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mercoledì 19 febbraio 2025

sabato 15 febbraio 2025

Lui.. è tornato.

 

Non so quanti di Voi stanno seguendo la conferenza di Monaco in corso e oggi dico la mia..

Hanno parlato gli americani, quelli piu' attesi, e ha parlato il vice-presidente Vance.

Ebbene gli europei e gli ucraini in sala che ascoltavano hanno sudato freddo.

Gli USA hanno bacchettato l'Europa e pisciato in testa agli ucraini senza pietà.

Vance ha preso a pesci in faccia tutti.

Ha trattato gli europei come bambinetti discoli e gli ucraini come schiavetti che non contano una pippa quando parlano i padroni.

La sostanza del discorso e' che gli europei devono fare i bravi e stare zitti mentre i grandi parlano di cose serie e che gli ucraini devono fare quello che gli si dice di fare e non rompere i coglioni.

Sull'emigrazione ha detto che gli europei non sono in grado di risolvere il problema di quattro barche che arrivano dall'Africa, che la censura che vorrebbe Bruxelles e Londra e' roba da medioevo, che dobbiamo cacciare il money per le armi e soprattutto che ai negoziati di pace l'Europa non sara' presente perche' non conta un belino di niente.

Agli ucraini ha detto che a loro pensera' zio parrucchino Donald e che intanto firmino, come hanno gia' accettato di firmare, le concessioni per lo sfruttamento del sottosuolo agli americani e che del resto si occuperanno loro.

Le reazioni europee sono state a dir poco ridicole.

Zelensky ha detto, come un bambino obbediente, che incontrera' Putin dopo che si sara' concordato un piano di resa con gli alleati, ma la verita' e' che Trump dei suoi piani non discutera' certo con lui e anzi gli ha detto che sarebbe ora che ci fossero nuove elezioni e che si togliesse dalle scatole.

Non me ne fotte un cazzo di Zelensky e degli ucraini mi dispiace, e tanto, solo per tutti i ragazzi morti al fronte e per gli altri che vivranno un dopo-guerra di merda.

Certo che tutto questa mi disgusta ma per gli europei sono contento anche se non godo come un falco.

Bruxelles ha fatto un disastro dopo l'altro ed era ora che arrivasse chi glielo dicesse in faccia a questi idioti incompetenti che dovranno pensare a formare un proprio esercito europeo in quanto parrucchino e' stufo di doverci salvare coi propri uomini.

L'Unione Europea a dire che e' marcia e fare un regalo.

Inutile nascondercelo e va ridisegnata se non distrutta e poi ricostruita da capo ammesso ne valga la pena.

Altrimenti e' meglio da soli in un canotto che insieme agli altri in un transatlantico comandato da una strega idiota e che sta affondando e dove nessuno ha almeno il coraggio di dire "si salvi chi può" e intanto “ai dazi risponderemo coi dazi “ ma chi paga siamo sempre noi poveri pirla..

Lui è tornato, ma a noi interessa di piu' Sanremo coi Conti che Tornano…


giovedì 13 febbraio 2025

Fausto Verecondi è il vero Vittorio Emanuele II ?.

 


Il vero Vittorio Emanuele II era “aretino” e non ha mai portato la corona?

Sì, il figlio primogenito di Carlo Alberto Savoia Carignano e di Maria Teresa d’Asburgo Lorena è vissuto qui, e qui ha generato cinque figli dando vita ad una costola mai riconosciuta della stirpe sabauda, che dura ancor oggi.

L’ “altro” Vittorio Emanuele II, il primo Re d’Italia, “il Re galantuomo”, quello dei libri di storia, con i baffoni, quello dell’Incontro di Teano e delle scappatelle con “la bella Rosina”, in realtà non sarebbe stato il figlio naturale della coppia reale? Si dice che venne adottato per necessità dopo un incendio che aveva divorato la culla con il principino ancora piccolo.

Il nuovo bebè fu acquistato da un macellaio di Firenze per essere allevato e consegnato al regno.

Mentre il bebè ustionato venne allontanato e portato ad Arezzo. Fantastoria?

E’ ciò che riemerge da polverosi documenti d’archivio, memorie familiari coperte per decenni dal silenzio.

Un sospetto che potrebbe sfociare in una clamorosa operazione di riconoscimento.

E la prova regina, in questi casi, può darla solo e soltanto il test del Dna.

L’inizio del giallo reale si colloca tra il 1820 e il 1822 a Firenze con un incendio.

Carlo Alberto e la moglie Maria Teresa, figlia del Granduca Ferdinando, erano in visita a Firenze col loro figlio e una candela provocò le fiamme nella camera dove dormiva il bambino che rimase vittima del rogo.

Il piccolo sarebbe stato sostituito col figliolo del popolano fiorentino Maciacca.

Questo episodio, per quanto nebuloso, è già noto e oggetto di varie pubblicazioni.

Tra gli stessi ministri dell’epoca in cui Vittorio Emanuele II era re, tra cui lo stesso Cavour, la questione delle origini “non pure” del sovrano, era nota.

A Firenze, poi, il macellaio padre del pargoletto prescelto diventò improvvisamente ricchissimo.

