Sto tempo schifa mi mette dell’umore giusto, altro che non vedere il bicchiere mezzo pieno..
Ogni giorno ogni cazzo di rottura di balle.
E’ un richiamo alle armi, tutta la vita, tutti i discorsi di cui poi perdo il filo.
Ma quale filo? Smettila di leggere e so' di perdere battute per gli sponsor come al grande fratello nip.. non continuare la lettura..esci dalla tua paratassi che ti si vede la protesi ingiallita dalla curcuma e dalle nazionali esportazioni senza filtro.
Ma quale paratassi, ma quale ipotassi, ma quali schemi.
Non esiste la vita, figurarsi l’evasione da essa, non esiste una cazzo di verita’, figurarsi le risposte alle domande.
Non ho capito se sono io che non ci arrivo o se sono altri che pongono domande senza risposta.
Merd..
E davvero ancora stanno cercando un modo di essere lineari per uscire da questo malbenedetto covid19?
Ma non ti rendi conto che basta un bicchiere di vinaccio (il tuo) per perdere la linea retta del cammino?
Basta aver il coraggio di spostarsi trenta centimetri piu’ in la’ e il mondo diventa un cazzo di 2d distorto e mostruoso che ti appare alieno.
Vaffanculo!
Quale regola? Quale famiglia? Quali parenti serpenti?
Quale trascendenza se nemmeno io ho capito come si mettono i piedi in fila? E’ come chiedere ad un bambino di tre mesi cieco di descriverti l’uso del colore piatto in Basquiat writeroso sul muro dei box del Calgary..
E sti scopatori socialmente inutili che anziche’ andare di ramazza, aspettano il garbino per vedere il lungomare pulito dai bicchieri della movida notturna del pizzammore.
Grazie a Dio il tempo passa dritto ed inesorabile e rende limitato il momento in cui l’universo ti crolla addosso e allora tu ti metti a battere su una tastiera di plastica con le lettere che scompaiono tipo A I L O, cercando qualcuno a cui far leggere i tuoi post da pirla (ingressi mensili 89.725).
Con tutto il rispetto per i pirla, almeno loro sono pirla e non se ne rendono conto, considerato che continuano a leggere questo sproloquio blasfemo tipo BenignANO.
Cosa mi manca? Cosa cazzo Ti manca???
Voglio poter guardar tutti negli occhi, non ci riesco a sentirmi un gradino piu’ in basso e soprattutto non mi rendo conto di avere ormai l'eta' dei datteri.
Non ce la faccio ad esser indietro.
Me ne fotto dei miei quindicivirgolasessantacinque lustri, se ho visto piu’ cose, se ho avuto la possibilita’ di avere piu’ esperienze’.
Sono il classico pilota che in autostrada vuole superare tutte le macchine e faccio perdere tre anni di vita alla Lella ogni volta che vengo a Casalcoso melmoso.
Continuero’ a correre fino a quando un guardrail non si allunghera’ e mi ghermira’.
E allora ciao.
E non ridere coglione... ti ho detto di smettere la lettura o finirai nel canto quattordicesimo, terzo girone settimo cerchio.
C’e’ un guardrail per ognuno di noi.
Ognuno, nessuno scampa.
Vale anche per te testadivitello che vedi pure tu il bicchiere meta’ vuoto (perche’ te lo sei cannato), forse per dimenticare il pirla che sei.
Cerco un modo diverso di dire le cose che tu non le potrai mai capire perche’ sei un coglione.Capra..capra..capra.
Alla fine ritorno sempre su questa cazzo di tastiera con questi quattro tasti consumati dalle lettere quasi invisibili.
Colleziono complimenti e anche tanti, pero’ non colleziono soddisfazioni che durino piu’ di due sillabe (o cinque se c’e’ anche la lode col bacio in fronte).
Sembra fatto apposta, non vai ne’ avanti ne’ indietro.
Sono sempre qui e fuori ci son tuoni di merda.
Sono sempre nello stesso cazzo di punto.
Un infecondo gusto del lamento, fine a se stesso, non creativo, non propositivo e il tempo passa inesorabile bruciando le giornate rimanenti al capoliea.
Indietro di un milione di anni almeno.
Invidioso di tutto, pure della Divina Blasfema Commedia del nasone, anche se poi magari io ho di piu’, non importa.
La punteggiatura, la grammatica, l’insieme delle regole che mi dovrebbero condurre ad un nuovo alito. Invece no.
Cosa devo fare? Cosa devo fare? Cosa cazzo devo fare? Cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa? Cosa cosa cosa? Cosa?
Cosa?
Voglio arrivare, e una volta arrivato voglio ripartire e riarrivare.
Non mi basta mai nulla (quindi non arrivero’ mai da nessuna parte). Chissa’, magari anche Kieslowski o Kubrick poi non erano tanto soddisfatti quando riguardavano i loro film. film? devo fare un film? devo fare? Io voglio esplodere imbrattando di merda la villa della Gabriella.
Esser ricordato come il momento di censura.
Tra il prima e il dopo lasciando perdere il presente..
Voglio essere la linea di demarcazione tra cio’ che veniva prima di me e cio’ che e’ venuto dopo.
E non mi basta esser tra i migliori blogger (modestia molto a parte). Devo esser in cima.
Devo arrivarci, eppoi salire, eppoi sbriciolare la montagna.
Voglio esser un cannibale… la gente, se vuole, puo’ accodarsi.
Io voglio arrivare in cima ad un cima che non esiste.
Perche’ so, lo so! che nessun punto sara' mai un punto di arrivo.
Quindi qual e’ la soluzione a questa giostra?
Devo passare tutta la vita a correre un maratona su un tapis-roulant?
E lascio un ellisse.
Dov’e’ il punto di fuga? Nella morte? Nella morte. Nella morte!?
Non lo so, perche’ e’ incapibile.
Devo fare la cosa piu’ bella, devo fare qualcosa che incarni questa mia tensione verso il nulla?
Ma come si fa? Come come come come? Come?
Di sicuro non attraverso questi tasti di plastica, di sicuro non attraverso ai tuoi limitati occhi di pirla che sta ancora leggendo questo sfogo agostese piovoso e merdifero.
Di sicuro non attraverso un vocabolario.
Devo poter prendere l’universo e modellarlo all’infinito, in un insoddisfatto tentativo di dargli una forma piu’ perfetta di una sfera. Piu’ sferica di una sfera.
Piu’ rotondo.
Piu’ tutto del tutto.
E’ una corsa verso l’annientamento.
E adesso ingurgito questo bicchiere di grappa amarizzata dalla genziana che fa tanto schifo a Enricolegno e mando aff. tutti quanti compreso te che sei arrivato sino in fondo.
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