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martedì 29 dicembre 2009




Vedi caro MAO noi navighiamo tra gli scogli di una liberta’ immaginaria, tanto che dobbiamo misurare sempre le parole e non mi riferisco ai bannamenti di questo blog, almeno finche’ qualcuno non decidera’ che dovremo anche misurare il pensiero e adattare le nostre opinioni a quelle di coloro che, codici alla mano, hanno deciso che certe riflessioni non si possono fare e, di conseguenza, non le si possono esprimere. E ti spiego in parole povere il ragionamento mio.
Pure se l’uomo viaggia ormai nello spazio, manda sonde su Venere, pur se Eschimesi e Baluba dialogano tra loro in Internet, pur se la tecnica evolutiva permettera’ presto ai cani di avvertire il padrone con il cellulare se scappa loro la pipi’, il mondo, purtroppo, si contrae e fa di tutto per tornare indietro ai tempi oscuri. Tempi in cui il sapere e la verita’ erano riconosciuti solamente al clero ed ha poca importanza se questo "clero" rappresentava il dio cristiano, musulmano o qualsiasi altro a cui piaccia credere, tanto, non era altro che il potere di pochi vestito con panni divini.
Come gia’ si era discusso tra noi, caro MAO, la logica dell'inquisizione non e’ mai finita, come l'antisemitismo, la pedofilia, l'integralismo religioso, le ossessioni omicide di chi pretende di governare i corpi e le menti, l'usura e la droga la prostituzione corporale e mentale. L’inquisizione si annida anche sotto i sassi che sono duri e inumani, come a volte capita a certe leggi.
L'operato dell'eterno ed infaticabile Tomas Torquemada di turno si traveste di moralismo, ergendosi falsamente a difesa di sentimenti religiosi che, proprio perche’ sentimenti, dovrebbero interagire solamente con le proprie piu’ intime convinzioni e non diventare uno stendardo da far sventolare sui bastioni di pietra di templi che invece di raccogliere preghiere e avvicinare l'uomo a Dio, racchiudono spesso odio e intolleranza che con Dio hanno ben poco a che fare.
Capita pure che certi soggetti, pronti a gettare con sprezzo un simbolo religioso altrui dalla finestra, indossino poi i panni della vittima offesa, alla ricerca di una giustizia che dovrebbe dimostrare quanto sia intoccabile piu’ di tutti il loro credo.
C'e’ una cosa, tuttavia, che devi ricordare, caro il mio MAO.. il debole e’ colui che ha paura delle parole e non ne ha di sue per ribatterle, per sputtanare il loro messaggio con fatti e prove, mentre il forte e’ colui che ha il coraggio di esprimerle e lasciare alla coscienza di ognuno di giudicarle, pronto anche a difenderle come a rimangiarsele, se sara’ il caso.
Ora, voler "disciplinare" le opinioni e’ il modo piu’ subdolo per riuscire poi a gestire la gente comune, quella che, vedendo il rogo acceso per la pulzella di turno, non solo si guardera’ bene dall'esprimere il suo pensiero ma, a lungo andare, finira’ con l'atrofizzare sentimenti e scelte individuali. In pratica, il soffocamento di quella liberta’ che permette ad ognuno di credersi e comportarsi da lupo per costringerlo, infine, ad un'esistenza da pecora tra pecore per la serie “meglio cent’anni da pecora che dieci da leone. Vuoi per paura, vuoi per quieto vivere, vuoi per opportunismo.
Che liberta’ e’ quella che ti lascia credere di poter pensare come vuoi ma ti mette anche in guardia dall'esprimerlo, minacciandoti prima con delle regole e accusandoti poi a pensiero espresso. Null'altro che una liberta’ apparente, un'illusione e il …toh scegli, sara’ sempre una sola carta…
Bruciare un libro, pensando che con esso brucino anche le parole con cui e’ stato scritto, e’ uno dei piu’ vecchi e inutili metodi di chi vuole negare una verita’ scomoda, oppure la liberta’ di espressione dell'autore. Cancellare un post non prova nulla e soprattutto non ferma nulla, Ci hanno provato in tanti, da secoli e, a parte tanto fumo, le parole alla fine sono rimaste e non e’ servito nemmeno bruciare pure l'autore.
Processi, torture, roghi, l'imposizione del pensiero a chi la pensa diversamente, come le minacce o il confino, sono bavagli inutili che qualcuno crede di poter usare ancora.
Ma non fare quel muso triste, MAO, ancora nessuno ci spegne i pensieri, nemmeno se spegnesse questo computer e ci spezzasse in due le dita. E' impossibile, finche’ riusciremo a pensare come individui liberi, rifiutando qualsiasi condizionamento, sia esso imposto con la forza, sia che ci venga subdolamente propinato come un'accomodata verita’ da coloro che hanno l'interesse personale a farla passare per genuina quindi caro MAO devi dire sempre la tua opinione, non sara’ la verita’ assoluta ma almeno avrai detto la tua verita’.

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