martedì 13 dicembre 2011
Gli Spennacchiati
Oggicomeoggi (tutto attaccato, come dice il giornalaio), si sta diffondendo a macchia d'olio tra la popolazione maschia la moda della testa rasata. Della capoccia levigata. Qualche anno fa i pelati si contavano sulle dita della mano di Topolino. Saranno stati quattro al massimo.. Yul Brinner, Kojak, Curzi e Taddeo, il personaggio dei fumetti con la testa a forma di lampadina. Da qualche anno invece la tendenza al rasaggio ha preso piede ed e’ diventata la panacea assoluta al tremendo mal del maschio.. la caduta del capello. Problema, almeno quello, squisitamente maschile nella maggioranza dei casi. Alle donne per questione ormonale i capelli non cadono di botto (Giuseppa esclusa, e’ l’eccezione che conferma la regola). Le donne se li strappano con tutta calma con la spazzola, se li bruciano con la permanente, se li sfibrano con le tinture, se li sradicano per disperazione amorosa oppure se li staccano direttamente dalla testa appendendoci delle estenscion lunghe e pesanti come liane. All’uomo cio’ non accade, voi direte..che culo..naaa aspettate un momento perche’ l’uomo vive sereno con il melone ingombro di pelo fino ai 18 anni eta’ della ragione e poi paf…la scoppola del rio destino che dal rinculo gli fa cadere i capelli di colpo. E comincia cosi’ il grande autunno del bulbo pilifero.. cascano foglie e capelli e anche altro chiamato comunemente marone..(una erre sola ma due maroni). Ormai la maggior parte dei diversamente femmine vive la giovinezza nell'incubo di restare calvo. Incubo per tutti lasciate che ve lo dica, mettetevi il cuore in pace, nel 99% dei casi si avvera senza pieta’..la pieta’ l’e’ morta. Si potrebbe a questo punto pensare che il mondo dei maschi si divida in due categorie.. i calvi e i Cocciante. I Galliani e i Branduardi. I Napi Orsicapi e i Mister Magoo. Invece non e’ proprio cosi’. Tra i pelati e i diversamente pelati fa capolino una terza categoria, naaa non quella.. parlavo degli spelati. Gli spennacchiati. Quelli che sono nella fase di passaggio. En train de. Che vivono la lacerante perdita e hanno in testa il manto rado dei gatti randagi. Ed e’ di questi non rassegnati che voglio parlare. Alle vittime del disboscamento. A quelli che non hanno piu’ delle righe ma dei sentieri anzi peggio, hanno delle strade maestre del non ritorno. E sulla cima del craniame si intravede la riga larga e le piazzole d’emergenza all’ombra delle chieriche imperiali. Quelli a cui i capelli si ritirano, come risucchiati dalla marea, scoprendo fronti, tempie, e coccie levigate quelli che si pettinano col lucido delle scarpe alla mastrolindo. E vabbe’ dai, rassegnatevi figlioli. La fine e’ imminente. Non state li a mettere il capello in avanti, ad alga di ruscello sospinta dalla corrente per coprire la radura. Non riportateli a tortiglione sulla capoccia che alla prima bava di vento quella poi si impenna come la cresta di un gallo cedrone. E soprattutto lasciate perdere le lozioni, non fatevi inchiappettare dalle pubblicita’ che reclamizzano la pomata miracolosa a base sperma del cercopiteco del machu picchu . Amici calve’, riflettete.. secondo voi se ci fosse in commercio un prodotto che fa crescere i capelli il Berluska si sarebbe fatto il trapianto? Naaaa, sublimi illusionati, quello li avrebbe lunghi sino alle caviglie, lunghissimi come quelli di Raperonzolo, roba da inciamparci dentro mentre balla con la Ruby. E allora dovete essere lucidi e obiettivi…dai facciamola finita.. Troppi capelli desaparecidi? Le perdite pilifere si fanno cosi’ ingenti da sfiorare la catastrofe naturale? La vostra ormai e’ una tragedia senza scampo. Non state li a pettinare le bambole oppss..scusatemi se ho messo il dito nella piaga.. forza.. rasatevi, mettetevi un cappello tipo Dalla e chiudetela cosi’. Ite sereni e felici per il mondo e bevete in coppa, esistono dei difetti ben peggiori della calvizie. Alle donne non importa che voi abbiate o meno una cotenna di porco sulla testa e ne volete un esempio? Guardate il commissario Montalbano che figo che e’. (Peccato che sia pelato).
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento