Ma siamo sicuri che i nostri politici economisti non facciano il triplo gioco? Ci hanno infilato nella capa e anche da altra parte la storia che l'Europa non comprando più gas russo, causerà gravi danni all'economia della Russia.
E come detto in altro post la recente la chiusura da parte dell'Ucraina del gasdotto che passa sul suo territorio ha ridotto ulteriormente le forniture russe all'Europa.
Ma facciamoci sti due calcoli..
Nel 2024 le importazioni europee di gas russo via gasdotto sono aumentate del 3% rispetto all'anno precedente, e le importazioni di gas russo liquefatto sono aumentate del 15%.
Ma nel conto non è compreso quello che è comunque gas russo ma che ci viene venduto, più caro, da Paesi che lo importano dalla Russia e ce lo rivendono come fosse loro.
E parlo dell'Azerbaijan.
Nel conto generale e rispetto alle forniture russe del 2021, di gas russo se ne importa forse di meno ma in compenso i prezzi sono doppi rispetto alle quotazioni anteguerra e solo nell'ultimo anno sono aumentati del 64,02% (dati Trading Economics) producendo per la Russia un aumento degli utili notevole che va a compensare ampiamente la relativa diminuzione delle esportazioni.
Insomma la Russia ci da meno gas ma essendo aumentati notevolmente i prezzi ci guadagna più di prima.
L'Unione Europea si era data l'obiettivo di affrancarsi completamente dalle forniture russe entro il 2027 ma l'obiettivo si è rivelato una minchiata, espressione usata per non dire impossibile.
Certo gli USA hanno aumentato fortemente le loro esportazioni di gas liquefatto verso l'UE ma il costo è triplo rispetto alle quotazioni anteguerra.
Ma anche gli USA nel 2024 hanno ridotto le esportazioni verso l'Europa perché preferiscono vendere sui mercati asiatici dove c'è una richiesta enorme e un prezzo più alto e questa evenienza tira su il prezzo anche del gas russo, di quello norvegese e anche di quello africano.
La Norvegia arriverà al massimo dei suoi picchi produttivi possibili entro poco tempo e quindi dovrà poi ridurli mentre anche l'aumento del flusso dall'Algeria si è dimostrato molto meno consistente delle previsioni.
Negli anni a venire la UE e l'Italia in prima fila, sta cercando di affidarsi quanto più possibile ad altre fonti energetiche ma il processo che potrebbe permettere un alleggerimento delle importazioni dalla Russia è molto lungo e finanziariamente oneroso e altro che 2027, ci potrebbero volere altri 10–15 anni prima di vedere qualche risultato concreto e significativo.
Il nuovo piano per il nucleare in Italia arriverà presto in parlamento ma quanto tempo ci vorrà, ammesso che vada tutto per il meglio, per costruire un numero sufficiente di centrali nucleari?
Ed intanto il prezzo del gas è alle stelle e il caro-energia sta mettendo in ginocchio anche economie solide come quella tedesca che è per il secondo anno di seguito in recessione e che inevitabilmente e a catena trascinerà nella crisi anche quella francese ed italiana.
La componentistica delle auto tedesche è per il 40% di produzione italiana, figurarsi quanto può pesare una crisi del settore in Germania sui produttori nostrani.
Sono veramente membri acidi e molte aziende dell'Italia settentrionale fornitrici dei tedeschi hanno il bruciore al culo nel vedere come si sta evolvendo la situazione.
Gli americani sono diventati i primi fornitori di gas liquefatto all'Europa (i russi sono in seconda posizione) ma ce lo vendono ad un prezzo di 6 o 7 volte superiore a quanto non lo vendano a casa loro, garantendo alla loro industria un vantaggio competitivo enorme rispetto a quella europea.
Volete il gas economico? -ci dicono-, trasferite le aziende in America. E qualche azienda sarà costretta a farlo.
E qualche demente pensa ancora che la guerra gli USA la stiano facendo alla Russia… e io pagaaaa...
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