giovedì 30 luglio 2020
Gheorghe Zamfir - Einsamer Hirte (Pan Flute TUTORIAL)
Stamattina avevo voglio di una musica celestiale e la posto solo per me.. te capi'?
venerdì 24 luglio 2020
Deep Learning per tradurre il codice in altri linguaggi
Non tutti i programmatori hanno avuto la necessità di dover effettuare la traduzione di un codice scritto in un certo linguaggio di programmazione X, in un altro linguaggio Y. Ed in effetti, questo tipo di necessità è oggi spesso bypassata incapsulando il codice “legacy” all’interno di moduli che espongono poi API per l’accesso ai servizi specifici da esso offerti. È un tipico esempio di architettura a microservizi (microservices), ed è spesso utile soprattutto in applicazioni web che non richiedono livelli di efficienza particolarmente elevati.
Tuttavia, non sempre ci si può affidare a questo tipo di approccio. In alcuni contesti, può essere infatti necessario ottenere un nuovo codice sorgente che di fatto consista nella “traduzione” di un codice scritto in un altro linguaggio. Un tipico esempio potrebbe essere quello di COBOL, recentemente salito in cima alle tendenze dei principali social network per via delle numerose richieste e la scarsa disponibilità di programmatori skillati. Un linguaggio molto obsoleto comporta, infatti, la difficoltà nel reperire l’adeguato personale che sia in grado di manutenere opportunamente i sorgenti.
Come funziona TransCoder
Una delle caratteristiche più interessanti dell’algoritmo alla base di TransCoder consiste nella modalità di apprendimento che esso sfrutta.Gli algoritmi di machine learning più tradizionali si basano infatti su un processo detto di apprendimento supervisionato (supervised learning), in cui i parametri del modello vengono definiti sulla base di un insieme di addestramento che include, per ogni elemento, sia l’input che l’ouput atteso. Utilizzare un algoritmo di apprendimento supervisionato nel contesto per cui è stato pensato TransCoder, significherebbe dover avere a disposizione una enorme quantità di snippet di codice scritto nei due linguaggi di input ed output. Sebbene esistono diversi dataset per i linguaggi di programmazione più comuni, ve ne sono molti di meno per altri linguaggi (come COBOL). Ciò nonostante, sono proprio i linguaggi legacy meno diffusi quelli a poter beneficiare in modo più significativo delle capacità di TransCoder.
Per risolvere questo problema, il team di Facebook AI ha pensato di realizzare un software basato su un approccio “self-supervised“. In altre parole, TransCoder richiede la conoscenza di un solo linguaggio di programmazione (quello di partenza), e sfrutta una procedura di classificazione automatica per “creare” una sorta di insieme di addestramento intermedio, utilizzato poi per l’apprendimento tramite deep learning.
Questo approccio innovativo, se generalizzato ad altri contesti, potrebbe rivelarsi presto particolarmente proficuo anche per applicazioni completamente diverse.
Conclusioni
In questa sede non ci addentreremo maggiormente nei dettagli di TransCoder (che sono comunque ampiamente descritti in questo articolo). È però evidente come questo sia l’ennesimo esempio concreto della potenza del deep learning, e di quanto essa appaia tuttora parzialmente inespressa, con nuove idee di estrema potenza che vengono rilasciate con una cadenza quasi giornaliera.Fonte: Facebook AI
giovedì 23 luglio 2020
Marshall..la fine.
