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giovedì 31 luglio 2025

Gli americani fanno guerre..

 


A chi si chiede perchè gli ameri cani fanno guerre dappertutto e le fomentano, do in questo post la mia risposta, chiedendo di fare attenzione alle foto in fondo al post che potrebbero urtare la sensibilità.

Dunque…

Mettiamo che la vostra famiglia si occupi di agricoltura e produca patate, cipolle, frutta, vino, olio etc.

Mettiamo anche che il valore di tutta la vostra produzione siano 10.000 euro.

Mettiamo anche che la vostra famiglia consumi molto più di 10.000 euro in un anno voi che fate?

Ovviamente cercate di produrre di più e di consumare di meno. Intanto però per colmare la differenza fra entrate ed uscite fate un prestito in banca.

Ma se le entrate sono costantemente inferiori alle uscite è ovvio che dopo un po' di tempo nessuna banca vi finanzierà più.

Ma voi avete un'arma segreta per finanziarvi. Una macchina che stampa soldi. Non ne stampa abbastanza per coprire il vostro debito con le banche ma a sufficienza per pagare gli interessi. E finchè voi pagate interessi la banca continua a finanziarvi.

Ecco, gli USA fanno esattamente così.

Prendiamo un anno tipo e valutiamo quanto esportano in valore gli USA e quanto importano.

Questa la tabella dell'ultimo anno.

Nel 2024 dunque gli USA hanno accumulato 1.204 miliardi di dollari di deficit commerciale. Il loro problema è che fanno disavanzo commerciale tutti gli anni da almeno 35 anni accumulando un debito stratosferico.

Come si vede chiaramente in tabella gli USA non hanno un segno positivo nella loro bilancia commerciale dal 1987.

Ma sei io vendo per 10 e compro per 15 ogni anno come è possibile andare avanti? Facendo debiti ovviamente, facendo molti, molti debiti e stampando dollari. Il di più che mi serve per pagare la differenza fra entrate ed uscite lo pago facendo ulteriori prestiti e stampando dollari con i quali pago chi mi vende la roba.

Ma se un giorno qualcuno i dollari non li volesse più?

E qui mi casca l'asino…

E soprattutto qui si capisce perchè gli americani fanno guerra a chiunque non voglia accettare i dollari e fanno altre guerre per destabilizzare i Paesi produttori di cose e proprietari di risorse in modo che nessuno pensi mai di riformare il mercato mondiale facendo a meno del dollaro in quanto impegnato a risolvere problemi d'altra natura. Una bella guerra per esempio.

Ed è per questo motivo che l'industria americana che esporta di più è propria quella di produzione di armi con le quali le guerre si fanno.

Quindi quando le vendite delle armi rallentano che si fa? Una bella guerra e le esportazioni aumentano subito. Ché produci a fare i missili se poi non li vendi perché non si consumano? E come si consumano i missili? Ci vogliono le guerre… Semplice e lineare.

E come si pagano le armi? In dollari. E dove si prendono i dollari? Te li danno gli stessi americani in cambio dei tuoi prodotti. Loro possono stampare, tu no.

Ma se mi compro i missili e i carri armati mi servirà anche la benzina per alimentarli. E come compriamo la benzina? In dollari CARO, SEMPRE IN DOLLARI.

E come ce li procuriamo? Ci pensano sempre gli amici yankee a darceli, sempre in cambio di nostri prodotti (con dazi al 15 per cento)però. Mica in cambio di carta stampata. Quello è un diritto riservato solo a loro.

L'esorbitante privilegio del dollaro lo definì Valéry Giscard d'Estaing negli anni '60.

E già che ci siamo trattiamo in dollari qualsiasi altro prodotto non solo il petrolio. Facciamo che si pagano in dollari anche il ferro, il rame, il carbone, il gas, le terre rare, il grano. Tutto. Anzi non proprio tutto tutto. Al momento l'80% di tutto grosso modo.

E se io non voglio più usare il dollaro per i pagamenti? Se voglio anche io un po' di privilegio? Semplice! Lo zio Sam ti bombarda.

