Lasciate ogni speranza, o voi che entrate

armatevi di coraggio e sfogliate il blog

computer-immagine-animata-0026

QR Code di questo blog

Generatore di codici QR

Instagram

Instagram

Il mio profilo in Linkedin Carlo Bonzi

Spread in tempo reale..ammazzate se e' schifa

cercami in Linkedin

https://www.linkedin.com/in/carlo-bonzi-6992081a/?originalSubdomain=it

Veni, Vidi, WC.

In classifica

Riconoscimento

Riconoscimento

Sto rilevando il tuo IP e non dirlo a nessuno.

Il post e' scritto in Togolese ma tu prova a cambiare lingua.

Questo e' il mio motore di ricerca, scrivi una parola e clicca sul cerca

martedì 16 settembre 2025

Guerra


 

Godimento australe nell'apprendere che al vaglio del ministro Salvini ci sta la proposta di vietare a chi ha superato gli ottanta (anni) un buon divieto di guida in autostrada e anche nelle ore notturne in quanto sti vecchi pirla danno fastidio agli sbarbati che fanno le corse uscendo dalla discoteca..E vabbuò e mi piacerebbe portarlo a fare un viaggio con me per vederlo cagarsi addosso ma sono impegnato a capire come sta andando sta terza guerra mondiale..Tranquilli e prometto di tornare a fare post tecnici, non prima di avervi svelato il mistero dei diciannove droni abbattuti nei cieli di Polonia.

Intanto però i soliti scassaminchia hanno subito puntato il dito contro quel brav’uomo di Putin dicendo “sei maleducato.

Quando vai a giocare alla guerra in casa dagli amici non ti puoi portare i soldatini da casa.

E’ mancanza di creanza..

In effetti ha creato una certa confusione la ridda di affermazioni sconnesse.

Prima ci si è messo quel pirletta di Dmitrij Peskov che ricorda tanto l’ubriacone soggetto di quel celebre quadro di Teomondo Scrofalo presentato da Greggio all’”asta tosta” nella trasmissione cult degli anni ‘80 Drive in.

Quel succhiabirre di Peskov ha liquidato la questione dicendo che non è di competenza del presidente ma del Ministero della Difesa russo.

Praticamente la supercazzola in caratteri cirillici.

Ma allora ha ragione il presidente russo che mercoledì scorso a Pechino parlando ai giornalisti dopo aver partecipato alla parata militare che ha segnato l’80esimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale l’ha definito un “pigrone” che “non vuole lavorare”.

Quando Peskov ha fatto presente che la conferenza sarebbe potuta durare a lungo, Putin ha detto che “non fa nulla, sta semplicemente lì ed è pigro”.

D’altra parte quando ha rischiato di dire la verità – era ancora l’aprile del 2022 – ha rischiato grosso.

"La Russia sta avendo perdite significative in termini di truppe" e questa "è una grave tragedia per il Paese" aveva dichiarato attirandosi le accuse di "stupidità o tradimento".

Allora, il segretario generale del partito di Putin, Russia Unita, Andrej Turchak (ho dovuto far ricorso all'A.I. Per recuperare questi nomi) l’aveva fulminato pubblicamente "Quali sono queste perdite significative? E quali non lo sono? E gli otto anni di vittime del genocidio nel Donbass? È stata per noi una tragedia semplice e quella di ora è invece una tragedia enorme?

Propongo di portare a forza questi tribuni moscoviti nel Donbass. Così avranno un'illuminazione".

Evidentemente dire la verità in Russia è tradizionalmente pericoloso. Una volta si finiva in Siberia oggi si rischia l’Ucraina.

Sarà per quello che figlio-meraviglia di Peskov, chiamato per uno scherzo telefonico in cui gli si comunicava il suo arruolamento per la guerra in Ucraina ha risposto “la questione verrà risolta in un altro luogo”.

Così mentre in Ucraina muoiono decine di migliaia di bravi ragazzi russi – che hanno anche loro un papà ma purtroppo non fa il portavoce per Putin - il super-raccomandato Peskov jr. continua a sorseggiare la vodka nei locali alla moda di Mosca.

Da allora Peskov è diventato una sorte di versione bionda del corvo Rockfeller del ventriloquo Luis Moreno, soprannominato “la menzogna illustrata” per l’affidabilità delle sue dichiarazioni.

Poi ci si sono messi i media russi che hanno detto che, no, la Russia non c’entra nulla e che non c’è prova che i droni siano russi. Sarebbero stati invece gli Ucraini per mettere in cattiva luce la Russia agli occhi del Mondo.

In pratica è come dire che per fare dispetto all’orso russo gli Ucraini da tre anni si stanno bombardando da soli, il che è francamente un po’ arduo da credersi.

Anche perchè i tracciati radar dimostrano che i droni non sono passati dall’Ucraina ma sono entrati in territorio polacco direttamente dalla Bielorussia.

E qui però a Mosca avrebbero dovuto almeno dare una dritta ai vicini.

Se racconti una balla almeno prima avverti gli amici.

Avresti evitato che il capo di stato maggiore dell’esercito bielorusso comparisse in televisione dichiarando che si tratta di droni russi che si sono persi tanto che anche i Bielorussi ne hanno abbattuti alcuni. In pratica una sorta di droni-pollicino.

Va tu a fidarti di comprare componenti made in China, direbbe Trump, ormai abituato a fare il telepiazzista dopo lo spot con la Tesla di Musk nei giardini della Casa Bianca.

Imparate dagli Israeliani che grazie ai prodotti americani colpiscono con precisione chirurgica: “make America great again”.

Questa vicenda ha messo in subbuglio il Mondo intero, ma alla fine vedrete che presto la questione si risolverà in una bolla di sapone e tutto sarà chiarito.

Comparirà in video Putin in persona, l’uomo che nel 2022 aveva dichiarato che le voci di un’imminente invasione russa dell’Ucraina erano ossessioni occidentali prive di fondamento soltanto 24 ore prima che i carri armati russi entrassero nel territorio ucraino e con la consueta affidabilità di chi garantisce l’autenticità di una banconota da 12 euro comunicherà che in realtà si trattava di un dono d’amicizia per gli amici nord-coreani.

Li aveva comprati su Amazon ed è tutta colpa di Bartolini che ha sbagliato la consegna.

Intanto il circo va avanti e io studio per l'esame approfondito che sta chiedendo Salvini per fare il rinnovo di patente e poter cercare di attraversare il ponte che dovrebbero fare sullo stretto.



Nessun commento: