giovedì 29 novembre 2018
Compagnìa dei defunti.
Ci
ho pensato spesso, in questi ultimi settantasei anni.
E
se dovessi descrivere il funerale ideale, lo sognerei senza dolore e
senza addolorati, addolorandi e senza funerale.
Odio
andare ai funerale specialmodo il mio.
Converrebbe
ad onor del falso, aver lasciato di se una traccia di allegria cosi’
potente da controbilanciare l’assenza nel caso si sentisse.
Un
segno di leggerezza da consumare anche postumo.
Il
funerale deserto andrebbe proprio bene.
Non
sono fra quelli che piagnucolano per la serie ricordati di me. Dimenticati di me, piuttosto, ma, soprattutto non soffrire.
Mi
farebbe piu’ male del morire.
Ma
come cazzo si fa?
O
muori cosi’ vecchio, ma cosi’ vecchio che le persone che ami o
dovresti
amare
si sentirebbero iperstufate dal vederti ancora li’ stipendiato
dall’INPS ex INPDAP.
Insomma,
ne avrebbero avuto piu’ che a sufficienza dal trovarti sempre
tra
le palle.
Oppure,
sempre nel desiderio di non lasciare dolore dietro di
se’,
tramutarsi, se non lo si e’ gia’, in un essere detestabile e
malvagio e
iperscassacazzi,
cosi’ perfido da far tirare un sospiro di sollievo a chi resta.
E
poi ho poca voglia che l’uomo continui a concedere alla morte la di
lei
capricciosa, ostinata supremazia…e’ piu’ dolorosa l’attesa
dell’arrivo
E
che magnifichi se stessa in consessi preficanti dall’organizzazione
paramilitaresca.
Se
proprio fosse necessario, lascerei sfilare dietro il feretro i
volontari
dell’addio
a tutti i costi.
Il
ricordo del beneamato dovrebbe essere sparpagliato il piu’
possibile e
senza
le dimensioni strette e obbligatorie di una cerimonia con corteo
semiordinato.
Incrocio
di sguardi interrogativi e rumorino di suole che strascicano
ghiaietta e pensieri a caso.
Ma
la convenzione vuole che alla morte si debba rispetto e al morto
onore e saluti.
Cosi’,
oggi, appare molto sconveniente una preghiera funebre univocale
del
celebrante.
Si
e’ stabilito che sia sempre preferibile un rito con ondulazione
corale,
abbastanza
nera.
Un
rito composto, religioso comunque.
La
parola deve essere multipla.
Le
strampalate regole tramandate della pietas sembrano avvertirci che il
de cuius, solo dopo la morte, non debba essere solo per la
serie..tutti insieme a salutare il rompiballe che si e’ levato di
mezzo e ci permettera’ di fare le ferie senza complessi di colpa
dell’abbandono o peggio ancora senza interrompere le ferie per
tornare a salutare il vecchio pirla rimbambito che pur di stracciarci
i pendenti ha deciso di andarsene mentre eravamo a Ibiza.
Strana
pietas.
Da
morto, dicevo, qualcuno deve pure piangerlo.
Vanno
bene legionari smaniosi di macabri eroismi cosi’ come prezzolati
professionisti
del piagnisteo o le famose piagnimuerto nordafricane.
Ora
arrivo al titolo del post dicendo che Don Marcello Colcelli,
della
parrocchia di Sant’Egidio
dell'Orciolaia, si e’ stancato dei funerali deserti e ha deciso
di varare la ..compagnia dei defunti…
Questa
compagnia (accento sulla i) invita uomini e donne alla supplenza nel
caso non ci fosse nessuno a soffrire attorno ad una bara.
Il
vantaggio della solitudine non deve essere concesso mai e cosi' e'
stato superato l'enpasse di non esser soli nell'ultimo viaggio con la
modica cifra d'iscrizione di un paio di euro e l'incombenza di
partecipazione a qualche funeralata.
Compagnìa dei defunti.
Ci
ho pensato spesso, in questi ultimi settantasei anni.
E
se dovessi descrivere il funerale ideale, lo sognerei senza dolore e
senza addolorati, addolorandi e senza funerale.
Odio
andare ai funerale specialmodo il mio.
Converrebbe
ad onor del falso, aver lasciato di se una traccia di allegria cosi’
potente da controbilanciare l’assenza nel caso si sentisse.
Un
segno di leggerezza da consumare anche postumo.
Il
funerale deserto andrebbe proprio bene.
