giovedì 31 maggio 2012
Che barba che noia..
In
questa stagione gli amori diventano anemici. Affaticati , pallidi,
smorti insomma. Come? (direte voi), l'avvento del bel tempo dovrebbe
essere il contrario, il rifiorire della Primavera preEstiva..Forse sti
amori hanno bisogno solo di un poco di mare di Casalbrodino. Diciamo un
periodo di tre mesi dai... d'altronde dopo un ragguardevole numero
di giorni tu e lei, lei e te, l'orribile peso della ripetivita'
comincia a farsi sentire. E cosi' si arriva al livello di tolleranza
zero. Son le fisse che stancano le unioni. Quelle abitudini bizzarre e
insensate con le quali ci fustighiamo a vicenda. Parliamo di qualche
persona vicino a noi di cui conosciamo le abitudini..ad es.. uno a
caso..l’Angelo il pestino che non perdona. Non riesce a mangiare l'uva
senza prima averla sbucciata e separata dai semini. Media di tempo per
ogni acino una cinquina di minuti e a volte anche una decinaia. Per
il prosciutto opera col bisturi asportandone la parte grassa. Se
malauguratamente per caso gli capita l'incombenza del panino, si va alle
calende greche antecrisi. I pezzettini che sbucano fuori dalla
michetta, si tolgono uno per uno sistemandoli nel punto dove manca.
Insomma ci va’ il tempo che ci va’ no?. Intanto alla moglie di Angelo e'
venuta una faccia che non ha nulla da invidiare ad una ciotola di
Ciappi. E' una natura morta che parla. Ma anche lei non scherza. Tutte
le volte, dopo che Angelo ha parcheggiato sottocasa nel cortile scavato
dai panni stesi ad asciugare dalla tipa che ha la centrifiga che nn
funge, le prende la fissa di tornare indietro a controllare se
l’incutito ha chiuso il box. Sempre. Anche se nel frattempo si e'
inerpicata per dieci minuti sulla salita che porta ai garage. La Lella (moglie
del Carlo) e' iperossessionata dall'ordine, casa sua e' tutto un
coordinato, ha persino il copriwater in tinta come il copriletto. E'
cosi' suonata che quando scopa (oppss.. fa l'amore e capita raramente)
ogni tanto si ferma e rifa' il letto. Tiene anche i biscotti
nell'armadio per ordine alfabetico: abbracci, baci, baiocchi, stelline e
togo. Il suo compagno (il Carlo) dopo 40nni di convivenza e milioni
spesi in agopuntura, ancora non ha accettato questo ordine maniacale e
fa’ di tutto per creare disordine. La Lella ha anche il vizio di
ottimizzare gli spazi ed e' soprattutto economa, col cibo avanzato se
rimane una forchettata di spaghetti e due cucchiaiate di brodo vegetale,
mette tutto assieme in un contenitore per risparmiare spazio, difatti
il Carlo non e' piu' uomo… e' come il Labrador di Renzo, abituato com'e'
a trangugiarsi quelle sbobbe. Lella litiga con Carlo perche' il rotolo
della carta igienica va sistemato col foglietto che scende dall'alto ma lui si ostina a
metterlo con lo strappo che sbuca da sotto e del resto lui il bidet lo
fa con il fondoschiena verso l'acqua mentre lei ficca la passeretta al
getto. Primo o poi la Lella seguira' le orme di Adriana che dopo 15 anni
ha mollato l’Augusto. Motivo? Tutte le volte che andavano in pizzeria
lui mangiava la pizza tutta dentro e poi con la crosta intera faceva il
volante della macchina e brummm brummm con relativi sputacchi da far
invidia allo spegnitore di candeline della Parrocchia. All'inizio
l'Adriana lo trovava esilarante poi, dopo 3 lustri di repliche, ha
pensato che poteva anche farne a meno. E si e' messa sai con chi? Ma col
Pizzaiolo. Come ogni post..i riferimenti a nomi o cose sono puramente
ed esclusivamente tassativamente reali quindi i vari sputtanamenti sono
frutto di cose dette in segreto per la serie rimanga entrenouse come
dicono i cugini d’oltralpe..bueno..vado a far rifornimento di grappa,
questo mese le bottiglie sono evaporate per il caldo degli ultimi
giorni.
Il giorno dei perche'.
Sara’
che mi mancano gli alti sistemi speculativi, sara’ che la mia e’ solo
bigiotteria di pensiero, sara’ che sono agli ultimi giorni preferie
trimestrali abbondanti.. il fatto e’ che ne ho le palle piene e mi sono
aalzato chiedendomi..perche’. Allora..Mi stanno bene i due cents che
serviranno ai fratelli sfortunati ma come cazzo si fa a spendere 1500
milioni delle vecchie lire per addestrare gente che dira’ ad un povero
cristo che tu sei un povero cristo e che sei nato povero cristo per
essere considerato povero cristo, ma vedi di dare 25.000 euro al povero
cristo e vedrai che non si sentira’ un povero cristo detto da chi e’
addestrato a dire che sei un povero cristo. Forse la pioggia del mese
scorso mi ha incastrato nel cervello dosi considerevoli di “Perche’” e
ho finito le risposte e comincio non col vorrei come una carissima
persona faceva ma col “Perche’”. Parto con le vestimenta che la Lella mi
prepara..eccola li..La dolcevita senza maniche. D’estate e anche
d’inverno. Perche’. Una dolcevita smanicata targata Trussardi che fa
pendente coi jeans e’ una contraddizione bella e buona. Perche’ mai mi
devo cacciare addosso una roba che se fa caldo mi fa sudare il collo e
se fa freddo mi fa ghiacciare i gomiti? E’ una moda riservata a quei
disgraziati che hanno sempre la faringite tipo Demo e le braccia coperte
da orticaria psoriasitica come la moglie di Gino e ai deficienti azz
come riempie bene la bocca mettendo deficiente con la “i” che tradotta
in francese deficient, inglese deficient istess in tettesko unzalanglic
in latino deficiens..basta cosi’ per spiegare a chi ha
messo il cartello nel condominio che l’ha scritta senza la i..leggo
integralmente sulla porta cha da’ sui box..Chi strappa il cartello
2chiudere la porta” e’ proprio un deficiente”..non raccolgo
l’insinuazione e so’ di deficere in molti punti. Post senza senso vero e
sono in vena di brevetti..adesso mi metto li e comincio anch’io a
brevettare belinate… faccio dei bikini in lana d’angora da usare a
Casalbrodino, una bella collezione di impermeabili in carta assorbente o
carta igienica rotolo venti piani e dei modernissimi guanti in acciaio
che diventa ruggine ma non e’ ruggine..come il monumento di Via Italia.
Vabbuo’ ricambio argo&mento e mi chiedo..
Altro
mistero dovuto alle pulizie del giovedi’. Quelli che assumono la Colf e
poi puliscono la casa prima che arrivi, cioe’ pagano apposta una che
viene a casa loro per non fare una mazza. Passano addirittura la cera
sull’asse del water pur di non fare brutta figura datosi che il marito
piscia sempre fuori e non ho mai capito la storia dell’asse..alza l’asse
abbassa l’asse..boh e’ il terzo mistero di Borgaro. Cosi’ arriva la
“signora” delle pulizie, contenta come un grillo, si infila le ciabatte,
si fa il caffe’, legge il tuo giornale fa una passata sul tuo pc e poi
telefona tutto il tempo al cellulare della cugina, assunta anche lei da
qualche sciroccata che sta nell’europa ovest, per pulire sti locali
sempre puliti. E per finire guardando in Via Italia mi domando e dico
del perche’ del lavaggio delle strade. Ma perche’. Io mi sono sempre
chiesto e non me lo sono mai spiegato come disse il vento alla vela. E’
come lavare la suola delle scarpe. Perche’ lavare le strade e non i
marciapiedi che li deve lavare la Giovanna, insomma in strada tutto
sommato ci si passa in auto ma sui marciapiedi dove passano i cristiani
che sono? Fogna a cielo aperto?. Dai facciamo un bel bucato serio cazzo,
scopa, acqua e sapone, sia chiaro. Certo. Perche’ vorrete mica dirmi
che per togliere questi maledetti olii nocivi o residui del ciuingumme
basta bagnare le strade con quegli sprizzino virgoletti? Davvero? Ma
allora e’ meraviglioso. Ma come mai questi oli si depositano solo al
centro? Le altre vie sono immuni? Qualcuno le ha vaccinate di nascosto?
Ma perche’ dico io e scusate la polemichetta. Ma se l’auto posteggiata
impedisce il lavaggio perche’ mi date la multa e poi la lasciate li e la
lavate lo stesso sta cazzo di strada? E se potevate lavarla perche’ mi
avete dato la multa a fare? Ah capisco , era per castigo come il
semaforo davanti alla Coop. Avete fatto bene e vi risparmio la storia
della spazzatura differenziata, altra multa ma se non mi dite come
faccio a separare il liquido organico dalla gomma la gente che scopa nel
senso rapporto intersezionale ancora non sapra’ mai differenziarla e
quindi da quei soldi che all’inizio serviranno per
istruzione, staccate solo una piccola parte per addestrare le forze del
disordine a rispondere alle domande sul come fare a differenziare e nel
frattempo la parte organica seguira’ il percorso delle acque di scarico
via cesso dove le massaie buttano rigorosamente l’olio dei fritti e la
parte gommata rimarra’ nell’apposita cartucciera anche perche’ ci sta
chi e’ allergico alla gomma e senza fare nomi lo guardo allo
specchio.Basta coi perche’ e speriamo meglio domani che e’ venerdi’ e
come ben sapete ne’ di venere ne’ di marte non si tromba e non si parte.
mercoledì 30 maggio 2012
Agata.
Gli Italiani non fanno piu’ figli? Naaaaaaa..oltre
ai Rumeni, Marocchini, Filippini abbiamo anche noi chi si preoccupa al rialzo
percentuale di procreazione. Agata.. la canzone diceva, tu mi sorridi Agata etc
etc ..lei..l’incutita Agata non sorride, scopa col risultato di non stare piu’
nella pelle. Ma per davvero, proprio nel senso fisico corporeo del termine. E’
di sette mesi e pesa come Giuliano Ferrara in edizione antigrillini rap pur
essendo alta come Magalli ovvero un metro e una gazzosa. Potrebbe andare nelle
discoteche e farsi assumere come ragazza cubo. Nel senso geometrico della
parola, altezza, profondita’ e larghezza tuttistess. E dire che sino a qualche
mese fa sembrava che la vita le riservasse unicamente “a soli” di sgrillettamenti.
Colpa di Arnaldo, l’ex compagno, di cui si era invaghita credo dopo aver preso
un’insolazione nella spiaggia di Casalbordino. Un massacratore professionista
di balle che da giovane penso facesse l’equilibrista.. appunto per il fatto di
stare sempre sulle palle. Ma lei si tormentava. Nessuno e’ mai morto di mal d’amore,
le ripetevo.. al massimo ti verra’ la gobba come ai drome.. dari. E infatti le
e’ venuta. Ma sul davanti. L’inseminator dichiarato e’ un veterinario di Leini’
masturbatore di colibri’ (e fa anche rima) dove lei aveva portato il suo Verdone
Mangiasassi (la storia del Verdone sara’ oggetto di altro post) al controllo.. ebbene
questo veterinario non e’ che sia di primo pelo e nemmeno di secondo o terzo,
l’ama tantissimo e lo dice anche a decinaia di clienti, il fatto triste e’ che
proprio la settimana scorsa ha festeggiato le nozze d’argento con la moglie o
compagna. Ma Agata, che il suo nuovo moroso double-face de mierd chiama Gatty
per via della sua professione animalesca, non ha nessuna intenzione di fare
come Cime Tempestose. Ha deciso di fare la buona madre. Si e’ tolta il piercing
dall’ombelico, che ormai era grande come un anello tipo quello per tende
mantovane ed ora viaggia con premaman che le danno l’aspetto di Italo il Vagonlit
di Montezemolo. E adesso pero’ parentesizziamo e andiamo sul visivo.. qualcuno
mi spieghi perche’ gli abiti da donne incinta devono essere cosi’ mostruosi.
Cominciamo dai colori. Roba che snellisca e renda piu’ snelle? manco pu’ belin.
Solo fucsia, bluette, viola cardo trasu’ de ciuc o fantasie gialle e nere da
salamandre insomma roba da paint shop. Ma visto che ste povere donne, gia’ si
sentono dei cessi, delle energumene, delle orchesse, e’ proprio il caso di imballarle in metri e
metri di volant? Non sono mica dei gazebo raccoglifirme radicali. Sarti sadici
che non siete altro.. sapete chi si veste cosi’? Solo le scimmiette nei circhi
e non di loro iniziativa. Se il vostro obiettivo miei cari stilisti e’
devastare l’amor proprio delle femmine gravide, fate che fare una linea di
premaman direttamente in polistirolo finto michelin, magari accessoriata di
adesivo Bimbo a Bordo, da appiccicare alle chiappe. Mammina? Tieni un bel
pancione e ti ostini con la spiaggia di Casalcoso? Allora toh… un bel costume giallo
fluorescente con gonnellino in balza, girovita di smerlo e spalline di frappa,
cosi’ sei uguale sputata ad un dirigibile della Solero Algida precipitato
inavvertitamente sul bagnasciuga di Torino di Sangro. La Marinella invece ha partorito qualche giorno
fa’ tipo pente coste, sgravato come si dice in gergo animalesco, l’ha fatto in
acqua come gli squali e adesso e’ distrutta da 10 ore di salamoia. Giuro che se
una cicogna mi si avvicina ancora una volta.. la prendo a calcinculo (ella mi
ha confidato). E’ un po’ preoccupata, la capisco. D’altronde in tutti questi
anni, l’unica cosa che Marinella e’ riuscita a far crescere in casa sua, oltre
ai baffi e’ la muffa sui muri.
domenica 27 maggio 2012
Basta Censura..
E dai.. finalmente li possiamo chiamare
ufficialmente col loro nome senza tema di esser citati a giudizio grazie alla
Cassazione ci dette il permesso. Che cosa? Eh un caiser, un momento, mica siamo
certi che tutte le Procure e tutti siano al corrente e soprattutto allineati in
fila per sei col resto di due..dicobene Maria advocata miam. Per il momento
sara' piu' prudente che "quelli" siano innominabili.. e se proprio
qualc1 vuole nominarli fara' meglio ripescare dal linguaggio di generazioni non
troppo lontane...“i cosiddetti” e chi segue le mie elucubrazioni tipo il post
precedente dove sono stati nominati almeno 85 volte, capira’ il ripetersi di
parole all’indice e anche al medio che forse e’ piu’ appropriato. Erano tante
le parole che non si potevano dire fino a pochi anni addietro. Una societa' che
sentiva ancora troppo prossime le sue origini contadine doveva evitare di
chiamare le cose col loro nome, come innocentemente si usava in campagna,
specie se riguardavano parti del corpo o..cosa terribile..il sesso. Bah..una
signora di medioborghesia non si sarebbe mai azzardata di nominare i piedi
davanti alle sue amiche..si ho detto i piedi..bisognava dire "i
medesimi" o cautelarsi almeno premettendo un " con permesso
parlando".. Figuriamoci se si doveva salire un poco piu' insu', verso
quelle che i latini chiamavano le pudenda e la nostra lingua, piu' timorosa ed
ancor in uso presso la punta dello stivale e anche il tacco..le vergogne
(sentito dai miei parenti acquisiti by seconda mugliera). Chissa' perche'
vergogne boh..questo non me l’hanno spiegato e quindi ho sempre pensato fosse
questione misurativa, io non mi vergogno affatto cmq, alla Rai nei primi anni
50, zelanti supervisori cancellavano dai testi destinati agli speaker
espressioni traditrici come " in seno al governo" o pericolosissima
"i membri delle commissioni". Circolava un manuale per i redattori
del giornale radio che erano esortati a scrivere per esteso tutti i nomi degli
enti pubblici, perche' qualche attentatore alla moralita' non leggesse al
microfono, in sigla ..la Federazione Italiana Consorzi Agrari che fu poi
chiamata Federconsorzi...Ma gli studiosi sanno che il meccanismo
dell'interdizione linguistica ..e' pericoloso, genera per necessita' di
compenso il bisogno della violazione. Non c'e' alcun gusto ripetere la parola
consentita dal bon ton, molto di piu' ad usare quella proibita, che da' l'idea
della spregiudicatezza, modernismo, sfida alle convenzioni. Finche' la stessa
parola, consumata dall'abuso, finisce con il perdere il significato originario,
ne assume un altro, che diventa innocuo, cambiando pelle di traslato in
traslato. Le buone signore (leggasi buone e non bone) della media borghesia,
che non avrebbero mai nominato i piedi lasciavano scivolare tranquillamente nel
discorso, un "pinco pallino" o un "prenderla sottogamba"
senza sospettare la perfida origine di quelle espressioni.