Avviso
per i naviganti …Chi va di solito al vespro delle cinque o e’
minorenne o bigotto/a, non deve continuare la lettura del post, mi
sarebbe dispiaciuto non pubblicare la farneticazione di cui sotto
(cui e non qui), ma che ci volete fare, non tutti riescono ad
esprimere il loro stato d’animo e di certo questo che Marshall al
secolo Enrico ha postato quando era con noi, non e’ da educanda in
quanto e’ piu’ indicato alla classica vulvivendola che lavora nei
chiavisteri e fa straordinari sulla tangenziale ovest, cmq e’
fortemente espressivo al punto che il suo esternarsi fa quasi
tenerezza, la classica tenerezza di chi pesta la merda nascosta dalla
foglia autunnale lasciata dal cane di turno sul marciapiede, tanto si
dice che porta fortuna no? E la fortuna e’ quella di non trovare il
proprietario dello stesso cane legato all’altro capo del
guinzaglio..fortuna per il proprietario ovvio, cosi’ puo’ evitare
di farsi dare due punti dove ci si infilano le supposte e a volte
anche attrezzi riproduttivi, avevo messo in bilancio di non
pubblicare piu’ gli scritti del balengo dopo la sua fuga
Dignitastica e alla ricorrenza del secondo anno, mi rimangio il
bilancio imponendomi di tornare quello che conoscete, sempreche’
non capitino avvenimenti che possano farmi ritardare l’abbandono
degli scritti di Marshall tipo questo sotto che ho conservato
gelosamente non solo per la fine del protagonista ma per la coerenza
che ha avuto nel concretizzare quanto aveva scritto.. leggete con un
occhio solo..i riferimenti a fatti o cose, sono puramente oggettivi
ed estrapolati dal vecchio multiply dove ancora esisteva il pingpong
dialettico tra membri fuori di melone…
Una
vita non basta e non ti basterà mai…
Oggi cambia tutto. Perché non mi basta. Perché questo delirio non è quello che voglio. Perché la tua puzza di merda mi ha stufato.
Vaffanculo e rinasci.
Sono fragile. Sono un cazzo di gigante di vetro che non aspetta altro che una piccola crepa per porre fine a tutto questo bailamme.
Cin cin col barbi.
Mi affogo. Affogo voi, te, il mio mondo, il mondo che mi vorresti vendere.
Una vita non basta.
Tutto brucia e io brucio con lui. Fondamentalmente ingenuo. Inconsapevole. Impaurito. Incazzato e con uno sguardo a quello che ho lasciato per strada.
Ho perso tanto nel corso del tempo. Ho perso tante speranze, ho fallito tante prove. La vita mi sfida e io crollo sulle ginocchia. Lentamente mi lascio scivolare nella mia tana scavata nella sabbia.
E cambiano i ritmi. La musica si fa isterica, poi nevrotica, poi armoniosa. Poi si spegne. Si abbassa il sipario. Io non capisco. Ma si abbassa. Un delirio. La fine del mondo concessa solamente a chi è pronto a spingersi fino al più degradante livello di se stesso. In quello strato lontano e oscuro in cui fanno le tane i topi, in cui restano a marcire i rifiuti.
È una guerra ma io sono un kamikaze. Figlio di puttana.
Tutti hanno un dramma. Tutti hanno una storia da raccontare. Tutti hanno qualcosa per cui vale la pena ascoltarli. Tutti hanno un senso. Io non ho nemmeno un’idea originale. Non ho un singolo racconto che non sia già stato narrato.
Provo a dormire. Non ci riesco. Provo a mettermi davanti ad un foglio e a disegnar l’infinito. Non ci riesco. Provo a disegnare il mio volto. Non ci riesco.
Prendo fiato. Stacco la spina.
Buio. Silenzio sopra tutti i mobili dell’arredamento.
Infine esplodo.
Oggi cambia tutto. Perché non mi basta. Perché questo delirio non è quello che voglio. Perché la tua puzza di merda mi ha stufato.
Vaffanculo e rinasci.
Sono fragile. Sono un cazzo di gigante di vetro che non aspetta altro che una piccola crepa per porre fine a tutto questo bailamme.
Cin cin col barbi.
Mi affogo. Affogo voi, te, il mio mondo, il mondo che mi vorresti vendere.
Una vita non basta.
Tutto brucia e io brucio con lui. Fondamentalmente ingenuo. Inconsapevole. Impaurito. Incazzato e con uno sguardo a quello che ho lasciato per strada.
Ho perso tanto nel corso del tempo. Ho perso tante speranze, ho fallito tante prove. La vita mi sfida e io crollo sulle ginocchia. Lentamente mi lascio scivolare nella mia tana scavata nella sabbia.
E cambiano i ritmi. La musica si fa isterica, poi nevrotica, poi armoniosa. Poi si spegne. Si abbassa il sipario. Io non capisco. Ma si abbassa. Un delirio. La fine del mondo concessa solamente a chi è pronto a spingersi fino al più degradante livello di se stesso. In quello strato lontano e oscuro in cui fanno le tane i topi, in cui restano a marcire i rifiuti.
È una guerra ma io sono un kamikaze. Figlio di puttana.
Tutti hanno un dramma. Tutti hanno una storia da raccontare. Tutti hanno qualcosa per cui vale la pena ascoltarli. Tutti hanno un senso. Io non ho nemmeno un’idea originale. Non ho un singolo racconto che non sia già stato narrato.
Provo a dormire. Non ci riesco. Provo a mettermi davanti ad un foglio e a disegnar l’infinito. Non ci riesco. Provo a disegnare il mio volto. Non ci riesco.
Prendo fiato. Stacco la spina.
Buio. Silenzio sopra tutti i mobili dell’arredamento.
Infine esplodo.
Frasi
pensieri lacrime bestemmie grida sperma rabbia occhi sgranati vene
occhi gelidi. Amore.
La vita come un palco. Io incapace di ricordare le battute del mio copione. Io che improvviso.
Vado a braccio.
Un altro bicchiere di vino.
Senza paura ma solo con certezze semplicemente inventate.
E se non ti piace.. non leggere. E se mi disprezzi vaffanculo. E se ti credi meglio di me evidentemente avrai ragione. Io sono\sarò\voglio essere\spero di essere\sono una semplice candela che brucia lentamente. Dall’alto verso il basso. Noiosamente. Dall’alto verso il basso.
Una goccia alla volta.
Cera.
C’era.
Non lo so se il mondo è perfetto.
Un altro bicchiere di vino. Ormai è caldo.
Non lo so se il mondo è perfetto. Forse sì. La colpa non è del mondo ma mia. Pace. Pazienza. Che delirio. Che cazzo di parole in fila come una bianca striscia di cocaina.
Eppoi su per il naso dritto nel cervello poi attorno ad esso fino a quando non si attacca alla parte più delicata, più morbida, più gustosa da distruggere, del tuo cervello. Ti spinge ti violenta. Ti spreme l’anima, ti comprime l’osso del collo eppoi ti lascia in terra con la sensazione, credetemi sgradevole, di aver appena consumato il tuo ultimo tasto. Umiliato. Ogni schiaffo dato ne esige cento ricevuti.
In un cinema. Da solo. Lo schermo non ha vita questa volta. È tutto nero. In mezzo allo schermo c’è un taglio. Una figa? No. Forse un sorriso deforme. Com’è che vorrei tutto meno quello che ho? Com’è che mi taglio le vene? Come? Come se. Scivola corre come un’autostrada. Poi arrivi al casello. Timbri, paghi il dazio: delusioni, sofferenze, la tua migliore amica che ti accoltella, l’amore che finisce, gli amici che ti abbandonano.
La vita come un palco. Io incapace di ricordare le battute del mio copione. Io che improvviso.
Vado a braccio.
Un altro bicchiere di vino.
Senza paura ma solo con certezze semplicemente inventate.
E se non ti piace.. non leggere. E se mi disprezzi vaffanculo. E se ti credi meglio di me evidentemente avrai ragione. Io sono\sarò\voglio essere\spero di essere\sono una semplice candela che brucia lentamente. Dall’alto verso il basso. Noiosamente. Dall’alto verso il basso.
Una goccia alla volta.
Cera.
C’era.
Non lo so se il mondo è perfetto.
Un altro bicchiere di vino. Ormai è caldo.
Non lo so se il mondo è perfetto. Forse sì. La colpa non è del mondo ma mia. Pace. Pazienza. Che delirio. Che cazzo di parole in fila come una bianca striscia di cocaina.
Eppoi su per il naso dritto nel cervello poi attorno ad esso fino a quando non si attacca alla parte più delicata, più morbida, più gustosa da distruggere, del tuo cervello. Ti spinge ti violenta. Ti spreme l’anima, ti comprime l’osso del collo eppoi ti lascia in terra con la sensazione, credetemi sgradevole, di aver appena consumato il tuo ultimo tasto. Umiliato. Ogni schiaffo dato ne esige cento ricevuti.
