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sabato 5 ottobre 2024

La Gioconda.

 


La serie di colloqui fatti con polipi e aragoste è terminata e proseguo con colloqui di altro genere e ne prendo uno a caso riferito ai capolavori di Ser Leonardo.. La Gioconda.

L’opera d’arte più deludente al mondo.

Molti infatti sono i visitatori del Louvre che giunti al mio cospetto rimangono delusi.

Ogni giorno circa 30 Mila persone vengono a vedermi, quasi 10 milioni in un anno.

Si fanno una lunga fila solo per una foto o un selfie.

Hanno aspettative altissime.. in fondo si sa, sono il quadro più famoso del mondo.

Poi quando si trovano di fronte a me, così piccolina, sommersa da tutta questa folla di fans, se ne vanno dicendo che non ero poi questo granché e sti 17 eurini di ingresso al Louvre son proprio spesi male…

Io li capisco, poveretti.

Sono solo degli ignoranti, nel senso che ignorano la mia storia. Prima di tutto non sono un quadro, ma una TAVOLETTA.

Una tavoletta di pioppo di soli 77X53 cm.

Magari chissà cosa vi aspettavate.

Il mio babbo, ser Leonardo Da Vinci, cominciò a dipingermi a Firenze nel 1503, cancellando un altro dipinto, che si trovava sotto di me.

Rappresento il ritratto di Lisa Gherardini.

Infatti mi chiamano anche la MONNA LISA.

Monna è il diminutivo di "Madonna”, la parola latina "Mea domina”, mia signora e Lisa era la moglie di Francesco del Giocondo.

Per questo mi chiamo Gioconda, perché ero sua moglie, non perché sorrido felicemente.

Leonardo però non mi vendette mai.

Anzi mi portò sempre con sé, mi adorava, ero il suo quadro preferito e a volte si smanettava guardandomi e mi ritoccava in continuazione.

Infatti come dice il Vasari, sono “un’IMPERFETTA”, non sono mai stata finita, lo sapevate?

Ero nella camera da letto con lui ad Amboise in Francia, quando Leonardo morì nel 1519.

NON sono stata mai rubata dai francesi!

Ma regolarmente comprata dal Re di Francia Francesco I, che era un mio grande ammiratore.

Quindi basta dire ai francesi: Ridateci la Gioconda! La mia casa è qua, a Parigi!

Nel tempo mi hanno rubato, sfregiata, gettato la vernice.

Duchamp mi ha messo i baffi, Andy Wharol mi ha fatto diventare pop, Botero paffuta, Banksy una mujaheddin con lanciarazzi.

Sono un’icona moderna, una star, anzi una vera super star.

E tanti sono i segreti che sono nascosti in me.

A partire dal mio misterioso sorriso.

Qualcuno dice che sorrido perché Leonardo mentre mi dipingeva chiamo' musici e buffoni per intrattenermi.

Altri, come Dan Brown nel suo Codice Da Vinci, sostengono che io sia la versione femminile di Leonardo stesso.

Freud diceva che ero un caro ricordo d’infanzia di Leonardo, forse sua madre.

Tutte minchiate..

Sorrido, perché quando vi vedo arrivare tutti trafelati al mio cospetto, in questo turismo mordi e fuggi ignorante, senza contemplazione, vedo le vostre facce deluse e capisco che non avete capito un cazzo di me.

Ecco perché io resto e sarò per sempre il quadro più bello del mondo.. e mo' vi svelo il mio segreto





Vedi Napoli e e poi muori.

 


A Napoli al ristorante ho ordinato "una braciola" e quando mi sono visto arrivare un involtino in umido ho chiesto al cameriere "ma io avevo chiesto una braciola..." e quello mi ha risposto "e questa cos'è?". Comunque l'ho mangiata ed era una meraviglia, buona come poche altre cose che ho mangiato.
A Napoli alla cassa del bar ho visto una scatola di vetro piena di cioccolatini a forma di bacio Perugina, incartati nella carta stagnola uno per uno, ho chiesto "ma sono Baci?" e la signora mi ha risposto "certo che sono baci, li facciamo proprio noi!" ed erano buonissimi.
A Napoli sono entrato in una tavola calda, saranno state le quattro del pomeriggio, volevo prendere qualcosa da riportare a mio figlio prima di ripartire, ma avevano finito tutto. Ho chiesto "avete qualcosa di pronto?" il marito della cuoca mi ha risposto "e che problema c'è, glielo prontiamo". Poi è uscita la cuoca e mi ha detto "le faccio una frittata di maccheroni, qualche crocché e un po' di pasta cresciuta, vabbuò?!". Io le ho detto "ma quanto tempo ci vuole?" e lei ancora "e che fretta avete, vi sedete qui e vi fate compagnia con mio marito, vi bevete una birra intanto che aspettate"
E dopo una mezz'ora io conoscevo tutta la storia della famiglia, fino a quell'infame di uno dei cugini, che San Gennaro gli faccia uscire uno sbocco di sangue. Marcio.
In compenso la roba era buonissima e m'è sembrato che si facessero pagare per farmi un favore, perché pareva mi volessero regalare tutto.
A Napoli ho mangiato una cosa che si chiama "genovese" e l'ho digerita dopo tre giorni, cioè no, a digerire l'ho digerita subito, è che dopo tre giorni ancora mi pareva di averne qualche pezzetto sulla barba per come mi sentivo avvolto dal profumo.
A Napoli mi hanno servito un caffè con le tazzina che mi scottava le labbra e non ho dovuto manco chiedere il bicchiere d'acqua, perché me l'hanno messo davanti direttamente insieme al caffè, però il barista non si fidava, aveva sentito l'accento romano e voleva vedere se l'acqua la bevevo prima o dopo il caffè, pareva che trattenesse il fiato per l'ansia. Quando ha visto che l'ho bevuta prima ha sorriso e io mi sono sentito come se avessi superato un esame all'università.
A Napoli sono andato a pranzo con due amici napoletani e hanno ordinato "pasta e patate" e poi momenti si scannano perché uno diceva "la provola ci vuole" e uno diceva "la provola non ci vuole" e io stavo zitto e temevo che alla fine mi menassero a me. Ma quando è arrivata la mia pizza con i friarielli hanno fatto pace e mi hanno fatto tutto un corso su come va preparata, in che punto del forno va messa perché si cuocia bene, come la ricotta debba fare da ripieno del cornicione, cose così. (La pizza era squisita e pure la loro pasta e patate, che per la cronaca la provola c'era).
A Napoli ho mangiato il casatiello e i ciccioli, una parmigiana di melanzane che quando ho chiesto "ma le melanzane come sono cotte?" mi volevano cacciare dal ristorante e farmi girare con un cartello attaccato al collo con scritto "ha chiesto come sono cotte le melanzane della parmigiana!". Ho scoperto che le ciambelle con lo zucchero le chiamano "graffe" e guai pure quelle se ti azzardi a dire "ma sono cotte al forno?". Ho scoperto che le sfogliatelle e le ricce sono due cose diverse, ma comunque se vuoi mangiare quelle più buone devi andare in un forno che sta a "vico Ferrovia" che se gli passi davanti non gli daresti una lira. Perché a Napoli quello che ti mangi conta più di dove lo mangi.
A Napoli ho capito che mangiare è una religione, ha i suoi riti e le sue cerimonie, è un atto sacro e mangiare da soli è triste, e se stai al tavolo da solo il cameriere si preoccupa e ti viene a chiedere dieci volte "come va? come state?" e dopo viene pure la padrona del ristorante e poi pure suo marito e ti mandano pure i figli, perché tante volte dovessi sentirti triste, non sia mai, come te lo gusti il mangiare?
E poi mi dite perché amo Napoli? Ma come fate voi, a non amarla. Come.

Fegato grasso steatosico?

 

Uno studio pubblicato sulla rivista Cell Reports Medecine dimostra che il camu camu una bacca amazzonica è efficace per contrastare gli effetti della steatosi epatica.

Una bacca esotica chiamata camu camu di origine amazzonica è in grado di ridurre il grasso nel fegato in coloro che soffrono di steatosi epatica.