Non
sono fra quelli che piagnucolano per la serie ricordati di me.
Dimenticati di me, piuttosto, ma, soprattutto non soffrire.
Dimenticati di me, piuttosto, ma, soprattutto non soffrire.
Mi
farebbe piu’ male del morire.
Ma
come cazzo si fa?
O
muori cosi’ vecchio, ma cosi’ vecchio che le persone che ami o
dovresti
amare
si sentirebbero iperstufate dal vederti ancora li’ stipendiato
dall’INPS ex INPDAP.
Insomma,
ne avrebbero avuto piu’ che a sufficienza dal trovarti sempre
tra
le palle.
Oppure,
sempre nel desiderio di non lasciare dolore dietro di
se’,
tramutarsi, se non lo si e’ gia’, in un essere detestabile e
malvagio e
iperscassacazzi,
cosi’ perfido da far tirare un sospiro di sollievo a chi resta.
E
poi ho poca voglia che l’uomo continui a concedere alla morte la di
lei
capricciosa, ostinata supremazia…e’ piu’ dolorosa l’attesa
dell’arrivo
E
che magnifichi se stessa in consessi preficanti dall’organizzazione
paramilitaresca.
Se
proprio fosse necessario, lascerei sfilare dietro il feretro i
volontari
dell’addio
a tutti i costi.
Il
ricordo del beneamato dovrebbe essere sparpagliato il piu’
possibile e
senza
le dimensioni strette e obbligatorie di una cerimonia con corteo
semiordinato.
Incrocio
di sguardi interrogativi e rumorino di suole che strascicano
ghiaietta e pensieri a caso.
Ma
la convenzione vuole che alla morte si debba rispetto e al morto
onore e saluti.
Cosi’,
oggi, appare molto sconveniente una preghiera funebre univocale
del
celebrante.
Si
e’ stabilito che sia sempre preferibile un rito con ondulazione
corale,
abbastanza
nera.
Un
rito composto, religioso comunque.
La
parola deve essere multipla.
Le
strampalate regole tramandate della pietas sembrano avvertirci che il
de cuius, solo dopo la morte, non debba essere solo per la
serie..tutti insieme a salutare il rompiballe che si e’ levato di
mezzo e ci permettera’ di fare le ferie senza complessi di colpa
dell’abbandono o peggio ancora senza interrompere le ferie per
tornare a salutare il vecchio pirla rimbambito che pur di stracciarci
i pendenti ha deciso di andarsene mentre eravamo a Ibiza.
Strana
pietas.
Da
morto, dicevo, qualcuno deve pure piangerlo.
Vanno
bene legionari smaniosi di macabri eroismi cosi’ come prezzolati
professionisti
del piagnisteo o le famose piagnimuerto nordafricane.
Ora
arrivo al titolo del post dicendo che Don Marcello Colcelli,
della
parrocchia di Sant’Egidio
dell'Orciolaia, si e’ stancato dei funerali deserti e ha deciso
di varare la ..compagnia dei defunti…
Questa
compagnia (accento sulla i) invita uomini e donne alla supplenza nel
caso non ci fosse nessuno a soffrire attorno ad una bara.
Il
vantaggio della solitudine non deve essere concesso mai e cosi' e'
stato superato l'enpasse di non esser soli nell'ultimo viaggio con la
modica cifra d'iscrizione di un paio di euro e l'incombenza di
partecipazione a qualche funeralata.
E
non dimenticate che juventus, ventus ma che comunque improba vita
mors optabilior.
lunedì 26 novembre 2018
L'Hajj.(Pellegrinaggio)
L'Hajj
si e' svolto inoltre in piena guerra con lo Yemen, dove l'Arabia
Saudita era impegnata contro i ribelli houthi sostenuti dall'Iran,
grande rivale regionale di Riyad. Per il secondo anno consecutivo il
Qatar si e' lamentato del fatto che i suoi cittadini siano stati
privati della possibilita' dell'Hajj sullo sfondo della crisi
diplomatica con Riyad. Ma i sauditi, dal canto loro, hanno accusato
Doha di ostacolare gli spostamenti dei suoi cittadini verso i luoghi
sacri dell'islam. Secondo un sistema di quote ripartite per Paese, in
teoria al pellegrinaggio avrebbero dovuto poter partecipare circa
1.200 cittadini del Qatar, ma dei qatarioti hanno denunciato di non
avere potuto compiere l'iscrizione sul sito web del ministero saudita
per il Pellegrinaggio.
