venerdì 26 aprile 2019
Il lungo ponte di aprile 2019.
Dopo
un viaggio di 8 ore trascorse in mezzo a nove milioni di pontaioli,
cerchi riposo nell' hotel consigliato da trip advisor. Una volta
trovato entri e ti rendi conto che nelle receptions se entri tardi
non ci sta alcuno e devi usare la porta sul retro scassinando la
serratura dopo aver superato cinque prove mortali sedando il cane da
guardia e colpendo il vigilante alla nuca ed una volta entrato ti
rendi conto che non ci sono esseri umani ma cyborg costruiti sul
modello delle leggi robotiche con le classiche frasi impostate del
tipo.. metta una firma qui gentilmente ed ecco la sua pass.
Ok
Fatto…tu sali e per entrare in camera basterebbe una chiave ma
sarebbe obsoleto e quindi hanno pensato bene di darti una tessera
magnetica che con una bella strisciata nell’apposita fessura
dovrebbe far apparire l’apriti sesamo.. almeno dovrebbe essere
cosi’ poi pero’ ci provi in tutte le posizioni e niente.. zero di
negativo e la porta continua essere closed tipo il water.. mentre ti
comincia arrivare lo stimolo prostatico del pisciamento addosso e tu
li’ come un pistola che stringi gambe e tessera tra le dita mentre
ti affidi a riti apotropaici, filastrocche della nonna e abracadabra
pagani affinche’ la parete tra te e il cesso si apra, ma niente da
fare.
Ormai
il livello di sopportazione di tenuta del liquido e’ allo stremo e
non rimane altro che dare una spallata alla porta della camera o
utilizzare il piede di porco ma finalmente l’occhio indiscreto,
anzi indiscretino del portiere receptionista ti capta sul monitor
dove e' rintanato e viene in soccorso chiedendoti se per caso non hai
smagnetizzato la carta o il pass con una calamita tipo quella che
usavi per bloccare il contatore della luce o se hai il bracciale
acquistato in Vova dai cinesi (quello della salute con i magnetini
colorati) e alla fine prende la tua carta e zac.. al primo colpo ti
apre la porta.. e li ti chiedi o ti poni molte domande sul senso
della vita.
Finalmente
scarichi la vescica che era in procinto di scoppiare e cerchi di
sistemarti in camera rendendoti conto che nel mondo degli hotel nulla
e’ facile.
Le
prese della corrente non sono quasi mai dove dovrebbero essere, per
es accanto al comodino.
Il
Wi-fi funge solo nella hall e per questo e’ sempre piena di gente
che smanetta con gli smartphone.
I
minibar si aprono solo con mine, da acquistare preventivamente su
Ebay, che permettono di far saltare la maniglia e dunque agevolarti
nel degustare le arachidi della Cammeo.
Le
serrande si chiudono solo se premi tre pulsanti come il
control-alt-canc. e contemporaneamente reciti tutta la discografia
di Adrian (l'ex molleggiato ora cartoon in st-by) per sbloccare il
codice di accesso.
Ti
spogli e cerchi di riposare le stanche membra dopo il viaggio di 8
ore ma..eccolo il primo intoppo.. gli hotel moderni sono sempre piu’
fighi ma lasciano entrare luce dovunque e tu disposto a dare via un
rene per avere un buio accomodante cominci ad attaccare il poster che
era sulla scrivania reclamizzante la nuova pettinatura tatuata sulla
capa del Corona ingabbiato e poi sposti i vari e pochi mobili davanti
ai punti luce e pensi di di far brillare le fondamenta dell’hotel
con l'M112 da 1.500 eurini al kg, per creare una barriera di macerie
oscuranti detti punti.
Well,
finalmente il buio ma le pareti che dividono una camera dall’altra
sono fatte con i mattoncini della Lego e per questo i rumori delle
altre stanze arrivano nitidamente alle tue orecchie.
Bambini
che frignano, coppie che copuleggiano, truppe di adenoidi incazzose
che russano.
Cerchi
allora tra le medicine i famosi tappi per le orecchie e una volta
trovati te li spingi piu’ che puoi nella tromba di Eustachio sino a
perdere i sensi e una volta ritornato nella valle di lacrime ti rendi
conto che il non rumore continua e capisci il perche’.. sei
diventato sordo.
Ma
nonostante la menomazione considerato che nel mondo degli hotel,
dalle otto partono i traslochi con gente che urla, sbatte le porte e
sposta mobili ed e’ inutile chiamare la receptions per lamentarti
in quanto il solito robot risponde con frasi reimpostate dicendoti
che sti rumori esistono solo nella tua capa ed allora tra la sordita’
e i rumori ti convinci che e’ meglio chiamare il primo psicologo
con un buco libero per le urgenze.. anche se ad onor del falso nel
mondo degli hotel il suono che scandisce il ritmo della giornata non
e’ quella del canarino ma quello degli aspirapolvere che piu’ che
aspirapolvere sono dei super motori a reazione.
Hanno
il rombo cupo degli Stealth, e ti entrano in testa come un amplesso
di Hendrix e non servono una mazza… ci sono piu’ acari nelle
moquette degli hotel che parole tronche nel canzoniere del
molleggiato precedentemente citato.
Nel
frattempo qualcuno ha tolto il cartellino dalla maniglia in cui
chiedi gentilmente di non rompere i pendenti e quindi considerato che
nel mondo degli hotel le cameriere entrano sempre senza bussare ti
cuccano mentre sei nudo in bagno e il bello e’ che reagiscono
sempre nella stessa maniera ovvero fingono di stupirsi dicendoti che
pensavano non ci fosse nessuno e chiedono scusa ma in realta’
sghignazzano di gusto e subito corrono a raccontare alle colleghe le
dimensioni del tuo apparato riproduttivo in fase di relax.
Bon..
preparato per la giornata lavorativa scendi rendendoti conto che se
l’Armageddon esistesse, assomiglierebbe alle colazioni degli Hotel.
Prima
di avvicinarti allo stanzone, vieni crivellato da zaffate rancide di
uova alla coque e bacon bruciacchiato.
Il
popolo hotelliano e’ come un automa che trascina i piedi tra
formaggini del 57, cracker mummificati e crostatine al gusto di
muesli e agonia.
Insomma
il popolo hotelliano e’ composto da uomini con le cispe agli occhi
e donne con ciabatte sommariamente inaccettabili e ti rendi conto che
non stai facendo colazione ma stai facendo le prove generali per il
Giudizio Universale e con questo chiudo augurando una buona
continuazione di questo lungo ponte e per gli overX rimasti a casa
posto dei consigli strisciati dallo Ste..
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento