P.S. e che dire del frocio Leonardo?E’ uno dei maggiori campioni di turpiloquio con una tiritera sul fallo (cazzo) recitata in tutte le sue varianti, se vuoi te la posto in privato qui mi vergogno…e per vergognarsi carlo ci vuole tutta e adesso asciugati pure e vai a cagare amica mia..
sabato 24 novembre 2012
Commentarium.
Ho
un linguaggio aperto e scurrile, me lo dice una persona che non mastica
parolacce dopo aver letto la Parodia di Efigenia in Aulide postata
diversi anni or sono; ha ragione ma…esiste un mio ma e questa persona mi
dia la liberta’ di esternare i miei pensieri, non voglio giustificare i
miei post ma quantomeno si legga come la penso io…Purtroppo debbo
lamentare che nelle nostre scuole, inferiori e superiori, la ricerca e
lo studio delle origini della nostra lingua, vengono difficilmente
promulgati e oltretutto si continuano a tenere in bassa considerazione
il dialetto e le sue forme lessicali e idiomatiche, ricche e numerose.
Per di piu’, si tende ad inculcare la scellerata idea nei ragazzi, fin
dall’infanzia, che dialetto sia sinonimo di misero, incolto e
anacronistico dimenticando che e' un'altra lingua. Ma il punto chiave
dell’analisi in questione e’ l’uso dei termini che le persone perbene
definiscono osceni, triviali o semplicemente parolacce. Ogni regione del
nostro paese puo’ esibire una quantita’ strepitosa di epiteti scurrili
in una specie di tenzone interregionale dove e’ davvero impossibile
stabilire quale sia il vincitore. In verita’ (mia) l’utilizzo o il peso
di queste cosiddette volgarita’ cambiano enormemente di valore e di
significato appena varchiamo il confine di ogni provincia (adesso il
Montagnino o il Profumato le proporranno in eliminazione nella nuova
finanziaria ma questo non c’entra “disse la marchesa sedendosi sul
paracarro”).
Cara
Amica (passo al diretto che mi torna meglio). Tu mi hai bacchettato,
sembrera’ assurdo anzi paradossale, ma tutto questo dipende dalle
origini culturalstoriche della comunita’ in questione, dai differenti
costumi, dalle opposte tradizioni civili, morali e religiose che hanno
determinato nei secoli in queste popolazioni, culture e senso civico
assolutamente diversi . Tu Cara Amica stai pensando che io stia giocando
al paradosso ridanciano come mia abitudine (so’ che leggi tutti i miei
post dall’ID e dalla traccia)…starai pensando.. Cosa ci vieni a
raccontare, che la differenza storica di un popolo condiziona anche gli
insulti e le parolacce?...SI la mia risposta. E’ proprio cosi’, anzi ti
dimostro che un attento esame delle scurrilita’ e degli improperi da
scoprire con chiarezza inconfutabile i valori o le bassezze di un popolo
meglio di qualsiasi altra analisi scientifica. Non so se hai fatto caso
ma la prima grande discrepanza nell’uso delle sconcezze risiede nel
genere, maschile o femminile. Tu hai studiato e grazie alle tue due
lauree masterizzate, mi insegni che i latini per indicare una persona
sciocca e di poco senno la insultavano dicendo o definendola “ CUNIA”,
cioe’ se non erro e non esso, il sesso femminile, ritenuto evidentemente
un organo privo di valori, bellezza e armonia. Cunia significava
matrice, cioe’ parte del congegno per mezzo del quale si stampavano
monete. Egualmente ancora oggi, francesi e spagnoli sono dello stesso
avviso giacche’ l’insulto ad un ritardato e’ ancora “ CON”o “TÊTE DE
CON” in Francia e “COÑO”per gli Iberici dico bene Paloma Blanca?.
Per
indicare il sesso femminile, nel nordest un’altra mia amica “la
sfinita” che non e' una cretina qualsiasi dice “MONA” e con
quell’espressione definiscono uno sciocco di scarsa creativita’. Ma
attenta. Questo termine non allude ne al conio delle monete ne alla
moneta stessa ma bensi’ alla scimmia, piu’
esattamente al babbuino che fin dai tempi lontanissimi veniva indicato
col termine mòna per cui si hanno mòna, monna, monàsina, babbuina.
Aspetta non trarre conclusioni affrettate non ti sto’ offendendo ancora,
tu parli di quadri? Bene io
gioco in casa anche qui, hai presente il Carpaccio no? (motore di
ricerca +immagini) ebbene il Vittor raffigurava e con lui tutti quelli
del quattrocento e anche quelli del 126 super, una
graziosa scimmiotta o ritraeva cortigiane che sulle spalle avevano la
scimmiotta o il babbuino qualdirsivoglia addobbati o vestiti da clown..
Cerca “la regine de le mòne”. Insomma
il vezzo di sfottere loro SI e li consideri grandi e io NO sono
scurrile? Il vezzo di sfottere opps scusa ..di prendere in giro,
nominando il sesso femminile e’ presente anche nel Napoletano che
utilizzano l’espressione “FESSO” maschile di fessa, appunto la parpaja.
Un’espressione tipica dalle parti di Maria “ca’ nisciuno e’ fesso”,
cioe’ a dire qui nessuno e’ imbecille, sprovveduto, ne tantomeno babbeo
quindi io per babbeo intendevo che ..fosse intelligente..potrei chiudere
qui ma se saliamo a Roma spunta assieme a termini del tipo ciumachella
che sono gentili travolte da termini piu’ terra terra tipo, fregna,
pantegana, sorcia, zoccola, chiavica dico bene Donato?..Anzi ti faccio
sussultare e leggi ad occhi chiusi con la radio accesa ma debbo
sottolineare che tanta trivialita’ di termini si produce nel caposaldo
clericale d’Europa e del mondo, dove e’ risaputo la misogenita’
proverbiale ed il disprezzo per tutto cio’ che e’ femminile che
storicamente rasenta e sorpassa ogni limite civile. Prendi coraggio e
respira perche’ se ti scrivo il lemma chiamato Fica o Figa per noi
altitalia lombardia dove il frutto, il fico e’ FIG dal latino ficus e
anche dal termine greco sykon e mantiene la stessa eccezione. Quindi se
io dico sfigato, indico un uomo sfortunato, perseguitato dalla cattiva
sorte, privo della gioia e della fortuna espresso dal termine femminile.
Non sono completamente maschilista ma allora perche’ dicendo che uno e’
un bel figo indico un ragazzo aitante di bell’aspetto. Come vedi ti ho
spiegato che non ho usato termini scurrili e maschilisti nel raccontare
cio’ che hai letto nel post e mi meraviglio davvero per una che ha
passato sui libri buona parte di vita, metta Dante come esempio
tralasciando il De vulgari Eloquentia e relative voci della giullaria. O
Shakespeare il fool del Re Lear che usa espressioni come culo chiappe e
l’amleto (parlo del testo originale ovvio” dove Amleto fa allusioni
chiare e provocatorie del sesso femminile mentre dialogando con Ofelia
sdraiata presso lei le chiede di potersi distendere col viso sul
boschetto che tiene tra le gambe..opps in grembo e l’Ofelia impazzita
canta raccogliendo dal canestro piccoli fiori dicendo..nel mio
canestrino non si deposita piu’ il tuo pettirosso..che ne fo’ di questo
picciol nido amoroso? Piu’ non
respira e gemiti non ha e non mi resta che buttarlo tra i rovi…Insomma
Amica Mia (si fa’ per dire).. quelli sono capolavori e io son
maschilista scurrile perche’ sono un povero cristo sconosciuto ai piu’ e
anche ai meno? Se non ti andava di leggere Ifigonia in Culide nei post
che e’ appunto la parodia di Efigenia in Aulide, avevi solo da non
leggerlo cazzo e sappi che tempo fa’ ci stava una come te, pseudo
erudita che mi bacchettava, pensa a me che l'Ifigonia in Culide ho
dovuto studiarmelo in due giorni come testimone di matricola e come
alternativa avevo da fare tutto un salone a carponi su sale grosso nudo
con la candela accesa nel culo e scusa il francesismo evidente e con
peso legato all’uccello mentre dicevo io sono uno stronzo.. io sono uno
stronzo..cara mia se ti ha offesa questa lettura (potevi smettere) e mi
raccomando non leggere l’altra del Don Sculacciabuchi, non leggere la
Nutellae Story..non leggere Spaccianeve Sotto i Nani, non leggere
Cappuccetto Red e nemmeno i Promessi Sporci..dai non prendertela sono
goliardate e non ti credere.. mi ha fatto piacere il tuo commento e
scusa il controcommento lungo e postato che del resto mi e' stato facile
in quanto l'avevo gia' detto in altra maniera ad altra persona similTe
qualche anno fa’.. azz mi son dilungato.. mi faccio prendere dalla penna
e adesso non rileggo quello che ho scritto perche’ potrei offendermi
..semmai scorreggilo tu..
P.S. e che dire del frocio Leonardo?E’ uno dei maggiori campioni di turpiloquio con una tiritera sul fallo (cazzo) recitata in tutte le sue varianti, se vuoi te la posto in privato qui mi vergogno…e per vergognarsi carlo ci vuole tutta e adesso asciugati pure e vai a cagare amica mia..
P.S. e che dire del frocio Leonardo?E’ uno dei maggiori campioni di turpiloquio con una tiritera sul fallo (cazzo) recitata in tutte le sue varianti, se vuoi te la posto in privato qui mi vergogno…e per vergognarsi carlo ci vuole tutta e adesso asciugati pure e vai a cagare amica mia..
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