Questi
esiti elettivi spero facciano riflettere gli Italiani che staranno alla
porta per vedere se i politici OSERANNO fare una stagione di riforme
senza rimettere la questione al popolo Italiano a tempi brevi.
Qui
non occorre essere di destra o di sinistra e perdersi in congetture
postelettorali, qui non occorre essere felici o frustrati dai risultati,
qui non occorre seguire una politologica ma seguire un’analisi
socio-antropologica non da pecora del gregge pizzamandolinoso.
L’affermazione
di un movimento di incazzati che ha dei programmi leggermente lontani
dalla democrazia ma che hanno avuto consensi da un corpo elettorale che
significa uno su quattro persone, ovvero il vicino di casa, il
tappezziere, il giornalaio, l’imprenditore, il disoccupato, la moglie,
il cugino, l’amministratore, lo zio..insomma gente che non e’ attivista
ma gente veramente incazzata, fa’ riflettere e fa’ paura in quanto hanno
spinto avanti attivisti che dovranno prendere delle decisioni
importanti, insomma sono quasi nove milioni di persone su posizioni di
“appartenenza provvisoria” come
partito che non possono essere tacciati come dei fascisti, qualunquisti
o populisti..sono persone che sono scese in piazza perche’ stufe dalla
demagogia della destra, stufe dai tentennamenti del centro, stufe dalle
balle retoriche della sinistra e che hanno paura del domani e faticano
mettere assieme il pranzo con la cena..altro che la terza settimana qui
siamo arrivati alla frutta saltando primi e secondi e molti la frutta la
trovano nei contenitori..non quelli dell’ipermercato.. quelli della
piazza.. questi circa novemilioni di certo non sono immobili nel nuovo
partito di appartenenza, hanno solo detto..basta abbandonando la loro
ideologia e hanno votato con la consapevolezza del loro voto di
opinione, sia pure ancora molto grezzo ma legato alla loro protesta e se
fra sei mesi si tornera’ a votare per la debolezza del partito o dei
partiti i nove milioni diventeranno il doppio. Questa tremenda spada di
Damocle impone scelte nuove, inedite, reali, fantasiose e soprattutto
coraggiose.
Grazie
al porcellum il pallino e’ in mano alla sinistra, ma non e’ la sinistra
solita quella con importanti radici storiche ma e’ quella con idee
legate alla classe operaia legata al secolo scorso anche se alcune
diramazioni l’hanno portata a posizioni liberali e riformiste e che
comunque oggi naviga in mezzo ad una confusione di posizione sia di
sinistra che di destra in un clima veramente ambiguo e poco chiara.
L’unica cosa da fare. OSARE.
Il risultato elettorale ha creato una situazione a cul de sac
indiscutibile. Non ci sta’ una maggioranza e non e’ possibile
costituirne una seria, credibile, accettabile. Questo e’ un dato di
fatto. Ma non si puo’ dire, agli elettori incazzati, “Non ci piace come
avete votato, adesso rifacciamo le elezioni e cercate di comportarvi
meglio!”, se no il prossimo sara’ un governo monocolore, quello degli
incazzati. E questo e’ un altro dato. Allora cosa dovrebbe fare il
grande leader di sinistra, obbligato dai risultati elettorali a
governare senza avere i numeri? Obbligato a fare delle proposte senza
avere gli alleati in parlamento? Osare, Osare e Osare.
Osare
quella stagione strepitosa di dieci riforme fondamentali che mai si sono
potute fare o non sono volute fare e che un intero popolo bue vuole: --
riforma elettorale vera (sperabilmente uninominale a doppio turno);
conflitto di interessi; riduzione dei parlamentari e loro benefit e
ridisegno del bicameralismo - riduzione privilegi grandi manager;
abolizione Province; trasparenza totale atti parlamentari…
E poiche’ mentre si provvede a questo occorre che gli italiani lavorino e mangino: soluzione al credit crunch
e pagamento alle imprese dei crediti pubblici (progressivamente, ma
almeno iniziare); iniziative per il welfare e il lavoro compatibili con
le disponibilita’ di cassa, che certo inizialmente non saranno ampie;
riapertura, ragionevole e argomentata, del tavolo europeo (entro un
confine di indiscutibile europeismo). Fare questo in un anno poi si’,
allora, tornare tutti alle urne.
Forse che questi provvedimenti non sarebbero “di sinistra”?
Forse
che non incontrerebbero il plauso dei rappresentanti degli incazzati? E
forse non troverebbero parziali consensi anche nel centro dell’ex
tecnico o in qualche settore della destra?
Non sono sicuro se questo leader sinistrorso sia capace di OSARE, ma ho chiarissima la sensazione dell’ora o mai piu’’.Siamo
talmente nella merda, siamo in una tale situazione di stallo, siamo
talmente in balìa dei mercati, siamo talmente impantanati ed evito di
usare ulteriore verbi escrementosi, che solo uno sguardo al di la’
dell’orizzonte, capace di spogliarsi degli abiti mentali stretti nella
fazione di appartenenza , capace di far entusiasmare un popolo veramente
incazzato, ecco, solo un nuovo atto di creativita’ politica puo’ farci
tornare a galla. Questo leader che ci siamo ritrovati non sara’ il
massimo, ma abbiamo lui sulla breccia; questo giro, in questa
situazione, purtroppo e’ toccato a lui che deve smettere di smacchiare i
giaguari e dimostrare alla Storia di essere uno statista.
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