Ma non è tutto: Vittorio Emanuele II non assomigliava per niente al babbo alto quasi due metri e nel carattere, e neanche al fratello Ferdinando alto pure lui, che nacque dopo.

Il primo sovrano dell’Italia unita era alto 1,58mt coi tacchi e tarchiato.

Fin qui, comunque, nulla di nuovo.

Anche se la storia ufficiale non si è mai presa la briga di verificare o ufficializzare l’accaduto.

La cosa inedita, dirompente, che finora nessuno ha mai sollevato, è che il bambino vittima del rogo, il vero Vittorio Emanuele II, non sarebbe affatto morto nelle fiamme.

Ustionato, pur gravissimo, venne affidato ad un ospedale che doveva essere lontano da Firenze.

Fu scelta la Valdichiana aretina.

Poi è cresciuto, si è sposato, ha avuto figli.

Dove? Ad Arezzo.

Al bimbo fu dato il nome di Fausto (Verecondi).

E da lì è scaturita una stirpe che oggi, a distanza di 150 anni dall’Unità d’Italia e a 190 da quei fatti, potrebbe rivoluzionare d’un colpo capitoli di storia e l’albero genealogico dei Savoia, che dopo quell’incendio fu irrobustito e innervato di sangue reale con unioni scelte ad hoc: Vittorio Emanuele II sposò una Asburgo Lorena e Umberto I Margherita di Savoia.

Poi, per recuperare la “statura” di Carlo Alberto, Vittorio Emanuele III si è unito a Elena principessa reale del Montenegro.

Il giallo reale, manco a dirlo, è blindatissimo.

La materia è delicata e per questo i discendenti del presunto ramo sabaudo autentico si stanno muovendo con la massima discrezione e prudenza.

Da quel che si sa, il bambino sopravvissuto alle fiamme, nei primi anni di vita sarebbe stato seguito e monitorato a distanza, dalla Casa Reale e dal Granducatoe venne affidato a famiglie patrizie tra la Valdichiana e Arezzo.

Prese moglie ed ebbe cinque figli.

Poco alla volta la sua discendenza si è introdotta in Arezzo.

Sempre tenuta sotto un’invisibile ala protettrice.

Le generazioni che si sono susseguite hanno mantenuto fede al silenzio.

Dagli inizi del Novecento i discendenti in linea diretta hanno lasciato la città, sebbene vengano spesso ad Arezzo proprio per riannodare le radici e ricomporre le tessere del mosaico storico.

Ora si controllano carte, si incrociano date, in vista della comparazione del patrimonio genetico.

Si devono mettere a confronto il dna dei genitori, quello dell’aretino Fausto Verecondi (che è sepolto in terra aretina) e il patrimonio genetico dei suoi ultimi discendenti. (ovviamente i Savoia non daranno il permesso).

E il giallo continua.


Vittorio Emanuele II fu sostituito in Culla con il figlio di un Macellaio?

 



Vado poco in quel di TO in quanto la guida dei torinesi non si abbina con la mia e la città che mi ospita non è male ed è piena di storia e intrighi e a tal proposito nella foto sopra vedete un Vittorio Emanuele II in tutta la sua altezza (158 cm) e per il notaio sviluppo le dicerie su questa persona.. allora.. da vickipedia leggo:

Nel 1822 Vittorio Emanuele sopravvisse a un incendio scoppiato nella casa fiorentina del nonno materno, in cui morì la sua nutrice. Questo evento, insieme alla scarsa somiglianza fisica e caratteriale tra Vittorio Emanuele e i genitori, contribuì alla nascita e alla fortuna della diceria secondo la quale il vero Vittorio Emanuele sarebbe morto bambino durante l'incendio e quindi sostituito con il figlio di un macellaio fiorentino. Fu il dubbio del secolo, il pettegolezzo che girava per tutte le corti e non solo, il caso che fece parlare sottovoce e che non è mai stato risolto.

La cosa mi incuriosisce, l'intrigo mi piace e quindi apro l'intelligenza artificiale e chiedo notizie e sputtanamenti su Vittorio Emanuele II..

Vittorio Emanuele era figlio di Carlo Alberto e di Maria Teresa d’Asburgo-Lorena. Nato il 14 marzo 1820 a Palazzo Carignano a Torino. Già l’anno dopo la famiglia venne spedita in Toscana dal re Carlo Felice che non vedeva di buon occhio Carlo Alberto, ritenuto troppo liberale.

Carlo Alberto sovrano nel 1833:

Il 16 settembre 1824 scoppiò un incendio nella villa di Poggio Imperiale, proprio nella stanza dove dormiva Vittorio Emanuele. Pare fosse stato involontariamente appiccato dalla balia Teresa Zanotti Racca alla zanzariera della culla, e le fiamme si diffusero rapidamente.

Teresa si prodigò per salvare il bambino e riportò ustioni tanto gravi da morire entro qualche giorno

Questo il verbale dell’incidente:

All’Illustrissimo Signor Commissario del Quartiere Santo Spirito’

La sera del sedici stante verso le undici e mezzo, la Baglia di Sua Altezza Imperiale e Reale il Principe di Carignano, essendo nel suo appartamento, e volendo con il lume ammazzare le zanzare gli prese fuoco lo zanzariere; ed il vestito che aveva ancora indosso, volendo salvare il Bambino che era in letto acese ancora il medesimo alle grida della medesima accorse delle Cameriste, e altre persone di servizio, e spensero il fuoco, essendo rimasto nel letto mezzo materasso, e la Baglia si dice che stia in pericolo ti vita, stante di essersi bruciata sotto. Che è quanto.

