domenica 3 novembre 2013
Ponte Ognissantatorio (fuggiamo insieme)
Twue
Novembre Sabato cavalcaviese pontuario nel mese delle due Lune, la
banda dei paracadutisti ciclisti suona assieme agli scalatori di
montagne russe e ai corridori col pennacchio. Al mio paese non nevica e
il campanile della chiesa non e’ bianco ma sfracassato merdualmente dai
pyones colombari, accendo il finto camino 60 x 40 acquistato dal
Guercio e racconto una storia mentre sbobbo yogurthe e castagne della
Valdunduna ..donc ..Lella..(nome scelto a caso tra le conoscenze
mie)..ha coniugato una persona che odia i ponti dove miriade di
cassintegrati dopo aver depositato il materasso al mercatino si sono
preparati per la catena di montaggio in strada per ire ai monti al mare
alle case d’african origine o dove si svolgon riunioni tipo partite in
cui 22 milionmiliardari in mutande si divertono a dare calci ad una
palla mentre i suddetti depositari di materassi al mercatino hanno
pagato per vederli giocare.. amunt tornando alla povera donna dovete
sapere parea avesse una sensibilita’ romantica che mal si adattava ai
tempi dei fivestarrini neonononorevoli nostri.
Ella
ogni mattina si svegliava al canto della gallina di ChiodoPiatto verso
le nove e trentadue (i galli nostri sono leghisti allevati dal Trota ed
hanno i loro tempi di suonata sveglia) con l’ espoire che qualcosa in
quella giornata avrebbe dato un fremito nuovo alla sua vita data
l’impossibilita’ di immettersi sulla catena di montaggio stradale per i
motivi sopradescritti.
Sognava
una fuga dalla monotonia casalinga di quelle che aveva letto sui
libercoli presi a noleggio free dalla biblioteca civica della novella
cascina, nei romanzi ottocenteschi e novecencrani, o senza acca visto in
Tv nei film degli anni venticinque piu’ cinque, dati dalle tv libere di
trasmettere minchiate senza canone skyano in digitale e quale locustre
sottospecie di terrestre.
Poiche’in
casa nessuno gliela proponeva , prese l’iniziativa o come si suol dire
prese la Juve Cristinaria per le corna e si butto’ nella mischia del
vuoto assoluto pre settetrentesco o unico qualdirsifaccia.
-
Fuggiamo insieme? – chiese ad un affascinante benvestito ed educato
testimone di Genova che ebbe la sventura di suonare il campanello –
E
come la mettiamo con la comunita’? Devo dare il resoconto giornaliero
dei nominativi a cui rompo i coglioni, non posso davvero e svicolo tutto
a mancina cancellando il tuo nome dall’elenco dei papabili geovescky,
anzi quasiquasi io ne approfitterei per gettarti dalla torre.
-
Fuggiamo insieme? – disse ad un vicino barbitonsorico dotato di 500 con
le striscie rossonere per andar piu’ forte che tempo addietro le aveva
dato un passaggio per andare al Bennet mercatale.
Volentieri
(rispose il sostituto di Alonso) ma il fatto e’ che ho una compagna e
un padre segaiolo sulla gobba intesa come parte retroalta del corpo e
non come squadra di Cristina Misstanghett tacco undicipiu’uno.
-
Fuggiamo insieme? – disse ad un tipo tinto biondo alto un metro e una
gazzosa, occhi con lenti azzurrate incontrato nello studio medico del
villaggio che fungeva anche da veterinario.
Si
certo (rispose lui) se ti va’ di fuggire ma non ho un becco di un
quattrino sono esodato e l’ho esopreso nell’eso ..dove di solito non
batte il sole e ti fanno l’intrachiappare.
-
Fuggiamo insieme?- chiese ad un conducente del 69 che assomigliava di
striscio a Georce Clonato con una leggera imperfezione agli arti
inferiori che comunque aveva un lato positivo dovuto al fatto che poteva
fare alto e basso come voleva durante la sua camminata in via Italia
c/o rue de la merde..
-
E con tutti questi mandarini che sto’ portando a lavare i vetri delle
auto a Porta Pila e a castigare gli scarichi di rame e i tombini di
ghisa, come la mettiamo?
Per
farla breve arrivo al sodo e salto alcuni “fuggiamo insieme” e...un
giorno Lella finalmente realizzo’ il suo sogno ponteggiatorio delle
festivita’ ognissantuali. Fuggi’ con serbocroatoturcogrecese che aveva
di fresco rapinato le pensioni destinate agli ex ferrovieri di Macomer
dalla Posta..
Ma
fu’ una fuga molto assai brevissima terminata al posto di blocco della
prima rotonda uscita seconda di Caselle proprio dinnanzi al Bennet.
Stretta
la foglia, larga la via, dite la vostra che io non diro’ piu’ la mia e
adesso vado sul due metri orizzontale e quale datosi che siamo gia’ al
three albatorio.
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