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mercoledì 18 giugno 2025

Chi ha inventato il Cinematografo?

 


La risposta che tutti conoscono è quella di attribuire ai f.lli Lumière l'invenzione della settima arte posta al pubblico il 28 dicembre 1895, ma c'è una storia che pochi conoscono e che coinvolge un italiano che ne sarebbe il vero inventore.

Questa è una storia di burocrazia, di concorrenza sleale e probabilmente anche di plagio che fa incazzare noi italici e la posto in quanto è la storia di Filoteo Alberini, un impiegato tecnico molto intraprendente dell’Istituto Geografico Militare di Firenze.

Nato ad Orte nel 1867 il nostro Filoteo è un appassionato di fotografia attento a tutte le novità del settore.

Un giorno dell’autunno del 1894 passa sotto i portici di Piazza Vittorio Emanuele a Firenze (oggi Piazza della Repubblica) e vede in una vetrina il Kinetoscopio Edison, una grande scatola in legno alla cui sommità c’è un foro per guardare dentro.

Opera del noto inventore della lampadina e del fonografo, questo apparecchio consente di vedere al suo interno delle immagini in movimento, girando una manovella.

Il giovane Alberini entra incuriosito nella bottega con l’idea di aprire il marchingegno per vedere come funziona, ma il proprietario del negozio glielo vieta.

Ma il ragazzo è sveglio, ha già capito il funzionamento anzi ha già in mente un'idea per migliorarlo.

Racconterà in una intervista nel 1923: “… non sarebbe forse meraviglioso poter far vedere quella fotografia animata a centinaia di persone col mezzo della proiezione luminosa sul tipo della vecchia lanterna magica?

Da quel giorno – anno 1894 – incomincia la vita cinematografica.”

Filoteo torna a casa e nel giro di qualche mese ne fa una versione perfezionata, una macchina capace non solo di imprimere su pellicola 1.000 fotogrammi al minuto (vale a dire 16 fotogrammi al secondo), ma di proiettare le riprese non per uno spettatore alla volta, ma contemporaneamente per un pubblico potenzialmente illimitato.

Ha inventato il suo kinetografo “apparecchio di presa di vedute e di proiezione animata”.

Fa subito richiesta di deposito del brevetto ma é troppo entusiasta, contatta e raggiunge a Lione due fratelli, Auguste e Louis Lumière, che si occupano di fotografia e che hanno messo a punto il procedimento della lastra secca, preludio alla pellicola cinematografica.

Da quel viaggio in Francia non ricava alcuna collaborazione, anzi dopo alcuni mesi i due fratelli Lumière brevettano uno strumento molto simile e il 28 dicembre 1895 inaugurano a Parigi la prima proiezione cinematografica pubblica a pagamento, “L’arriveé d’un train”, davanti a 37 ospiti del Salon Indien del Grand Cafè di Boulevard de Capucines.

È nato così ufficialmente il Cinematografo ed è per tutti un’invenzione francese.

Intanto il brevetto di Filoteo, per un intoppo burocratico, giace miseramente presso il Ministero dell'Industria e Commercio che rilascerà il brevetto solo un anno dopo l’invenzione di Alberini, precisamente nel Dicembre 1895, pochi giorni dopo la celebre proiezione parigina dei Lumiére.

Il nostro inventore però non si perde d’animo, capisce le potenzialità del mezzo, molto prima dei fratelli Lumiére e da pioniere apre a Firenze il primo Cinema del mondo come racconta lui stesso, “Un amico che si convinse del mio ragionamento entrò in società con me e fu aperta una sala cinematografica corrispondente alle mie idee, con prezzo d’ingresso di centesimi venti. Il successo superò l’aspettativa”.


Aprirà una seconda sala a Roma, il Cinema Moderno in piazza Esedra, inventerà la ripresa panoramica (che incautamente regalerà agli americani della Fox) e fonderà una casa di produzione cinematografica nella capitale, il Primo Stabilimento Italiano di Manifattura Cinematografica Alberini e Santoni, che nel 1906 cambierà nome in Cines, con sede a Roma e con il quale realizzerà il primo lungometraggio Italiano, “la Presa di Roma”.

I teatri di posa della Cines negli anni 30 del XX secolo si trasformeranno poi in Cinecittà.

Morirà a Roma nel 1937 e a ricordarlo resteranno solo un piccolo festival del cinema in Tuscia e una via nella periferia di Roma.

Rimpianti non ne avrà avuti, ma rimorsi forse sì: se avesse presentato subito tutta la documentazione necessaria per il brevetto e se non fosse andato a Lione a raccontare del suo Kinetografo, oggi tutto il mondo saprebbe che il Cinematografo è un’invenzione di Filoteo Alberini, un italiano.  

Rimane la scritta sulla sua casa natìa che il comune di Orte ha posizionato a ricordo.


 

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