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sabato 13 gennaio 2024

Perennemente giovani.

 

Fatemi parlare in terza persona per quanto riguarda i perennemente giovani, quelli con la sindrome di PeterPan che fanno parte della nostra gioventu’ anziana.

In effetti molti eterni delfini sembrano condividere il destino di Carlo d’Inghilterra che si è invecchiato in sala d’attesa ed ha comunque raggiunto lo scopo... o quello di certi enfant prodige che col tempo smarriscono il prodige e si tengono solo l’enfant.

Se ci pensate bene e ci fate caso persino un ottantaduenne (senza fare nomi) puo’ sembrare un giovanotto arrembante per il semplice fatto che i perennemente giovani non mollano la presa.. e pensare che non molti anni fa i quaranta-cinquantenni erano rottamati o riciclati in mestieri tipo nonno a tempo pieno con annesso nipote e/o cagnolino, giornale, con la prospettiva discussionale a base di colesterolo, trigliceridi, esami vari clinici e iter pensione sempre bloccata dai politici di turno...
Il problema e’ che in Italia e specialmente a Casalcoso il narcisismo sta diventando una malattia senile.

Altrove e mi riferisco extra italy il capo di un partito (banca,ufficio, ospedale, universita’) si congeda dal palcoscenico e scivola con tutti gli onori dietro le quinte o nella buca del suggeritore.

Qui invece il perennemente giovane, rimane aggrappato al proscenio con le unghie e coi denti, se e’ il caso anche con la dentiera fissata con implantologia e sorriso a 42 denti... non quella incollata.

Gli incarichi consultivi, prerogativa sacrosanta dei vecchi saggi, lo deprimono molto assai.

Lui il perennamente giovane vuole esserci, apparire, contare e soprattutto rompere le palle come umarell.


E cosi’ innesca l’effetto-tappo.. poiche’ si rifiuta di scendere dal Treno della Vita.. chi gli sta dietro non riesce ad avanzare e quelli ancora piu’ dietro neppure a salire.

Deve aver confuso il prolungamento della vita con quello della poltrona.

Forse perche’ per lui solo la poltrona e’ vita.

O pirla scendi da sto treno del cazzo e guardati allo specchio.. ormai sei quello che tu una volta definivi matusa rimbambito.. largo ai giovani e vai sulla panchina dove la sbarbata ti ha ceduto il posto per compassione, col giornale o con gli esiti dell’Igmk , del colesterolo e dei trigliceridi mentre il cagnolino ti piscia su una gamba e ricordati che non si va in pensione perche’ si e’ vecchi ma si diventa vecchi se si va in pensione. E mo' t'ho detto e via con la M.B.


 

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