helmut Perathoner di Ortisei.

Questa opera sono in pochi a conoscerla ed è fatta utilizzando legno di cirmolo o legno cembro coperta da strati di gesso e sopra dato il colore che sembramarmo ed è a Potenza nella chiesa di Santa Maria del sepolcro.

4 - opera di Felice Tagliaferri terminata nel 2010.


Il Tagliaferri è un nonvedente e nel 2008 ha cercato di tastare il cristo velato fatto dal sanmartino ma gli operatori della cappella dove era esposta glielo hanno vietato e quindi tornato a casa se ne è fatta una lui grande 180 cm x 80 cm in due anni e dal 2010 è esposto a Sala Bolognese BO.

5 – opera itinerante di Pietro Santamaria


scultore di Caserta che dal 2010 espone in diverse citta' del SudItalia.

Se voi ne conoscete altre mandate mail e lo aggiungero'.


Il Disinganno


Opera dell’artista Francesco Queirolo che nel 1753-4


 ha scolpito nel marmo una fitta rete che avviluppa il corpo di uomo, con un incredibile cura nel dettaglio dei nodi ed è una rappresentazione allegorica della possibilità, per ogni essere umano, di liberarsi dal peccato, simboleggiato dalla rete, grazie all’intelletto, che assume l’aspetto di un putto.
Le tentazioni mondane prendono la forma di un globo terrestre, mentre la Bibbia è indicata come lo strumento attraverso il quale ritrovare la luce della virtù.

Non a caso è riportato, nel bassorilievo ai piedi dell’uomo, il passo del vangelo di Gesù che dona la vista al cieco.

La statua fu dedicata da Raimondo al padre Antonio, che dopo una vita piuttosto libertina aveva trovato la via della virtù.

Non c’è giudizio nel pensiero del Principe, solo la constatazione della “fragilità umana, che non può conoscere grandi virtù senza vizio”.

Il simbolismo dell’opera è pieno di rimandi a elementi massonici (il concetto di oscurità/luce; la “grande luce” rappresentata dal libro aperto), ma ciò che in realtà lascia stupiti è la cura con la quale è stata scolpita la corda, frutto, pare, di sette anni di lavoro da parte di Queirolo, che non si avvalse dell’aiuto di nessun assistente.Il bozzetto era piaciuto al Principe ma volle far spostare il piede del Putto dalla palla.. (il cliente ha sempre ragione).

La Pudicizia


nota anche come la Verità Velata fu scolpita nel 1752 dall'artista Antonio Corradini e l'opera era stata commissionata a ricordo della madre del Raimondo di Sangro.

La statua raffigura una giovane donna la cui nuda bellezza classica emerge evidente dal velo marmoreo trasparente che la ricopre.


Il velo, scolpito con mirabile maestria, sembra aderire al corpo della figura come se fosse bagnato, inumidito dal vapore prodotto dal bruciaprofumi.

Lo sguardo perso, l’albero della vita, la lapide spezzata sono i simboli di quell’esistenza troncata troppo presto ed amaramente rimpianta dal figlio Raimondo, che volle così tramandare fattezze e virtù della giovane madre.



La figura reca una ghirlanda di rose adagiato sul ventre, che si diparte da un bocciolo racchiuso nella mano destra.

Sul bassorilievo ai piedi della statua corre la scritta “Noli me tangere”.(non mi toccare),

E come detto all'inizio il Corradini aveva gia fatto il bozzetto del Cristo Velato ma non lo ha potuto terminare in quanto morì nel 1752 e di lui esiste al Louvre una scultura di femme voilée


che probabilmente era stata commissionata per appoggiarla a qualche parete in quanto dietro non è scolpita ma piatta.

Sculture "Velate".

 


Uno sguardo alle sculture “velate”.

Certo che se confronto artisti contemporanei col passato sono perplesso..un Fontana che ti fa qualche taglio su tela va all'asta per 2 o 3 milioni che siano dollari o euro poco importa ma mi domando quanto debba valere un Cristo Velato del Sanmartino, il Disinganno o la Pudicizia del Corradini... sempre opere sono e poi un quadro del Fontana lo puoi appendere in parete e via.. quelle degli altri son blocchi di marmo da due o tremila kg... se chi ti fa la pulizia fa cadere il quadro fai un'altro taglio e aumenta il valore.. se invece ti rompe il velo o la rete delle statue..son azzi acidi.

Ad ogni modo mi gasa molto la storia delle statue che potrete trovare nella Cappella di Sansevero.in via Francesco De Sanctis 19/21, nel cuore del centro storico di Napoli alle spalle di piazza San Domenico Maggiore.

