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mercoledì 15 gennaio 2020

Addio a Facebook.





Nonostante il social di Mark Zuckerberg abbia a fine 2019 2,45 miliardi di utenti attivi (circa un terzo della popolazione mondiale)si sta verificando un allontanamento di utenze e secondo “The Conversation U.K.” non da poco in quanto il 9% delle persone ha cancellato il profilo nell'ultimo biennio.

Non e' semplice stabilire perché certi utenti, seppur in un numero ancora relativamente ridotto, abbiano deciso di abbandonare Facebook.
Negli ultimi mesi sono state condotte diverse survey a questo scopo, sebbene nessuna sia giunta a dei risultati perfettamente conclusivi.
In linea generale si può pero' distinguere tra due grandi gruppi di motivazioni: quello generazionale e quello dovuto a un crescente disagio nell'usare la piattaforma.
Sul fronte generazionale, più che un abbandono si tratta di un rifiuto.
Le generazioni più giovani, come quella dei Gen Z e la parte finale dei Millennials, preferiscono altre piattaforme.
Dopo un boom di Snapchat e l'attuale crescita di Instagram - social fotografico sempre di proprietà di Mark Zuckerberg, votato dagli esperti come servizio dalla possibile maggiore crescita nei prossimi anni - i giovanissimi si stanno riversando in massa su TikTok.
Da questi utenti, Facebook è visto come vetusto, un luogo per adulti dove il rischio di incrociare persone a cui non si vuole dare accesso alla propria vita online - come i parenti - risulta eccessivamente alto. Nonostante Facebook abbia introdotto funzioni come le Storie, l'appeal rimane basso.
È pero' il fronte degli adulti, ovvero di coloro che probabilmente sono già utenti Facebook, che potrebbe generare maggiore preoccupazione per la compagnia.
The Conversation sottolinea un crescente disagio fra gli utilizzatori, soprattutto per il funzionamento tipico della piattaforma che, volente o nolente, porta le persone a estremizzare i contenuti e ad alimentare la polemica.
Fra gli elementi che potrebbero contribuire alla fuga, si elencano:
  • Scandalo Cambridge Analytica: dopo le polemiche degli ultimi mesi, i rischi per la privacy e la profilazione di molti utenti a scopo politico e senza esplicito consenso, diversi hanno deciso di abbandonare la piattaforma;
  • Bufale e fake news: sempre piu' utilizzatori vedono il problema delle bufale e delle fake news, spesso endemiche nel proprio feed, come irrisolvibile. Facebook ha avviato un servizio di fact checking, ma la proliferazione è molto alta, complice anche la cattiva abitudine di moltissimi utenti di condividere senza prima verificare la veridicità delle fonti;
  • Stress e procrastinazione: sempre piu' persone considerano l'interazione tipica di Facebook come stressante, poiche' non risulta difficile rimanere invischiati in polemiche anche indirette, inoltre lo strumento sarebbe percepito come responsabile di eccessiva procrastinazione, sia sul fronte personale che lavorativo;
  • Echo chamber: varie persone percepiscono Facebook non come una piattaforma di vero confronto, dove si puo' approfittare della possibilita' di scambiare opinioni anche opposte, bensì come un luogo dove esplodono le echo chamber: ovvero la moltiplicazione di idee uguali alle proprie, che acquisiscono solidita' poiché ripetute all'infinito da molte persone;
  • Privacy: alcuni utenti temono che l'uso eccessivo dei social possa profondamente minare la propria privacy, soprattutto in merito dell'utilizzo dei propri dati a scopo di tracciamento pubblicitario.
I dati di questo post sono stati rilevati da “The Conversation U.K” e da “HTML.IT” e rammento che potrete aggiornare da oggi 14genn2010 il Sistema Operativo di Windows10 con gli aggiornamenti del secondo martedi' del mese e trattasi dei KB4528760/KB4532938/KB890830 rispettivamente per i cumulativi vers. 1909 e rimozione malware.

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