Quest’ultima è nota come una patologia che comporta un accumulo di grassi nelle cellule del fegato a causa di un eccesso di zuccheri e alimenti troppo grassi. Se trascurata può dar vita ad una vera e propria infiammazione che tende a cronicizzarsi.

È legata alla sindrome metabolica ed è caratterizzata da un forte sovrappeso e da una resistenza maggiore all’insulina. Colpisce circa un quarto degli italiani tra i 18 e i 70 anni.

Che cos’è il camu camu e quali i benefici.

Questa bacca esotica viene coltivata nelle aree amazzoniche. È ricavata da un arbusto che si cresce particolarmente in Perù e Brasile. Ha un colore rosso-viola e presenta un diametro tra 1 e 3 cm. Assomiglia ad una ciliegia dalla buccia sottile e dalla polpa rosso-rosa. È una bacca succosa e molto acida da sapore agrumato. È utilizzata per rafforzare il sistema immunitario durante i cambi stagionali. Agisce efficacemente nel contrastare l’attacco di batteri e virus che possono minacciare la salute dell’organismo. Le popolazioni amazzoniche utilizzano queste bacche preziose per contrastare il raffreddore. Ad esse sono riconosciute anche proprietà ipotensive e antidepressive. Il camu camu infatti ha il potere di stimolare la produzione di serotonina , il famigerato ormone del benessere.

Svolge anche una preziosa azione anti -aging grazie alla sua alta concentrazione di vitamina C e polifenoli che contrastano la formazione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare. Utilizzato anche nel trattamento delle malattie neurodegenerative. Lo si trova in commercio soprattutto sotto forma di polvere che può essere aggiunta a succhi di frutta, smoothies, yogurt e cereali.

Camu camu: quanto assumerne e dove agisce.

Un recente studio pubblicato su Cell Reports Medicine ha rivelato quanto l’azione antiossidante e antinfiammatoria del camu camu sia efficace per ridurre gli effetti della steatosi epatica. La ricerca in questione dimostra che l’assunzione di 1,5 grammi di polvere di camu-camu al giorno somministrata per 12 settimane riduce del 15,85% il grasso epatico.

Come agisce la bacca.

Il merito è dell’azione preziosa dei polifenoli contenuti in questa bacca esotica che l’organismo assimila per ridurre il grasso epatico e per stimolare la degradazione dei lipidi tramite ossidazione.

Da quanto è emerso i ricercatori consigliano vivamente di consumare il camu camu per ridurre efficacemente i livelli degli enzimi epatici ALT e AST che alterano il microbioma intestinale e che indicano che ci sono danni a livello epatico.

Efficace per la perdita di peso?

Il camu camu può essere utilizzato anche per perdere peso e contrastare l’obesità. La sua azione risulta più efficace di alcuni farmaci ampiamente diffusi per le malattie dell fegato grasso. 

Aiutano questi integratori il primo costa 5/6 euro il secondo 16/18 il terzo sulle 6 euro..





giovedì 3 ottobre 2024

Occhio a chi usa whatsapp in azienda.

 

 


In TV al TG1 ieri 2 ott 2024, hanno dato la notizia dell'hacker che ha bucato siti di magistrati, procura o quantaltro senza dire il nome del castigatore.. ebbeno ve lo dico me (tanto il blog anche se lo chiudono darà vita agli altri 8 rimasti)..

Si tratta di Miano Carmelo Nato a Sciacca, residente a Gela e con domicilio a Roma.. programmatore informatico.

Miano avrebbe avuto accesso anche a un documento segreto. Ovvero un’informativa della Gdf datato 22 dicembre 2023.
Lo avrebbe cercato (su soffiata) perche' parlava di lui che era sotto inchiesta a Brescia.

Miano ha bucato i domini delle hashtag#procure, di aziende come Telespazio e di operatori satellitari. Di mestiere programmatore informatico, Miano usava cinque false identità e un sistema cifrato.

Avrebbe acquisito materiale sulla criminalità organizzata, mentre non gli interessava il terrorismo.