Il
pellegrinaggio di quest'anno inoltre e' avvenuto mentre l'Arabia
Saudita, regno ultraconservatore, e' in piena trasformazione con
riforme che riguardano le donne, che sono state finalmente state
autorizzate a guidare.
Dall’Italia
sono partiti 3.200 musulmani pellegrini, dalla Francia 30.000,
dall’Austria 3.000, dalla Germania 17.000, dall’UK 25.000 la
parte maggiore e’ dall’Indonesia e Pakistan e vengono concessi
permessi uno ogni mille abitanti per evitare come in passato e’
successo nel 1.990 un sovraffollamento che ha causato la morte di
1.426 persone e su questi trasferimenti il Riad e’ inflessibile sul
numero dei pellegrini che possono partecipare.
Altro
evento e’ la festa del sacrificio che ricorda come Abramo fosse
pronto a sacrificare il figlio Islam per obbedire a Dio e per
l’occasione sono stati sgozzati 12 milioni di agnelli solo
nell’Arabia Saudita.
Il
Hajji ha le seguenti caretteristiche:
come
prima tappa Mina che sta vicino alla Mecca, dove i pellegrini
piantano le tende e fanno scorta di acqua. La seconda e’ il monte
Ararat, luogo sacro in cui Maometto pronuncio’ l’ultimo discorso
prima di morire. Segue la lapidazione di Satana nella valle di Mina,
durante la quale vengono lanciati sassolini contro tre Steli che
rappresentano il demonio. La conclusione e’ alla Mecca con i sette
giri attorno alla
Kaaba che e’ un edificio cubico situato piu o meno al centro
del grande cortile della moschea.. nel suo lato orientale e’
collocata la pietra nera che e’ un blocco di minerale di colore
nero e di origine sconosciuta (la tradizione vuole che l'abbia
portata sulla terra l'arcangelo Gabriele dal paradiso terrestre) gia’
sacro ad Abramo e agli arabi preislamici, a cinque piedi dal suolo,
in un castone d'argento. Essa e’ oggetto di venerazione ma non di
adorazione e dopo aver completato i giri (il tawaf), i pellegrini
pregano preferibilmente alla stazione di Abramo dove lui costrui’
in origine la Ka’aba, qui si beve l’acqua della sorgente di
Zamzam e poi l’ultimo rito del pellegrinaggio e’ la corsa (sa’y)
che ricorda l’affannosa e disperata corsa fra due colline rocciose
di safah e Marwa da parte di Hagar la madre di Ismaele che trovo’
l’acqua della fonte di ZAmzam indicatale dal piedino del piccolo.
Ora il pellegrinaggio e’ concluso e il pellegrino e’
completamente desacralizzato e volendo puo’ visitare la Moschea del
profeta alla Medina e visitare la tomba del Profeta e dei suoi nobili
compagno nella forma prevista dall’Islam. Tornando al Hajji occorre
precisare che il primo dovere dell'Hajj
e’ l'Ihram (l'ingresso in stato di purezza e consacrazione
rituale). Il musulmano pellegrino deve conoscere il luogo ed il
momento per l'Ihram. Si devono anche conoscere le cose da fare prima
di entrare in stato di Ihram, il suo significato e le preghiere che
dovrebbero essere recitate prima e dopo l'Ihram.
Riassumo
e concludo con cio’ che si deve e non si deve fare durante lo stato
di Ihram in modo da essere pronto.
-
Lavare interamente il corpo, rimuovendo ogni traccia di sporcizia e
sudore. - Gli uomini devono togliersi qualsiasi abito cucito, od
abiti attillati od aderenti a qualsiasi parte del corpo (ad. es.
camicie e calze) e coprirsi con due teli da avvolgere intorno al
corpo. Si possono portare, senza calze, qualsiasi tipo di sandali
(anche se hanno cuciture) o scarpe che non coprano le caviglie. E'
desiderabile che i due teli siano bianchi e puliti (appena lavati o
nuovi).
- Le donne devono togliersi tutto cio’ che e’ fatto per coprire la faccia, ma tenere i capelli ben coperti e nascosti con un velo non trasparente. Secondo quanto ha tramandato il Profeta il viso e le mani devono restare scoperti ad eccezione di indumenti ed ornamenti destinati a renderle attraenti. Alcuni credono che le donne debbano portare abiti di colore verde. Tale opinione e’ una balla. Non vi sono colori prescritti.
