mercoledì 26 settembre 2012
Saudade
Che
disdetta. Che infinita saudade alias nostalgia. Che fitta di
malinconia. Fino a ieri avevamo il colore dell’orzoro. Da qualche giorno
siamo tornati a quello dell’orzata. Flambarci per ore sulla playa di
Casalspiaggino e’ stato uno sforzo inutile. Anche la conchiglia raccolta
sulla spiaggia da’ i primi segni di cedimento. Era un cosi’ bel ricordo
dei bagni Solaris. Fino a ieri se ci appoggiavi l’orecchio ci sentivi
dentro il rumore del mare. Ora devi solo allontanarlo in fretta dal naso
perche’ puzza mostruosamente di pesce morto..lo so lo sooo lo vado a
buttare nella differenziata. E il sacchetto coi gusci vuoti dei ricci?
Quelli verdi a palletta? Li volevi mettere nella ciotola cinese come hai
visto fare su Admail. Mi son sparato ore di apnea in un mare
caldoghiacciato. Ho rischiato l’embolo per una scodellina di scheletri.
Ne avevo recuperati 87 considerato che di polipi non si vedette manco
l’ombra. Sono uscito dai flutti con i polpastrelli completamente
smucinati e le labbra viola come i cardi di montagna o il vestito da
mettere alle prime del Regio. E ora dove belandi sono finiti? Ah,
eccoli. Ci hai appoggiato sopra il la borse del Bennet e una fiasca di
Pecorino da tre litri. Vorra’ dire che passerai le serate d’inverno
davanti al finto camino del teleriscaldamento ad incollare con l’attak i
gusci sbriciolati dei ricci. Per fortuna ci sono le foto delle vacanze
che hai scaricato sul PC in facebucche. Eccole. Qui hai inquadrato il
piede della Giuseppa mentre calpesta i cannolicchi. In quest’altra la
gobba della Camilla sotto il peso degli ombrelloni da ritirare al
tramonto. Questo e’ un tuo primo piano. Azz…che paura. Ti son venuti gli
occhi rossi come ai conigli dei maghi. E poi la solita istantanea
quella del retrotreno del gestore della Stella del Sud che tutte le
volte che si gira di schiena e gli casca giu’ il costume. La Simona
ormai conosce il suo culo a memoria e per quello ha cambiato lido. Qui
ci siamo tutti e due. Peccato che a me manca un braccio e a te un pezzo
di naso. Ma ci rimane il filmino da visionare durante le lunghe sere
invernali come alternativa ad avanti un altro. Certo che in sto filmino
di scorci panoramici e paesaggi incontaminati non se ne parla. 37 minuti
primi di ferventi idioti che fanno ciao ciao con la manina. Non abbiamo
fatto altro che filmare dei ciao. Ciao dal canotto con la maschera e il
boccaglio, ciao mentre facevo la doccia ghiacciata, ciao mentre
facevamo le sabbiature sotto il vento di garbino. Abbiamo salutato con
la manina mentre gonfiavamo il materassino, mentre grigliavamo i
gamberoni, mentre succhiavamo le cozze e mentre facevo pipi’ sulla
macchina che ha parcheggiato male dietro alla mia.. Cosa ci e’ rimasto
allora di queste ferie? Pochino. Il bazooka ad acqua da spiaggia del
Massimino, il pantapareo che stava in allegato su Amica (il vero must
dell’estate 2012), la statuina di simil pan di zucchero che diventa blu
quando piove presa al mercatino del giovedi’ sera, e dulcis in
principium tre chili tondi tondi che saranno duri da smaltire e che ci
faranno ricordare tutti i coni sberliccati sul lungomare.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento