martedì 2 ottobre 2012
Vertenze Sindacali.
Oggi
lo sciopero dei trasporti che non usufruisco mi inducono a prenderla
con calma e riflettere sulla vita, come lo specchio dell’ingresso..
Credo che l’unica soluzione sia di trasferirsi in America. Almeno li si
dice pane al pane e vino al vino. Bread to bread e wine to wine. Non
come qui che di parole ne abbiamo in esubero. Decinaia e decinaia di
termini, ma che dico..esagero centine e centine di termini che ci
confondono i pensieri. Gli amanti poco convinti, per esempio. Proprio
giocherellando con le parole sono in grado di farti vedere i sorci
technicolor cinestyle. Frase classica.. Ti voglio bene ma non ti amo.
Che poi tradotto in lingua corrente significa.. Scopo (da intendersi non
fine a cui si tende) con te ma levati dalla capa che io sia la tua
fiancee. Ipocrita. Io invece ti odio ma non ti ammazzo. Quindi ritieniti
fortunata e sparisci dal mio orizzonte che se mi girano i
pendentifrici, ti riduco similcrusca che magno au matin e ti faccio
stare tutta nella tazza con scritto i’m the boss. Spacciatrice di
minchiate. Le americane non hanno sto impiccio. Loro dicono subito.. Ti
amo alias I love you. Se lo dicono per salutarsi, per fare le coccole,
per dichiararsi amore eterno. Altrimenti usano il “Mi piaci”. Che almeno
e’ leale. I like you. E visto che sono entusiaste lo usano parecchio.
Lo sussurrano all’orecchio del fidanzato e lo esclamano davanti ad una
fetta di tacchino al Thanksgiving Day. Noi invece sempre li con il
misurino. Mi vuoi bene ma come? Come al tuo criceto? Ma quanto? Dammi
un’idea del dosaggio. S.Q.? Secondo quantita’ come nei manuali delle
ricette? Adesso le codarde trucide azzardano il “mi fai stare bene”.
Alla Biagio Antonacci. Sai che sforzo. Mi fai stare bene lo puoi dire a
chiunque. Persino al tuo medico schiatzu quando ti schiaccia i piedi e
ti mette a posto la cervicale. E poi il “mi fai stare bene” la dice
lunga su quanto sia sempre tu il punto di partenza, l’alfa e l’omega del
tuo moto sentimentale, il baricentro e la convergenza dei tuoi sensi,
grande tornitrice delle mie palle. Io rimembro che dopo aver frequentato
una sbarbata per ben 6 mesi al poly nella citta’ del Va’ lentino.. mi
son sentito dire le seguenti parole.. Beh, la nostra come dire…
relazione”. Prego? Come dire relazione cosa? Stiamo assieme da meta’
anno, ci siam fatti vedere da mezzo mondo, mi hai presentato ai tuoi
cugini di terzo grado scala Mercalli che vivono sulla riva della Dora e
ancora non trovi le parole? Cagasotto oriunda e bugianen a pie’delmonte
squallida. E il bello e’ che mi presentava come il suo
miglior..amico..Ahhh!!!! A pensarci bene mi si arricciano ancora i peli
sul lato B della Belen. Miglior amico??? Peccato che tu con il tuo
miglior amico fai praticamente le stesse cose che fai con un fidanzato,
sgorbia zozza priva di sentimenti e senticolli. E allora spero che tu
non abbia molti, in questo momento, di migliori amici oltre me, Da
infilzarla con le forchettine della bourghignonne. L’ho mollata, ed ora
sto’ con una meravigliosa creatura che non mi dice mai I love you ma
almeno non rompe piu’ di tanto e beve in coppa alla faccia delle
vertenze sindacali trasportative.
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