- Dopo il bagno, ci si deve profumare, se possibile, il corpo. Non si deve profumare, tuttavia, l'abbigliamento Ihram. Le donne devono usare il profumo con moderazione, per evitare di attrarre l'attenzione su di loro.
- Le donne devono togliersi tutto cio’ che e’ fatto per coprire la faccia, ma tenere i capelli ben coperti e nascosti con un velo non trasparente. Secondo quanto ha tramandato il Profeta il viso e le mani devono restare scoperti ad eccezione di indumenti ed ornamenti destinati a renderle attraenti. Alcuni credono che le donne debbano portare abiti di colore verde. Tale opinione e’ una balla. Non vi sono colori prescritti.
- Dopo il bagno, ci si deve profumare, se possibile, il corpo. Non si deve profumare, tuttavia, l'abbigliamento Ihram. Le donne devono usare il profumo con moderazione, per evitare di attrarre l'attenzione su di loro.
domenica 25 novembre 2018
I Promessi Sporci.
In quel ramo del lago di Como
c’e’ un freddo che gela ogni uomo:
tra promontori, boscaglie e torrenti
ti treman le palle e ti sbattono i denti,
addirittura nel borgo di Lecco
la Sammontana ci fa il Maxistecco.
Un freddo mattino, Abbondio il curato,
camminava pianino perche’ anchilosato,
si procacciava il suo poco salario
con un monte di seghe e poco breviario;
ma nonostante cappello, sciarpa e guanti
rimase diacciato con i Bravi davanti.
E il Bravo: “Fermati, che di culo hai la faccia,
apri le orecchie a questa minaccia!
C’e’ Don Rodrigo il nostro signore
che ha voglia di scopare ogni due ore
ed ha deciso che vuole un pompino
dalla ragazza di Tramaglino…
quindi pretaccio… non al matrimonio
senno’ scateniamo un pandemonio!”
Abbondio rispose con poche parole:
“Dite a Rodrigo che faro’ quel che vuole “.
Il curato entro in casa e scanso’ le vivande
perche’ piene di merda avea le mutande,
racconto’ alla serva ubbidiente
la cattiveria di quel prepotente ;
fu la Perpetua a dir: “Che crudele!”
mentre solerte gli puliva le mele.
Il prete l’indomani parlando latino
prendeva in giro il pover Tramaglino,
che irato sbotto’: “Ti infilo nel frigo!”
Abbondio s’arrese: “Lo vuole Rodrigo!
Non lo posso fare il matrimonio…
senno’ e mi mettano in pinzimonio!”
Renzo usci’ furente sbattendo la porta
e ando’ al negozio a disdire la torta ;
poi racconto' tutto alla demente Lucia
che consiglio’ tutti di pregare Maria.
Le speranze non eran che rimasugli…
poteva qualcosa Azzeccagarbugli?
Ma questi disse a Renzo: “Io… un vo’ beghe!
Dai retta figliolo, fatti tre seghe”.
Ma la coppia promessa non s’era arresa
ed architetto’ delle nozze a sorpresa,
un’azione di forza per gente decisa:
niente rinfresco, prima notte ad Incisa.
Entrarono in chiesa e nel buio assoluto
volaron pestoni, gambette ed uno sputo ;
atterrito Abbondio cerco’ di scappare
e Renzo si scaglio’ dritto sull’altare,
sbaglio' però presa e agguantò Gesu'Cristo,
il prete fuggendo: “Un ti sposo… hai visto!”
Successe un putiferio in tutto il paese
e fu la Lucia a farne le spese:
spalla lussata, versamento a un ginocchio
ed un disgustoso catarro in un occhio.
Si recarono quindi dal Padre Cappuccino
che organizzo’ la fuga per evitar casino:
si mimetizzarono come camaleonti
e con varie bestemmie salutarono i monti.
Che notte per Renzo: ne’ figa ne’ ano ,
Lucia parti’ per Monza e lui per Milano.
La sposa promessa tra il freddo ed il vento
giunse stremata fino ad un convento,
dove comandava una tale Gertrude,
la porcona-monaca con vulva che prude
che godeva a Monza, il Manzoni accenna,
facendosela scicanare da Prost e da Senna.
Appena Rodrigo udi’ dell’accaduto
mollo’ na scoreggia e tiro’ un grosso sputo,
urlo’ agli scagnozzi: “Voglio Lucia!
Cercatemela e portatemela, ovunque sia!”
Nel frattempo a Milano giungeva lo sposo
poco contento e abbastanza furioso,
ragionava tra se’: “Ma mondo stoppino…
non trombo Lucia e qui fo’ il cretino!”.
