Vabbuo'
rieccoci alle fiabe taroccate e stavolta mi aggiungo alle 400
versioni della Principessa Indormita nel Bosco..(ex pineta vicino
alle case Santini..120 eurini per notte).
Tanto
tempo fa, in un paese lontano tipo Casalbrodino, vivevano un re e una
regina.
Per
anni attesero un figlio, che pero' non arrivava.. questo perche' la
regina era chiattona, talmente brutta, che ogni volta che la donna
chiamava il marito a compiere i suoi doveri coniugali, lui preferiva
buttarsi giu' dalle scale di Via Bachetel 308/6 procurandosi fratture
multiple piuttosto che assistere al pietoso spettacolo di vederla
come la suocera l'aveva fatta.
Una
sera pero' la regina riusci' con la scusa di visionare un incontro di
Wrestling ad attirare il marito in camera da letto e a farsi
trombare.
Dopo 11 mesi nacque (in ritardo) una bambina che non
voleva uscire, che chiamarono Aurora perche' alla regina piaceva Eros
Ramazzotti.
Per
festeggiare il lieto evento fu organizzata una grande festa, a cui
furono invitate anche le sorelle della regina, le tre grazie: Grazia,
Graziella,
e Grazie
al belino....
perche' erano dotate di poteri magici e a sta povera creatura
bisognava donare una speranza di un futuro migliore per ricompensarla
dalla sfiga di essere nata da cotanto cesso. E grazie ai loro poteri,
agitando le loro bacchette magiche le tre si avvicinarono alla culla
per offrire i loro doni alla principessa.
"Piccola
principessa, il mio dono sara' la bellezza"
disse Grazia
"E
meno male" rispose
il padre
"perche'
se viene come la mamma le faccio cambiare il cognome in
Pozzi-Ginori"
"Piccola
principessa, il mio dono sara' una voce dolcissima"
disse Graziella
"E
meno male"
rispose il padre "perche'
piuttosto che sentire la mamma a volte preferisco far stridere il
gesso sulla lavagna"
Ma
proprio mentre la terza grazia stava per offrire alla bimba il suo
dono, una folata di vento che perenne e anche perM si trova in quel
di Casalcoso. spalanco' le porte del castello.
Era
Cazzimma,
la strega bastarda amica di Amelia, inviperita per non essere stata
invitata ai festeggiamenti, che comincio' a fare una piazzata degna
di una sceneggiata di Mario Merola. "Munnezza"
disse rivolgendosi alla regina, che era sua sorella "perche'
non mi hai invitata?
"
"E
si vede che son parenti tuoi, non ha nemmeno bussato prima di
entrare",
disse sommessamente il re.
"Zitto
tu"
disse Cazzimmma al re, e poi annuncio' "Anche
se fate schifo perche' non mi avete invitato, faro' anch'io un dono
alla bambina.
La
principessa Aurora crescera' in grazia e bellezza, amata da tutti. Ma
nel giorno del suo sedicesimo compleanno, si pungera' un dito con un
fuso delle reti di pescatori... e morira'!"
"Buono,
cosi' non le devo comprare il motorino",
fece il padre "Pero'
dimmi cos'e' sto fuso che glielo regalo io direttamente".
Nel
frattempo la terza grazia, Grazie o belino, che non aveva ancora
offerto il suo dono, disse: "Re
e regina non disperate! Anche se non posso annullare questa terribile
maledizione, posso aiutarvi!
Dolce
principessa, un fuso pescatoriale ti pungera' il dito, ma non
morrai.. ti addormenterai e dormirai fin quando non riceverai il
primo bacio d'amore!"
"Ma
senti questa. A sedici anni per non morire mia figlia deve cominciare
a fare la zoccola e farsi baciare dal primo che passa!
A
sedici anni quando esce le faccio indossare il burqa e la faccio
tornare alle 9 di sera, e a ballare allo Sporting non ci va manco se
mi prega in ginocchio".
Ma
la cosa fini' li.
Passarono gli anni e la principessa
cresceva.
Il
reame versava purtroppo in cattive condizioni economiche perche' per
pagare l'Imu e la Tari su un castello se ne vanno un fottio di soldi,
e la principessa dovette iniziare a lavorare: 1 mese in un
call-center, 2 settimane di volantinaggio e alla fine trovo' un
impiego in nero in un'azienda tessile di cinesi a Vasto che aveva
sede in un sottoscala.
Lavorava
18 ore al giorno, domeniche comprese, per 300 euro al mese ma
riusci', sotto raccomandazione del padre a non lavorare nella zona
riparareti di pescatori.
Il
giorno del sedicesimo compleanno di Aurora, Cazzimma,
con un sortilegio, si sostitui' ad una cinese della fabbrica e fece
finta di sentirsi male.
Indovinate
chi fu chiamata a sostituirla? Aurora naturalmente, che tocco'
l'arcolaio riparareti da pesca e sveni'.
Il
padroncino cinese stava gia' architettando il modo per far sparire il
cadavere in Punta Aderci, quando dal nulla comparve il principe
azzurro.
"C'è
qualcosa per me?"
chiese il principe azzurro.
Nello stesso istante sopraggiunse il
padre di Aurora, che rispose: "Eccolo
qua il mandrillo, dove c'e' da azzuppare il biscotto spunta lui"
"Ma
io sono un professionista"
ribatte' il principe, che scese da cavallo con difficolta' (la
calzamaglia acquistata da Ali' gli entrava nel sedere e gli rendeva
difficoltosa la camminata)
e si diresse verso Aurora.
Al
che il re lo guardo' con aria truce e disse:
"Ehi..
se fai il guaio poi te la sposi. Non ci sono belini che tengano. Intesi?".
Ehm...vissero tutti felici e contenti...
faccio spazio alle 50 vecchie lire dello Stefano e le sue dissertazioni scrotali..
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