martedì 21 maggio 2013
Grandchildrens Spinters.
Belle
novita’ sia al parlamento che sulle sbarbine del parentame ed e’
proprio vero. I fidanzati sono come i tram delle Molinette. O non
arrivano mai o te ne arrivano quattro insieme. E alla fine non sanno a
chi attaccarsi. Ad es. la Giuliana
nipote emiliana di Forlimpopoli, dopo anni sabbatici e domminitici,
adesso ha per le mani un bel porker di Fanti Soc.meliani. Il mio punto
di svista ovviamente e’ di scegliere quello di Denari datosi che i Fiori
appassiscono i Cuori si infrangono anche col bypass graft surgery, i
Quadri si appendono, ergo se i Denari li investe bene si moltiplicano
esponenzialmente e datosi che lei ha fatto ragioneria ed e’ pure
fuoricorso con diseconomia e commercio, gira bene col tarlo
dell’investimento, tipo Ennio Doris quello della MedioWoll emulo di
Giotto. Invece la Padana Mirka
con
la Kappa quella Varesotta Castellanzese va’ avanti a manciate di
Butalbital e gira in tondo come la Ferrovia del Bernina piena di turisti
bergamaski che cantano mi sun alpin me pias el vin ciapo la sbornia e
m’ pias la, comincia con ci e finisce con ornia... Anzi, sembra una di
quelle farfalle teatine che si cacciano a tutta velocita’ nel
rosticciere a luce blu di Coste D’Uschio e poi zrrrrrrzrrrrrrr si
bruciacchiano le ali tra gli applausi dei mangiatori di pizza teatini. A
volte strepita a tal punto che le andrebbe bene una museruola sia a lei
che a Pedro il cagnetto impestato della vicina americanlatinista che
tra poco se Dio vuole ritorna al sol du Brasil. I pensieri fissi di
Mirka con la kappa, sono del genere.. Possibile che non recupero uno
straccio di Schettino che voglia dividere con me la sua Concordia ma
senza inchino? Possibile che non trovo un antropomorfo adulto in cerca
di compagnia accento sulla i? Cosa chiedo di strano? Un bipede etero
qualunque, un portatore sano di pene in senso fisico e non metaforico ma
metadentrico, diamine.. Te lo dico me che ho la maggioranza di 14
lustri.. ormai l’unica cosa che fa’ battere il cuore a noi appartenenti
al popolo classificato M sul 730, non sono le donne ma i pace maker tipo
quello di Gnegne’, il mio sottovicino di box.. Fa’ cosi’ la Mirka con
la Kappa. Essa ti scarica addosso 20 giga..byte anzi di tera se non peta
o exabyte di paranoia stressivora e poi se ne va’ lasciandoti intasata
la memoria sia la mobile che quella dell’ HD. Pero’ e’ da capire in
quanto e’ stata disaccoppiata da pochissimo. Il suo penultimo gancio, un
organismo monocellulare ad altissimo tasso di testosterone, l’ha
lasciata tout court per una fata muccona siento per siento puro silicone
con un semplice SMS sibillino che recitava.. Abbandonare non vuol dire
andarsene e andarsene non vuol dire mollare..nel senso quando gli
scompisciava la fregola sapeva dove trovarla in quanto momentaneamente
il drago si e’ innamorato perso di una di quelle femmine che arrancano
dietro gli anni per non farli passare. Una di quelle seppie sempre alla
moda che sono fighe solo viste da dietro e senza occhiali... Del
genere.. dietro liceo davanti museo tipo Egizio…, per intenderci. Sempre
sorridente perche’ paralizzata dall’onabotulinumtoxic. Simpatica e
piacevole come un’unghia incarnita dell’alluce sinistro. Cosa fa’ di
mestiere? Stringe tutto il giorno le natiche per evitare che la forza di
gravita’ le avvicini alle ginocchia. Per il resto intrattiene pubbliche
relazioni e nonsosemispiego. Avendo fatto un quarto d’ora di liceo
classico al Leopardi di Lecco. Continuando la cronistoria amatoria,
nelle pre-feste pasqualizie la Mirka e’ stata lei stessa medesima povera
bestia a dare il benservito all’ultimo Lui. Non era male come tipo ed
aveva pure una Vespa d’epoca 150 SuperSport verde con le strisce yellow
puntinate, una bici cambio Shimano Altus 8 marce sella imbottita con
scalfo da prostata e un Rollerblade Style Slalom rotelle 4 stagioni. Un
po’ bornio forse ma non Bornio di Villanova del Ghebbo, bornio nel senso
di decimi diottrienali. Pare ci vedesse solo da un occhio come i
ciclopi. A letto pero’ togliti da sotto era un flagello di dio anzi di
Silvio, l’Attila di Castegnate Giu’. Un cinghiale inselvatichito della
Valdunduna. Mirka ha lasciato intendere che pero’ non sapeva
pastrugnarle la balconata. Non c’era verso. Gliela schiacciava, la
pigiava tipo il vinaiolo di Villalfonsina, gliela appiattiva come il
panettiere della Piazza dell’orologio ad acqua. Andare a letto con lui
era come fare una mammografia alla mutua. Stesse piacevoli sensazioni.
Amare significa non dire mai mi dispiace. Infatti. Quello spirlato di
anemone smidollato, dopo lo sgrillettamento anomalo non le chiedeva
manco scusa… dalle Grandchildrens Spinters alias zitelle mi guardi
iddio.. a proposito la sapete la differenza tra una zitella e un topo?
Il topo con una scopata lo ammazzi la zitella la resusciti. Amen
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