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venerdì 6 settembre 2019

Digitali Asociali.

Stavolta do' spazio al Cassisa (Antonio all'anagrafe) e per chi non l'ha mai cagato vado in eduzione dicendo che esso e' un Pisano che ama la sua citta' alla quale e' molto assai legato e che vorrebbe tornare a vedere come era una volta ovvero un gioiello ricco di storia in cui si girava in bicicletta e i ragazzini che giocavano a pallone per le strade.
Egli e' Pubblicista Free Lance per passione, Artigiano di professione, Marito e Padre di Famiglia per Vocazione, Curioso attratto da tutto cio' che si muove (o che sta fermo) per indole, Istintivo e mai calcolatore di carattere.
Legge tutto cio' che gli passa fra le mani, scrive tutto cio' che gli passa per la testa, convive con un sano e quotidiano giramento di coglioni.
Circondato da amici e amante della compagnia, non disdegna dei frequenti momenti di solitudine che cerca e che si gode, magari ascoltando in sottofondo il rumore del mare.

Odia gli ipocriti e gli invidiosi piu' di ogni altra cosa e si tiene fermamente alla larga dalle persone negative, dai leccaculo, dai falsi e da chi gli parla male degli altri in loro assenza e adesso posto integralmente col copia incolla un suo recente post che come da oggetto parla dei

Digitali asociali



Mi è sempre piaciuto osservare la gente e le cose che mi circondano e la cosa che più di ogni altra mi ha colpito e vedere come ogni giorno di più i “social” e, di conseguenza, smartphone e cellulari occupano le giornate di grandi e piccini.
C’è una smania smisurata di far vedere a tutti la nostra vita, filtrata, vista e corretta, attraverso foto o frasi citate da autori di cui spesso non si è letto neanche un libro o di qualche improbabile personaggio spuntato dal web che di mestiere dice faccia l’influencer.
Ora, tralasciando il significato del termine influencer che da solo basterebbe a spiegare la direzione in cui sta andando la società moderna, ciò che penso è che paradossalmente da quando i social hanno dato la possibilità a tutti (ma proprio tutti … anche a..finito con a) di esprimersi pubblicamente su qualsiasi cosa, indipendentemente dal fatto che si conosca o meno, quasi sempre si perde l’occasione che si ha per parlare di noi, delle cose che ci piacciono e dei temi che ci interessano per usare frasi non nostre, usando faccine, pollici alzati e cuoricini al posto di pensieri articolati.
Il mondo social dà l’illusione di avvicinare e collegare persone estremamente differenti l’una con le altre, ma è solo un’illusione.
Perchè sui social si creano inevitabilmente gruppetti di amicizie che alzano il pollice a comando indipendentemente dall’oggetto e che si sostengono a vicenda;
perchè sui social anche la piu' timida, introversa o al limite vigliacca delle persone non contraddira' mai una persona virtualmente “amica” … almeno non in pubblico, mentre si scatenera' digitando frasi che dalla bocca non uscirebbero nemmeno in stato di ebbrezza se c’e' da criticare pubblicamente, possibilmente insieme alla fazione alleata, l’avversario di turno;

perchè sui social ciò che si posta, le foto delle fantastiche ferie, dei figli fenomenali, dei piatti favolosi, delle epiche imprese sportive di temerari cinquantenni o degli amorevolissimi gattini, viene fatto con l’intento di suscitare invidia, non per il piacere di condividere.
Non ci credete ? Riflettete a cio' che pensate quando postate una foto e a cio' che pensate invece quando guardate quella postata da un vostro “amico” …
perchè, ormai tutti lo dicono e nessuno ci riflette ma e' proprio vero che dietro la tastiera siedono i piu' grossi e coraggiosi leoni del mondo, i corteggiatori piu' audaci, le femmine piu' spregiudicate, gli sportivi piu' in forma, i cuochi piu' capaci e i cuori piu' grandi e amorevoli che ci siano … dietro la tastiera.
La realta' poi ci consegna tutt’altre persone;
perchè sui social tutti si sentono autorizzati a dire la propria, anche quando l’argomento in questione è cosa sconosciuta;
perchè sui social non si è naturali e manca quello scambio di sguardi che smaschererebbe tutte le bugie dette o le realtà tralasciate;
perchè i social sanno essere una vera e propria gogna, sanno emarginare e estraggono il peggio delle persone.
Quel peggio che nella realtà, per paura o per pudore, si lascia dentro;
perchè i social, appunto, azzerano paura e pudore.
Per questo ne sto fuori, per questo uso un blog che soddisfi il mio desiderio di esprimere il mio pensiero senza la necessità del “like”, del commentino a cazzo, acido o troppo complimentoso, o della gara a chi riscuote più letture.
Una sorta di diario in cui IO, e chi veramente ha a cuore ciò che penso, possa ripercorrere nel tempo le tappe del mio pensiero senza lo strazio di dover leggere commenti quasi mai sinceri.
Uno spazio in cui il commento non è richiesto e che nessuno quasi mai lascia per il semplice motivo che nessun altro lo legge. Commento che tuttavia è consentito lasciare perchè estremamente gradito se portatore di idee o di pensieri pensati.
Come è possibile farsi un’idea dei tuoi interessi, delle tue ambizioni o debolezze se nel tuo profilo posti solo selfie infantili, frasi dette da altri o commenti sul caldo d’estate e freddo d’inverno ?
Ho fatto parte del carrozzone social, ho provato a dialogare, argomentare e scherzare.
Con molti sono riuscito ma nel tempo la maggioranza era un gregge da cui fuggire.
La politica poi, cosa vomitevole nella realtà, è facilmente immaginabile cosa diventa nel web.
Una cosa ignobile.
L’invidia, l’arrivismo, la smania di apparire, la faziosità e l’ipocrisia imperante han fatto sì che da qualche anno osservo questo fenomeno, per nulla bello o incoraggiante, dall’esterno mantenendo un solo profilo Instagram continuando ad intenderlo solo come memoria fotografica della mia vita e delle cose che mi interessano, guardandomi bene dal leggere i commenti sotto certi profili che farebbero impallidire Charles Darwin costringendolo a rivedere la sua teoria sull’evoluzione della specie.
Perchè se i Social abolissero la possibilità di commentare, farebbero un gran passo in avanti.
Tutti potrebbero esporre le proprie cose, idee, pensieri più o meno profondi o minchiate galattiche, belle opere o cagate pazzesche, bei piatti o troiai immangiabili senza sentirsi in dovere di criticare, giudicare, approvare o offendere.
Probabilmente il popolo del web scenderebbe in piazza per protestare contro la deriva fascista presa da facebook che tappa la bocca alla gente ma sarebbe cosa necessaria.
Volete commentare tutto per forza ma pensateci bene perchè dai vostri commenti traspare quel che vi frulla nella testa e spesso contrasta con il contenuto del vostro profilo.
E con questo chiudo il ControlC ControlV invitandovi a fare una riflessione..cerea neh e votaAntonio.

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