Certo che il mestiere di progettatore Pirofile deve essere stato preso moltoassaissimo sottogamba.. a parer mio, progettare ste cose deve essere un lavoro abbastanza complesso, per prima cosa occorre un preciso studio dimensionale..io non so’ voi ma nell’armadietto in cui ho cercato di metter mano, nessuna delle pirofile e’ stata concepita per poter essere incastrata in un’altra.
Quella piu’ corta e’ di un centimetro piu’ larga di quella piu’ lunga, cosi’ da rendere impossibile l’inserimento, oppure spunta un manico, o un bordo tale da impedire l’incastro.
A meno di macroscopiche differenze di taglia (e di teglia), nessuna pirofila ovale potra’ essere collocata dentro una rettangolare, neppure sfruttando le diagonali.
Cosi’ ste cazzo di pirofile hanno iniziato una subdola invasione delle nostre cucine.
Ho contato e ne bastano sei per monopolizzare un mobile base e tre di loro, stipate in un pensile, bastano per creare panico a ogni apertura.. lo spazio vitale di una pirofila ho constatato che e’ maggiore di quello dei Russi in Ucraina alla festa del Primo Maggio.
Il progettista pirofilaro deve fare in modo che anche in lavastoviglie le sue creazioni non rompano le scatole a tutti i vicini (proprio come sti Russi).. non una che si collochi in buon ordine assieme a piatti e bicchieri. La vera pirofila tocca sempre il cestello superiore, oppure impedisce alla girante di girare o alle ruotine di ruotare.
Sono convinto che dopo un faticoso lavoro se siete riusciti a sistemare la teglia nella lavapiatti, la vostra sara’ una vittoria di Pirro.. all’apertura della macchina scoprirete che l’infida stoviglia sara’ crollata sopra le tazzine da caffe’ sbriciolando il servizio che vi hanno riciclato a Natale e quale.
Penso che il progettista debba porre un’attenzione particolare ai materiali.. mentre nelle padelle impera l’antiaderente quella fatto col sasso di Matera, le pirofile sono fatte per incrostarsi gia’ alle basse temperature.
Anche inutilizzate, le teglie da forno vagano da sole in cerca di una fetta di taleggio da sciogliere e da trasformare in granitico bassorilievo.
Infine, le pirofile, come dice il nome stesso, amano il fuoco.. impossibili da maneggiare persino con i guanti da fonditore, vanno afferrate con lunghe tenaglie e svuotate del contenuto con il badile, dopodiche’ possono essere avvolte in vecchi stracci e usate come scaldino per il letto e in questi giorni ci stanno pure bene.
Bueno..rinchiudo l’anta del mobile e lascio perdere le mie seghe mentali sui progettisti di Pirofile…anzi tento di rinchiudere perche’ un manico si e’ messo per traverso e la prossima volta cerchero’ di non passare il confine e me ne staro’ quieto quieto nel mio angolino al cesso e guai chi mi tocchera’ la Settimana Enigmistica. E mo’ v’ho detto..
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