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martedì 16 febbraio 2021

Nuvenia Blood Normal TV spot.

Beh, allora mostriamo anche la cacca nei pannolini, il moccio nei fazzoletti e non aggiungo altro..

Questa pubblicita' comincia con una fialetta di sangue versata su un assorbente, prosegue con un ragazzo che compra Nuvenia per la sua tipa e si conclude con sangue che cola sulla coscia di una donna nella doccia.
Dopo i pancioni esibiti nudi, le gambe e le ascelle non depilate, dopo la giornata senza reggiseno, ecco ora l’ultima campagna libertaria femminista: #bloodnormal.

Il sapore e' decisamente preistorico, sia per il truculento contenuto, sia per il rivendicazionismo pleistocenico-sessantottino alla “Io sono mia”.

L’ideona e' venuta alla Nuvenia (marchio italiano della multinazionale svedese Essity) produttrice di assorbenti intimi che sta riempiendo le reti pubbliche con i suoi spot.

Immaginiamo la famiglia Rossi seduta a cena davanti alla televisione, quando d’un tratto ecco apparire la Pubblicita' progresso sul sangue mestruale.

I genitori 1 e 2, con prole, devono cosi' sorbirsi nell’ordine: pedalini, due che limonano duro, cosce di una donna dalle quali cola del sangue, una chat in cui una tizia spiega di avere un ciclo molto abbondante e, dulcis in fundo, una ragazza che va in bagno, si cala le mutandine ed esibisce l’assorbente sporco di sangue.

Lo spot corona degnamente il florilegio di reclame che la tv gia' ci propina quotidianamente a base di flatulenze, diarrea, micosi alle unghie, perdite urinarie, alito cattivo, tappi di cerume, tartaro, catarro e cosi' via.

Pubblicita' che tuttavia, fino ad oggi, hanno cercato di mantenere una, per quanto vaga, astrazione sui dettagli.

Ma perche' ora dobbiamo vedere a tavola anche il sangue mestruale?” si chiederanno, con lo sguardo parallelo, i signori Rossi?

A dar loro una spiegazione ci pensa l’azienda, sul suo sito dicendo che..

“Le mestruazioni sono una componente naturale della vita.Perche' allora vengono raramente rappresentate sugli schermi?. Sicuramente, nascondere una cosa cosi' ovvia non fa che accrescere l’imbarazzo e la vergogna che molte donne provano quando si parla del ciclo. Usciamo quindi allo scoperto. La nostracampagna#bloodnormal mira a distruggere definitivamente i tabù sul ciclo. Da un sondaggio condotto tra 10.017 uomini e donne e' emerso che il 74% di loro desidera una rappresentazione piu' realistica del ciclo mestruale nelle pubblicita'. Noi presentiamo situazioni di vita reale, facciamo vedere il sangue, mostriamo al mondo che l’unico modo per abbattere i pregiudizi e' rendere visibile l’invisibile. Portando allo scoperto il sangue mestruale sugli schermi e nelle conversazioni, cerchiamo di spianare la strada alle donne del futuro. Del resto, parlare delle mestruazioni non dovrebbe essere normale come averle?”.

Certo che e' normale averle. Come e' anche normale che l’intestino produca il chimo, il chilo e, da ultimo, le feci.

Non per questo le case produttrici di carta igienica ci deliziano, a ore pasti, con rappresentazioni realistiche della defecazione che, nonostante il progresso, continua a restare un argomento di conversazione non particolarmente chic.  

Evidentemente un punto essenziale sfugge ai marketingari della Nuvenia: non e' che siccome una cosa e' normale e naturale allora deve essere esibita a tutti i costi.

Tra l’altro, dov’e' la necessita' di choccare la societa' presuntamente  bigotta e puritana di oggi con questa campagna?

Qualcuno ha mai impedito alle donne, almeno qui in occidente, di utilizzare gli assorbenti..

Forse bisogna far conoscere al mondo la verita' nascosta del ciclo mensile?  

Mostrare le mutande sporche delle donne al pubblico, per cosa..  Per esaltarne la dignita'..

Le mestruazioni sono una cosa normalissima, cosi' come eì altrettanto normale e naturale il fatto che le persone – uomini e donne - provino schifo a vedere qualunque deiezione o secrezione altrui, o a percepirne gli odori.. ognuno di noi nasconde le proprie alla vista degli altri e provvede a detergersi nell’intimita' del proprio bagno.  

Dei “frutti del corpo”, si puo' parlare in pubblico solo delle lacrime, stando almeno al galateo.  

Ciò che non e' affatto normale, invece, e' una simile campagna da parte di una multinazionale che, per fare quattrini, sfrutta una  curiosità morbosa disgustando gran parte del pubblico e scoprendo forzatamente cio' che invece le donne tendono a tenere per se stesse.

Forse alla radice e, ovviamente, alla debita distanza (non ci provate a strumentalizzare il parallelismo) si tratta di quella stessa turpe attrazione legata al nascosto e al proibito che da millenni e' presente nei più torbidi rituali di magia nera e che prevede la raccolta e la manipolazione proprio del mestruo.

E termino dicendo che il post e' preso dal web in quanto io non ho voce in capitolo per quello che concerne marchesame vario, alias mestruazioni.

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