Eccovi dei link di siti internet che permettono di fare spedizioni di pacchi comodamente da casa Vostra.
martedì 11 marzo 2014
Spedire pacchi dal web
Eccovi dei link di siti internet che permettono di fare spedizioni di pacchi comodamente da casa Vostra.
Ovvio che occorre
registrarsi indicando il Vostro domicilio, l’indirizzo del destinatario, e il
giorno in cui vorrete spedire. Un corriere verra’ sotto casa a prendere il
pacco e lo spedira’ per conto Vostro.
Anche le Poste Italiane
si adeguano all’esigenza di molti consumatori di spedire pacchi da casa,
e lo fa attivando il servizio Paccoweb.
Dall’indirizzo http://www.poste.it/postali/online/paccoweb.shtml
si potra’, in pochi click, compilare dei moduli online (organizzati in 4
schede: dove, cosa e a chi si vuole spedire, e infine la
scheda di riepilogo per confermare la spedizione e pagarla online). Nella
casella di posta elettronica di Poste Italiane si ricevera’ un documento
(lettera di Vettura) da stampare e consegnare al corriere che verra’ sotto casa,
prendera’ in consegna il pacco e lo spedira’ a destinazione. il servizio alla data del marzo 2014 e’ di 11,50
euro per pacchi fino a 30 kg, con opzioni di sovrapprezzo per consegne piu’
veloci e opzioni di assicurazione, contrassegno e altre varie.
Adesso non vi
rimane che valutare e spedire… ciao neh..
domenica 9 marzo 2014
E alla fine..
E anche sta festa femminile se n’e’ ita e non ci rimane che
aspettare quella piu’ sentita del festeggiamento di chi ha partecipato al
nostro ingresso in questa valle di lacrime provocando in me il famoso quarto d’ora
Durium indicato alla riflessione tipo Frère Genièvre che allontana dal mio modo
di esporre solitamente esternato in maniera Trilussiana. La quarta zona
cervicale lascia spazio appunto a Joseph Folliet che cita testualmente che…
Alla Fine della strada,
non c'e’ la strada
ma il traguardo.
Alla Fine della scalata,
non c'e’ la scalata
ma la sommita'del monte.
Alla Fine della notte,
non c'e’ la notte
ma l'aurora.
Alla Fine dell'inverno,
non c'e’ l'inverno
ma la primavera.
Alla Fine della disperazione,
non c'e’ la disperazione
ma la speranza.
Alla Fine della morte,
non c'e’ la morte
ma la vita.
Alla Fine dell'umanita’,
non c'e’ l'uomo
ma Dio.
non c'e’ la strada
ma il traguardo.
Alla Fine della scalata,
non c'e’ la scalata
ma la sommita'del monte.
Alla Fine della notte,
non c'e’ la notte
ma l'aurora.
Alla Fine dell'inverno,
non c'e’ l'inverno
ma la primavera.
Alla Fine della disperazione,
non c'e’ la disperazione
ma la speranza.
Alla Fine della morte,
non c'e’ la morte
ma la vita.
Alla Fine dell'umanita’,
non c'e’ l'uomo
ma Dio.
E con questo Vi saluto considerata l'ora.. il gallo sta cantando ergo mi
posiziono sul due metri orizzontale.
sabato 8 marzo 2014
The sound of silence.
Stavo cenando ed eccoli li.. bueno..assieme al grappino io godo come un falco..
saro' vecchio e rimba ma io mi commuovo a sentirli
forse perche' vedo un periodo passato e vedo anche la stazione di arrivo..
Cio' non toglie che questi momenti io me li godo come voi
avrete goduto nel vedere il film impegnato oscaroso..
vai Simon io apro il padiglione auricolare e ribevo l'ombretta...
The sound of silence
Simon & e Garfunkel
Hello, darkness, my old friend I've come to talk with you again Because a vision softly creeping Left its seeds while I was sleeping And the vision That was planted in my brain Still remains Within the sound of silence.
In restless dreams I walked alone Narrow streets of cobblestone Beneath the halo of a street lamp I turned my collar to the cold and damp When my eyes were stabbed By the flash of a neon light That split the night And touched the sound of silence.
And in the naked light I saw Ten thousand people, maybe more.
People talking without speaking People hearing without listening People writing songs that voices never share... And no one dare Disturb the sound of silence.