In un cinema. Da solo. Lo schermo non ha vita questa volta. È tutto nero. In mezzo allo schermo c’è un taglio. Una figa? No. Forse un sorriso deforme. Com’è che vorrei tutto meno quello che ho? Com’è che mi taglio le vene? Come? Come se. Scivola corre come un’autostrada. Poi arrivi al casello. Timbri, paghi il dazio: delusioni, sofferenze, la tua migliore amica che ti accoltella, l’amore che finisce, gli amici che ti abbandonano.
La
sbarra si alza.
Sei morto.
Sei morto.
mercoledì 22 luglio 2020
Camaleonti Patologici.
Attenzione.
Da scienziato esperto in pirla, essendo tale, ho isolato una nuova
categoria di esseri umani.
Non
contagiosi ma abbastanza impestati.
I
cangianti.
I
camaleonti patologici.
Quelli
che oggi sono in un modo e domani tutto il contrario.
Appena
li sniffo cerco di stare abbottonato e con la schiena verso il muro,
senza mai abbassarmi a raccogliere qualcosa da terra per la serie ..a
prenderlo nel culo c’e’ sempre tempo, e voi sapete che la vita e’
questione di culo….o ce l’hai..o te lo fanno.
In
natura troviamo due sottospecie di Camaleonti.
Partiamo
con La Prima che e’ costituita da quelli che al primo incontro con
un simile, rimangono regolarmente folgorati o folgorate.
Mettiamola
al femminile... che dicono.. Sai che ho conosciuto tizio?
Simpaticissimo.
Una
bellissima persona.
Tra
l’altro anche troppo fighissimo, somiglia a Clark Kent prima di
trasformarsi in Superman, poi geniale, sa’ tutte le capitali
d’Europa a memoria, si ricorda dei compleanni, sa dove sono riposte
le mutande di ricambio, mette le calze appaiate dello stesso colore..
quasi quasi lo iscrivo alla trasmissione del Jerry Scottato….
A
questo punto tu pensi… azz.., questi due diventeranno amici per la
pelle.
Ed
e’ li’ che ti sbagli e pisci fuori dal vaso.
Dagli
tempo.. max due settimane.
E
poi chiedi alla cangiante come va col nuovo amico.
Lei
ti rispondera’ piu’ o meno cosi’…
Chi?!
Tizio? Ma peeeer carita’... una merda... brutto, isterico e
ignorante come una capra zoppa.
Se
posso dirti anche ladro perfino.
Non
ne ho le prove ma mi sembra addirittura che mi abbia castigato 5 euro
dal portafoglio….
Ora
riflettiamo.
Qualche
volta puo’ succedere. Che una si pigli una cantonata. Che sbagli a
prendere le misure. Che immagini che una persona sia in un modo e
invece e’ tutto in un altro.
Ma
non sempre.
Non
tutte le strasante volte, per la miseria.
Se
tutti, dopo un po’ che li frequenti, diventano dei mostri, il
problema e’ un po’ tuo cara vulva strapazzata, hai la psiche
bucata e un ego elefantiaco.
Gli
uomini non sono mai fantastici o orribili.
Sono
quasi sempre a meta’. Con pregi e difetti. (io sono l'eccezione che
conferma la regola in quanto interamente pregifero)Alcuni con un
carattere piu’ facile altri piu’ faticosi.
Perche’?
Tu? Wonder Woman? Sarai mica perfetta? Vedi cara, e’ difficile
spiegare, e’ difficile capire, se non vedi la distanza che c’e’
tra i miei pensieri e i tuoi, cantava Guccini.
Fa’
finta di non conoscerti. Manco ti saluta.
Robe
da chiodi.
Anzi.
Se
tu un po’ mortificato gli fai notare chi sei, lei e’ facile che
ti risponda….Ah si, ciao. Vabbuo’…
Veniamo
(stato a luogo) alla Seconda Categoria.
Il
camaleonte comune e facciamola breve altrimenti sforiamo. Quello che
un giorno fa’ lo splendido, ti abbraccia, ti fa’ dichiarazioni di
stima incondizionata, ti promette amicizia eterna, ti racconta nel
dettaglio ogni particolare della sua vita piu’ intima... e il
giorno dopo?
Non
ti caga piu’…mai conosciuti.... E alla fine tu ti senti pazzo e
lui neanche un po’.