Vittorio Emanuele II di Savoia:


Nonostante il materasso bruciato a metà, il bambino, dopo pochi giorni, era completamente sano. 

A Firenze parve impossibile che il piccolo fosse uscito illeso da un simile incidente e si cominciò a spettegolare, anche perché un macellaio, Gaetano Tiburzi, lamentò la scomparsa del figlio e, misteriosamente, poco dopo si arricchì inspiegabilmente, arrivando ad acquistare un palazzo dove aprì una nuova macelleria.

Naturalmente si parlò subito di una sostituzione di bambini, anche se i due genitori del piccolo Vittorio Emanuele erano ancora giovani e avrebbero potuto avere altri figli, come in effetti fu.

Nel 1822 nacque Ferdinando, ma nel momento dell’incidente non potevano essere certi di avere altri figli, e soprattutto figli maschi

Ferdinando, tanto per inquadrarlo storicamente, divenne poi il padre di Margherita che sposò il suo primo cugino Umberto, figlio di Vittorio Emanuele, diventando la prima Regina d’Italia.

Sotto, Ferdinando di Savoia:

La vita del piccolo Vittorio Emanuele scorse senza particolari problemi, ma il sospetto di una sostituzione in culla restò nell’aria e tornò a circolare quando Vittorio Emanuele crebbe. Il padre Carlo Alberto era alto quasi 2 metri, così come il figlio minore Ferdinando. La moglie Teresa era slanciata e bella, e in famiglia erano tutti di tratti molto aristocratici e raffinati.

La consorte di Carlo Alberto: Maria Teresa d’Asburgo-Lorena. 

Vittorio Emanuele era alto 1,58, tarchiato, dai lineamenti pesanti, con la carnagione rubizza, rozzo, per nulla raffinato, e restò per tutta la vita poco colto, come si nota nelle sue lettere rimaste, odiando lo studio e preferendo la caccia e la vita di campagna. 

La sua amante, poi moglie morganatica, Rosa Vercellana, era analfabeta, e con lei Vittorio Emanuele si trovava bene a fare una vita ben diversa da quella di corte, dalla quale scappava non appena poteva.

Perfino Massimo D’Azeglio era un convinto sostenitore della sostituzione, tanto che affermava che il re fosse in realtà il figlio di un macellaio

Sotto, Rosa Vercellana e Vittorio Emanuele II di Savoia:

Qualche anno fa una famiglia di Arezzo, i Verecondi, cominciò a sostenere di essere i discendenti del vero Vittorio Emanuele raccontando che il bambino, gravemente ustionato e sfigurato, non morì, ma venne curato e sopravvisse.

Il piccolo bambino fu affidato alla famiglia aristocratica Serristori, sempre controllato dai Savoia che ne pagavano il mantenimento, e dal Vescovo di Arezzo, Albergotti, che scelse per lui il nome di Fausto Verecondi. Una volta adulto si sposò, ebbe 5 figli e così via fino al discendente attuale Umberto Verecondi, dai tratti somatici aristocratici, biondo, occhi azzurri e alto quasi 2 metri.

Le somiglianze fra la famiglia Verecondi e la casa Savoia sono solo una coincidenza? L’altezza e i tratti di Vittorio Emanuele possono essere solo il frutto di uno scherzo della genetica?

Nonostante i tentativi di minimizzare la cosa, il fatto storico sembra troppo ben circostanziato per apparire soltanto un’invenzione.

Inoltre, storicamente la sparizione del bambino sfigurato non sarebbe strana, nelle famiglie reali i bambini malformati o portatori di tare genetiche venivano spesso rinchiusi in istituti e sparivano dalla vita di corte e perfino dalle immagini di famiglia. Ci sono molti precedenti, in ogni famiglia reale d’Europa. Lo stesso figlio di Vittorio Emanuele II, Oddone, affetto da nanismo e deformità, seppur intelligentissimo, venne confinato a Genova e non apparve mai nelle foto di famiglia.

Sotto, Oddone Eugenio Maria di Savoia:

Se lo scambio in culla fu un’invenzione dell’epoca o un fatto reale probabilmente non si saprà mai, a meno che gli attuali discendenti di casa Savoia non accettino di effettuare un test del DNA, anche se l’eventualità sembra piuttosto remota.

Fine della risposta circostanziata dell’AI e la storia dice che a Vittorio Emanuele II successe il figlio Umberto I di statura normale.

Questi sposò la cugina Margherita di Savoia e nacque Vittorio Emanuele III della stessa statura del suo avo Vittorio Emanuele II. 

L'ultima figlia di Umberto II, Maria Beatrice quand'era giovane era bassotta rispetto al fratello e alle sorelle e assomigliava al suo trisavolo Vittorio Emanuele II ovvero di statura bassa e tarchiatanaso schiacciato e a larghe froge, le mancavano due folti baffi spioventi e la somiglianza con il suo trisavolo sarebbe stata perfetta.

A domani per qualche altro gossip neh.

mercoledì 12 febbraio 2025

Spaccianeve e i 7 Nasi..

 

Se vi state rompendo i marroni coi Conti che Tornano in quel della Liguria festaiola, cercherò di allietarVi con una fiaba.. rivisitata e corretta con rima dei tempi nostri..e mi riferisco a (vedasi nel gif di cui sopra)..Spaccianeve e i sette Nasi in rima romanesca..e raccomando per chi va a messa delle cinque di non proseguire la lettura neh...


SpacciaNeve viveva ai margini del bosco fatato,

un monolocale fuori equo-canone semi arredato,

e si guadagnava da vivere non vendendo rose,

bensi’ campava smerciando la dose.

Con lei abitavano i sette Nasi contenti

che poi erano i suoi migliori clienti:

c'erano Spinolo, Passalo, Scaldalo, Pillolo, Trippolo e Rollo,

e infine Sniffolo, che era di tutti il rampollo,

si alzavan di mattina a un'ora molto presta

e prendevano la pista attraverso la foresta,

era una pista lunga e polverosa

che conduceva a una radura erbosa,


dove i Nasi lavoravano tutta la settimana

coltivando papaveri e canapa indiana.

Ritornello :

"Andiam (sniff-sniff) andiam (sniff-sniff),

andiamo a coltivar tanti bei papaveri da raffinar,

e noi vogliam (sniff-sniff) vogliam (sniff-sniff),

vogliamo respirar la polverina che ci dara’ la felicita’!"

Ma Spaccianeve dirigeva la piantagione

e suggeriva dotta moderazione:

"Portate pazienza miei giovani amici,

mettete un freno alle vostre narici,


soltanto se i raccolti saranno buoni

verranno soddisfatte le vostre aspirazioni".

Intanto la malvagia Regina

nel suo superattico con piscina

stava armeggiando senza fretta

con uno specchio e una lametta,

ah, no, scusate, mi son sbagliato,

con uno specchio si’ ma fatato..


"Specchio, specchio delle mie brame

chi ha la roba piu’ buona del reame?"

"Regina, una volta l'avevi tu,

ma ora Spaccianeve ne ha piu’ buona e molta di piu’!

"Ah, sciagurata! Come osa ostacolarmi?

Dimmi dov'e’, sicche’ io possa vendicarmi!"

"Ai bordi del bosco valla a cercare

e questo strano frutto in regalo le dovrai portare."

Cosi’ la Regina parti’ un bel mattino

sotto mentite spoglie di un pusher marocchino

e giunse poco dopo alla casina

portando in tasca una siringa piena di stricnina.

"Benvenuto amico mio, posso darti una mano?"

disse Spaccianeve quando vide l'Africano,

gradisci un chilom, un trip, un caffe’ con la panna?"

aggiunse poi, rollandosi una canna.

"Gara Sbaggianeve, di ringrazio dell'invido

e g'hai gulo ghe sdasera sono brobrio ben fornido!

Gosa ne digi di farmi endrare

gosi’ questa bella bera gi bossiamo sbarare?"

Spaccianeve accetto’ volentieri la proposta,

senza neanche immaginare la malvagita’ nascosta,

ma poco dopo cadde riversa sulla schiena

con l'ago ancora piantato nella vena.

Ora la Regina, tornata normale,

quella sventurata si mise a sbeffeggiare:

"Guardati, Spaccianeve, sei ridotta ad uno straccio,

ed ho di nuovo io il monopolio dello spaccio!

Vedi cosa succede alle persone golose?

Chi troppo vuole alla fine si ritrova in overdose!"

Immaginate voi lo strazio e la disperazione

che colse i nasetti di ritorno dalla piantagione,

il primo di essi aprendo la porta


la vide distesa che sembrava morta:

"Oh, Spaccianeve, dicci chi e’ stata

chi ti ha venduto roba tagliata!

Come faremo noi la mattina

senza la magica polverina?"

E rimasero a fissare quel corpo inerte

che aveva le gambe tutte scoperte:

"Certo pero’ che e’ proprio carina!"

sussurro’ Sniffolo con la sua vocina,

rispose Rollo "Che vuoi che ti dica,

e’ sempre stata un gran pezzo di fica,

ma adesso che e’ li e non sente niente,

potremmo farcela tranquillamente!"

Cosi’ si disposero in fila indiana

davanti all'ingresso di quella tana,

entrando a turno per pochi minuti,

finche’ tutti quanti non furon venuti.,

quindi riposero quel corpo giallo

dentro una bara di puro cristallo

e dopo un viaggio di pochi minuti

la scaricarono in mezzo ai rifiuti.

Da quel di’ vissero nella disperazione

trascurando persino la piantagione,

e diedero fondo con ritmi indecenti

alle riserve di stupefacenti.

Era da tempo finita la scorta

Quando qualcuno busso’ alla porta,

e di chi era quel tocco lieve?

Ma che domande,… di Spaccianeve!

L'accolsero tutti con entusiasmo,

addirittura quasi sfiorando l'orgasmo,

quindi le chiesero come si chiamava

quel tipo strano che l'accompagnava.

"Cari Nasetti, prestate attenzione,

e’ a lui che devo la resurrezione,

e’ dolce come il miele, tenero come il burro

ed il suo nome e’ Principe Buzzurro!"

Costui era un tipo very alternativo,

capelli lunghi, la barba, lo sguardo primitivo,

i jeans unti e strappati, portava un grosso anello,

gli puzzavan le ascelle, fumava lo spinello,

e quando i sette Nasi gli chiesero una spiegazione

lui rispose cos’, grattandosi un coglione:

"A nase’, cioe’, io stavo a rovista’ n'a monnezza

quando d'un tratto te vedo 'sta bellezza,

stava ferma, distesa, tutta sbracata,

e che dovevo fa’, io m'a so’ chiavata!"

"E lei - chiesero stupiti i Nasi - si e’ svegliata?"

"No, pero’ la voja mica m'era passata,

e lei stava sempre la, dentro 'sta scatola de vetro,

aho, io l'ho ggirata, m'a so' fatta pure di dietro!"

"Ed a a quel punto - insistettero i Nasi - che lei si e’ risvegliata?"

"Manco pe' gnente, pero’ la voja io me l'era levata.

Me ne stavo a anna’, abbonandome i carzoni

quando questa caccia n'urlo - mi cojoni!

'A more’ - me dice - pe' tutta 'sta trafila

vedi un po' de cala’ na bbella centomila!"

E siccome che 'sta cifra nu je la potevo da’

m'ha chiesto de seguirla, ed ora eccoce qua!"

E da quel giorno vissero ai margini del bosco

Spaccianeve, i sette Nasi, con in piu’ quel tipo losco,

ripresero a coltivare, e tutto andava bene

anche perche’ avevano le narici sempre piene,

mentre invece la Regina, travolta dall'egoismo

si era data addirittura all'alcoolismo.


"Tutto e’ bene cio’ che ti fa star bene", dice il saggio

e a volte ne basta appena un assaggio.

Ma... lunga la pista, stretta la via,

occhio che arriva la Polizia!!


E come disse il mio amico Gargiulo..


Vedete n’ poco d’anna’ a prennerlo ner…

 



martedì 11 febbraio 2025

Dante..fattelo amico e divertiti

 


L'intelligenza virtuale è il virus dei nostri tempi e per quello io mi sono staccato dal Comitato in quanto prevedo che molte persone la useranno in modo castigatorio e lo vedo dai fatti che stanno capitando e in parecchi ne stanno pagando le conseguenze dovute all'incompetenza di molti che vengono tratti in inganno da situazioni inimagginabili.. è troppo facile prendere la figura e la voce di altri e trarre vantaggio facendo credere che tu stia parlando con una persona amica ed essere convinto che sia proprio lei che ti sta chiedendo aiuto o altro.. l'intelligenza artificiale se usata bene è meravigliosa ma esiste il rovescio della medaglia che può far nascere delle guerre.

In questo baillame io ti invito ad usare il link per vedere cosa si può ottenere dall'AI e in questo caso potrai fare domande a Dante e chiedere tutto quello che vuoi ed avrai risposte in maniere Dantesca.. il server di applicazione non è immenso e quindi dalla tua domanda, lascia il tempo di organizzare la risposta.. provaci

clicca qui 

(clicca sul microfono e parla oppure scrivi, poni la domanda e abbi la pazienza di aspettare la risposta..il mio server non è immenso e deve aver tempo per elaborare).

domenica 9 febbraio 2025

NO a prescindere..

 

Forse non vi ricordate come sono fatto vero?
Bene allora ve lo ripeto il mio NO e come diceva la Shakira...

No se puede vivir con tanto veneno,
La esperanza che me dio tu amor
No me la dio mas nadie,
Te lo juro, no miento,
No se puede dedicar el alma
a acumular intentos
pesa mas la rabia que el cemento.

Io sono nato cosi’ con questa genetica predisposizione al NO.

NO alla TAV.

NO alle TRIV che stanno operando a Casalcoso.

NO alla TAP.

NO HUB del gas.

NO alle grandi navi a Venezia.

NO alla Pedemontana.

NO all'acqua gestita da SASI che chiude sempre di notte.

NO al MOSE.

NO ai fuochi dell'omonima terra

NO al Ponte sullo Stretto.

NO al blocco del gas russo.

NO a........

Non so’ perche’ ma al consenso preferisco il dissenso.
Il NO mi piace. anche il gesto che lo accompagna.
Scuotere la testa di qua e di la’, soprattutto quando esco dall’acqua di Casalcoso col polipo attaccato al braccio, mi da’ tanta soddisfazione e mi fa’ godere australmente come un selvaggio.
E poi mi piace pronunciarlo, il NO.

Perche’ li’ in mezzo, tra le pieghe di quella sillaba nasale, ci sta’ dentro un sacco di roba e ti riempie la bocca.
Il rifiuto per esempio.

Il nossignore.

Il levatelo dalla testa.

Che non e’ mica roba da buttare via.

Perche’ il rifiuto e’ sempre differenziato.
C’e’ NO e NO, insomma e la maggior parte del NO e’ riciclabile..

Da una raccolta paziente di rifiuti possono nascere nuove cose.

Insoliti modi di pensare, per esempio.

Strade diverse da percorrere.

Persone nuove da conoscere, capire, amare, infornare.
Il NO e’ anche dissenso.