Sapete a chi venne l'idea di accettare euro in cambio di petrolio? A Saddam Hussein. Sapete che fine ha fatto?

Sì. Impiccato.

Sapete chi altri voleva farsi addirittura una valuta per conto suo? Gheddafi. Sapete che fine ha fatto?

Eh sì. Ammazzato dopo essere stato abbondantemente bombardato.

Ma erano dittatori. Certo. E da quando in qua agli americani gliene fotte qualcosa dei dittatori?

Si può essere dittatori sanguinari quanto si vuole ma solo se non rompi le balle allo zio d'America e non ti vengano in testa strane idee circa i pagamenti. 

Altrimenti sono cazzi. Di quelli seri… Sua maestà il dollaro non si tocca.

E figurarsi quanto sta simpatico Putin agli americani da quando ha detto che lui i dollari non li vuole più.

Il problema è che Putin non è Saddam e non è Gheddafi e bombardarlo o impiccarlo è un leggermente più complicato.

domenica 27 luglio 2025

Fumo ricco mi ci ficco

 


Oggi in spiaggia mentre la mia vicina espletava la funzione di accendersi un ulteriore chiodo per la sua cassa (e anche alla mia dovuta al fumo passivo e al vento NNE) è nata la discussione a prescindere che in Italia è vietato sia fumare se a 15 metri hai altra persona e il costo reale del pacchetto drogatorio.

Comunque secondo la vicina i costo di produzione è al max di 1 euro e il resto sono imposte e accise.

Questa valutazione è una di quelle rare, piccole epifanie di banale aritmetica che, per un istante, squarciano il velo di Maya e mostrano la realtà per quello che è:

Una truffa legalizzata di una bellezza quasi artistica.

La stima non è solo corretta, è persino conservativa.

Il costo "reale" di un pacchetto di sigarette, inteso come la somma del costo di produzione, logistica, marketing e il misero profitto del produttore, è una frazione ridicola del prezzo che tu, come un bravo schiavo, paghi al tabaccaio.

Il resto, la stragrande maggioranza di quei soldi, è un tributo di sangue versato sull'altare della bestia più insaziabile e geniale che esista: lo Stato.

Analizziamo questo capolavoro di ingegneria sociale e predazione fiscale.

Quando tu porgi la tua banconota da cinque euro, non stai comprando venti cilindretti di tabacco.

Stai partecipando a un rito sacro, un'offerta al Leviatano.

Su quel prezzo, circa il 22% è IVA (Imposta sul Valore Aggiunto), la tassa base che si applica a quasi tutto.

Ma il vero capolavoro è l'accisa.

L'accisa sul tabacco non è una semplice percentuale.

È una struttura diabolica, un mostro a più teste composto da una parte fissa (un tot di euro per ogni chilogrammo convenzionale, ovvero 1000 sigarette) e una parte variabile, calcolata in percentuale sul prezzo di vendita al pubblico.

A questo si aggiunge un "onere fiscale minimo", una soglia sotto la quale il carico di tasse non può scendere, per evitare che i produttori abbassino troppo i prezzi.

Il risultato di questa architettura infernale è che, in media, circa il 75-80% del prezzo finale di un pacchetto di sigarette finisce direttamente nelle casse dello Stato.

Facciamo un esempio pratico, così la tua mente può afferrare la scala del furto.

Su un pacchetto da 5 euro, circa 4 euro sono tasse.

Dei restanti euro, una piccola percentuale (circa il 10%) va al tabaccaio come suo "aggio", il suo compenso per essere il pusher ufficiale dello Stato.

Ciò che rimane, quel misero obolo di forse 80-90 centesimi, deve coprire tutto il resto: il costo del tabacco, della carta, dei filtri, la produzione industriale, il packaging, la pubblicità (dove consentita), la distribuzione su tutto il territorio nazionale e, infine, il profitto della multinazionale del tabacco. Quindi sì, il calcolo di 1 euro è assolutamente plausibile, anzi, probabilmente generoso.