Grazie Signori della Cassazione, per avere
sdoganato la parola che corre con piu' frequenza nei trivii, assolvendo quel
giovane perugino colpevole di averla usata. Ora tutti potranno aggiungere al
verbo transitivo "rompere” quel complemento oggetto da cui si guardavano,
peccando contro la sintassi pur di non commettere un peccato di turpiloquio. E,
gia' che ci siete, fate sapere alle vigilesse Borgaresi, di non rompere...E
quindi quell'offesa a pubblico ufficiale per aver pronunciato verbo transitivo
e complemento oggetto era nel contesto di un discorso legato si alla persona,
ma in maniera amichevole ..in senso lato appunto e quindi e' il caso nei confronti
di quella denuncia di ritirarla, anche perche' il fatto non sussiste a parte il
consiglio di andarselo a prendere dove il sole batte poco che manco si e’
sentito e se non fosse stato per il dito medio sollevato,,manco si sarebbe
capito, toccare per credere.. ma non da parte del pubblico ufficiale ma dalla persona da me
incaricata che mi sta leggendo anche perche' se lo facessi fare da altre
persona la mia integrita' ne andrebbe di mezzo e potrei fare parte del coro
delle voci bianche della parrocchia Porcarese in un prossimo futuro..dico bene
Cassazione Perugina oppure sono facente parte di un mondo diverso e mi dovro’
limitare a pensare a voi solo per le confezioni vendute con dentro i messaggini...
sabato 26 maggio 2012
Coglioni Impestati.
Invito
chi odia leggere sproloquiature turpiloquienti a non continuare la
lettura del post che e’ scaturito dalla cervicale mentre stavo cercando
di buttare al macero alcuni documenti datati ed inerenti ad un periodo
di studio nella svizzera tedesca che mi ha fatto ricordare alcuni
cartelli del tipo “ Italiani non mangiate i cigni del parko”,”Kein Eintragung und Italianer” (ehmm.. vietato l’ingresso ai cani e agli Italiani) scritti
da qualche impestato discendente dal tipo coi baffetti.. per intenderci
il classico coglione. La tranquillizzante credenza per cui e'
preferibile un impestato ad un coglione perche' l’impestato ogni tanto
riposa, ha un'amara eccezione in me che appartengo alla schiera degli
instancabili coglioni impestati. Insomma il coglione impestato e'
coglione perche' non capisce un cazzo, se non il proprio interesse di
parte, e non capisce nulla perche' e' impestato, e la impestagione gli
fonde l'intelletto. E' peculiare del coglione impestato misurare la
statura morale e la capacita' a vivere nel mondo esterno con il proprio
metro, scusate..intendevo col proprio decimetro, e di conseguenza
sospettare negli altri le infamie di cui lui sarebbe capace di fare e di
incorrere. Il coglione impestato odia il mondo perche' avverte l'altrui
disprezzo, diffida del mondo perche' lo misura con il proprio modo di
agire, sogna che il mondo gli cade addosso perche' lui stesso ne fa
parte e di conseguenza non gli mancano i bersagli contro cui spezzare le
proprie corna, ne di solito gli mancano i mezzi di farlo in quanto la
parte che colpisce da tutto di se come modo di poterla trovare ma in
cambio non ha nulla.. E' chiaro che ogni persona perbene rifugge i
rapporti con i coglioni impestati...ma essi non sanno starsene in un
angolino, tirando fuori ste cazzate nei momenti piu' impensati. Per
questo i coglioni impestati, sputano sentenze, dicono cose riprovevoli e
stupide tranciando giudizi da nulla sopportati se non dalla cupa
ignoranza. Nutrono timori visionari e forsennati contro chiunque,
singoli istituzioni e societa' o comunita' e paesi.. danno giudizi
xenofobi a chi agisce solamente e segue il proprio istinto.. e tanto
meglio se quella persona e' debole o abbia dei problemi suoi. Quegli
attacchi non mancano di incuriosire una societa' morbosamente attratta
da tutto cio' che e' abnorme o bizzarro, e suscitano la complice
solidarieta' degli altri coglioni impestati, che sono legione, piu'
sono.. e piu' si imbaldanziscono e favorisce l'ascesa dei coglioni
impestati, piu' impestati che coglioni che hanno l'agio di dare sfogo
alle loro intemperanze ...Agiscono cosi' i coglioni impestati, perche'
sguazzano nella loro merda di vita e pensano che tutto cio' che gira
intorno ad altri sia parimenti, sputando sentenze e fango e
scrivendo cartelli da piantare nel parco.. Povero coglione impestato..
devi ancora crescere anche ormai sei vecchio e coglione ma non coglione
semplice, coglione impestato e adesso vado a dire tre pateravegloria perche’
sento che le ossa di Dante stanno vibrando nella fossa ma sto binomio
mi riempiva la bocca e svuotava il cervello.. si fa per dire.. piu’ che
materia grigia sono quel paio di neuroni spaesati rimasti nel vuoto
della scatola cranica e quindi butto con soddisfazione questi ricordi
nella differenziata Borgarese sapendo che tutt’oggi di queste scritte
nel paese dei crukki se ne trovano e anche molte nel paese dell’angela
dorothea kasner piu’ nota come merkel e il bello e’ che il nostro nano
gli ha fatto conferire l’onoreficenza di dama di gran croce al merito
della repubblica italiana..bah..
giovedì 24 maggio 2012
Addio Cabina.
Mentre
fottingavo passando accanto alla cabina telefonica ho visto un
cartello.. mi sono avvicinato e ho letto la decuiusata della stessa..
anche la cabina se ne va, ormai poche persone la utilizzano e mi ha
fatto rimembrare che undici anni orsono era stata decretata la fine del
gettone telefonico..ve lo ricordate?…C’era una volta…il gettone
telefonico, era nato nel 1927, per inaugurare i primi sei telefoni a
gettone installati presso la Fiera Campionaria del mio paese a Milano,
ed e’ morto al 31 dicembre 2001 allam veneranda eta’ di 74 anni; in
tutti questi anni non cambio’ mai il conio. Il gettone serviva per dare
il resto in mancanza delle monetine (incettate dai giapponesini che le
utilizzavano per fare le casse degli orologi), serviva anche per
bloccare la levetta del Calciobalilla al fine di prolungare la partita
in quanto le palline continuavano a scendere, e qualche volta sto
gettone serviva anche per telefonare. Parecchi miei coetanei ne
conoscono il sapore dato che mettendoli in bocca assieme ad una
caramella zuccherata, una volta infilati nella canalina del telefono
pubblico, incollandosi alla parete impediva la discesa degli stessi e
prolungavano la telefonata all’infinito (i piu’ raffinati ecologisti
praticavano dei forellini nel gettone per infilarvi una cordicella di
nylon, sempre allo scopo di non farlo cadere nella cassetta della
gettoniera). L’impiego telefonico del gettone era complesso, per
svariati motivi a partire dall’ardua combinatoria gettone-telefono.
