giovedì 24 maggio 2012
Addio Cabina.
Mentre
fottingavo passando accanto alla cabina telefonica ho visto un
cartello.. mi sono avvicinato e ho letto la decuiusata della stessa..
anche la cabina se ne va, ormai poche persone la utilizzano e mi ha
fatto rimembrare che undici anni orsono era stata decretata la fine del
gettone telefonico..ve lo ricordate?…C’era una volta…il gettone
telefonico, era nato nel 1927, per inaugurare i primi sei telefoni a
gettone installati presso la Fiera Campionaria del mio paese a Milano,
ed e’ morto al 31 dicembre 2001 allam veneranda eta’ di 74 anni; in
tutti questi anni non cambio’ mai il conio. Il gettone serviva per dare
il resto in mancanza delle monetine (incettate dai giapponesini che le
utilizzavano per fare le casse degli orologi), serviva anche per
bloccare la levetta del Calciobalilla al fine di prolungare la partita
in quanto le palline continuavano a scendere, e qualche volta sto
gettone serviva anche per telefonare. Parecchi miei coetanei ne
conoscono il sapore dato che mettendoli in bocca assieme ad una
caramella zuccherata, una volta infilati nella canalina del telefono
pubblico, incollandosi alla parete impediva la discesa degli stessi e
prolungavano la telefonata all’infinito (i piu’ raffinati ecologisti
praticavano dei forellini nel gettone per infilarvi una cordicella di
nylon, sempre allo scopo di non farlo cadere nella cassetta della
gettoniera). L’impiego telefonico del gettone era complesso, per
svariati motivi a partire dall’ardua combinatoria gettone-telefono.
Situazione namber uan: il barista ti dava il gettone, ma sul telefono
campeggiava un enorme cartello con scritto “GUASTO”. Situazione namber
ciu (scusate lo sputacchio), il telefono era in servizio, ma sul banco
del bar c’era un foglio con scritto “ NON ABIAMO GETONI”. Situazione
namber tfrii: avevi il gettone, l’apparecchio fungeva, ma era occupato
da un cliente abituale, tale Tonino detto “Il Bestia”o anche “el
Ciulun”, una specie di armadio vivente che con un solo gettone
telefonava ininterrottamente per diciassei ore ( la Tariffa Urbana a
Tempo era allora un virus sconosciuto), alzando la testa solo per
ordinare birre, panini e per sputare sul cartello “Telefonate Brevi” e
nessuno osava protestare. E che altro dire delle interurbane? Per fare
un’interurbana arrivavi alla cabina zavorrato da decine di gettoni
stipati nelle tasche dei pantaloni (da cui la famosa frase pronunciata
dalla ragazza che abbracciavi: “mmmm Sei contento di vedermi o devi fare
l’interurbana?”, li infilavi ad uno ad uno nel telefono, poi facevi il
numero con la rotella e, non appena dall’altra parte alzavano il
ricevitore o cornetta, i gettoni precipitavano con la velocita’ ed il
rumore di uno sten tipo raffica di mitra. Se invece non rispondeva
nessuno, potevi premere il tastone di plastica per farti restituire in
un colpo tutti i gettoni sentendoti cosi’, per una volta, come un
vincitore alla slot machine. E chi di voi non ha recuperato gettoni
passando davanti alle gettoniere, tentando la fortuna di
recuperare i gettoni che precedenti persone non erano riusciti ad avere
per la fretta.. luogo ideale le stazioni ferroviarie con treni in
partenza… oppure variante di ladrocinio inserendo uno straccio nel foro
di caduta per impedirne la giusta restituzione ed il successivo castigo
da parte del trucido trafficone che toglieva l’impedimento e intascava
il malloppo. Unica alternativa erano i bar con il telefono a scatti,
dove pero’ il contatore cominciava a girare come un frullatore Girmi
appena entravi, quindi da scartare assolutamente. Al gettone e’ legato
l’unico fruttuoso investimento della mia vita: un guadagno netto del
100%. Stavo ammassando gettoni per concedermi una telefonata alla Gabriella
di Busto Arsizio grande gnocca con un sorriso splendido e una mini da
capogiro; un giorno arrivo’ la notizia dell’aumento del telefono; il
gettone era radicalmente raddoppiato come prezzo. Guardai il mio
gruzzolo: tredici gettoni, una sopravvenienza attiva di ben
milletrecento lire (0.67 €); offrii una ghiacciatina mentorzata alla
vicina di casa di nome Maria e dimenticai per sempre la Gabriella di
Busto Arsizio. Addio Gabriella e addio Caro Gettone.. ti ricordo con
very nostalgia.
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