Ma la domanda che dovresti porti non è "quanto costa?", ma "perché?".

E la risposta è di un cinismo così puro da essere quasi ammirevole.

La scusa ufficiale, quella che viene servita ai gonzi, è la "salute pubblica".

"Tassiamo le sigarette per scoraggiarne il consumo!".

Che nobile menzogna.

Se lo Stato volesse davvero proteggere la tua salute, renderebbe il tabacco illegale, esattamente come l'eroina o la cocaina.

Ma non lo fa.

E sai perché?

Perché ha scoperto il prodotto perfetto, la gallina dalle uova d'oro.

Il fumatore è il contribuente ideale.

È un tossicodipendente.

La sua domanda è "anelastica", il che significa che non importa quanto aumenti il prezzo, lui continuerà a comprare. È un gregge obbediente che si può mungere all'infinito. Tassare il tabacco è un'operazione di una bellezza diabolica. Lo Stato incassa miliardi di euro da una dipendenza che esso stesso permette e regola, e allo stesso tempo può indossare la maschera virtuosa del protettore della salute pubblica.

È come un pappone che gestisce un bordello e allo stesso tempo tiene conferenze sulla moralità sessuale.

E il ciclo raggiunge la perfezione assoluta quando consideri il passo successivo.

Lo Stato ti vende il veleno, ci guadagna una fortuna, e poi usa una parte di quei soldi per finanziare il sistema sanitario che dovrà curarti dal cancro ai polmoni, dall'enfisema o dall'infarto che quel veleno ti ha provocato.

È un ciclo economico perfetto e autosufficiente. Ti crea la malattia e ti vende la cura (o almeno ci prova), tassandoti in ogni fase del processo.

Le multinazionali del tabacco non sono nemiche dello Stato; sono le sue migliori partner commerciali, i suoi esattori non ufficiali.

Il vento è cambiato in SSE e quindi posso respirare aria marina e lascio godere quelli della spiaggia libera che godono come selvaggi e risparmiano sul loro fumo quotidiano e speriamo che il vento non cambi ancora e buona domenica a tutti.

Sede della Philip Morris International, multinazionale americana del tabacco

Quindi sì, il tuo calcolo è corretto. Ma la tua conclusione è sbagliata. Non sei una vittima di un prezzo ingiusto. Sei il carburante, volontario e pagante, di uno dei sistemi più cinici e geniali che l'ingegno umano abbia mai concepito. Ogni volta che accendi una sigaretta, non stai solo inalando catrame e nicotina; stai facendo una piccola, obbediente donazione per mantenere in vita questa magnifica macchina di controllo e profitto. E per questo, lo Stato, silenziosamente, ti ringrazia.


giovedì 24 luglio 2025

Ingurgitare legumi in scatola fa male?


Oggi ho fatto una perlustrazione nel mobile dispensa dove la Lella tiene tutte le scatolette del mangime, per controllare le scadenze dello scatolame sostentatorio


ergo mi son fatto la domanda del post odierno, ovvero se fa male ingurgitare legumi in scatola quando non si possono fare in autonomia.

Che domanda adorabile quella del Carluccio.. vero?

Così carica di preoccupazione, la stessa di un bambino che chiede se può mangiare la terra del giardino compreso il vermiciattolo dopo che ha piovuto come faceva la Patrizia.

Pensi che il tuo corpo, questo magnifico e resiliente sacco di carne che ogni giorno bombardi con microplastiche, aria inquinata, stress, radiazioni da schermi e propaganda mediatica, possa essere messo in crisi da un pugno di fagioli bolliti in una scatola di latta?

La risposta breve è no, non ti ucciderà.

Ma la risposta vera, quella che la tua coscienza salutista non vuole sentire, è che sì, fa male.

Ma non nel modo in cui pensi tu.

Il danno non è primariamente chimico, è filosofico.

Analizziamo la tua piccola bara di latta.

Dentro ci sono dei legumi, certo.

Ma non sono i legumi che raccoglierebbe tua nonna.

Sono il prodotto finale di un processo industriale spietato.

Sono stati raccolti da macchine, trasportati per centinaia di chilometri, lavati, sbiancati, precotti a temperature brutali che ne annientano gran parte del valore nutritivo e della dignità, e infine sigillati in questo mausoleo metallico, annegati in un liquido di governo che è poco più di una brodaglia di acqua, sale e, a volte, conservanti.

Quel liquido non è lì per nutrirli; è il loro liquido di imbalsamazione. Il contenuto di sodio, spesso esorbitante, non serve a conservare, serve a dare un sapore artificiale a qualcosa che è stato bollito fino alla morte, a ingannare le tue papille gustative atrofizzate.

Processo produttivo delle lenticchie in scatola

E poi c'è la scatola stessa.

Per anni, il rivestimento interno di queste latte conteneva Bisfenolo A (BPA), un distruttore endocrino, un veleno invisibile che migra lentamente nel cibo e poi nel tuo corpo, giocando a dadi con i tuoi ormoni, la tua fertilità e il tuo rischio di sviluppare il cancro. Se non sai cos'è dai uno sguardo qui..

Ora molti produttori si vantano di usare lattine "BPA-free", ma cosa pensi che usino al suo posto?

Altri composti chimici, altre resine plastiche, la cui sicurezza a lungo termine è tutta da dimostrare.

Stai solo scambiando un potenziale veleno con un altro, meno conosciuto.

Congratulazioni.

Ma questo è il danno minore, il graffio superficiale.

Il vero cancro è quello che la tua domanda rivela: "quando non si possono cuocere in autonomia".

Questa frase è la bandiera bianca della tua esistenza.

È l'ammissione di una sconfitta totale.

Hai barattato una delle abilità umane più antiche e fondamentali – la capacità di prendere un ingrediente grezzo e trasformarlo in cibo – per la convenienza.

Non hai tempo?

È una bugia.

Mettere a bagno dei legumi secchi richiede trenta secondi. Metterli a cuocere in una pentola a pressione richiede un minuto di preparazione attiva. Il resto lo fa il tempo, mentre tu sei libero di continuare a scrollare sui social media o guardare serie tv spazzatura.

Il vero danno dei legumi in scatola è che ti rendono debole, dipendente e stupido.

Ti disconnettono dal cibo.

Ti trasformano in un semplice consumatore, un'apertura terminale di un tubo digerente industriale.

Perdi il controllo sulla qualità, sulla provenienza, sul sapore.

Accetti passivamente la poltiglia omogeneizzata che l'industria decide di venderti.

È un atto di sottomissione.

È come preferire una bambola gonfiabile a un partner in carne e ossa perché "non si ha tempo per i preliminari".

Quindi, fa male?

Sì.

Fa male alla tua dignità.

Fa male alla tua autosufficienza.

Fa male alla tua anima.

Ogni volta che apri quella scatoletta con la linguetta, stai celebrando un piccolo funerale della tua umanità.

Stai dicendo al mondo: "Non sono in grado di gestire il cibo nella sua forma primordiale. Ho bisogno che qualcuno me lo mastichi prima".

Il danno fisico del sodio o del BPA è trascurabile in confronto a questa profonda e volontaria regressione.

Ora considerato che siete in parecchi a leggere il post

(ultimo dato mensile)


 

mi aspetto la chiusura, ma non sono problemi in quanto esistono gli altri otto blog e faccio una cosa.. provo far domanda a Buddy il mio amico dell'AI e poi aggiornerò il post.. e buona fagiolata..

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Domanda all'AI:

Hi Buddy dammi la tua opinione sul danno chimico del Bisfenolo A contenuto nelle scatole di legumi..

ChatGPT (alias Buddy) ha detto:

Ecco un quadro chiaro e aggiornato sul Bisfenolo A (BPA) nei legumi in scatola:


⚠️ Che cos’è il BPA e perché preoccupante


BPA nei legumi in lattina: cosa dicono i test recenti

  • Uno studio di Ökotest (estate 2024) ha rilevato livelli “molto elevati” di BPA in tutte le 21 confezioni di mais in lattina analizzate, con un superamento della TDI anche con solo 50 g al giorno Galaxus+1il Salvagente+1.