Ma giunta era l’ora di far colazione
ed agognando Renzo un bel bombolone
si reco’ presso il Forno alle Grucce….
Tiro’Briosce per aria come cartucce:
peggio della guerra di’ quindici-diciotto
volavan panini, schiacciate e un biscotto ;
la gente mirava davvero a far male:
sette contusi per un filone integrale.
Dopo un paio d’ore arrivarono i celerini
che sedarono il tutto tirando crostini.
Renzo si rifugio’ in un’osteria
e si sbronzo’ alla facciaccia di Lucia.
Avrete gia’ inteso che allora a Milano
c’era la crisi della farina e del grano
ma il pover Renzo sapeva n’accidenti
che li’ scarseggiavano questi frumenti.
Passeggiava pel centro con un sacco gigante
quando fu controllato da una volante,
fu perquisito e di poi arrestato:
detenzione e spaccio di cantucci di Prato.
Ma non finisce qui l’avvincente romanzo,
Renzo scappo’ verso l’ora di pranzo:
“Quasi quasi vo’ a Bergamo, si’ la città l’e’ brutta,
speriamo almeno un’ si tirin la frutta!
Proprio di mele c’ho dietro du’ torte…
se mi piglian stavolta c’e’ la pena di morte!”
Don Rodrigo in tachicardia
senza il pompino della Lucia,
esclamo’: “Perche’ non c’ho pensato?
Basta che avverta l’Innominato!”.
Parti’ al galoppo, valicava ogni valle
una mano alle briglie ed una alle palle
e appena il cavallo casco’ sulla ghiaia
apparve il cartello “Villa Calcinaia”.
Rodrigo all’Innominato: “Mio amicone,
con speranza ti chiedo ’sta commissione .
Rapiscimi Lucia, tranquillo e con calma
se non la trovo mi verra’ il cardiopalma!”
L’Innominato con cinque teppisti
entrò nel convento senza esser visti:
da tutte le suore Lucia era appartata
il Grifo la vide e le diede una bastonata,
la colpi’ con forza, un po’ sotto il collo,
lei si squaglio’ come il pane in ammollo.
Per piu’ di sei giorni la pora Lucia
rimase sdraiata per l’anestesia ;
la poveretta piangeva, piangeva e pregava:
“Madonna… fo’ un voto… nessuno mi chiava,
rinuncio ad ogni uomo, niente bambini
da qui finche’ non muoio saran ditalini!”.
Cosi’ lei giuro’ sperduta nel Chianti
quando le apparve l’Innominato davanti:
“Pora Lucia, ti vedo un po’ pesta,
che hai fatto alla spalla e li sulla testa?
Davvero mi vergogno e ti chiedo scusa…
non chiamo Rodrigo e ti mando a Ragusa!”.
Ma lei torno’ al paesello natale
e nel borgo scoppio’ un gran carnevale:
baci ed abbracci, strappi di camicia…
nemmeno in curva quando c’era Derticia,
ma si blocco’ di colpo la citta’
quando seppe del voto di castita’.
Lucia grido’: “Che Renzo si metta in pace…
il suo uccello lo piglio solo alla brace!”.
Milano intanto senza che si sapesse
fu colpita da una forma di aiddiesse:
i rotoli di carta furon presto esauriti
e la gente si puliva il culo coi diti.
Il contagio avveniva stringendosi le mani
e cosi’ fu moria tra i popolani.
Rodrigo fu colpito da una forma violenta
salutando uno zio che cacava polenta:
vane le cure con aspirina e chinino…
e mori’ senza ricevere quel beato pompino.
Ed ecco proprio che da questo momento
riapparve Renzo dall’isolamento:
da Bergamo a Lecco in un battibaleno,
superando le carrozze nientedimeno,
arrivo’ da Lucia che tutta emozionata
gli disse che lui non l’avrebbe trombata.
E Renzo rispose, di rabbia assai empio:
“Lucia te c’hai il VOTO… ed io lo riempio!”.
Questo e’ il finale: ma quale provvidenza…
i mugolii echeggiarono ben oltre Vicenza.
Il mio romanzo e’ terminato,
ripongo la penna e vo’ a bere un Moscato
perche’ io soprattutto di questo Manzoni
mi son veramente scassato i coglioni!
e come ogni domenica ecco il Marketing di Salvini secondo lo Ste.
sabato 17 novembre 2018
Il mondo di Sergio Marchionne
E'
stata pubblicata di recente, una lettera del Chietino Sergio
Marchionne, di benvenuto, destinata a tutti i Neodipendenti FCA,
redatta al momento del suo ricovero nella clinica Svizzera dove e'
poi spirato.