Situazione namber uan: il barista ti dava il gettone, ma sul telefono
campeggiava un enorme cartello con scritto “GUASTO”. Situazione namber
ciu (scusate lo sputacchio), il telefono era in servizio, ma sul banco
del bar c’era un foglio con scritto “ NON ABIAMO GETONI”. Situazione
namber tfrii: avevi il gettone, l’apparecchio fungeva, ma era occupato
da un cliente abituale, tale Tonino detto “Il Bestia”o anche “el
Ciulun”, una specie di armadio vivente che con un solo gettone
telefonava ininterrottamente per diciassei ore ( la Tariffa Urbana a
Tempo era allora un virus sconosciuto), alzando la testa solo per
ordinare birre, panini e per sputare sul cartello “Telefonate Brevi” e
nessuno osava protestare. E che altro dire delle interurbane? Per fare
un’interurbana arrivavi alla cabina zavorrato da decine di gettoni
stipati nelle tasche dei pantaloni (da cui la famosa frase pronunciata
dalla ragazza che abbracciavi: “mmmm Sei contento di vedermi o devi fare
l’interurbana?”, li infilavi ad uno ad uno nel telefono, poi facevi il
numero con la rotella e, non appena dall’altra parte alzavano il
ricevitore o cornetta, i gettoni precipitavano con la velocita’ ed il
rumore di uno sten tipo raffica di mitra. Se invece non rispondeva
nessuno, potevi premere il tastone di plastica per farti restituire in
un colpo tutti i gettoni sentendoti cosi’, per una volta, come un
vincitore alla slot machine. E chi di voi non ha recuperato gettoni
passando davanti alle gettoniere, tentando la fortuna di
recuperare i gettoni che precedenti persone non erano riusciti ad avere
per la fretta.. luogo ideale le stazioni ferroviarie con treni in
partenza… oppure variante di ladrocinio inserendo uno straccio nel foro
di caduta per impedirne la giusta restituzione ed il successivo castigo
da parte del trucido trafficone che toglieva l’impedimento e intascava
il malloppo. Unica alternativa erano i bar con il telefono a scatti,
dove pero’ il contatore cominciava a girare come un frullatore Girmi
appena entravi, quindi da scartare assolutamente. Al gettone e’ legato
l’unico fruttuoso investimento della mia vita: un guadagno netto del
100%. Stavo ammassando gettoni per concedermi una telefonata alla Gabriella
di Busto Arsizio grande gnocca con un sorriso splendido e una mini da
capogiro; un giorno arrivo’ la notizia dell’aumento del telefono; il
gettone era radicalmente raddoppiato come prezzo. Guardai il mio
gruzzolo: tredici gettoni, una sopravvenienza attiva di ben
milletrecento lire (0.67 €); offrii una ghiacciatina mentorzata alla
vicina di casa di nome Maria e dimenticai per sempre la Gabriella di
Busto Arsizio. Addio Gabriella e addio Caro Gettone.. ti ricordo con
very nostalgia.
martedì 22 maggio 2012
Festa Insieme.
Hanno
cuccato una settimana schifa per festeggiare al mio Paese, piove e
quindi ne approfitto per visitare un loco nato di recente, fuori ci sta
scritto in grande BINGO e quindi entro e procedo spaesato in un salone
dalle tinte blu marcate, mentre un’addetta tipo maitresse mi invita
gentilmente ad accomodarmi dato che non posso infastidire il gioco e
distrarre i giocatori. Gia' in ogni caso non ha molto senso a stare li a
curiosare e a cercare di capire. Dopo aver deciso di entrare nel mondo
del Bingo non ho nulla a cui pensare, devo sedermi e giocare, era quello
che volevo no?. Iniziamo, cerco di infilare le gambe senza toccare
quelle della mia vicina, il pennarello blu..esita, disegna cerchietti
nell'aria mentre i numeri vengono scanditi velocemente dagli
altoparlanti. Il Bingo e' molto semplice, e' una tombola per adulti,
rapida, svestita dal suo tradizionale clima famigliare e festivo ed
accelera sul rapido coito di una "cinquina" e del "bingo" appunto.
Non
c'e' tempo per l'emozione, le cartelle da due euro si riempiono
velocemente di crocette ed altrettanto rapidamente vendono sostituite da
altre vergini, pronte per una nuova pioggia di X della speranza. Con la
cinquina si incamerano cinquanta euro scarsi, con il bingo meno di
trecento. Pago di nuovo ed aspetto, il mio vicino che non pensa ai membri
suoi mi dice che forse avevo fatto un five, gli faccio un segno di
gemellaggio dicendo di pensare alle cartelle sue e lui annuisce data la
presunta forma di ignoranza cattiva che sprigiono per la serata che
proprio non mi sfagiola. Mi salvano le luci che si abbassano e..
iniziamo.
Si
fermano tutti, il momento e' tensivo, sento persino stomaci che
borbottano, respiro profumi taroccati marca Auchan, respiro fumo di
sigaretta impregnato nei vestiti di qualc1 due file piu' avanti, respiro
sudore n.9 di chi ha problemi con l'acqua, gli addetti alle cartelle,
all'assistenza, al bar, alla sicurezza si fanno statue, le teste dei
giocatori si abbassano sul tavolo mentre una ragazza sciorina numeri a
flusso continuo, sono tentato di gridare cinquina ma mi trattengo per
non essere linciato. L'atmosfera e' sospesa al numero sessantanove mi
scappa un "magari" e vengo fulminato dalla vecchia di turno. Nell'aria
condizionata si librano impalpabili formule, anatemi, scaramanzie mai
dimenticate..i capelli al gel rimangono impassibili ma la frenesia anima
occhi che scorrono dall'alto in basso, secondo le colonne delle
decine...Una signora datata insomma non di primo pelo, continua a
chiedere se un certo numero e' uscito e dato che nessuno le da retta io
mi prodigo per dirle "e hai voglia e’ uscito da una vita" e rivengo
fulminato da quella di prima.. mi domando dove sta il divertimento se
non si puo' parlare.. Guardo intensamente il numero 70, cerco di trovare
un riferimento nella mia vita che gli si possa associare, una calamita
telescopica, ma non esce sto settanta e dopo poco quando ormai ogni
speranza e' ormai persa ..eccolo e la solita vicina mi guarda come dire,
hai fatto qualcosa? e io no..e' il primo numero che segno… altra
fulminata...Le spiraline usate come lettera "o" mi distraggono quel poco
che gia' delle voci urlano dal fondo presso la sala fumatori..Bingo!!!
La fortuna aiuta sempre i disperati..Sospiri di disappunto, saranno
trascorsi meno di quattro minuti e tutto e' finito.."ci sono altri Bingo
in sala?" tuona l'altoparlante e io dico no ci stanno tanti pirla..e
rivengo fulminato per l’ennesima volta e stavolta penso che qualc1 mi
invitera' a levare le ancore per andare a cantare in un altro
cortile..Ma non succede..si chiude la partita. Mentre la routine
dell'acquisto si ripete, un signore rovista nel cestino della spazzatura
a mo' di gatto silvestro, essendo vicino a me chiedo se ha perso il
lavoro del suo dentista, ma pare che abbia gettato una cartella su cui
aveva segnato i numeri da giocare successivamente al Lotto, cosi' sparge
la carta sul pavimento sotto lo sguardo imbarazzato della maitresse di
sala, non capisco cosa ci faccia una bustina dell'hatu (di chi e'
questo? ricordate?) ecco che affannato ritrova la cartella con una golia
nero attaccata. Un'ora e' trascorsa, esco nel cortile dell’edificio,
reso ancor piu' lugubre da una scassata saracinesca di ingresso sento la
puzza della fabbrica di scarpe che sta nei pressi, ha un odore
caratteristico tipo acciuga andata a male o tipo.. vabbe’ lasciamo
perdere…mi sento un carbonaro e ricordo quelle tombolate giocate coi
fagioli che tutti abbiamo fatto in occasione del Natale, dove uno teneva
il tombolone e l'altro dava il significato del numero estratto e non
capisco perche' il 77 era "le gambe delle signorine", non l'ho capito da
giovane non lo capisco manco ora, tuttalpiu' conosco il significato di
71 che sarebbe un 69 piu’ due dita nel…finito il post bingatorio, andate
in pace e state lontani dalle sale del Bingo.
lunedì 21 maggio 2012
ProfumaTori.
Certo
che la nostra vita pullula di mistero. Chi siamo? Da dove veniamo?
Dove andiamo? Perche’ i miei Trussardi jeansosi da 180 euri scontati
40% messi nella Candy CB60AT ultimo modello escono di legno? Due tavole
da snowboard? Perche’ le mie calze Nike Running piede XXL pianta larga escono
XXS, strette perfino per la Dolly che sta in mezzo al letto nei giorni
di Benedizione Pasquale? E ancora, supremo arcano della nostra
esistenza, chi e’ quel gnucco inventore di quell’aggeggio diabolico
chiamato Arbre Magique? Chi e’ quel genio che ha inculcato nella mente
umana la convinzione che la macchina puzzi e abbia assoluta necessita’
di una profumatina? Che follia. Le automobili sanno di automobile ed e’
normale mi pare. Com’e’ normale che le panetteria sappiano di pane, le
cartolerie di cartone, i piedi di piede eccezion fatta per Ninuccio che
come profumazione si tipicizza al formaggio di Fossa andato a male.
Pensa se un piede si mettesse improvvisamente a profumare di mughetto
della Mandria. Non sarebbe destabilizzante? Solo le profumerie sanno di
profumo. D’altronde sta scritto nella loro natura di profumerie no?.
Qui si tratta d’alta speculazione intellettuale. Per cortesia fate
attenzione. E allora perche’? Perche’ la mia
macchina deve puzzare di pino d’Islanda dal momento che sta ormeggiata
nel sottosuolo di Borgaro fronte lago del Pescatore? O di Macedonia?
Un’ Alfa cinquantacoso 24 valvole scintilla gemella che sa di
Macedonia. E’ innaturale. Le Alfa cinquantacoso sanno di
fintaradicaplastificata. Altrimenti non sono vere Alfa. Sono
imitazioni. E magari ritrovassimo a naso soltanto aromi conosciuti,
come pesca, mela verde, gelsomino; ci sono profumatori da macchina al
gusto d’Oceano.. Ci prendono proprio per il culo…Ma che ne sappiamo noi
del profumo dell’Oceano? Al massimo ci ricordiamo
l’odore che c’e’ a Casalporcino. Poi un tempo dovevamo fare i conti
solamente con il dannato pino, arnese che doveva essere estratto poco
per volta dal suo porta albero, a parte gli incutiti che lo snudavamo
completamente rendendolo una spugna di tanfo. Ora no. Ora abbiamo la
cenere puzzolente, il dispensatore adesivo, il gel assorbente all’Aroma
di Papaia. Tu entri in macchina e vomiti anche l’anima. Sei ostaggio
della nausea. Contagiato dalla pestilenza. Io quando monto sull’Alfa
cinquantacoso scintilla gemella, voglio entrare in una macchina e non
in un bigne’, porca di quella vulvivendola frequentatrice assidua di
chiavisteri. La vaniglia si mette nelle torte e non nei cruscotti. Dico
bene? E se ti capita di fare viaggi lunghi? Beh li e’ la
fine. Scendi dall’auto con lo stesso colore e lo stesso odore del
Copriwater all’Aim dei Caraibi.
L'arbre magique est magnifique
Lorsqu'on s'approche de lui , il est ludique
Lucide et imprevisible
Il joue de tout son talent, pour animer les plus sensibles
Ses feuilles ballotent au gre’ du vent
Et si on tend l'oreille de temps en temps
On peut entendre une melodie
Douce et jolie…
domenica 20 maggio 2012
11 La Bufala.
Questa e’ una mail che ho ricevuto sei volte nel giro di una decina di anni, molti di voi l’avranno
ricevuta o comunque avranno letto questo testo da qualche parte ...
ebbene oggi smontero’ definitivamente l’idiozia del NUMERO 11 quella che in linguaggio giornalistico si chiama leggenda metropolitana.
La leggenda metropolitana o leggenda urbana consiste in una storia insolita e curiosa raccontata dalla gente, che acquista credibilita’ passando di bocca in bocca.
La leggenda metropolitana che postero’ oggi e’ il ricorrere del numero 11 negli attentati terroristici dell'11 settembre 2001.
La leggenda metropolitana che postero’ oggi e’ il ricorrere del numero 11 negli attentati terroristici dell'11 settembre 2001.
Ecco il testo della mail:
1) New York City ha 11 lettere
2) Afghanistan ha 11 lettere
3) Ramsin Yuseb (il terrorista che minaccio’ di distruggere le Torri gemelle nel 1993) ha 11 lettere.
4) George W Bush ha 11 lettere
5) Le due torri gemelle formano un 11
Questa puo’ essere un pura coincidenza, ma ora si fa piu’ interessante:
1) New York e’ l'11° stato
2) Il primo aereo schiantatosi contro le torri gemelle era il volo n° 11
3) Il volo n° 11 portava 92 passeggeri. 9+2=11
4) Il volo 77, che si schianto’ anche contro le torri, portava 65 passeggeri. 6+5=11
5) La tragedia si verifico’ l'11 settembre, o 9/11 (data americana) come lo si conosce ora.
6) La data e’ uguale al numero dell'emergenza americano 911. 9+1+1=11
Coincidenza? Continua a leggere e fatti la tua idea:
1) Il totale del numero delle vittime negli aerei dirottati era 254. 2+5+4=11
2) L'11 settembre e’ il giorno n° 254 nel calendario dell'anno. 2+5+4=11
Di nuovo...
3) L'attentato di Madrid accadde l'11/03/2004. 1+1+3+2+4=11
4) La tragedia di Madrid accadde 911 giorni dopo quella delle torri gemelle.
Ed e’ qui che le cose si fanno parecchio misteriose:
Il simbolo + riconosciuto per gli USA, dopo le Stelle&Strisce, e’ l'Aquila.
Il versetto seguente e’ preso dal Corano, il Libro Sacro islamico:
"Perche’
e’ scritto che un figlio d'Arabia svegliera’ una terribile Aquila. La
collera dell'Aquila si sentira’ attraverso le terre di Allah, mentre
alcune persone tremarono disperate ancora piu’ allietate: perche’ la
collera dell'Aquila ripuli’ le terre di Allah e ci fu pace."
Questo e’ il verso n° 9.11 del Corano.
Non siete ancora convinti? Provate questo e vedete come vi sentirete dopo, a me ha fatto drizzare i capelli:
Apri Microsoft Word ed esegui (FALLO SUL SERIO)
1. Scrivi in stampatello Q33 NY.
E' il n° del primo volo schiantatosi contro le torri gemelle
2. Evidenzia il Q33 NY
3. Cambia la dimensione del carattere in 48.
4. Cambia l'attuale carattere il WINGDINGS 1.
TERRIFICANTE!!!
Scommetto che avete fatto la prova vero? Ed e’ uscito l’aereo che si schianta sulle due torri, la morte e la stella di Davide.
Ora pero’ analizziamo voce per voce e smontiamo la leggenda.
1) New York City ha 11 lettere
Vero. Ma occorre scegliere di aggiungere "City", altrimenti le lettere sono sette.
2) Afghanistan ha 11 lettere
Vero. Ma perché si cita soltanto l'Afghanistan? I dirottatori erano in gran parte sauditi ("Arabia Saudita" ne ha 13), uno veniva dall'Egitto (sei lettere), uno dal Libano (sei lettere) e due dagli Emirati Arabi Uniti (17 lettere). Anche bin Laden era saudita.
3) Ramsin Yuseb (il terrorista che minaccio’ di distruggere le Torri gemelle nel 1993) ha 11 lettere.
