Studio per il mio amico Natalino .. e mo’ ti dico:
La “gassosa o gazzosa con la pallina” fu inventata ai primi del ‘900 e si trovava in commercio fino ai primi anni ’60.
La bottiglia aveva all’interno una pallina di vetro, che spinta dalla pressione del gas chiudeva ermeticamente la bibita.
Per aprirla bastava fare pressione con il dito sulla biglia, facendo uscire un po’ di gas, a quel punto la pallina scendeva e la gassosa si poteva bere.
Le bottiglie venivano soffiate a mano praticando una doppia strozzatura sul collo, alla base e all’imboccatura,in modo da contenere una biglia di vetro ed una guarnizione di gomma vicino all’imboccatura.
Dopo essere stata riempita con la bevanda, la bottiglia veniva capovolta iniettando l’anidride carbonica ad alta pressione (generalmente a 6 atmosfere).
Riportando la bottiglia in posizione verticale, la pressione del gas spingeva la pallina in alto verso la guarnizione posta sull’imboccatura, sigillando la bottiglia.
Per aprire la bottiglia era necessario premere la pallina con le dita, con un legnetto per far uscire il gas ed eliminare parte della pressione: a questo punto la pallina scendeva, pur rimanendo nel collo grazie ad una strozzatura che le impediva di raggiungere il fondo.
Dopo la scuola tra noi bambini scattava la caccia alla bottiglia, ci giravamo tutte le osterie del quartiere per saccheggiare i sacchi di immondizia sul retro dove spesso si trovavano le bottiglie vuote in attesa di essere restituite,e le prendevamo, le rompevamo e si recuperavano le palline.
Te capi’ ..testina io andavo di idrolitina,,
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