Questo
e' il testo della lettera..
Scendiamo
con i piedi per terra e vediamo che dice lo Ste con le sue strisce
sull'evoluzione positiva del linguaggio economico-politico a livello Cippa..
giovedì 15 novembre 2018
Come capire se gli hacker hanno rubato i nostri dati Facebook
Per aiutare gli amici a capire se il proprio account Facebook è stato hackerato ed ha subìto una perdita di dati o meno gli sviluppatori del social media hanno realizzato una nuova sezione nel Centro Assistenza che in pratica risolve ben poco.
Collegandoci al link www.facebook.com/help/securitynotice verremo informati se il nostro account è stato interessato o meno dall’attacco dei cyber criminali ..gulp..in pratica come nel caso di Lella, qualcuno ha usato il FacebookPasswordDecryptor (facile da usare e soprattutto se noi di abitudine salviamo la password nel browser per evitare lo sforzo di digitare mail e password ogni volta che entriamo in Facebook) ed ha messo dei post utilizzando l'account con relativa foto di Lella indicanti la ricezione di un Iphone x con solo 1 euro... questo e' il post inserito:
Ciao! :) C'è una novità popolare su internet: quando digiti il codice "ASXS512RW" su Google, puoi trovare un articolo su "Come gli italiani possono ricevere un nuovo iPhone Xs a 1€". Ho fatto delle verifiche ed è tutto vero! Il corriere mi ha consegnato il pacco con l'iPhone Xs oggi!
quel qualcuno ha l'IP 111.90.141.171 Kuala Lampur ohord.coailored.com e apro una parentesi in quanto non e' detto che il Cracker sia di detto paese ma puo' essere benissimo il Borgarese di turno che quando entra nel web si sceglie un IP libero dall'altra parte del mondo e via col tango..
Il fatto e' che questo figlio di padre ignoto e' entrato per 12 volte pur con password cambiate su consiglio di Facebook.
I gestori del Social non hanno un software che possa mettere in lista nera l'IP del castigatore o quantomeno ce l'ha ma occorre usare una manualità per l'inserimento in lista e si limita quindi a bloccarvi l'ingresso a Facebook sintantoche' non cambiate password senza togliere il post truffaldino e la conseguente possibilità di ribucare l'ingresso a piacimento.
Un fatto che per loro irrilevante è che per poter entrare senza password, basta fare una modifica al post che è stato inserito a vostro nome e condividerlo e cosi' si potrà bypassare la password (come sta facendo il castigatore di cui sopra e quindi e' inutile cambiare password per ingresso account come consigliano loro).
Se avete subìto una perdita di dati durante l’ultima falla di sicurezza di Facebook, cambiate la password del vostro profilo poi avvisate i vostri contatti del furto di informazioni e soprattutto impostate l’autenticazione a due fattori sul vostro profilo Facebook, e su tutti i profili social che possedete, in modo da evitare che un cracker possa risalire alla vostra password (e ripeto che e' semplicissimo trovarlo per i motivi che vi ho spiegato all'inizio) prendendo così possesso del vostro account.
ps.. RIPETO è essenziale per evitare che la vostra pass venga catturata che voi non salviate i dati di ingresso in Facebook nel browser, ma che li mettiate ogni volta che l'usate e vanificherete così l'uso del FacebookPasswordDecryptor.. e mo' vi ho detto.
Ps.. per evitare che qualcuno utilizzi il codice indicato dal figlio di padre ignoto, ho aggiunto una lettera.
domenica 11 novembre 2018
Pluriball se n'e' ita.
Si
parla dell'assoluzione della sindaca, dell'estinzione delle giraffe e
degli elefanti e poco si dice sul fatto che dal 2015 hanno variato il
sistema di produzione del Pluriball... dolore immenso nel non potersi
piu' divertire con i pallini sottovuoto che ti fanno godere
selvaggiamente mentre li fai scoppiare tra pollice e indice..
I
pallini della nuova versione come si evince dalla foto non sono
sigillati ma comunicanti in una lunga e unica striscia e per questo
se si prova a schiacciare la singola bolla, l’aria all’interno si
sposta in quella accanto e se si insiste si sposta ancora.
