sabato 6 marzo 2010
Martina
Noi pensiamo all’isola di Robinson Crusoe come i libri che abbiamo letto, mi ricordo che era al largo del Cile e ci si immedesima nell’avventura, a me piace identificarmi nel personaggio e di viverla come un’avventura e ai tempi nostri questa avventura l’ha vissuta una ragazza di nome Martina. Lei ha appena sentito il suo letto vibrare, ma non molto ma quel tanto da farla svegliare, data l’eta’ potrebbe continuare i suoi sogni come del resto stanno facendo tutti gli abitanti dell’isola di Juan Fernandez e non sono pochi.Invece Martina sapete che fa? Scende dal letto, vuole capire che sta succedendo, sveglia suo padre che sta russando e chiede che cosa e’ successo..il padre manco pu cazzo perentorio gli dice di tornare a letto e non rompere i coglioni..Martina non e’ convinta, va alla finestra e vede che le barche ancorate stanno ondeggiando stranamente e lei subito pensa allo tsunami. Corre in piazza e si mette a picchiare sul ferro a triangolo che serve per dare allarmi e sveglia tutti i seicento abitanti che al suono del pericolo si mettono a correre tutti verso l’altura che domina il villaggio, fanno appena in tempo in quanto un’onda gigantesca sommerge il villagio distruggendo tutto quanto e grazie a Martina e alla sua capatosta hanno salvato la pellaccia. Morale.. dobbiamo ricordarci di Martina ogni qualvolta ci rassegniamo alle spiegazioni dateci da chi dovrebbe teoricamente saperne di piu’ di noi e cancelliamo la realta’ per non essere costretti ad affrontarla. Questa ragazza incarna lo spirito di ogni essere umano, com’era al momento della nascita e come dovrebbe essere sempre e invece non lo e’ quasi mai..presente a se stesso, capace di meravigliarsi..in una parola sola..VIVO…
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