Questa cappella era della famiglia di Raimondo di Sangro (ora D'Aquino) principe di Sansevero


appartenente alla massoneria che commissionò veri capolavori quali:


il Cristo Velato




Opera dello scultore
Giuseppe Sanmartino che l'ha realizzata nel 1753 proseguendo il lavoro che inizialmente come bozzetto fece Antonio Corradini che purtroppo non riusci' terminare e per questo scultore ne parlero' piu' avanti nel post. ma tornando sul Cristo Velato, lo scultore è riuscito, lavorando su un unico blocco di marmo, a dare vita ad una statua a grandezza naturale (180x80x50 cm) che rappresenta il corpo privo di vita di Gesù Cristo, ricoperto da uno straordinario velo trasparente in marmo, adagiato su un giaciglio.

Secondo alcuni, un velo cosi' realistico nella sua leggerezza non poteva essere opera dello scultore ma piuttosto il frutto di un processo di marmorizzazione di un vero tessuto, ottenuto grazie alle conoscenze alchemiche del principe Raimondo di Sangro.

Ora ci si domanda quante copie Cristo Velato esistono in italia?

1 - bozzetto in creta fatto dal Corradini ed è al museo di San Martino.


2 - bozzetto in creta fatto da Sanmartino si trova al LACMA di Los Angeles.


3 – opera fatta nel 2014 da Helmut Perathoner di Ortisei.

Questa opera sono in pochi a conoscerla ed è fatta utilizzando legno di cirmolo o legno cembro coperta da strati di gesso e sopra dato il colore che sembramarmo ed è a Potenza nella chiesa di Santa Maria del sepolcro.

4 - opera di Felice Tagliaferri terminata nel 2010.


Il Tagliaferri è un nonvedente e nel 2008 ha cercato di tastare il cristo velato fatto dal sanmartino ma gli operatori della cappella dove era esposta glielo hanno vietato e quindi tornato a casa se ne è fatta una lui grande 180 cm x 80 cm in due anni e dal 2010 è esposto a Sala Bolognese BO.

5 – opera itinerante di Pietro Santamaria


scultore di Caserta che dal 2010 espone in diverse citta' del SudItalia.

Se voi ne conoscete altre mandate mail e lo aggiungero'.


Il Disinganno


Opera dell’artista Francesco Queirolo che nel 1753-4


 ha scolpito nel marmo una fitta rete che avviluppa il corpo di uomo, con un incredibile cura nel dettaglio dei nodi ed è una rappresentazione allegorica della possibilità, per ogni essere umano, di liberarsi dal peccato, simboleggiato dalla rete, grazie all’intelletto, che assume l’aspetto di un putto.
Le tentazioni mondane prendono la forma di un globo terrestre, mentre la Bibbia è indicata come lo strumento attraverso il quale ritrovare la luce della virtù.

Non a caso è riportato, nel bassorilievo ai piedi dell’uomo, il passo del vangelo di Gesù che dona la vista al cieco.

La statua fu dedicata da Raimondo al padre Antonio, che dopo una vita piuttosto libertina aveva trovato la via della virtù.

Non c’è giudizio nel pensiero del Principe, solo la constatazione della “fragilità umana, che non può conoscere grandi virtù senza vizio”.

Il simbolismo dell’opera è pieno di rimandi a elementi massonici (il concetto di oscurità/luce; la “grande luce” rappresentata dal libro aperto), ma ciò che in realtà lascia stupiti è la cura con la quale è stata scolpita la corda, frutto, pare, di sette anni di lavoro da parte di Queirolo, che non si avvalse dell’aiuto di nessun assistente.Il bozzetto era piaciuto al Principe ma volle far spostare il piede del Putto dalla palla.. (il cliente ha sempre ragione).

La Pudicizia


nota anche come la Verità Velata fu scolpita nel 1752 dall'artista Antonio Corradini e l'opera era stata commissionata a ricordo della madre del Raimondo di Sangro.

La statua raffigura una giovane donna la cui nuda bellezza classica emerge evidente dal velo marmoreo trasparente che la ricopre.


Il velo, scolpito con mirabile maestria, sembra aderire al corpo della figura come se fosse bagnato, inumidito dal vapore prodotto dal bruciaprofumi.

Lo sguardo perso, l’albero della vita, la lapide spezzata sono i simboli di quell’esistenza troncata troppo presto ed amaramente rimpianta dal figlio Raimondo, che volle così tramandare fattezze e virtù della giovane madre.



La figura reca una ghirlanda di rose adagiato sul ventre, che si diparte da un bocciolo racchiuso nella mano destra.

Sul bassorilievo ai piedi della statua corre la scritta “Noli me tangere”.(non mi toccare),

E come detto all'inizio il Corradini aveva gia fatto il bozzetto del Cristo Velato ma non lo ha potuto terminare in quanto morì nel 1752 e di lui esiste al Louvre una scultura di femme voilée


che probabilmente era stata commissionata per appoggiarla a qualche parete in quanto dietro non è scolpita ma piatta.