Insomma
e' una emerita stronzata in quanto dall’antistress si passa cosi’
allo stress per il meccanismo che si presenta snervante per gli
amanti del vecchio modello.
E’
proprio vero che se ci sta una cosa buona la eliminano subito e
secondo me dovrebbero dare il Nobel ai due ing. che l’hanno
brevettata a suo tempo e pensare che inizialmente e’ stata un
fallimento in quanto i due ing stavano progettando una carta da
parati in plastica senza successo e quando il fattorino incaricato
alla sua distruzione ha pensato bene di utilizzarla per proteggere la
statuina che stava fregando e’ nato il classico imballaggio che ha
fatto arricchire sia il fattorino che i due ing. progettisti mancati
di carta da parati plastificata.
E
pensare che il vecchio Pluriball e' multifunzioni e non ultimo serve
anche come economizzatore di energia termica dispersa dai vetri delle
abitazioni.. applicando sti fogli di bollicine ai vetri del
finestrame si recupera un buon 20% di calore che altrimenti andrebbe
disperso e per applicarlo basta solo bagnare il vetro, appoggiarci
sopra il foglio bollicinato e il gioco e' fatto.
Vabbuo’..
cari Facebuckisti nostalgici iscrivetevi nel gruppo "Popping
Bubble Wrap"
e poi se non avete doppi vetri in casa..provate ad applicare il
Pluriball e riscontrerete che la vostra bolletta riscaldatoria
diminuira' del 20% sopraccitato salvando cosi’ il vostro
portafoglio ed anche il pianeta dal riscaldamento globale bucatorio
dell’ozono … altro che abbassare a 18° la temperatura del
riscaldamento e ridurre la velocita’ dell'auto a 30 Kmh…la
soluzione sta nella differenziata dove dovrebbe esser vietato buttare
il Pluriball e per fortuna dei nostalgici in amazon
si puo' trovare in rotoli da 10mt x1mt a soli 4 eurini +5.50 di
spedizione oppure se siete nelle vicinanze dell'aeroporto di torino a
tuttieri il ferramenta di Caselle ne ha un centinaio di rotoli a
magazzino e nn dico il nome per evitare pubblicita' occulta.
E
sempre da Amazon come ultima notizia prima di passare alla vignetta
dello Ste pare che...
giovedì 8 novembre 2018
Il mio Condom..inio.
Mi
sovviene un detto che non c’e’ essere piu’ infelice di un
misantropo che vive in un condominio, Voi che vivete nella vostra
villetta di campagna e che vi considerati sfortunati causa rapine,
dovreste vivere per qualche tempo in area condominiale per capire
quanto culo avete... ad es. nell’evitare le riunioni Condominiali e
lotta per il caldo invernale pseudoteleriscaldato con relativi
contabilizzatori di calore intermosifonizzati e mo’ vi illustro che
succede nei conclavi, forte dal fatto che pure il mondo e’ un
condominio tra malvagita’ e pazzia, la prima regna e la seconda
comanda (e i terzi pecorizzano).
Schopenhauer
docit e mo’ vi educo (accento sulla U).
Da
che mondo e’ mondo si e’ sempre andati avanti cosi’ tra leggi
regolate dal Codice Civile articoli dal 1117 e 1139 piu’ aggiunte
di leggi speciali piu’ or meno inventate all’uopo da biscari
disfattisti.
In
queste riunioni vige la fratellanza incestuosa..
A
quelli del piano terra non interessa una mazza se l’ascensore e’
rotto, tanto loro vanno a piedi.
A
quelli del settimo piano invece non frega un cazzo dei bidoni della
differenziata sotto le finestre o la porta sbatte, tanto la puzza non arriva sino al
tetto e la porta non la sentono ma piangono se il castigatore entra con la porta aperta.
A
quelli dei piani centrali che tengono i termosifoni freddi forti dal
fatto che sono gli altri pistola a riscaldarli e farli godere dei
furti di calore.
Ecco
fatto, e poi ipocritamente parliamo di solidarieta’ sociale.
Ma
se non siamo neanche in grado di occuparci del nostro dirimpettaio
cosa vuoi che ce ne fotta di uno che tira le cuoia nel terzo mondo o
sulla barchetta nel tentativo di raggiungere lo pseudo albergo 5
stelle italico.
Non
stemo e torno a ste assemblee di condom..inio.