"Fools," said I, "you do not know Silence like a cancer grows." "Hear my words that I might teach you.
Take my arms that I might reach you.
" But my words like silent raindrops fell, And echoed in the wells of silence.
And the people bowed and prayed To the neon god they made.
And the sign flashed out its warning In the words that it was forming.
And the signs said: "The words of the prophets Are written on the subway walls And tenement halls, And whisper'd in the sound of silence.
Ciao, oscurità, vecchia amica sono qui per parlarti di nuovo perché una visione arrivando dolcemente ha lasciato i suoi semi mentre dormivo e la visione che si è fissata nella mia mente rimane ancora dentro il suono del silenzio.
In sogni senza riposo io camminai da solo in strade strette acciottolate nell’alone di luce di un lampione sentii il mio colletto freddo ed umido quando i miei occhi furono abbagliati dal lampo di una luce al neon che spezzò la notte e intaccò il suono del silenzio.
E nella luce fredda io vidi diecimila persone, forse più.
Persone che parlavano senza dire nulla persone che ascoltavano senza capire persone che scrivevano canzoni che le voci non potevano cantare assieme e nessuno osava disturbare il suono del silenzio. "Pazzi" dissi io "voi non sapete che il silenzio cresce come un cancro" "Ascoltate le parole che io posso insegnarvi.
Prendete le mie braccia così che possa raggiungervi." Ma le mie parole cadevano come goccie di pioggia silenziose, e ne usciva l’eco dai pozzi del silenzio.
E la gente si inginocchiava e pregava al dio neon che aveva creato.
E l’insegna lampeggiava il suo messaggio con le parole che lo formavano.
E il messaggio era: "Le parole dei profeti sono scritte sui muri della metropolitana e negli androni dei palazzi, e diventano sussurro nel suono del silenzio
The sound of silence
Simon & e Garfunkel
Hello, darkness, my old friend I've come to talk with you again Because a vision softly creeping Left its seeds while I was sleeping And the vision That was planted in my brain Still remains Within the sound of silence.
In restless dreams I walked alone Narrow streets of cobblestone Beneath the halo of a street lamp I turned my collar to the cold and damp When my eyes were stabbed By the flash of a neon light That split the night And touched the sound of silence.
And in the naked light I saw Ten thousand people, maybe more.
People talking without speaking People hearing without listening People writing songs that voices never share... And no one dare Disturb the sound of silence.
"Fools," said I, "you do not know Silence like a cancer grows." "Hear my words that I might teach you.
Take my arms that I might reach you.
" But my words like silent raindrops fell, And echoed in the wells of silence.
And the people bowed and prayed To the neon god they made.
And the sign flashed out its warning In the words that it was forming.
And the signs said: "The words of the prophets Are written on the subway walls And tenement halls, And whisper'd in the sound of silence.
e per chi non mastica inglese:
Ciao, oscurità, vecchia amica sono qui per parlarti di nuovo perché una visione arrivando dolcemente ha lasciato i suoi semi mentre dormivo e la visione che si è fissata nella mia mente rimane ancora dentro il suono del silenzio.
In sogni senza riposo io camminai da solo in strade strette acciottolate nell’alone di luce di un lampione sentii il mio colletto freddo ed umido quando i miei occhi furono abbagliati dal lampo di una luce al neon che spezzò la notte e intaccò il suono del silenzio.
E nella luce fredda io vidi diecimila persone, forse più.
Persone che parlavano senza dire nulla persone che ascoltavano senza capire persone che scrivevano canzoni che le voci non potevano cantare assieme e nessuno osava disturbare il suono del silenzio. "Pazzi" dissi io "voi non sapete che il silenzio cresce come un cancro" "Ascoltate le parole che io posso insegnarvi.
Prendete le mie braccia così che possa raggiungervi." Ma le mie parole cadevano come goccie di pioggia silenziose, e ne usciva l’eco dai pozzi del silenzio.
E la gente si inginocchiava e pregava al dio neon che aveva creato.
E l’insegna lampeggiava il suo messaggio con le parole che lo formavano.
E il messaggio era: "Le parole dei profeti sono scritte sui muri della metropolitana e negli androni dei palazzi, e diventano sussurro nel suono del silenzio
martedì 4 marzo 2014
@}-,-'-,-'-@}-,-'-,-'-@}-,-'-,-'-
Ehi sabato e’ l’otto marzo. Auguri alle diversamente uomini.
Avete un giorno all’anno per festeggiarVi. Che dite? Cosaaaa? Che sara’ un po’
pochino? Volete chiedere anche il noveee. E magari pure il dieci… Una bella
festa del 10 marzo e lode. Che giornata vi aspetta…non saprete piu’ dove
ficcare le mimose. Ve le regaleranno tutti.. panettiere, lattaio, giornalaio,
verduriere, il mandarino al bivio della tangenziale. Tutti tranne esso
ovviamente, il vostro lui, che non ha avuto il tempo della ricerca. Esso non ha
mai tempo vero? Ma non importa dai. L’amore non si conta mica in palline di
mimosa. Ci vuole ben altro. A voi donne lo so’ che non interessa piu’ l’uomo
bello, intelligente o ricco. Volete quello che sappia usare il trapano. Ma non
il trapano in senso metaforico e metadentrico. Proprio quello con le punte di
ferro comprate da Rogger il ferramentista della rotonda. Un uomo primitivo che
costruisca la capanna per la sua femmina che altro non fa’ che aspettarlo in
una cavernetta con la clava in mano. Invece purtroppo e’ consuntivamente
appurato che dovrete fare i conti coi fanientem del Borgo, quelli che fanno
piu’ danni della grandine del mese di luglio di Casalbordino, quelli che tutto
quel che toccano lo scassano e quando smontano qualcosa avanzano pezzi da fare
una mountanbike. Quelli che quando piantano un chiodo scavano la galleria del
Frejus immortalata nel monumento di p.zza Statuto, l’ingresso dell’inferno ed
entrano nella casa del vicino di cesso. Quelli che quando cambiano la lampadina
oltre che a spaccare il lampadario marca Murrina si cuccano pure una sberla di
corrente. Quelli che quando spostano il divano, si fanno scendere l’ernia. Quelli
che quando spatasciano una mosca, macchiano il muro, e se provano a ripulirlo,
lo rimacchiano. Ma di piu’. E per coprire il casino combinato, ci appendono
sopra un bel quadro di Faccingatti. Peccato pero’ che una natura morta a 15 cm
da terra dia un poco nell’occhio. Quelli che quando la lavatrice perde l’acqua
e dicono ghe pensi mi’ ,si cuccano una svirgola da 220 Volt che oltre a
ravvivare la permanente fa’ sentire il coro delle voci bianche della parrocchia
nel padiglione auricolare, ma continuano
a smontarla tutta per poi non riuscire a rimontarla. Ghe minga de prublem (non
ci sono problemi). la culpa l’e’ semper de quela vis che manca e che la si
recupera solo smontando la radiosveglia, che pero’ funziona, ma recuperare
quella vite e’ indispensabile. Cosi’ tutto
e’ demolito..lavatrice. radiosveglia e cacciavite spanato. Un danno via l’altro
come fa’ la valanga con le baite in montagna. Ebbene..dopo esserci
selfsputtanati senza che ce lo diciate voi, cercate di passare una buona festa
mimosifera lumandovi lo stripman di turno recuperato da prezzofelice.it …ma lasciatevelo
dire da un mago del bullone, della sega..intesa come attrezzo…siete proprio sicure
di diventare come i maschietti ed ottenere l’uguaglianza? Lottate lottate, una
cosa sara’ dura da uguagliare.. eccovi una pianta e tentate come la cagnetta
femminista del 17 a pisciarci sopra..
Auguri donne e se anche vi do’ le mimose conosco la risposta…
chi non piscia in compagnia o e’ un
ladro o e’ una spia
M’en vo’ alla
prox..
lunedì 3 marzo 2014
I Say NO!
Forse non vi ricordate come sono fatto vero?
Io sono nato cosi’ con questa genetica predisposizione al NO.
Non so’ perche’ ma al consenso preferisco il dissenso.
Il NO mi piace. anche il gesto che lo accompagna.
Scuotere la testa di qua e di la’, mi da’ tanta soddisfazione e mi fa godere come un selvaggio.
E poi mi piace pronunciarlo, il NO. Perche’ li’ in mezzo, tra le pieghe di quella sillaba nasale, ci sta’ dentro un sacco di roba e ti riempie la bocca.
Il rifiuto per esempio. Il nossignore. Il levatelo dalla testa. Che non e’ mica roba da buttare via. Perche’ il rifiuto e’ sempre differenziato.
