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domenica 12 aprile 2020

Serena Pasqua






Cari Linkediniani ringrazio per gli auguri in posta e rispondo a grandangolo con un post ripromettendomi di mailizzarvi uno ad uno..
Donc..
Un motto cita che Natale e' con i tuoi e Pasqua con chi vuoi e data la contingente situazione dei domiciliari, io vi auguro di passarla non con qualcuno ma con qualcosa.. qualcosa che la vita vi ha fatto perdere da qualche tempo o che voi avete dimenticato di proposito da qualche parte o semplicemente che qualcuno vi ha sottratto o portato via di brutto e mi riferisco alla fiducia.. 

il mio augurio non vuol farvela ritrovare, quella ormai se n'e' ita, era vecchia, compromessa e corrotta..
vi auguro di cuccarne una nuova di zecca a tempo pieno e non part-time, una fiducia senza clausole o post scriptum vari, senza contratti..
una fiducia totale in voi stessi che vi porti a pensare che tutto quello che di buono la vita ha da offrire..
voi lo potete avere... 
forza figlioli, armatevi di ottimismo anzi quasi nonimismo e lasciate gli assaggi a quelli che aspettano la domenica per divertirsi e il lunedi' per lamentarsi e non accontentativi del classico bicchiere sia mezzo vuoto che mezzo pieno.. 
buttate via sto bicchiere e prendete una caraffa da litro anzi esagero, prendete un pozzo, una diga, un lago un mare un oceano e lavorate sulla vostra convinzione e prendete esempio dal girasole, cercate voi il vostro raggio di luce e solo cosi' vi verra' l'assurda sete di vivere e riempirete col vostro entusiasmo qualsiasi cosa che avrete davanti e come premesso ci si sente in mail e quindi..




Non fatevi prendere alla sprovvista e quindi eccovi le date Pasquali Gregoriane calcolate la domenica successiva alla luna piena dopo l'equinozio invernale.

E questo e' l'augurio dello Stefano con la sua striscia rappresentante le rimostranze della Giorgia...











sabato 11 aprile 2020

Saturimetri sono scomparsi.



In tempi di coronavirus sono spariti i SaturimetriPulsossimetri che normalmente si acquistavano attorno a una ventina di eurini e oggi non se ne trovano piu' ed hanno raggiunto cifre ingiustificabili..il seg post ricavato dal my personal trainer colmera' le lacune per chi si e' chiesto dopo aver letto i vari giornali a cosa serve il dispositivo in figura.

La saturazione di ossigeno è un indice ematico che riflette la percentuale di emoglobina satura di ossigeno rispetto alla quantità totale di emoglobina presente nel sangue.
In condizioni normali, durante il passaggio nei polmoni, i globuli rossi ricchi di emoglobina si caricano o saturano di ossigeno, che verrà poi trasportato e ceduto ai vari tessuti dell'organismo.
La saturazione di ossigeno è un parametro che riflette la percentuale di molecole di ossigeno legate all'emoglobina (ossiemoglobina), permettendo così di stabilire lo stato di ipossiemia (ridotta quantità di O2 disponibile nel sangue).
La saturazione di ossigeno si misura con uno strumento elettromedicale transcutaneo, chiamato saturimetro (ossimetro o pulsiossimetro), dalla forma simile a quella di una molletta.
Questo dispositivo è dotato di una sonda e di due diodi foto-emittenti (sensori che emettono raggi luminosi di lunghezze d'onda diverse fra loro e comunicano con una fotocellula). L'indice ematico viene quindi stimat tramite l'assorbimento della luce emessa dal saturimetro applicato su un dito della mano o un lobo dell'orecchio (regioni anatomiche ricche di capillari).
L'elemento utile per la valutazione della saturazione dell'ossigeno è il colore del sangue, che, quando è ossigenato, è di una tinta rosso brillante, viceversa, è più scuro.

Il saturimetro o pulsossimetro è un oggetto estremamente semplice e piccolo. Questo non stupisce se si pensa che per utilizzarlo generalmente è sufficiente alloggiare il dito al suo interno e nulla più. I modelli di saturimetro o pulsossimetro si assomigliano molto tra di loro. Sicuramente il più comune è quello da dito, ma esistono anche versioni da polso, pensate essenzialmente per rilevare anche altri parametri durante il sonno e quindi con la necessità di essere ben fissati al braccio di chi lo utilizza.
Il pulsossimetro permette di rilevare in maniera precisa il livello di SpO2 e la frequenza cardiaca. I dati vengono poi visualizzati su uno schermo al LED, sia in forma di barre, sia con espressione numerica. Consumano pochissima energia, tanto più che sono pensati per andare in stand by o spegnersi quando non li si utilizza.l monitoraggio non invasivo dei valori di saturazione d'ossigeno è importante sia in ambito domestico, sia in corso di emergenze sanitarie, per valutare rapidamente la necessità di ricorrere alla ventilazione assistita.
Il monitoraggio dei valori di saturazione di ossigeno non è importante a soli fini diagnostici, ma risulta essenziale anche per valutare l'efficacia delle terapie farmacologiche o di altri trattamenti intrapresi per riportare la saturazione di ossigeno a valori normali, o per curare la malattia sottostante (ad es. broncodilatatori).