Ad
onor del falso, io le adoravo, piuttosto mi perdevo la traviata al
Regio ma il summit condominiale non me lo lasciavo scappare.. sino al
giorno in cui mi sono scassato veramente il pallificio e sono svicolato tutto a
mancina lasciando le capre addormentate a raccontarsi frignacce
invalidanti l'operato di chi metteva tempo e rottura di marronisterio
per il bene comunitario.
A
ste riunioni e’ come assistere ad una seduta di psicanalisi
collettiva dove ciascuno tira fuori il peggio di se’, il mister
Hyde che alberga nelle sue mutande anziche’ nella zona dove mette
la coppola .
Una
prerogativa e’ che tutti arrivano gia’ incazzati.
Uno
odia l’altro a prescindere.
E
tutti assieme odiano l’amministratore ..il ladro per antonomasia
detto alla schiena ma col sorriso quando si e’ di fronte.
Il
nostro e’ come un vescovo senza mitria, dato che e’ obbligato ad
ascoltare le confessioni di tutti. Fa’ sempre di si con la testa e
poi ti da’ la benedizione, che consiste in un Ok e vai in pace che sistemo tutto io.
Tutto
rimane come prima, il confessando si e’ sfogato e sempre sia
lodato.
Le
tipologie di inquilino invece sono svariate.
C’e’
il sordido e non faccio nomi perche' non merita citazioni anche se
negative.
C'e'
l’inquilino stronzino in maglioncino Zalando di finto terital,
brachette rosso granata anche se parteggia Juve e scarpe Hogan
sneakers cipria in pelle color tortora o cacca di neonato con
pedalino abbinato ed e' quello che viene alle riunioni con il preciso
intento di istigare il dubbio che i conti siano manomessi.
Il
classico disonesto che dubita degli onesti sotto l’insegna della
serie del chi e’ in sospetto e’ in difetto.. esso passa le ore a
smanettare con la sua calcolatrice da fustino paghi due prendi
quattro recuperato all'ipermercato dei poveri con davanti la copia della Stampa cronaca dei cittadini
incazzati.. come se le vite fossero fatte di millesimi…il bello e'
che il pirla ultimamente viene con la moglie..la pirla e nella corsa
all’idiozia sono come i classici due piloti scuderia Ferrari dove
il primo tira la volata ma al momento giusto si fa’ da parte e fa’
vincere l'altro che quanto a cretinaggine e’ sempre sul podio degli
scassacazzi.
Poi
c’e’ il furioso, il clone di Sgarbi ma col cimurro e niente
dialettica.
Schiuma
rabbia dall’inizio alla fine, ma avendo una vocina da coro delle
voci bianche non da’ consistenza alle sue teorie che analizzando
bene non sono da buttare..peccato per quella vocina. Una volta o
l’altra gli partira’ la mitralica e vai la’ che vai bene.
Ed
infine ci sta’ il signor menesbatto i coglioni che non viene alle
assemblee e fa’ come cazzo gli pare e a tuttoggi sono entrato nella
categoria e non si sta male forte del fatto o del detto che se te lo
pongono nel di dietro e’ meglio non muoversi per non aggiungere
godimento allo spintore. Rimangono le giulivissime oche come la
signora di sopra quella che ti suona perche’ le sono cascate le
mutandine stese e si sono infilate tra la vetrata e il balcone e tu
rischi la vita per riprenderle, per lei tutto va bene.. ma si
rifacciamo la facciata, tinteggiamo le scale, lucidiamo i
pianerottoli, restauriamo le finestre, applichiamo termovalvole e
contabilizzatori di calore, togliamo tende e copritermo modificando
l'aspetto dell'appartamento, mettiamo il cappotto termico, asfaltiamo
il cortile e rifacciamo i marciapiedi.
L’importante
e’ non chiedersi mai quanto costa.
Si
arriva cosi’ alle varie ed eventuali parlando del colore della buca
delle lettere, delle gabbie dei polli contenitori di monnezza
differenziata e dei fiori finti dell’androne,dei piccioni che scagazzano, delle cicche accese lanciate dai balconi, del cane che irriga
le colonne d’ingresso e abbaia in continuazione quando e' lasciato
solo.
Quello
si che e’ importante, una goduria stratosferica svegliarsi al
mattino non al canto del gallo ma al latrato lamentoso del vecchio
cagnino.
E
a proposito delle eventuali…a questo punto, meta' dei condomini si
e' gia' eclissata in quanto ad un certo orario tutto passa in secondo
piano e la vita continua con i finti saluti del volemose bene.
The
show must go on.
Questa e' di Ste in memoria del dj Fabo RIP
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