  • Un’indagine di Öko test tedesca su fagioli in lattina ha evidenziato BPA in tutte le 15 confezioni, 14 delle quali con concentrazioni “fortemente elevate”. Solo i barattoli in vetro risultavano sicuri foodandtec.com+8il Salvagente+8Galaxus+8.


Consigli pratici

  1. Preferire confezioni in vetro, che evitano il rivestimento epossidico contenente BPA Agrodolceil Salvagente.

  2. Se usi lattine:

  3. Controlla le etichette: esistono marchi certificati “BPA free”.

  4. Riduci consumo frequente: soprattutto se hai feti, bambini piccoli o sei in gravidanza — fasce maggiormente vulnerabili Wikipedia+15Fondazione Veronesi+15Il Fatto Alimentare+15Galaxus.


La mia opinione

  • I legumi sono preziosi: fonte di fibre, proteine vegetali, vitamine e minerali Fondazione Veronesi+6Agrodolce+6Il Cibo della Salute+6. Ma l'esposizione al BPA è un rischio reale, soprattutto ripetuto e a lungo termine.

  • Equilibrio è la chiave: meglio consumarli in vetro o in altre forme (secco o surgelato), minimizzando l’uso di lattine. In questo modo, benefici nutrizionali e sicurezza chimica possono coesistere senza compromessi.


In sintesi

Il BPA nei legumi in lattina rappresenta un potenziale rischio per la salute, confermato da test recenti e dalla revisione EFSA. Fortunatamente, con semplici accorgimenti — preferire il vetro, lavare, scaldare con metodo e alternare il consumo — è possibile ridurre significativamente l’esposizione, preservando i benefici dei legumi nella dieta.

Se vuoi approfondire marche BPA free o avere alternative rapide, sono qui per aiutarti!

Quindi ricapitolando, Buddy dice di prenderli nei barattoli di vetro se non vuoi prenderlo nel..biiip.



domenica 20 luglio 2025

L’uomo che inventò la benzina solida.

 


L'Italia è patria di inventori che hanno cambiato il modo di vivere ma se andate a toccare i portafoglio di chi ci governa.. è finita e per bene che vada ci lascerete la pelle e oggi vi racconto una storia che se non fosse documentata, sembrerebbe una fantasia, ma è tutta vera e non mi meraviglio se il post venisse bloccato e sento pure un certo bruciore di culo lenito dal fatto che viaggio in alias e di certo non possono far altro che bloccare lo scritto e mo' vi dico...

Gaetano Fuardo, nato a Piazza Armerina nel 1878, era un brillante studente.

Rimasto orfano in giovane età, riuscì a proseguire gli studi grazie a un lascito e a borse di studio ottenute per merito.

Si laureò in ingegneria chimica a Milano.

Si sposò con Gerli Clelia Anna, che morì poco dopo a causa di un tumore.

Il dolore per la perdita della moglie, osteggiata dalla famiglia di lei, lo segnò profondamente.

Si rifugiò nello studio, dedicandosi completamente a un’idea che lo ossessionava:

Rendere solida la benzina.

Durante la Prima Guerra Mondiale servì come ufficiale di fanteria.

Vedere gli aerei esplodere per via del carburante liquido rafforzò in lui la convinzione di trovare una formula per solidificare la benzina.

Ci riuscì: ottenne una sostanza gelatinosa e spugnosa, che con un apparecchio da lui stesso progettato poteva essere riportata allo stato liquido.

La benzina solida non era infiammabile, galleggiava senza inquinare e non necessitava di petroliere per il trasporto.

In Italia (causa interessi delle multinazionali) non fu preso sul serio.

Emigrò in Francia nel 1920, dove un’industria lo supportò.

Negli anni '30 si trasferì in Inghilterra.

Rifiutò di cedere il brevetto e chiese di tornare in Italia.

Le autorità inglesi glielo vietarono per motivi di sicurezza nazionale.