Insomma.
La
vita e’ spaziosa, ci puoi far stare dentro un sacco di roba.
Ma
i camaleonti no.
I
camaleonti bisogna tenerli fuori.
Lasciarli
sul loro ramo a cambiare colore.
martedì 21 luglio 2020
Diversamente Giovane
Diceva giusto l'Oscarvildesco ma non aveva sottomano i diversamente giovani quelli con la sindrome di
PeterPan... la nostra gioventu’ anziana.
In effetti molti eterni delfini
sembrano condividere il destino di Carlo d’Inghilterra, invecchiato in
sala d’attesa, o quello di certi enfant prodige che col tempo
smarriscono il prodige e si tengono solo l’enfant.
Se
ci pensate bene e
ci fate caso persino un settantottenne (e non faccio nomi) puo’ sembrare un
giovanotto
arrembante per il semplice fatto che i diversamente giovani non molliamo
la presa, opps..non mollano la presa. Pensare che non molti anni fa i
quaranta.. cinquantenni erano
rottamati o riciclati in mestieri tipo nonno a tempo pieno con annesso
nipote e/o cagnolino, giornale, con la prospettiva discussionale a base
di colesterolo, trigliceridi esami vari clinici e iter pensione che il Conte di turno sta rimettendo in discussione prereferendaria in
alternativa col solito ponte sullo stretto.
Il problema e’ che in Italia il narcisismo sta diventando una malattia senile. Altrove e mi riferisco extra italy il capo di un partito (banca,ufficio, ospedale, universita’) si congeda dal palcoscenico e scivola con tutti gli onori dietro le quinte o nella buca del suggeritore.
Il problema e’ che in Italia il narcisismo sta diventando una malattia senile. Altrove e mi riferisco extra italy il capo di un partito (banca,ufficio, ospedale, universita’) si congeda dal palcoscenico e scivola con tutti gli onori dietro le quinte o nella buca del suggeritore.
Qui invece il diversamente giovane,
rimane aggrappato al proscenio con le unghie e coi denti, se e’ il caso
anche con la dentiera fissata con implantologia e non quella incollata.
Gli incarichi consultivi, prerogativa sacrosanta dei vecchi saggi, lo
deprimono molto assai e non faccio riferimento a miei due amici..Antonio per un fatto e Giuseppe per altro fatto che solo io so e non dico nemmeno sotto tortura con aglio.
Lui il D.G vuole esserci, apparire, contare alla faccia del Federalisti di Cacciacostanzo.
Con Giuseppe si innesca l’effetto/tappo.. poiche’ si rifiuta di scendere dal Treno
della Vita, chi gli sta dietro non riesce ad avanzare e quelli ancora
piu’ dietro neppure a salire.
Deve aver confuso il prolungamento della
vita con quello della poltrona. Forse perche’ per lui, solo la poltrona
e’ vita.
O pirla scendi da sto treno del cazzo e guardati allo
specchio.. ormai sei quello che tu una volta definivi matusa rimba amato o rimba ambito,
largo ai giovani e vai sulla panchina dove la sbarbata ti ha ceduto il
posto per compassione, col giornale o con gli esiti dell’Igmk al 4% che nel 2020 sara' diventato x++% ,del
colesterolo e dei trigliceridi mentre il cagnolino di Silvana ti piscia su una
gamba e ricordati che non si va in pensione perche’ si e’ vecchi ma si
diventa vecchi se si va in pensione (ammesso di arrivarci).
lunedì 20 luglio 2020
TeamViewer e Rilevato uso commerciale.
A
quanti di voi viene un po' di incazzagione quando la sessione con
TeamViewer viene bloccata per sospetto uso commerciale?
Il fatto e' che il problema non e' solo il banner che spunta... la sessione viene
limitata a 5minuti e vai col tango.
Molti
come me, lo usano per offrire assistenza remota ad amici e parenti,
e si saranno trovati di fronte a questo banner che in automatico
considera l'uso commerciale anziche' parentale.
La soluzione semplice e' quella di recuperare in rete un qualsiasi software per cambiare il Mac Address della vostra scheda di rete, ed il problema sara' risolto in quanto, il vostro ID TeamViewer e' legato al MAC.
