domenica 13 settembre 2015
Tablet.
OviDio
mi pare dicesse Nec sine te, nec tecum vivere possum, ovvero ne' con
te, ne' senza di te .
E
la conferma e' stata anche stavolta nei tre mesi marini e mi
riferisco ai nostri collegamenti col mondo civile.
Qualcuno
ci ha provato, una settimana senza cellulare, senza twitter, facebook
e navigatore satellitare, ma poi ha confessato di aver barato, di non
essere riuscito a sconnettersi completamente dalle proprie abitudini,
cosi' recenti e gia' cosi' radicate e se in spiaggia alzavi l'occhio
vedevi gente con i pollici sul tablet agevolati dal wireless costiero
.
Non
e' facile anche solo immaginare un mondo e una vita, la propria,
senza i punti di riferimento che la tecnologia ci ha messo a
disposizione in questi anni rapidi e tumultuosi.
La
tecnologia e' rimasta una delle poche ideologie ancora in
circolazione e ha la tendenza a inglobare il tutto fino alle estreme
conseguenze, fino alla sovrapposizione completa con la vita stessa.
Non
abbiamo il coraggio di "staccare" completamente in quanto
abbiamo paura del vuoto. non siamo "tech addict", ma come
la maggioranza viviamo quotidianamente nella tecnologia e con la
tecnologia ne facciamo un uso consapevole e non tanto equilibrato.
Accendiamo
il computer con la stessa disinvoltura con cui accendiamo il
televisore o la luce di casa girando un interruttore, senza chiederci
che cosa mette in moto la nostra manovra e perche'.
Vivere
scollegati e' oggi la piu' straordinaria avventura che l'uomo possa
affrontare e come tale mette paura perche' si tratta di esplorare un
universo poco frequentato... e' la nuova frontiera, la corsa
all'ovest, la scoperta della luna, il viaggio iniziatico, un percorso
a ritroso alla ricerca di sensazioni perdute, alla ricerca di se'.
Una
volta di piu' mi rendo conto che ci vuole coraggio e stile.
disinvoltura ed eleganza ad entrare ed uscire dalla
contemporaneita'... e' intraprendere l'avventura senza scosse e senza
impugnare bandiere di un impossibile ritorno al passato, e'
semplicemente interpretare la vita con la propria, irriducibile,
irrinunciabile, personalita' e chiudo col latinorum O rerum naturae
obscuritas quantum tegmen est falsitatis che tradotto in
Casallordinese indica l'oscurita' delle cose della natura sono grandi
quanto il velo della falsita'.Cin Cin..alla vostra..hich
Dacci oggi la striscia quotidiana di Nat
andate in pace...
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