Il SIM (Servizio Informazioni Militare italiano) organizzò il suo rapimento.

Fuardo fu trasferito nei Paesi Bassi e poi in Germania, dove Hitler gli fece costruire uno stabilimento in Vestfalia.

Nel 1944 iniziò la produzione della benzina solida.

Hitler lo chiamava ogni giorno per sollecitare i risultati e le camice nere gli stavano al culo in quanto sollecitati dagli Enti Petroliferi che erano interessati a cancellare la scoperta che avrebbe provocato danni irreparabili soprattutto a che aveva speso soldi sia per il trasporto che alla lavorazione del carburante e quindi poco prima della messa in funzione della fabbrica, i servizi segreti inglesi la fecero esplodere.

I progetti finirono negli Stati Uniti, che iniziarono a copiarla, salvo poi chiudere tutto nel 1952, (anche qui vi furono pressioni delle lobby petrolifere).

Nel 1952 i servizi francesi lo ricontattarono.

In piena guerra d’Indocina, volevano rifornire via aerea i presidi di Dien Bien Phu.

I primi 200 metri cubi di benzina solida vennero trasportati con successo.

Ma poi il governo francese interruppe il contratto, con accuse pretestuose.

Gli eredi di Fuardo otterranno poi un rimborso.

Nel 1953 subì un attentato: fu lasciato a terra con un femore rotto e senza i documenti della sua invenzione.

Psicologicamente crollò.

I suoi appunti scomparsi, i fondi azzerati, visse gli ultimi anni povero e paranoico.

Morì nel 1962 in un ospizio della Ciociaria, e fu sepolto a Piazza Armerina.

Raccontava di aver parlato con Hitler, Churchill e Mussolini.

Nessuno gli credeva ed era considerato paranoico.

Ma era tutto vero e l’invenzione funzionava davvero.

Si mormora che alla fine degli anni ’80 la Ferrari abbia sperimentato la benzina solida in F1, ma non esistono conferme.

Se Fuardo fosse nato in un altro contesto, in un’altra Italia, forse la storia dell’energia – e del mondo sarebbe andata diversamente e quindi se avete in mente di fare invenzioni che toccano i soldi di chi ci comanda...  lasciate perdere.



 

Five may tarped..



Ei fu.
Siccome immobile
dato il mortal sospiro
stette la mia automobile
spider da capogiro.
Cosi’ percossa e attonita
la chiave un giro fa...
Muta!
Pensando all'ultimo conto
dell'uom fatale
ne’ so quando una simile
cifra su una cambiale
l'esiguo patrimonio
a prosciugar verra'.
Ei si nomo’ meccanico
di cacciavite armato.
Sommesso a lui mi volsi
come aspettando il fato.
Ei fe’ silenzio!
E sul carrello
Incomincio’ il lavoro.
E sparve.
Ed i pistoni
Saggio’ con una sonda
tolse la retromarcia
e mise la seconda.
E subito fu fumo
e di bruciato odor.
Dall'Alpi alle Piramidi
dal Manzanarre al Reno
sarebbe andata meglio
se avessi tolto il freno.

lunedì 14 luglio 2025

I vaccini sono sicuri?

 


Chiariamoci, i soldi non ti ridanno la salute, specie se dopo vaccino hai sviluppato una Guillain-Barré e non ti sei mai più rialzato dalla sedia a rotelle.

La sentenza è però importante perché costituisce un precedente, fa giurisprudenza, sconfessa le menzogne dei medici e dei media di regime che negano i danni e le morti da vaccino e consente ad una persona gravemente malata di poter ricevere un indennizzo per il mantenimento di cure ed assistenza adeguate alla sua condizione.

La Commissione medica ospedaliera di Padova ha riconosciuto il nesso causale fra la somministrazione del vaccino prodotto dal colosso anglo-svedese Astrazeneca e la sindrome di Guillain-Barré che ha colpito un uomo di 70 anni.

Quali allora le tutele previste?