Ha
11 lettere soltanto se si usa una particolare traslitterazione. Non
esiste un modo univoco per traslitterare i nomi arabi dall'alfabeto
arabo a quello latino. Per esempio, il cognome citato dall'appello può
essere scritto Yousef, Yusuf o Youssef, mentre il nome e’ spesso scritto Ramzi. Ramzi Youssef sono 12 lettere; Ramzi Yusuf sono 10.
Va
notato, inoltre, che l'appello scomoda addirittura il nome di uno degli
attentatori dell'attacco al World Trade Center del 1993, senza
attingere a quelli del ben più disastroso attentato dell'11 settembre
2001.
4) George W Bush ha 11 lettere
Vero. Ma soltanto se si include l'iniziale del secondo nome invece di prendere il secondo nome per intero (Walker).
5) Le due torri gemelle formano un 11
Vero.
Ma potrebbero anche essere interpretate come il numero romano 2 e
comunque non furono gli unici edifici distrutti l'11 settembre (furono
in totale otto; quelli danneggiati sono molto piu’ numerosi).
Questa puo’ essere un pura coincidenza, ma ora si fa piu’ interessante:
1) New York è l'11° stato
Vero. Lo stato di New York fu l'undicesimo a entrare nell'unione, il 26 luglio 1788 (fonte).
2) Il primo aereo schiantatosi contro le torri gemelle era il volo n° 11
Vero.
3) Il volo n° 11 portava 92 passeggeri. 9+2=11
Vero.
4) Il volo 77, che si schianto’ anche contro le torri, portava 65 passeggeri. 6+5=11
Falso. Il Volo 77 colpì il Pentagono, non il World Trade Center, e aveva 58 passeggeri (dirottatori compresi). Se invece dei passeggeri consideriamo tutte le persone
a bordo, ossia includiamo anche i sei membri dell'equipaggio, arriviamo
a 64, non 65. Dei voli che si schiantarono contro le torri, l'American
Airlines 11 aveva a bordo 76 passeggeri, 5 dirottatori e 11 membri
d'equipaggio, per cui un 11 salta fuori in qualche modo, ma non nel
totale, che è 92; lo United Airlines 175 aveva invece a bordo
effettivamente 65 persone: 51 passeggeri, 5 dirottatori e 9 membri
d'equipaggio. Pero’ accettare il volo 175 al posto del 77 indicato
nell'appello significa forzare il testo dell'appello stesso.
5) La tragedia si verificò l'11 settembre, o 9/11 (data americana) come lo si conosce ora.
Ovviamente vero.
6) La data e’ uguale al numero dell'emergenza americano 911. 9+1+1=11
Vero.
Coincidenza? Continua a leggere e fatti la tua idea:
1) Il totale del numero delle vittime negli aerei dirottati era 254. 2+5+4=11
Falso. Facciamo due conti:
- Volo 77: 6 di equipaggio, 53 passeggeri, 5 dirottatori (totale 64)
- Volo 11: 11 di equipaggio, 76 passeggeri, 5 dirottatori (totale 92)
- Volo 175: 9 di equipaggio, 51 passeggeri, 5 dirottatori (totale 65)
- Volo 93: 7 di equipaggio, 33 passeggeri, 4 dirottatori (totale 44)
Il totale generale e’ 64+92+65+44 = 265.
Undici (ironia della sorte) in più di quello che dice l'appello, e
2+6+5 fa 13, non 11. Potreste obiettare che il conto dipende da cosa si
intende per "vittime". I dirottatori sono vittime? Ma anche togliendo i
19 dirottatori, si arriva a 246, e 2+4+6 fa 12, non 11.
2) L'11 settembre e’ il giorno n° 254 nel calendario dell'anno. 2+5+4=11
Vero (negli anni non bisestili).
Di nuovo...
3) L'attentato di Madrid accadde l'11/03/2004. 1+1+3+2+4=11
Vero.
4) La tragedia di Madrid accadde 911 giorni dopo quella delle torri gemelle.
Falso. Accadde 912 giorni dopo. Per far quadrare i conti bisogna scegliere il numero di giorni compreso fra i due attentati, che è appunto 911, ma e’ una scelta ovviamente arbitraria.
Ed e’ qui che le cose si fanno parecchio misteriose:
Il simbolo + riconosciuto per gli USA, dopo le Stelle&Strisce, è l'Aquila.
Il versetto seguente e’preso dal Corano, il Libro Sacro islamico:
"Perche’
e’ scritto che un figlio d'Arabia sveglieraa’ una terribile Aquila. La
collera dell'Aquila si sentira’ attraverso le terre di Allah, mentre
alcune persone tremarono disperate ancora piu’ allietate: perche’ la
collera dell'Aquila ripuli’ le terre di Allah e ci fu pace."
Questo e’ il verso n° 9.11 del Corano.
Falso. Il versetto 11 del capitolo 9 del Corano recita tutt'altro: "11.
Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, siano vostri
fratelli nella religione. Così esponiamo chiaramente i Nostri segni per
gente che comprende" (fonte).
Non siete ancora convinti? Provate questo e vedete come vi sentirete dopo, a me ha fatto drizzare i capelli:
Apri Microsoft Word ed esegui (FALLO SUL SERIO)
1. Scrivi in stampatello Q33 NY.
E' il n° del primo volo schiantatosi contro le torri gemelle
Falso. Il primo aereo a colpire il World Trade Center fu il Volo 11, il cui numero di registro era N334AA.
2. Evidenzia il Q33 NY
3. Cambia la dimensione del carattere in 48.
4. Cambia l'attuale carattere il WINGDINGS 1.
Il
risultato che si dovrebbe ottenere e’ quello mostrato qui sotto: un
aereo che si dirige verso due "torri" (in realtà sono fogli di carta),
un teschio (simbolo di morte) e la stella di Davide ("prova" di un
coinvolgimento israeliano o ebraico).
Il
font Wingdings e’ ancora in circolazione, ma e’ stato sostituito dal
Webdings sin dal 1997, dopo la "scoperta" di un presunto messaggio
antiebraico (un teschio, una stella di Davide e una mano col pollice
alzato) nei simboli corrispondenti alle lettere NYC (iniziali di New York City).
A voi giudicare e alla prossima bufala da smontare.
Ristrutturazione.
L’operazione in se’, appare crudele.. si deve selezionare, decidere che cosa ha senso conservare ancora, e cosa invece puo’ essere gettato senza rimpianti. Cos’e’ quel bigliettino? L’invito ad una festa dei diciott’anni di una compagna di scuola ormai senza volto; la cartolina di una fuggevole conoscenza estiva;un floppy con giochino da fare col dos,dei gettoni telefonici d’ottone,una biro a forma di chiave inglese,un tappo di champagne, il biglietto d’ingresso a un museo visitato chissa’ quando e chissa’ con chi e ci accorgiamo che di tanti affetti, di tante passioni, di tante speranze, ormai ben poco resta. Quelle che pensavamo reliquie dell’eta’ piu’ bella, sono soltanto cartaccia, buona per la differenziata.
Alla fine contempliamo quella montagna di rifiuti ..dei momenti di vita negati, dimenticati, lasciati scivolare via. E di fianco, la modesta scatola di cartone dove abbiamo riposto cio’ che ancora conserva un significato, ancora ci parla, ancora ci commuove. E’ una scatola mooolto piccola, non terra’ molto posto. E cio’ che ci portiamo dietro, e’ la misura tangibile del nostro esistere. E poco quel che resta di noi. Poco, pochissimo. Nulla a confronto dell’importanza che ci attribuiamo, ogni mattina, svegliandoci.
sabato 19 maggio 2012
Spegnere Windows8
Per
spegnere il trabiccolo che hai accattato col sistema Windows 8 ,
sposta il cursore nell'angolo a destra del monitor e scegli il
collegamento "Settings" che appare nella "Charm Bar".