C’e’ NO e NO, insomma. E la maggior parte del NO e’ riciclabile. Da una raccolta paziente di rifiuti possono nascere nuove cose. Insoliti modi di pensare, per esempio. Strade diverse da percorrere. Persone nuove da conoscere, capire, contestare.
Il NO e’ anche dissenso. Pensiero difforme. Che spesso si fa’ conflitto. Ma anche dibattito costruttivo, almeno cosi’ la penso io e mi basta.Anche perche’ non mi importa quello che gli altri pensano di me ma assolutamente mi interessa quello che penso io degli altri e basta,
Mi fanno senso le coppie che non litigano mai. Bisticciare, credetemi, e’ sano senza venire alle mani naturalmente. Sono convinto che alzando la voce e caricando i toni si crei dell’energia propulsiva che fa’ andare avanti la coppia. e poi vuoi mettere il piacere di fare la pace? Chi non litiga non sa cosa si perde. C’e’ anche il NO purissimo della disobbedienza. Quello bello dei bambini. Che dicono no per puro spirito di contraddizione. E magari ci aggiungono pure un ..merda.. proprio quando i genitori o i nonni nel mio caso vogliono far bella figura con gli amici presentando il pargolo.
Poi ci sono i NO che ti vengono fuori perche’ sei incazzato…Guarda, oggi ti dico di no perche’ c’e’ vento e sono con le palle in giostra perche’ sono meteopatico e pure stitico. Ma se me lo chiedi domani puo’ essere che ti dica di si’. Soprattutto se c’e’ il sole e non quella pioggia di merda di oggi….
E anche i NO della sincerita’. Quelli che si usano per dire le cose come stanno…Vengo anch’io?... NO tu NO. ..Vengo anch’io?.. NO tu NO… E perche’?.. Perche’ NO. Perche’ mi stai sul culo, guarda. Non ti reggo. Preferisco dirti le cose come stanno invece di fingere benevolenza. Vacci con chi cazzo vuoi a vedere le bestie feroci. Non con me di certo.
E’ che il NO da’ liberta’. Non si puo’ morire dentro, aspettare di diventare tutti verdi come Hulk fino a farsi scoppiare i bottoni della camicia.
Con il NO, poi, iniziano tante parole importanti. Il NOnostante, per esempio. Che ti fa tirare avanti e chiudere un occhio. Il NOumeno, che e’ l’essenza delle cose. Il NOcciolato che leva le malinconie e fa crescere i brufoli e la pancia, la novita’ che da’ gusto alla vita, il NO profit che da’ senza pretendere, il NOn ti scordar di me della nostalgia e il NOn essere dell’essere. Finita cosi’ con un bel NO. Punto. Stop.
Anzi sapete che faccio?
Io sono nato cosi’ con questa genetica predisposizione al NO.
Non so’ perche’ ma al consenso preferisco il dissenso.
Il NO mi piace. anche il gesto che lo accompagna.
Scuotere la testa di qua e di la’, mi da’ tanta soddisfazione e mi fa godere come un selvaggio.
E poi mi piace pronunciarlo, il NO. Perche’ li’ in mezzo, tra le pieghe di quella sillaba nasale, ci sta’ dentro un sacco di roba e ti riempie la bocca.
Il rifiuto per esempio. Il nossignore. Il levatelo dalla testa. Che non e’ mica roba da buttare via. Perche’ il rifiuto e’ sempre differenziato.
C’e’ NO e NO, insomma. E la maggior parte del NO e’ riciclabile. Da una raccolta paziente di rifiuti possono nascere nuove cose. Insoliti modi di pensare, per esempio. Strade diverse da percorrere. Persone nuove da conoscere, capire, contestare.
Il NO e’ anche dissenso. Pensiero difforme. Che spesso si fa’ conflitto. Ma anche dibattito costruttivo, almeno cosi’ la penso io e mi basta.Anche perche’ non mi importa quello che gli altri pensano di me ma assolutamente mi interessa quello che penso io degli altri e basta,
Mi fanno senso le coppie che non litigano mai. Bisticciare, credetemi, e’ sano senza venire alle mani naturalmente. Sono convinto che alzando la voce e caricando i toni si crei dell’energia propulsiva che fa’ andare avanti la coppia. e poi vuoi mettere il piacere di fare la pace? Chi non litiga non sa cosa si perde. C’e’ anche il NO purissimo della disobbedienza. Quello bello dei bambini. Che dicono no per puro spirito di contraddizione. E magari ci aggiungono pure un ..merda.. proprio quando i genitori o i nonni nel mio caso vogliono far bella figura con gli amici presentando il pargolo.
Poi ci sono i NO che ti vengono fuori perche’ sei incazzato…Guarda, oggi ti dico di no perche’ c’e’ vento e sono con le palle in giostra perche’ sono meteopatico e pure stitico. Ma se me lo chiedi domani puo’ essere che ti dica di si’. Soprattutto se c’e’ il sole e non quella pioggia di merda di oggi….
E anche i NO della sincerita’. Quelli che si usano per dire le cose come stanno…Vengo anch’io?... NO tu NO. ..Vengo anch’io?.. NO tu NO… E perche’?.. Perche’ NO. Perche’ mi stai sul culo, guarda. Non ti reggo. Preferisco dirti le cose come stanno invece di fingere benevolenza. Vacci con chi cazzo vuoi a vedere le bestie feroci. Non con me di certo.
E’ che il NO da’ liberta’. Non si puo’ morire dentro, aspettare di diventare tutti verdi come Hulk fino a farsi scoppiare i bottoni della camicia.
Con il NO, poi, iniziano tante parole importanti. Il NOnostante, per esempio. Che ti fa tirare avanti e chiudere un occhio. Il NOumeno, che e’ l’essenza delle cose. Il NOcciolato che leva le malinconie e fa crescere i brufoli e la pancia, la novita’ che da’ gusto alla vita, il NO profit che da’ senza pretendere, il NOn ti scordar di me della nostalgia e il NOn essere dell’essere. Finita cosi’ con un bel NO. Punto. Stop.
Anzi sapete che faccio?
sabato 1 marzo 2014
Domanda.
Un signore molto anziano vecchio vecchissimo,
+ o - della mia eta' e'
sdraiato nel letto in punto di morte.
Ha la fedele moglie seduta al suo fianco
che lo veglia.
Con un filo di voce..
"Neh Lella, ti ricordi quando e' scoppiata
la prima guerra mondiale
e mi hanno chiamato per il fronte, e tu
eri accanto a me?"
"Azz caro... certo che me lo
ricordo"
"...Neh.. e quando poi sono rimasto
ferito e sono stato 4 anni
ricoverato in ospedale militare, e tu eri
accanto a me, Lella?"
"Certamente caro!"
"E ti ricordi quando e' scoppiata la
seconda guerra mondiale
e mi hanno richiamato, e tu eri accanto a
me?"
"Come non lo ricordo..."
"...e quando mi hanno messo in campo
di concentramento
e dopo sei anni mi hanno liberato?
Anche allora tu eri accanto a me, Lella!"
"Si Si"
"Neh Lella e quando mi sono
avvelenato mangiando funghi.
Tu eri sempre al mio fianco,
ricordi?".
Neh Lella e con l’incidente con l’Hpe eri
con me!!
"Certoooo Amore mio, lo ricordo stavamo andando
in ufficio!!
"E anche adesso che sto morendo,
tu sei sempre accanto a me Lella..."
"Sempre..."
"Ah Lella...damm a tra"
"Dimmi..."
"Al’e’ minga che te portet un pu’ de sfiga?"
Errorre.
Che tempo malvagio e piove piove..
E rieccole di nuovo le riflessioni..
Uno se ne va per la sua strada,
pensando di vivere e non di vegetare.
Ad un certo punto, mentre stai girovagando,
eccoli li il bastardo, forse ti stava aspettando,
ti si avvicina, inizia a parlare,
non sembra un tipo molto pericoloso,
facciamo pure un po’ di strada con lui.
Poi, d’improvviso si sbottona e ti dice chi e'.
Lui e' cio' che non si dice, cio' che non si fa’,
cio' che non ti passa per l’anticamera del cervello.
Lui e' l’errore, e insieme a lui e'arrivata la vita.
Tu non l’avevi mai incontrato, vero?
Ne' lui, ne' la vita.
Lui e' un demone buono, non vuole farti male.
Svolge solo il suo compito di errare humanum est,
un compito ingrato.. quello di incasinare
un’esistenza che credevi perfetta,
perche' lui lo sa bene, e ora lo sai anche tu,
che una vita perfetta, senza un errore,
e' solo una morte vestita della festa.
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