Per quanto semplice e banale pero' detta soluzione e' illegale, quindi evito di indicarvi come fare e il consiglio e' quello di svicolare per la tangente e utilizzare altri siti alternativi al TeamViewer tipo:
Supremo tutto italiano, funziona bene, leggero, molto simile al Teamviewer, per cui intuitivo. https://www.supremocontrol.com/it/
La soluzione semplice e' quella di recuperare in rete un qualsiasi software per cambiare il Mac Address della vostra scheda di rete, ed il problema sara' risolto in quanto, il vostro ID TeamViewer e' legato al MAC.
Per quanto semplice e banale pero' detta soluzione e' illegale, quindi evito di indicarvi come fare e il consiglio e' quello di svicolare per la tangente e utilizzare altri siti alternativi al TeamViewer tipo:
Supremo tutto italiano, funziona bene, leggero, molto simile al Teamviewer, per cui intuitivo. https://www.supremocontrol.com/it/
oppure anche...Ammyy
Admin http://www.ammyy.com/it/UltraViewer
http://ultraviewer.net/en/Iperius
Remote
https://www.iperiusremote.it/
Se
provate a contattare TeamViewer ed esporre le vostre dimostranze, vi sara' risposto che purtroppo
tutto e' automatico e se il sistema ha rilevato un uso
similcommerciale dovete pagare la classica quota di iscrizione.
Quindi..addio TeamViewer fedele amico pluriennale, ti sei dimostrato ingordo e nonmeladovevi fare.
sabato 18 luglio 2020
L'Italia va a rotoli...
2020
anno bisesto anno funesto, abbiamo e stiamo avendo il virus
selezionatore che da' una mano all'INPS, abbiamo e stiamo caricandoci
umanitariamente di quei poveri disperati che cercano rifugio dalle
guerre e dalle carestie.. il loro eden di certo non e' l'Italia ma si
accontentano di approdare dove non hanno intralci e prendono il posto
dei nostri giovani solo che i nostri hanno studiato ed espatriano per
trovare un lavoro consono ai loro studi e pariteticamente anche le
imprese datrici di lavoro, per sopravvivere cercano Stati che non li
ammazzino con tasse e lungaggini burocratiche.
Certo
e' che uno Stato che importa badanti ed esporta giovani cervelli non
e' proprio l'optimum e presenta ospizi pieni e culle vuote, quindi
che futuro potra' mai avere questa povera Italia, anzi ..questi
poveri (nel vero senso della parola) Italiani?
Molto
facile bloccare tutto, senza se e senza ma.
Molto
difficile , impegnativo e gravoso trovare soluzioni e metodi per
ripartire tipo anni 60.
Oggi
piu' che mai abbiamo l'assoluta necessita' di governanti
lungimiranti, competenti e di esperienza, soprattutto abbiamo bisogno
di fatti, perche' le parole semplici non bastano.
Non
possiamo andare avanti gestiti da dilettanti allo sbaraglio.
venerdì 17 luglio 2020
Vorrei,,,
Per me, come per molti altri qui a Casalcoso, non e’ tanto importante che le opinioni siano raccolte sotto un post ma che il post produca un effetto superiore alla somma delle parti.
Quindi nelle mie aspettative c’era quello che io chiamo il «colpo d’occhio», ovvero la capacita’ di avere, solo scorrendo la pagina, un’idea precisa di cosa c’e’ di importante e di che tipo possa essere il Post.
E’ uno dei punti di valore aggiunto indiscutibili del concetto di opinione o passatempo.
Non e’ come leggere un giornale, a volte il Post non e’ immediatamente comprensibile soprattutto se scritto in togolese, ogni cambiamento del tipo di lettura richiede abitudine e forse dobbiamo solo abituarci a questa formula.
Ogni volta che c’è un cambiamento, si richiede un adattamento e questo e’ un problema grosso da risolvere e di certo non per chi lo scrive ma per chi lo legge e stavolta come tema iniziale redatto in una giornata tipicamente invernale dove uno non sa che cazzo fare, pongo un desiderio.. che ho soggettato in
..IO VORREI ..
son solo due parole ma ne esce un post senza pretese perche’ e’ molto semplice, basta solo lasciar correre la fantasia.. e mentre stringo il sole scomparso tra le dita penso a cio’ che vorrei…
Vorrei tornare fanciullo con la molletta a sostegno del ciuffo dei capelli ancora castani.
