Nonostante quel loro dialogare, spesso concitato, il mettere a dura prova le coronarie, in un sincopato duellare sulla politica o sulla Rubentus, fanno una tenerezza che si taglia con un grissino.
Hanno tanto da dare, tanto da dire magari, il tutto, un poco datato.. un "software" - talvolta anche l'hardware - in cui, l'ultimo aggiornamento risale alle guerre puniche di epoca Andreottiana.E qui nasce il motto che non si va in pensione perche’ si e’ vecchi, ma si diventa vecchi perche’ si va in pensione e per quello che mia cognata e’ attaccata alla sua sedia e alle sue pratiche notarili.
Io, con loro, sto facendo pratica, nell'attesa che il tempo mi collochi tra quelle fila definitivamente, ad essere "Matusa", come si diceva ai miei tempi, in onore del Patriarca biblico Matusalemme, l'annunciatore del Signore Iddio, che ebbe abbuono per tirare a campare quasi di un millennio, come cronache mormoravano;
oggi, che sei detto vecchio dopo gli anta, col passo successivo pronto ad essere rimba e come diceva il motivetto..marimba amato, marimba ambito.
Cominci a parlare da solo e, se non hai l'apparecchio sull'orecchio, neppure riesci a far credere di farlo perche’ sei al cellulare, con connessione bluetooth.. io lo sono, ma spesso perche’ perdo quello del discorso.
Cosa stavo dicendo...i vecchi...il rimba...parlare da soli, ad alta voce, i buchi e i bachi nel cervello...ah, gia’!
- «Che brutt diventa’ vegg....ma l'e’ mei che crepa’ bagaiott», sentenzia "el Mariett", (il Mario)
(traduco..che brutto invecchiare; ma e’ peggio morire ragazzotto).
El "Giuan"(il Giovanni), e gli altri come lui, non sono svaniti perche’, in effetti, stanno parlando con...i fantasmi!
- «Ussignur: anca el Giusepp l'e’ rimbambii, fora de melun!», (anche il Giuseppe e’ rimbambito, uscito di testa), dice el Pierin, (il Pierino).
Nossignore.
Gli anziani sono dei sopravvissuti e, quando tanto carichi di lune, hanno visto quelli meno fortunati di loro passare a migliore vita, cosi’ come quel mondo che li aveva cresciuti.
Con questa dimensione stanno parlando, quando li si sente bofonchiare da soli.. chi sorride, capira’, capitera’ lui di vedere il proprio orizzonte avvicinarsi, mentre dietro, il vuoto.
Difficilmente "i grigi" riconoscono e si riconoscono oggi, sentendosi - e lo sono - sopportati, a malapena tollerati, fastidiosi, noiosi, esclusi, in una realta’ in cui la saggezza, l'esperienza, frega un cazzo.
- «l futuro e’ nei giovani!»;lo e’ sempre stato no?..
Vero, ma...il nonnetto, dove aczzo lo metto, in quale cassonetto della raccolta differenziata?
Nella realta’ del palestrato, del mondo virtuale, della scatola vuota ma ben confezionata, degli urlatori, dei tuttologi, di rintronati "tronisti", pirla ma belli, del "ti spacco la faccia perche’ sono piu’ grosso", del tanta gente muore, ma basta schiacciare "new game" e ti ritornano in vita, ecco che el Giuan, el Mariett, el Pierin e - prossimamente - el Giusepp, devono rasentare i muri, che altrimenti il mondo che corre gli "rampega", (gli si arrampica) sulle spalle, per scavalcare. Dove si va poi...boh! Chi cazzo lo sa..
Tutti corrono, un motivo ci sara’.. e nessuno a fermarsi, per comprendere origine di tanta frenesia, di tante falene che ruotano vorticosamente, incantate, attirate dalla luce entro la fiamma.
E allora, la zavorra, eccola, racchiusa nei recinti delle riserve loro assegnate… il bar, la chiesetta, il circolino di Villa Tapparelli e i loculi, piu’ che locali, che i vari Comuni assegnano loro, prima di traslocarli in quelli definitivi, al cimitero. Attimo di pausa per pensare…mmm
Allora via, a sparare le ultime cartucce a salve, a parlare tra loro e magari con uno paziente e rassegnato, preso all'amo e non ancora esperto nell'arte dello sgancio, ancora imberbe, ingenuo e implume.
- «L'e’ un brav fieu, ma l'e’ un po’ ciula!»; (E’ un bravo ragazzo ma pirla)..
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