Pensiero difforme che spesso si fa’ conflitto ma anche dibattito costruttivo, almeno cosi’ la penso io e mi basta poi voi pensatela come minchia volete.. chissenefutte, non mi scalfirete piu’ di tanto.
Mi fanno paura le coppie che non litigano mai.

Litigare, credetemi, e’ sano senza venire alle mani naturalmente, usando forse il coltello, ma no..

Sono convinto che alzando la voce e caricando i toni si crei dell’energia propulsiva che fa’ andare avanti la coppia.. e poi vuoi mettere il piacere di fare la pace?

Chi non litiga non sa’ cosa si perde.

C’e’ anche il NO purissimo della disobbedienza.

Quello bello dei bambini.

Che dicono no per puro spirito di contraddizione e magari ci aggiungono pure un ..merda.. proprio quando i genitori vogliono far bella figura con gli amici.
Poi ci sono i NO che ti vengono fuori perche’ sei incazzato…Guarda, oggi ti dico di no perche’ c’e’ vento e sono con le palle in giostra.

Ma se me lo chiedi domani puo’ essere che ti dica di si’.

Soprattutto se c’e’ il sole….
E anche i NO della sincerita’.

Quelli che si usano per dire le cose come stanno…Vengo anch’io?… NO tu NO. ..Vengo anch’io?.. NO tu NO… E perche’?.. Perche’ NO.

Perche’ mi stai sul culo, guarda.

Non ti reggo.

Preferisco dirti le cose come stanno invece di fingere benevolenza.

Vacci con chi cazzo vuoi a vedere le bestie feroci.

Non con me, io mi basto. (condiviso dalla Nannini).
E’ che il NO da’ liberta’.

Non si puo’ morire dentro, aspettare di diventare tutti verdi come Hulk fino a farsi scoppiare i bottoni della camicia.
Con il NO, poi, iniziano tante parole importanti.

Il NOnostante, per esempio.

Che ti fa tirare avanti e chiudere un occhio.

Il NOumeno, che e’ l’essenza delle cose.

Il NOcciolato che leva le malinconie e fa crescere i brufoli e la pancia, la NOvita’ che da’ gusto alla vita, il NO profit che da’ senza pretendere, il NOn ti scordar di me della nostalgia e il NOn essere dell’essere.
Finita cosi’ con un bel NO. Punto. Stop.



La vera storia dell'Unità d'Italia.

 


Girando per l'Italia vedrete casupole dove ha dimorato Garibaldi e vedrete monumenti e vie dedicate a lui.. ma sto Garibaldi è come ce l'hanno descritto?

Ho fatto una domanda all'AI (Intelligenza Artificiale) ed ecco la risposta. (Garibaldiniani non leggete o vi crollerà un mito).

L’Unità d’Italia, quel capolavoro di ipocrisia, avidità e tradimento venduto come un'epopea gloriosa nelle scuole, dove ti fanno cantare l’inno e ti riempiono la testa con balle su Garibaldi, Mazzini e Cavour, come se fossero eroi senza macchia.

La realtà? Un'operazione di conquista spietata, organizzata da una cricca di massoni, finanzieri inglesi e nobili torinesi, con lo scopo di spolpare il Regno delle Due Sicilie e trasformare il Sud in una colonia di sfruttamento, condannandolo alla miseria che ancora oggi lo attanaglia.

Il Regno delle Due Sicilie, prima dell’invasione piemontese, non era il letamaio arretrato che vogliono farti credere.

Era uno stato sovrano, con la più grande riserva aurea della penisola, un’industria fiorente (i cantieri navali di Castellammare, le ferriere di Mongiana, le seterie di San Leucio), un apparato burocratico solido e un esercito che, sulla carta, avrebbe dovuto schiacciare i mille straccioni di Garibaldi come insetti.

Ma qui entrano in gioco gli inglesi, che avevano un problema.

Il Sud era troppo autonomo e le sue risorse facevano gola.

La flotta britannica dominava i mari, ma i Borbone erano poco inclini a vendersi a Londra, diversamente dai piemontesi, che erano pronti a leccare gli stivali inglesi pur di diventare re dell'intera Italia.

Quindi, si organizzò una perfetta operazione di guerra sporca:

Corruzione sistematicaI vertici militari borbonici furono comprati come puttane d’alto bordo.

Generali come Francesco Landi si vendettero a Cavour, ritirandosi senza combattere e lasciando Garibaldi avanzare indisturbato.

Sostegno finanziario ingleseGaribaldi non era un genio militare, era un mercenario, un avventuriero che senza i soldi della massoneria britannica avrebbe fatto la fame.

La sua spedizione dei Mille era armata e finanziata con sterline inglesi, sbarcò indisturbata in Sicilia perché la Royal Navy garantì copertura navale, impedendo ai Borbone di organizzare una difesa seria.

Propaganda e disinformazioneI giornali dell’epoca, finanziati da Londra e da Torino, dipinsero l’invasione come una liberazione, mentre in realtà si trattava di una carneficina.

Le rivolte popolari contro i piemontesi furono represse nel sangue, ma la storia ufficiale ancora oggi le chiama “brigantaggio”, come se fossero solo bande di criminali e non popolazioni che difendevano la propria terra da invasori.

Una volta conquistato il Sud, il vero saccheggio ebbe inizio. Il tesoro del Banco di Napoli e del Banco di Sicilia fu trasferito a Torino, azzerando la liquidità del Regno delle Due Sicilie.

Le industrie meridionali furono smantellate, le ferrovie del Sud abbandonate, mentre si investiva solo al Nord per sviluppare il triangolo industriale Torino-Milano-Genova.

L’economia meridionale venne deliberatamente distrutta per impedire che il Sud potesse competere con il Nord.

Un gruppo di garibaldini (1860)

E chi non si piegava? La repressione fu brutale.

Villaggi rasi al suoloPontelandolfo e Casalduni, solo due esempi di paesi dati alle fiamme dai soldati piemontesi.

Donne stuprate, vecchi sgozzati, uomini fucilati in massa.

Le deportazioni e i lager sabaudiMigliaia di meridionali furono deportati nei campi di concentramento dell’epoca, come Fenestrelle, dove venivano lasciati morire di stenti, costretti a vivere tra i loro escrementi, trattati come bestie.

Le esecuzioni sommarieChiunque osasse opporsi al nuovo regime veniva giustiziato.

Fucilazioni pubbliche per dare il buon esempio, bambini inclusi.

Lager di Fenestrelle (Torino)

Il Sud, che prima dell’Unità aveva un’economia florida, fu condannato a un sottosviluppo cronico.

Milioni di meridionali furono costretti a emigrare per non morire di fame, mentre i governi italiani, dominati dal Nord, continuavano a trattarli come cittadini di serie B.

Ancora oggi, l’Italia è un paese spaccato, dove il Nord si arricchisce alle spalle del Sud, e la propaganda risorgimentale continua a nascondere la verità sotto una coltre di menzogne.

L’Unità d’Italia? Una truffa colossale, una guerra di conquista mascherata da liberazione.

E il Sud ne paga ancora il prezzo.

 


sabato 8 febbraio 2025

La Cina è vicina..

 

La Cina è vicina e finchè vendeva a prezzi bassissimi alle Aziende Italiane, nessuno protestava.. adesso che i Cinesi vendono a prezzi bassi direttamente ai consumatori (vedi Aliexpress, Temu, Alibaba etc), mi domando perchè tutti protestano.

Quando sti cinesi facevano da schiavi invisibili per le aziende italiane, tutti felici e contenti.

L'imprenditore italico si sfregava le mani, si riempiva le tasche vendendo prodotti a prezzi gonfiati mentre dietro le quinte c'erano i cinesi a lavorare per una ciotola di riso. 

Tutto bene, no?

Business, signore e signori, affari..

Poi, che succede?

I cinesi si sono svegliati.

Hanno capito che non avevano bisogno del padrone italiano per fare soldi.

Hanno bypassato tutto il sistema, vendendo direttamente ai consumatori a prezzi che, diciamocelo, mettono in mutande qualsiasi commerciante nostrano.

E qui scatta la tragedia.

Improvvisamente, tutti gridano allo scandalo, si strappano i capelli, "i cinesi ci rubano il lavoro", " ci rovinano l'economia".

Ma dove cazzo eravate, geni del capitalismo, quando costruivate i vostri imperi sulle spalle di questi stessi cinesi? Ah, già, troppo impegnati a contare i soldi.

La verità è che la globalizzazione va bene finché ingrassa solo chi comanda, ma quando comincia a dare una possibilità anche agli ultimi, ecco che diventa il nemico pubblico.

E i consumatori?

Beh, loro non si lamentano affatto di risparmiare qualche euro, anzi, comprano felici da AliExpress e Temu, godendosi la festa.

Ma i poveri imprenditori italiani, ah loro sì che piangono, perché ora devono competere con chi hanno sfruttato per anni.

È una bella storia di karma, se ci pensi.

Il mercato è una giungla, e chi si ferma è perduto.

I cinesi non solo non si sono fermati, ma hanno cominciato a correre come forsennati, e adesso chi gli sta dietro? Nessuno.

E gli italiani, abituati a comandare, non sanno più che minchia fare.

Bella ironia, no?

E per mettere il carico da 11, eccovi i siti dove acquistare..

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venerdì 7 febbraio 2025

A lella

 


Stavolta non tiro fuori dalla scatola la solita rosa.

O Lella, fulgida stella del mio cuore, in te trovo la dolcezza di un amore che trascende il tempo e lo spazio.

Come il fiume scorre verso il mare di Casalcoso, così il mio amore per te fluisce, incessante e profondo.

Tu sei la luce che illumina le mie giornate, la compagna che condivide i miei sogni e le mie speranze.

Ti prometto di essere il tuo sostegno nei momenti di buio, di celebrare con te le gioie e di affrontare insieme le sfide dovute alle ossa che reclamano.

In questo cammino che percorriamo, ti amo con ogni fibra del mio essere, e la mia anima trova la sua completezza nel tuo abbraccio. 

Lella, tu sei il mio tesoro, il mio eterno amore.

Cosa ne pensi di queste mie parole, dolce Giacinta?

Aspetta non ho finito e ci metto il carico da 11..

O Lella, gioia dell'anima mia, in te risplende il sole di ogni giornata. 

Come un madrigale dolce e soave, la tua presenza riempie il mio cuore di melodia.

Le tue parole sono note che danzano nel vento, e i tuoi occhi, due stelle che illuminano la notte.

Ti prometto, mia mandaturiccia, di onorarti sempre con il rispetto e l'amore che meriti, di essere il custode dei tuoi sogni e il compagno delle tue avventure.

Che il nostro amore sia un canto eterno, un inno di vita e di bellezza, che mai svanirà.

Per oggi basta e buon SanQuello che è..

Cosa ne pensi, oh Lella, di queste parole?

Ti risuonano nel profondo del tuo cuore?

Ora rinchiudo la busta ma tu sei nel mio cuore.

Tuo Carlo. 

 


giovedì 6 febbraio 2025

Psicologia pratica.

 

 

Chi ha fatto studi di psicologia sa che lo scopo principale della sua attività è quello di conoscere a grandi linee come procedere nel suo lavoro quindi oggi posto dei test che lo aiuteranno nel percorso e in base alla domanda fatta il responso potrà essere positivo o negativo ..

Procediamo...


Positivo: Fai a tua figlia il discorso delle api e dei fiorellini.

Negativo: Continua ad interromperti.

Molto negativo: Con correzioni.



Positivo: Tua figlia trova subito lavoro dopo la laurea.

Negativo: Come prostituta.

Molto negativo: Ha diversi clienti tra i tuoi colleghi.

Troppo negativo: Guadagna piu’ di te.



Positivo: Tuo figlio studia un sacco chiuso in camera sua.

Negativo: Trovi parecchi film porno nascosti nella sua stanza.

Molto negativo: Sei in alcuni di questi.



Positivo: Tuo figlio sta maturando.

Negativo: Ha una storia con la signora della porta accanto.

Molto negativo: Anche tu.



Positivo: Tua moglie non ti parla.

Negativo: Vuole il divorzio.

Molto negativo: E’ avvocato.



Positivo: Tua moglie e’ incinta.

Negativo: Sono tre gemelli.

Molto negativo: Hai fatto la vasectomia tre anni fa.



Per oggi basta e per alleggerire ritorno con la memoria nell’Eden..

Adamo e’ li’ nel paradiso terrestre, ma sente che gli manca qualcosa a cui non riesce a dare un nome, pero’ gli viene in mente un colore, un rosa pallido…

Dio se ne accorge e crea la donna e fa una cappella, perche’ Adamo voleva solo la Gazzetta dello Sport..

alla prox.




 

Diamanti.

 


Se volete fare investimenti alternativi e meglio che dimentichiate quello dei diamanti.. se l’avete fatto in passato.. provate a venderli e vi renderete conto di persona quanto è difficile trovare acquirenti.

Ora i diamanti possono essere creati in laboratorio interamente da zero in soli 15 minuti, e a temperatura ambiente.

Questo nuovo metodo sfida le tecniche tradizionali che imitano le condizioni estreme in cui i diamanti si formano naturalmente nelle profondità del mantello terrestre.

In genere, i diamanti vengono creati a circa 90-150 miglia sotto la superficie, dove le temperature raggiungono i 2.000 gradi Fahrenheit e le pressioni sono immense.

Queste condizioni costringono gli atomi di carbonio a legarsi in una struttura cristallina unica, formando le ambite gemme.

I diamanti naturali vengono avvicinati alla superficie terrestre tramite eruzioni vulcaniche, dove si trovano in rocce di kimberlite o lamproite.

Per replicare queste condizioni naturali, gli scienziati hanno utilizzato il metodo di crescita ad alta pressione e alta temperatura, simulando condizioni estreme per trasformare il carbonio disciolto nei metalli liquidi in diamanti attorno a una gemma iniziale.

Il nuovo metodo prevede l'uso di gallio riscaldato elettricamente con un tocco di silicio in un crogiolo di grafite.

Il gallio è stato scelto per la sua capacità di catalizzare la formazione di grafene, un materiale a base di carbonio simile al diamante.

Dopo numerose prove, gli scienziati hanno scoperto che una miscela di gallio-nichel-ferro con una piccola quantità di silicio catalizzava efficacemente la crescita del diamante. Sorprendentemente, i diamanti sono apparsi alla base del crogiolo entro 15 minuti e una pellicola di diamante completa si è formata entro due ore e mezza.

Diamo un nome a questo diamante sintetico che ha ucciso il diamante naturale e si tratta di MOISSANITE.



La moissanite possiede un indice di brillantezza del 20,4%, più alto, anche se di poco, del diamante (17,2%).

La moissanite ha un indice di dispersione della luce (fuoco) pari a 0,104, ancora superiore a quella del diamante, 0,044.


La moissanite è inalterabile nel tempo perché la sua durezza (9,25) è seconda solo a quella del diamante (10).

Ha un'eccellente resistenza all'incasso nei gioielli.


Gli ultrasuoni e gli altri sistemi di pulizia non la danneggiano.

È molto stabile al calore fino a 1700 °C, temperatura di sublimazione del diamante.

Si distingue dal diamante per le sue spiccate proprietà di birifrangenza.




Ed ora parliamo di prezzi:

Moissanite da 7 mm (carati 1,25( si compra a 79€.

(il diamante naturale vai sui 13.000€)