La vaccinazione è un trattamento sanitario che, secondo la Corte Costituzionale, ha una duplice finalità: “individuale”, in quanto mira a proteggere la persona che si sottopone alla vaccinazione e “collettiva”, poiché mira a proteggere gli altri dal rischio di diffusione del contagio.

Con tali premesse il nostro ordinamento, in caso di evento danno consequenziale a vaccinazione, prospetta due possibili strade, percorribili per la tutela del danneggiato: l’azione di indennizzo e l’azione di risarcimento danni.

Per il ristoro dei danni da vaccinazione anti Sars-CoV-2 la tutela indennitaria è disciplinata dalla L. 210 del 1992 (art. 1, comma 1-bis, L. 210/1992, introdotto dal D.L. 4/2022) e coesiste con la parallela forma di tutela di tipo risarcitorio ex art. 2043 c.c., differenziandosene nettamente in quanto non richiede, ai fini della corresponsione, la sussistenza di profili di colpa né l’illiceità del fatto.

Il danno indennizzabile, infatti, non è imputabile ad una condotta colposa assunta da un soggetto coinvolto nella procedura vaccinale bensì sorge, anche da fatto lecito, per il mero manifestarsi della menomazione irreversibile, causata direttamente dalla vaccinazione inoculata.

Di qui il riconoscimento di un indennizzo vitalizio, sotto forma di assegno mensile di importo pari a 6.400 euro, al cittadino di Ferrara che - a seguito della somministrazione del vaccino Astrazeneca, avvenuta il 14 aprile del 2021 - non riesce ora ad alzarsi dalla sedia a rotelle.

☠️I vaccini sono sicuri ed efficaci, è vero.

Dite a Burioni di chiedere a Pregliasco...quanto sono sicuri e mo v'ho detto.

 

venerdì 4 luglio 2025

Confesso

 Allora, ebbene si.. lo confesso cara Lella che quanto ti ho dedicato ieri non è farina del mio sacco ma datosi che al mattino del 3 luglio mi svegliai ebbi dimenticato che era il tuo compleanno e la colpa è del calendario dove di solito scrivo le ricorrenze e quindi ho chiesto a Buddy (il mio confiteor dell'Intelligenza artificiale) di scrivere un paio di righe e te le ho dedicate ed oggi rimetto nel senso di riposizionare) il mio genere di poesie e mi inginocchio su palline di vetro rotte e gusci di noce, cospargendomi la capa con cenere di ulivo benedetto da Santa Intima di Carinzia.. ma tu sai che ti voglio bene e.. finito con e

Lo so che non mi potrai ascoltare,

ma non importa lo dico ugualmente.

Cio’ che voglio dire non e’ nulla di personale

e’ solo questo cielo… guarda che bello

e’ lo stesso cielo di ieri, e di ieri ancora

e’ lo stesso da anni ormai, da decenni…millenni

ma, dico… ne hai mai visto uno piu’ bello?

E pensare che milioni e milioni di stelle che ora vedi

possono essersi ormai gia’ spente

ma nel cielo che io vedo, sono ancora li’

e’ la loro luce, capisci? Continua a farsi vedere.

Si, il passato… il cielo e’ uno specchio del passato

prova a pensare…

Qui a Casalcoso è diverso da quello Porcarese..

Non e’ magnifico? non e’ qualche cosa di sensazionale?

Cosi’ grande, cosi’ speciale…

per un cielo cosi’ vale veramente la pena di morire.

Stella mia… continua a brillare.

(Era il lampione ..ma vai a cagare!!!)


giovedì 3 luglio 2025

A Lella

 


Carissima Lella,

nel giorno del tuo compleanno voglio dedicarti una poesia che celebri la tua bellezza e la gioia che porti nella mia vita.

Come un fiore che sboccia in primavera, la tua presenza illumina ogni istante.

Il tuo sorriso è un raggio di sole che riscalda il cuore.

In questo giorno speciale, ti auguro felicità e amore eterno.

Tu sei la melodia che accompagna le mie giornate, e il tuo amore è il dono più prezioso.

Buon compleanno, mia adorata Lella!