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mercoledì 26 gennaio 2022

Ninuccio..assenza presenza..

 


 


Il pensiero in questo clima di Covid mi fa ritornare a qualche anno addietro e sembra ieri quando giocavamo al 55 dove tu eri imbattibile. Oltre ad un culo immenso avevi la destrezza nel ricordare le carte uscite... bei tempi e mi convinco sempre piu’ che vivere e’ un insieme di accumulo e perdita dove incontrarsi termina inequivocabilmente con un addio.

Questa è la vita dove noi incontriamo volti, nomi, storie, sentimenti, persone.

Ci vengono incontro, ci affiancano, ci accompagnano per un tratto di strada.. poi se ne vanno, prendono altre vie, altri sentieri.. a volte si fermano, e rimangono li’, e guardano mentre ci allontaniamo e diventiamo sempre piu’ piccoli, sempre piu’ distanti noi proseguiamo il cammino e spesso neppure ci voltiamo indietro, presi da mille pensieri, gli occhi e la mente intenti alla prossima meta.

Ma ci lasciano, tutti, qualcosa.

Un fardello piccolo o grande, prezioso sempre.. ci lasciano il balsamo misterioso e dolcissimo dell’assenza.

L’assenza e’ una voce che non sentiremo piu’, eppure ci parlera’ dal profondo del cuore nell’ora piu’ buia, nel giorno piu’ difficile.

L’assenza e’ una mano che puoi stringere forte quando ogni altra mano ti sfuggira’ e il coraggio sembrera’ venirti meno.

L’assenza e’ un ricordo che potrebbe apparire banale, e’ una fotografia in bianco e nero, una frase che contiene un mondo, una cantilena imparata non sai piu’ quando e dove, un sorriso, un’amarezza seppelliti nella memoria. e’ una strada ripercorsa tante volte, e’ il Natale come lo aspettano i bambini anche in questo anno dove presumibilmente qualcuno lo passerà in lockdown.

L’assenza e’ il tempo che ti pareva inesauribile e invece non c’e’ piu’, il tempo per tutto cio’ che non hai saputo dire, che non hai potuto fare o non hai voluto fare, e’ l’amore che ti porti dentro, e’ quello che resta quando tutto finisce.

Il rendiconto e’ il significato della vita.

Illogicamente tutta questa assenza e’ per me e’ Presenza.. passata, presente e futura, ciao amico Francesco per me Ninuccio, non ti metterò fiori per far vedere alla gente che mi ricordo di te, non ti farò dire messe e quindi non sentirai un estraneo che dice il tuo nome e questa usanza la lascio ad Anna e alla Lella, ma per me tu sei qui dentro, guarda..proprio qui…e tu capirai perche' io...odio le feste Natalizie.

So che comprenderai perchè non ti ho voluto vedere, in quanto ti devo ricordare di come facevi sbalordire la gente mangiando un piatto di pesce crudo o mentre raccontavi delle storie col tuo italiano baresizzato.


Fai buon viaggio anzi buona navigazione in quel del mare ligure.

Carlo (per te.. Garibaldi).

 

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