Finita la storia del Carmelo, apro la considerazione osservando attorno a me managers linkediani, esperti, ma anche persone "normali" (nel senso IT ed ICT, non necessiamente smanettoni ne' esperti di InfoSec) che, compulsivamente, "toccano" il loro smartphone ogni 10 secondi, che "vivono" su FB, Linkedin, Telegram, che corrono ed abbandonano tutto quello che stavano facendo quando arriva un'email sullo smartphone, che sono contornati da "beep", "dlin", "ding-dong" e tutti quegli alert audio che ognuno di noi ("voi", non io :) ha configurato.

Di questo volevo parlarvi, ed invitarvi a riflettere in questo mio post.

Provateci.

Innalzate un po' le "barriere", cambiate leggermente il vostro modo di vivere, operare, lavorare.

Oppure, "abbassate" un po' il livello di invasivita' che la tecnologia, l'always-on, i Big Data, la dipendenza dall'ICT e la sua pervasivita' hanno imposto alle vostre vite ed abitudini.

Perche' "la' fuori" c'e' un mondo di squali, ci sono tecnologie invasive ed organizzazioni che ci campano, sui vostri dati.

Il 1984 di Orwell lo abbiamo superato da un bel po', ma ancora sottovalutiamo un concetto semplice, chiaro ed in continua evoluzione come l'Information Warfare.

Perche' il concetto di Privacy e' legato alla democrazia ed impatta sul sociale, sulle relazioni, sui nostri dati, sui nostri cari, sui nostri beni... sulla nostra vita e io ringrazio i tre mesi che passo a Casalcoso per disintossicarmi e guarire dal crampo al dito o dito a scatto.

Perche' il bluetooth scarica le batterie piu' velocemente, e pure la localizzazione GPS.

Perche' internet "non dimentica".

Perche' un giorno capirete, vi pentirete di scelte ed azioni fatte nel passato, ma non potrete farci nulla.

Perche' non siamo nati e cresciuti con uno smartphone appeso al collo.

Perche' non vi servono veramente a nulla TUTTE quelle app che avete installato.

Perche' i software hanno bachi.

Perche' viviamo in un mondo selvaggio, come gli 0days in the wild.

Provateci... Alla peggio, riattiverete l'app di turno.

Oppure scoprirete che non e' poi cosi' male eliminare dipendenze eccessive, e quindi pericolose.

Provateci ed auguri ai tanti Miano che conosco qui nel web.

(alla malparata, portatemi arance e una settimana enigmistica.. quella senza schemi)..

Avevo tolto un pezzo ma ora lo rimetto in fondo..Tanta polvere per il povero Carmelo e qui si usa la politica dello struzzo.. basta solo andare nel darkweb e troverete annunci di questo genere..



Slang TikToktiano

 


Male ne abbia sto slang in uso e non mi riferisco al mio togolese ma all'inglesismo in atto sui post.

Il post è per un commento ricevuto in cui si evidenziava il termine “shippare”..

io abituato alle spedizioni con Temu, Aliexpress, Amazon per risparmiare qualche eurino ed evitare di spostare la macchina che uso solo per andare a Casalcoso.. intendevo fosse distorsione del termine “shipping” ovvero la velocità e il costo di spedizione magari del preservativo per il gatto della vicina che sforna micetti in quantità industriale..

Invece questo è il lessico dello slang nuove generazioni che “ipotizza il veder bene due persone assieme”..

Insomma quello scritto che diceva “Carlo e Lella io vi shippo” la cui pronuncia assomiglia molto alla voce napoletana che preannuncia un furto con destrezza o quanto meno uno strappo.. si riferiva al suffisso anglicano ship ovvero relationship (relazione sentimentale)..

Quindi quel commento era l'augurio di vedere Carlo e Lella insieme.. ma noi siamo gia' assieme e sempre usando l'OTP (One True Pairing) noi siamo gia' i Carlella e mal n'aggia sti slang ed aggiungo il termine SHIPPARE nel mio togovocabolario, ricordandomi che se vedo due persone che potrebbero stare bene assieme io le debbo Shippare.