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domenica 13 dicembre 2009

Natale..azz

xmas4.jpg image by r0ck_n_r011

E ricomincia l'impietosa manfrina dei regali di Natale. La samba dei pensierini. E io sono felice come uno scricciolo con la zampa rotta. Mettiamoci d'accordo. Prima di tutto sull'etimologia della parola ..pensierino. Dicesi pensierino, un piccolo pensiero, una minuscola attivita’ psichica che richiede un minimo sforzo. Ricapitolando. ti faccio un pensierino significa quindi..pensero' a te ma poco. Per cui. Se per Natale abbiamo deciso di farci le coccole solo coi pensierini, fastidiosa imbecille che non sei altro, non mi piombare in casa la notte di Natale, vestita come una cassata siciliana, porgendomi una spilla d'oro da un chilo, un foulard Cartier, una cisterna di champagne Dom Perignon o un completo di Prada da 750.35 €. Donatrice incontinente. Perche' io, qui spiaggiato come un tricheco tra le pecorelle del presepe, per te ho comprato solo quattro mandaranci e una manciata di bagige. E mi viene da augurarti, non un mondo di bene ma una vagonata di contumelie. Mi vuoi fare un presente per Natale?. Benissimo. Regalami una robina piccola che oggi va bene ma domani, che e' gia' futuro, non piu'. E ieri non ne parliamo. C'e' per caso qualcuno che ti dice ti faccio un passato per Natale? Certo. Di verdure magari. e poi c'e' sempre la questione del sovrappeso incipiente. Inutile far finta che per voi non sia cosi'. Quando ci si scambia i regali si soppesa. Si valuta, si misura. Se io do’ una cosa a te, tu dai una cosa a me per la serie “do ut des”. Ma possibilmente proporzionata. io gli ho regalato un'aragosta di porcellana da 300€ e lei un paio di guanti in ciniglia molle. Tra l'altro color caghetta o trasu' de ciùc. (vomito di ubriaco per i non longobardi). Sta bastarda figlia di androcchia stantia. il prossimo anno me la paga. Passano trecentosessantacinquegiorni e tu memore dell'anno prima gli regali un paio di calzini in canapone riciclato e lei, che ancora non ha digerito l'onta, un portafoglio di coccodrillo selvaggio amazzonico unico superstite della specie. E i ruoli ed i pensieri si invertono. Tutto questo per decenni (sin che morte non vi separi). Finche’ porca paletta non si arriva invece al cosiddetto riposizionamento. Che consiste in questo. Tanti Auguri, bacio, si scarta e voila'.. due agende. Una per uno. A ciascuno quello della banca dell'altro/a. Che pirlificio ammoscioso. Per non parlare dei fatidici cestini di Natale. Chi ti vuol bene davvero non ti regala un cestino. Il cestino te lo regala chi ti vuole veder morto. Perche' e' un'arma letale. Tanto vale mettere una pistola dentro un paniere. Se io ti regalo un cotechino da mezzo metro, una putrella di torrone, una composta di peperoni della Cayenna, un vaso di mostarda e uno di peperoncino made in Calabria, lo so’ che per bene che ti vada ti vengono delle emorroidi che non ti siedi piu' sino alla Befana. Lo faccio apposta. Altro che buona fine e miglior principio. Quello e' il principio della fine. Auguri neh..

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