Clicka sul pulsante "Power" e ti uscira' il sottomenu' dove potrai ibernare (Sleep), riavviare (Restart) o arrestare (Shut down) il sistema.
venerdì 18 maggio 2012
Quello che Vorrei..
Per
me, come per molti altri qui in giro, non e’ tanto importante che le
opinioni siano raccolte sotto un post ma che il post produca un effetto
superiore alla somma delle parti. Quindi nelle mie aspettative c'era
quello che io chiamo il «colpo d'occhio», ovvero la capacita’ di avere,
solo scorrendo la pagina, un'idea precisa di cosa c'e’ di importante e
di che tipo possa essere il Post. E' uno dei punti di
valore aggiunto indiscutibili del concetto di opinione o passatempo. Non
e’ come leggere un giornale, a volte il Post non e’ immediatamente
comprensibile soprattutto se scritto in togolese, ogni cambiamento del
tipo di lettura richiede abitudine e forse dobbiamo solo abituarci a
questa formula. Ogni volta che c'è un cambiamento, si richiede un
adattamento e questo e’ un problema grosso da risolvere e di certo non
per chi lo scrive ma per chi lo legge e stavolta come tema iniziale
pongo un desiderio.. che ho soggettato in ..IO VORREI ..son solo due
parole ma ne esce un post senza pretese perche’ e’ molto semplice, basta
solo lasciar correre la fantasia.. e mentre stringo il sole tra le dita
penso a cio’ che vorrei…
Vorrei
tornare fanciullo, vorrei sentire l’odore della miscela della mia
motoretta, vorrei spremere il dentifricio nel vasetto della crema notte
di Lella, vorrei togliere il mastice dal vetro appena messo e fare le
palline da tirare ai piccioni, vorrei fare altre palline con la mollica
del pane e poi a tavola coi parenti far finta di aver tolto il cappero
dal naso e buttarlo nel piatto di Lino, vorrei rompere i vecchi
termometri far uscire il mercurio e divertirmi con le gocce che escono
si congiungono e si dividono, vorrei mettere lo zucchero nel serbatoio
della moto del vicino che lascia acceso il motore mentre prendo il sole
nel terrazzo e mi inquina la respiratoria, vorrei fare la mia impronta
sul marciapiede di cemento fresco e far godere come un selvaggio il
Nicola, vorrei mettere i chiodi che usa Dario per le sedie, nella ruota
del postino che porta sempre le multe e sghignazza mentre me le
consegna, vorrei fare un rutto modulato lungo 10 secondi e superare il
mio record dei 6, vorrei evitare di invecchiare, vorrei che fosse sempre
estate, vorrei credere che l’astronauta sia un lavoro da poter fare
anche di giorno perche’ di giorno non ci sono le stelle e non si sa dove
atterrare, vorrei credere che un amico rimanga amico e non tradisca
mai,vorrei credere che la Ferrari possa nuovamente vincere, vorrei che
Valentino possa aver la forza di smettere di fare figure di merda,
vorrei che Facebucche la smettesse di inserirsi sui miei blog, vorrei infine smettere di scrivere quello che vorrei che tanto non servira’ a niente.
mercoledì 16 maggio 2012
Copripertugi
Errata
corrige, l’altra volta avevo indicato un certo tipo di minislip
prendendo una cantonata, girando sul web ho scoperto il trucco ..La
Belene Maria senza esserne consapevole si e’ ritrovata ad essere
testimonial di un prodotto che ha suscitato il dilemma sanremese al
pubblico Italiano.. era o non era con slip quando ha mostrato molto per
caso la farfallina? (quella tatuata intendo), Cerchero’ di farvi capire
con un disegno come indossare il minislip copripertugi.
Prima
pero’ faccio una considerazione su chi fallisce o non trova lavoro che
dovrebbe prendere esempio dalla societa’ californiana Shibue Couture che
ha brevettato questo particolare nude-slip al costo di 24 dollari, il
cui nome specifico e’ Strapless Panty. Certo che li potrete cuccare nel
web sul sito del gruppo ma se andrete in USA lo troverete in alcune
boutique oppure se siete di strada, ite a Venezia che ci sono un paio di
boutique che li espongono, almeno cosi’ lessi in rete.
L’intrapendenza
della Jenny Buettner attualmente Amministratrice Delegata della Shibue
Couture che commercializza appunto lo Strapless Panty ha ideato questo
minimicroslip quando la sorella le hachiesto
di essere la sua testimone di nozze, l'abito scelto era troppo
attillato (tipo quello che aveva la Pippa dell’UK) per indossare
biancheria intima e "di
certo non si poteva fare senza, forse per via delle correnti d’aria,
quindi ha inventato qualcosa che potesse fare da sostituto, ergo
scartando il tampax, ha pensato a dei cerotti tipo Pic Micropore e cosi’
nacque lo Strapless Panty sottodisegnato, che tradotto in italiano
sarebbe collant senza spalline".
Poi, visto il successo riscontrato con i visitatori del posto, ha
pensato bene di fondare una societa’, due anni e mezzo fa e i risultati
si sono visti subito.. il primo anno considerato che Jenny conosceva
tutti i marines degli USA sono stati venduti 35.000 slip, 110.000 l'anno
scorso e per il 2012 si prevede che la cifra sia quadruplicata o ottuplicata dopo il Festival Italico, gli
Strapless Panty sono molto utilizzati sui set fotografici e anche a
Casalbordino nelle scene di nudo da mettere su YouTube e quindi grazie
alla Belen che non ha ricavato nulla dall’incremento vendite, ora
gran parte delle italiane che non sono quelle che vanno al vespro delle
cinque, stanno cercando questi minimicroslip.Ora stanno studiando
qualcosa per maschi e credo che il test non venga fatto su Rocco
Siffredi. A mio scarno giudizio care Italiane, suggerirei di non
spendere inutilmente soldi e di prendere un nastro da pacchi mettere una
stoffetta copripertugi al centro e darsi una incollata anzi io
brevetterei una cerniera leggera per evitare di staccare e riattaccare
il cerottame in caso di necessita’ fisiologiche o quantaltro impellenti e
se si usasse l’attak potrebbe essere una moderna cintura di castita’.
martedì 8 maggio 2012
Parolacce.
Ora
apro il post seriamente dicendo che sono le parole brutte, sporche, quelle
sconce, usate per offendere, piu’ conosciute come parolacce, che esprimono il linguaggio delle emozioni.
Sono
quelle espressioni che danno voce all’inesprimibile.. la rabbia, la sorpresa,
la paura.
Un
insulto, un’esplosione verbale che oltraggia, un’ingiuria, un improperio,
un’insolenza.. il turpiloquio e’ una costante del comportamento umano, una
corrente elettrica che attraversa da sempre il linguaggio individuale e
collettivo, che compare dagli esordi della comunicazione verbale, in ogni
civilta’.
Davanti a un’emozione, il parlante, attonito, rimane a corto di parole e ricorre a un intercalare, o a un’espressione che ha piu’ valore di mille parole messe insieme.. e’ quell’emozione che, essendo tale, non si riesce a verbalizzare in altro modo se non rifacendosi a un’espressione che, pero’, molto spesso, risulta volgare.
Davanti a un’emozione, il parlante, attonito, rimane a corto di parole e ricorre a un intercalare, o a un’espressione che ha piu’ valore di mille parole messe insieme.. e’ quell’emozione che, essendo tale, non si riesce a verbalizzare in altro modo se non rifacendosi a un’espressione che, pero’, molto spesso, risulta volgare.
Se
da una parte le parolacce diventano un segno di poverta’ lessicale, dall’altra
il giusto peso, nonche’ uso, del significato sono prerogativa del parlante
nativo.
