Nonostante
il social di Mark Zuckerberg abbia a fine 2019 2,45 miliardi di
utenti attivi (circa un terzo della popolazione mondiale)si sta
verificando un allontanamento di utenze e secondo “The
Conversation U.K.” non da poco in quanto il 9% delle persone ha
cancellato il profilo nell'ultimo biennio.
Non
e' semplice stabilire perché certi utenti, seppur in un numero
ancora relativamente ridotto, abbiano deciso di abbandonare Facebook.
Negli
ultimi mesi sono state condotte diverse survey a questo scopo,
sebbene nessuna sia giunta a dei risultati perfettamente conclusivi.
In
linea generale si può pero' distinguere tra due grandi gruppi di
motivazioni: quello
generazionale
e quello dovuto a un
crescente
disagio nell'usare la piattaforma.
Sul
fronte generazionale, più che un abbandono si tratta di un rifiuto.
Le
generazioni più giovani, come quella dei
Gen
Z
e la parte finale dei Millennials, preferiscono altre piattaforme.
Dopo
un boom di Snapchat e l'attuale crescita di Instagram
- social fotografico sempre di proprietà di Mark Zuckerberg, votato
dagli esperti come servizio dalla possibile maggiore crescita nei
prossimi anni - i giovanissimi si stanno riversando in massa su
TikTok.
Da
questi utenti, Facebook è visto come vetusto, un luogo per adulti
dove il rischio di incrociare persone a cui non si vuole dare accesso
alla propria vita online - come i parenti - risulta eccessivamente
alto. Nonostante Facebook abbia introdotto funzioni come le Storie,
l'appeal rimane basso.
È
pero' il fronte degli adulti, ovvero di coloro che probabilmente sono
già utenti Facebook, che potrebbe generare maggiore preoccupazione
per la compagnia.
The
Conversation sottolinea un crescente disagio fra gli utilizzatori,
soprattutto per il funzionamento tipico della piattaforma che,
volente o nolente, porta le persone a
estremizzare
i contenuti
e ad alimentare la
polemica.
Fra
gli elementi che potrebbero contribuire alla fuga, si elencano:
Scandalo
Cambridge Analytica:
dopo le polemiche degli ultimi mesi, i rischi per la privacy e la
profilazione di molti utenti a scopo politico e senza esplicito
consenso, diversi hanno deciso di abbandonare la piattaforma;
Bufale
e fake news:
sempre piu' utilizzatori vedono il problema delle bufale e delle
fake news, spesso endemiche nel proprio feed, come irrisolvibile.
Facebook ha avviato un servizio di fact checking, ma la
proliferazione è molto alta, complice anche la cattiva abitudine di
moltissimi utenti di condividere senza prima verificare la
veridicità delle fonti;
Stress
e procrastinazione:
sempre piu' persone considerano l'interazione tipica di Facebook
come stressante, poiche' non risulta difficile rimanere invischiati
in polemiche anche indirette, inoltre lo strumento sarebbe percepito
come responsabile di eccessiva procrastinazione, sia sul fronte
personale che lavorativo;
Echo
chamber:
varie persone percepiscono Facebook non come una piattaforma di vero
confronto, dove si puo' approfittare della possibilita' di scambiare
opinioni anche opposte, bensì come un luogo dove esplodono le echo
chamber: ovvero la moltiplicazione di idee uguali alle proprie, che
acquisiscono solidita' poiché ripetute all'infinito da molte
persone;
- Privacy
:
alcuni utenti temono che l'uso eccessivo dei social possa
profondamente minare la propria privacy, soprattutto in merito
dell'utilizzo dei propri dati a scopo di tracciamento pubblicitario.
I
dati di questo post sono stati rilevati da “The Conversation U.K”
e da “HTML.IT” e rammento che potrete aggiornare da oggi
14genn2010 il Sistema Operativo di Windows10 con gli aggiornamenti
del secondo martedi' del mese e trattasi dei
KB4528760/KB4532938/KB890830 rispettivamente per i cumulativi vers.
1909 e rimozione malware.
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