Vorrei sentire l’odore della miscela del mio Motom 48 a benzina, ovverossia un quattro tempi che dava la pastina alla concorrenza in quanto superava i 100 Km/h.
Vorrei spremere il dentifricio nel vasetto della crema notte di Lella, quello che per acquistarlo occorre fare una trasfusione e firmarre due etti di cambiali senzosso.
Vorrei togliere il mastice dal vetro appena messo e fare le palline da tirare alla Gabriella che cazzia la Sumia.
Vorrei fare altre palline con la mollica del pane e poi a tavola coi parenti far finta di aver tolto il cappero dal naso e buttarlo nel piatto di Linuccio che schifa se trova un capello ma si mangia pesce crudo.
Vorrei poter rompere i vecchi termometri ormai introvabili, far uscire il mercurio e divertirmi con le gocce che escono si congiungono e si dividono.
Vorrei mettere lo zucchero nel serbatoio della moto del figlio di Peppino del ferrodicavallo che lascia acceso il motore mentre prendo il sole nel terrazzo vistamare e mi inquina la respiratoria. Vorrei rifare la mia impronta sul marciapiede di cemento fresco (l'ho fatto a Sulmona per sbaglio) e far godere come un selvaggio il Carlucci.
Vorrei mettere i chiodi tipo quelli che usa Dario il tappezziere per le sedie, nella ruota del pirlapassoechiudo che parcheggia nei posti non suoi e anche per traverso e non si accorge nemmeno se gli si sgonfiano le gomme.
Vorrei fare un rutto modulato lungo 10 secondi e superare il mio record dei 6.
Vorrei evitare di invecchiare ma tanto lo sono gia' e me ne fotto.
Vorrei che fosse sempre estate ma senza covid19.
Vorrei credere che l’astronauta sia un lavoro da poter fare anche di giorno perche’ di giorno non ci sono le stelle e non si sa dove atterrare.
Vorrei credere che un amico rimanga amico e non tradisca mai.
Vorrei credere che la Ferrari possa nuovamente vincere.
Vorrei che i bagnini smettessero di osservarmi mentre infilo le onde.
Vorrei che Valentino possa aver la forza di evitare di fare figure di merda.
Vorrei che Facebucche la smettesse di inserirsi sui miei blog.
Vorrei che il comune di Bugliano esistesse davvero.
Vorrei infine smettere di scrivere quello che vorrei che tanto non servira’ a un belino di niente.
venerdì 3 luglio 2020
Bonus Vacanze ...naaaah
Incredibile
ma falso...Sono in 150.000 (al momento del post 3 luglio 2020) e aggiungo un aggiornamento in quanto al 6 luglio 2020 sono piu' di trecentomila cervelloni destinati al Mens gli
Italici con le palle che muniti di pazienza ,perseveranza e
tecnicismo oltre il normale che stanno attuando quanto recita
l'art.176 del decreto legge 19 maggio 2020 n.34
Ovviamente
tutti rigorosamente sotto i 40.000 eurini annuali che cercano di
recuperare da 150 a 500 € le spese per le vacanze del 2020.
Quando
ho esaminato la procedura per ottenere quanto sopra mi sono cascati i
pendenti e godendo come un selvaggio mi sono letto un articolo di
Gianluca Nicoletti che grazie alla sua affezione alla Sindrome di
Asperger ma con un Q.I. Altissimo (142) riesce a comunicare in un
modo incredibilmente accattivante..ed ecco come la pensa sul Bonus in
oggetto:
Chi
ha pensato la procedura per ottenere il«bonus vacanze» cova il
segreto sogno di migliorare la nostra attitudine verso le tecnologie
digitali.
Era
ora che qualcuno ci offrisse la mirabolante opportunità di poterci
misurare con un vero e proprio «Sapientino» per adulti.