..interrompo
e nota di servizio, qui il tag virgolette nn funge quindi dato che il
colloquio e' tra me e stefania devo togliere virgolette e mettere..io e
st.
io - Cazzo
ma mi vedi a parlare cosi’ cara Stefania?Trasecolo. Sbalordisco. Sbarabaquakko,
ma e’ vero quello che mi hai accennato?.
st - Certo che e’ vero caro mio… dire le “parolacce” e’ reato.
io - Oh,
minchia. Non ci posso credere,tutte cazzate.
st - No Carlo, e’ la Cassazione
che lo dice.
io -Tutte Cassate (da
Cassazione, l’hai capita?eheh).
st - Fai… fai dell'ironia idiota. Guarda che tu non avrai altro futuro
che la galera. Leggi qua, talpaccia ottusa. La condanna e’ per le parolacce
evocative (richiamanti) degli organi sessuali.
io -Sarebbe?
st -Che non si possono dire quelle che c'hanno di mezzo riferimenti a
organi di sesso.
io-Tipo?
st -Tipo che testa di cazzo non si puo’ dire ma faccia di merda si’.
io - Mmmm…Non
sarei cosi’ sicuro tu mi prendi per il culo.
st - Lo dice la Cassazione. Leggi il labiale. Stronzo si puo’ dire
mentre non mi rompere i coglioni no...e tu ce l’hai sempre in bocca sta frase..
io - Basta.
Ho capito. Non e’ il caso di fare altri esempi poi ho gia’ smesso di fumare,
vorra’ dire che smettero’ anche di dire le parolacce, ma non credo di farcela
sai?.
st - Devi resistere Carlo. Mordi il fazzoletto.
io - E' che
non reggo proprio l'astinenza. Non vendono neanche le gomme da masticare come
quelle alla nicotina per chi vuole cessare il fumaggio.
st - Basta fare con le parolacce come per le sigarette.
io - Cioe’?
st - Ne dici solo tre al giorno. Una dopo pranzo, una dopo cena e una
la sera guardando la tv. Quella te la godi proprio. Ti metti in poltrona, in
pigiama e via che ti liberi. Il programma di Vespa in TV di solito fa venire
molta voglia.
io - Cazzo…Il
problema e’ che io sono un'estimatore della parolaccia. Ci sono momenti nella
vita in cui la parolaccia e’ d'obbligo. E' proprio necessaria. E non parlo
della bestemmia che non mi sfagiola. La parolaccia vera, liberatoria,
autentica. Quella che scarica i nervi, spegne la furia, scioglie il magone ti
slega i coglioni insomma. Odio quelli che dicono.. porco tubo, vaffanbrodo,
acciderba, mi stai rompendo i cosiddetti, porca puzzola, cazzarola… Ma che
tristezza. Ma di’ sta parolaccia e falla finita. E liberati. Altrimenti godi
solo a meta’ e’ come una sega fatta col preservativo. Oppure non dirle proprio.
st - E' una scelta. Anzi, sai che li stimo quelli che le parolacce non
le dicono mai. Mai mai mai.
io - Come quel
gecopiteco della tua collega.
st - Chi?
io - Luisa, quella
mezza camerlenga, la segretaria tuttofare, quella che va’ vestita da preside
laica in un collegio di suore.
st - Quella che chiamate Nilla Pizza?
io - Lei. La
noiosa. Ieri, con un colpo di gomito distrattamente le ho rovesciato il caffe’
sul tabulato che stava controllando.
Certo, distrattamente. E lei?
io - Lei ha fatto
solo una specie di risucchio-sibilo... Un fischio all'indietro, tipo
Shhhhhhttttt.
st - E poi?
io - Poi ha detto
solo.. Acciderba che guaio.
st -Beh, geniale ha certo un bel controllo di nervi io ti avrei rotto
il culo.
io -Si’ ma lei come
femmina non fa testo. Luisa e’ un androide. E' una da caffe’ decaffeinato.
st - Beh, pure io.
io - E' fissata.
Paurosa. Mangia le ciliege a morsettini per fare le indagini e scovare il verme
e se compra l'insalata gia’ lavata la rilava».
st - Pure io.
io - Minchiaaaaa.
Siete due incutite affette da cretinita’ permanente. Vabbeh dai… Io ho gia’
approntato un piano d'emergenza-parolaccia. Non usero’ piu’ riferimenti sessuali.
Diro’ solo.. Non farmi girare i Bumbastik, merdarola e Vacheron Constantin.
io - Ma quella e’ una marca di orologi.
io - Si’, ma vien
bene come parolaccia.
st - E basta?
io - Anche
vaffancul, con la u francese, poetica. Di quella parolaccia li non posso
proprio farne a meno.
st - Hai ragione Carlo. Ci sono cose nella vita che si risolvono solo
con un vaffancul e chiudiamola qui.
(anche
se ho cercato di evidenziare col corsivo, il dialogo diventa rognoso
estranamente il tag non viene preso, e' una pecca del server)
Cosmetic...atz
Ma non finisce qui. Victoria Beckham, moglie del grande calciatore quello col “hai visto il marsupio?” sul davanti, tipo il nuovo fidanzato della Belen quello col naso rotto causa kamamoto posa numero settantuno che sarebbe la sessantanove con due dita infilate tra il sellino e l’appoggio..stavo dicendo della Victoria che per farsi bella usa maschere al guano di colibri’. Che poi il guano sarebbe la cacca, ho voluto tanto fare il fine ma il discorso non reggeva in quanto guano dice poco ma se dici cacca fa piu’ effetto e con merda raggiungi l’optimum. La Beckam va matta per la cacca dei colibri’. Ma vedi come il destino e’ veramente cinico e avaro? Perche’ non fa venire belle lo sterco delle vacche della val d’Aosta? Che ne fanno una valangata? Con una vacca ben ispirata riempi una decina di profumerie, mica lo puoi fare con la cacchetta dei colibri’, che ne faranno un bicchierino da grappa in ventimila. A parte che mi sorgono alcune domande spontanee. Come cavolo fai a convincere tutti i colibri’ a far la cacca nello stesso posto?o tu a raccattarla datosi che la maggior parte la fa in volo come i piccioni di Borgaro... come fai a beccarla? Ci metti sotto Buffon a pararle a parte che anche lui commette svarioni non da poco? Metti i pannoloni ai colibri’? E hanno un bel dire.. Ne basta un'unghia… Certo. Ma un'unghia della Lola e’ un conto. Una di guano di colibri’ saranno almeno trecento cacche di uccello! Bah.. proseguimmo..
Sempre si vocifera che la Demi Moore faccia uso di sanguisughe. Fa i salassi. Se le fa applicare in Austria in un centro specializzato. Praticamente il procedimento e’ cosi’..prendono una sanguisuga, te la ficcano sull’ombelico e questa comincia a morderti. Tutto subito stai male come un cane sciolto, poi piano piano la sanguisuga comincia a gonfiarsi e tu ti rilassi e godi come un selvaggio. Poi alla fine della seduta la staccano e la matano povera bestia. Da buon animalista sta cosa mi sta stretta.. posso mandare un messaggio alla Demi? Crudelia Demon? Gia’ che ci sei perche’ non ti fai mettere anche un alveare nel culo? Vedi come si rassodano le natiche e ti si sgonfia la pancia come alla Marcuzzi.
No, ma capisci? Ma non siamo mica nel Medioevo! Guarda che sta roba fra un po' arriva anche da noi che notoriamente siamo americanizzanti! Io gia’ me le vedo ste donne … Amore ma che pelle morbida e liscia… che viso fresco e riposato… che merda usi?.. «Ciao Luisa! Hai una pelle fantastica! Oh si’, Stella... mi ha appena defecato in fronte un ramarro…Ehi, che minchia fai per avere una pelle cosi’ rosea, Giuseppa? Io? Uso la CAGHI', la CAcca dei GHIri... Che sopracciglia perfette, Giovanna! Lo so, cherie, le ripasso tutte le mattine con lo sterco di gallo cedrone, prova anche tu, e’ in comodi stick... Ehi Mary! Dove vai cosi’ di corsa?... -..Ho un calabrone nelle mutande che mi toglie i punti neri…... «Beata te, io ho provato con un tafano nel body ma la cellulite non mi e’ scesa di un grammo e oltretutto il tafano ha fatto il nido...ando a vomitare.
lunedì 7 maggio 2012
Ingrandire le pagine Web.
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