Secondo l'apogetica e filosofia cristiana con la conclusione prettamente Togolana, la capacità umana di dare un nome alle cose risale a quando Dio, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo, li condusse all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l'uomo gli avrebbe dato.
L'uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi e questo lo si legge nella bibbia Genesi 2:20-21-22 e precisamente:
20 L'uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi; ma per l'uomo non si trovò un aiuto che fosse adatto a lui.
21 Allora Dio il SIGNORE fece cadere un profondo sonno sull'uomo, che si addormentò; prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d'essa.
22 Dio il SIGNORE, con la costola che aveva tolta all'uomo, formò una donna e la condusse all'uomo. .
"Dare un nome", nella cultura biblica, è molto più che un arbitrario esercizio estetico e poetico.
In sintesi questo riferimenti biblici, ci parlano così delle capacità e delle responsabilità umane di dare nome alle cose ma siccome l'uomo (secondo il punto 20) ha avuto defaillance, impietosì il Creatore, che sempre stando al punto 22 di cui sopra, gli trovò l'aiuto richiesto e grazie a sta donna formata dalla costola dell'ominide, a tutte le cose diedero nomi appropriati mentre sta donna vegana mangiava la mela (ma questa è un'altra storia scritta in inglese/togolano)..
Chiedo perdono del post semiserio e mi inginocchio su gusci di noce cospargendomi la capa di cenere recitando tre pater-ave-gloria.
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