L’iter
di ottenimento del contributo villeggiatura forse non porterà folle
di bonificati verso il mare; di sicuro se applicato con dovizia e
rigore potrebbe «stimolare lo sviluppo delle capacità logiche, di
osservazione e associazione», come prometteva il mitologico gioco da
tavolo che da più di mezzo secolo viene regalato ai bambini con
l’ambizione di farli diventare più intelligenti.
Qualcuno
obietterà che avrebbe preferito un aiutino sicuro per stiracchiarsi
qualche giorno in spiaggia, o tra i prati fioriti, in un momento in
cui i gruzzoletti destinati al tempo futile sembrano essere
evaporati.
Troppo
facile e scontato.
Le
vacanze bisogna meritarsele, potrebbero esserci solo per chi arriva
alla fine del gioco,
ammesso
che riesca a farlo in tempo utile prima che cominci a rinfrescare.
Il
consiglio è iniziare subito a scaricare IO Italia, l’applicazione
dei servizi pubblici italiani.
Ancora
è facile, sappiamo tutti come fare scaricandola sia dallo store IOS
sia Android.
Un
momento, ammesso che a chiedere il bonus sia un pensionato, del tipo
che stringe il suo fedele Nokia usato solo per telefonare ai nipoti?
Eliminato,
dovrà passare l’estate al centro commerciale dove c’è l’aria
condizionata.
Andiamo
avanti con i fortunati che hanno uno smartphone, che sono i più poi,
dobbiamo
considerarlo.
Bene,
una volta scaricata e installata l’app dovranno effettuare
l’accesso attraverso le credenziali Spid, non è una droga pesante
ma il sistema pubblico di identità digitale.
Si
può fare anche alle Poste.
Si
inizia dal sito, bisogna saper smanettare un po’ ma coraggio, sette
milioni di italiani ce
l’hanno
fatta potete tentare, ricordate di segnarvi tutte le password però.
Troppo
complicato lo Spid?
Tranquilli
potete anche munirvi di Carta d’identità elettronica Cie 3.0, da
usare con l’app
CieID.
Come
si fa?
Quante
domande, andate a cercare in rete da qualche parte sarà pur scritto!
Sappiate
solo che questa opzione per ora è attiva solo su Android, così
tanto per fare un po’di selezione.
Tranquilli,
tutto questo è solo per il primo accesso.
In
seguito entrerete con il Pin che avrete impostato o, se siete proprio
avanti, usate il riconoscimento biometrico mettendoci la faccia
(ancora pallida) o l’impronta digitale.
Ecco
tutto questo solo per entrare nell’app, ora bisognerà capire se vi
meritate il bonus e a
quanto
potete ambire di quell’importo.
L’app
in questo vi aiuterà, naturalmente se avete provveduto a un Isee
valido.
Non
l’avete fatto? Nulla di grave dovrete presentare all’Inps la Dsu,
dichiarazione sostitutiva unica, poi aspettare, forse in una decina
di giorni ce la fate se siete precisi. Intanto potete progettare dove
spendere di bello quella cifra che potrebbe variare da 500 a 100
euro, a seconda di quanti figli abbiate e altre circostanze che
apprenderete a tempo debito.
Quando
potrete inserire pure l’Isee valido la vostra app finalmente vi
gratificherà, generando un codice QR.
È
il lasciapassare al più sibaritico dei vostri sogni; basterà che lo
mostriate all’albergatore
per
ottenere lo sconto equivalente al vostro diritto di essere
bonificati.
Non
tutto però.
Solol’80%
, il restante 20% dovete immaginarlo come credito d’imposta
individuale compensato (ndr..da scaricare con F24 cod. 6915), un vantaggio futuro da non disprezzare, però valutate
che il conto dovete xpagarlo subito.
Pensate
ancora che valga la pena di tentare? Significa che siete molto
motivati, anzi la difficoltà del cimento per ottenere il bonus
renderà più saporita quella xstriminzita giornata di vacanza che,
realisticamente, l’effettivo importo potrà offrire a una media
famiglia di villeggianti.
Dopo
l'esplicazione di Gianluca spero che in tanti riescano ad avere il
Bonus Vacanze senza intabaccarsi quando ci si scontrera' sul codice
QR o con l'albergatore ignorante in materia e vi auguro delle
magnifiche ferie lasciandovi alla striscia pungente dello Stefano sulle vacanze parentali della giorge'.
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