La saturazione di ossigeno è considerata nella norma quando i valori risultano superiori al 95%, mentre inizia a diventare patologica se pari o inferiore al 90%.
Se il saturimetro evidenzia indici inferiori al 95%, si parla d'ipossia, che può essere lieve (tra 91-94%), moderata (tra 86-90%) e grave (pari o inferiori all'85%).

Alti livelli di saturazione di ossigeno non sono associati, di solito, a problemi di tipo medico e/o a conseguenze patologiche, pertanto non vengono considerati clinicamente rilevanti.
L'ipossemia, caratterizzata da bassi valori di saturazione d'ossigeno, è tipica di varie malattie:
Anche l'altitudine e l'anemia si associano a quadri di ipossia, per esempio tra i 5.000 e i 5.500 m di altitudine, la saturazione di ossigeno scende intorno all'85%.
L'ipossia si osserva anche nei pazienti con aterosclerosi, angina, infarto, ictus, trauma cranico e fratture costali. Inoltre, una carenza di ossigeno può verificarsi in caso di un'intossicazione da farmaci, da monossido di carbonio o da metalli pesanti (come il mercurio).

La saturazione di ossigeno può essere determinata su un campione di sangue arterioso, in genere prelevato dall'arteria radiale del polso.
L'esame non è doloroso, anche se alcuni pazienti lo considerano un po' più fastidioso rispetto ai classici prelievi venosi da una vena dell'avambraccio.
La saturazione di ossigeno può essere misurata anche in maniera non invasiva attraverso apparecchi portatili chiamati pulsossimetri (od ossimetri o saturimetri), che permettono di stimare rapidamente la quantità di emoglobina legata all'ossigeno applicando l'apposito sensore a un dito della mano o al lobo di un orecchio.

La misurazione della saturazione di ossigeno si effettua ambulatorialmente e non richiede una particolare preparazione.
La rimozione dello smalto dalle unghie prima dell'esame è importante, per non alterare i risultati.

L'ampiezza del segnale del pulsossimetro può essere condizionata da aritmie, ipotensione o profonda vasocostrizione sistemica.
La saturimetria permette di sapere se i valori di ossigenazione del sangue sono normali o inferiori alla norma. I risultati permettono di individuare se vi è un'insufficienza respiratoria e di quale entità, per impostare un'eventuale ossigenoterapia.
Una ridotta quantità di ossigeno nel sangue può determinare l'ipossiemia. Tale condizione comporta manifestazioni quali pallore della cute e delle mucose (cianosi), iperventilazione e dispnea, oltre a generare uno stato di confusione e spaesamento. Spesso, l'ipossiemia si associa ad ipossia, cioè a una carenza di ossigeno disponibile nei tessuti.
Le cause sono attribuibili a disturbi di ventilazione e di ossigenazione, quali apnee notturne, polmonite, embolia polmonare ed insufficienza respiratoria. Queste condizioni patologiche comportano, infatti, un'ipoventilazione alveolare, ossia l'aria che lascia i polmoni è meno ricca di ossigeno rispetto alla norma. Ciò può accadere anche quando le alte vie respiratorie sono occluse, quindi impediscono il passaggio dell'ossigeno. Chiaramente, tale deficit provoca un danno correlato alla durata dello stesso evento ipossico: dalla diminuita sintesi di ATP, alla morte cellulare.

La percentuale di emoglobina satura di ossigeno in condizioni normali è maggiore del 95%, con valori ottimali intorno al 97-98%.
Tuttavia, in presenza di alcune malattie, principalmente polmonari, una percentuale inferiore di globuli rossi lega e trasporta ossigeno all'organismo; di conseguenza, la saturazione d'ossigeno scende al di sotto del 95% e, raggiunti valori inferiori al 90%, si parla di ipossiemia, ovvero di una ridotta quantità di ossigeno nel sangue.
Un valore inferiore all'80% testimonia uno stato ipossico grave.

Ora che vi siete edotti smanettate pure alla ricerca dei vari saturimetri e vi auguro un buon 95 di percentuale e ricordatevi di togliervi lo smalto e questo vale sia per donne che per uomini e per vie di mezzo.

mercoledì 8 aprile 2020

Corona Antivirus..non lo scaricate.




Attenzione al software Corona Antivirus che mette a repentaglio la sicurezza informatica degli utenti attivando un pericoloso malware.
Corona Antivirus e' il nome di un presunto antivirus digitale che avrebbe la funzione di proteggere dal Covid-19.
Ad es..mail con oggetto “Coronavirus... Informazioni importanti su precauzioni” che presenta come mittente una presunta dottoressa dell’OMS.
Il file allegato, se scaricato, ha capacita' di estrapolare i dati dell’utente, come il nome del pc, l’IP in locale della macchina e il Modello della scheda di rete.
PMI.it mette in guardia sull’ennesimo tentativo di mettere a repentaglio la sicurezza informatica degli italiani su informazione della Polizia Postale, come sottolinea il Ministero dell’Interno.
La Polizia Postale ha infatti scoperto il portale web (antivirus-covid19 che pubblicizza il software ingannevole.
Una volta installato scarica sul pc del destinatario un malware identificato come BlackNET, nascosto in un programma commerciale.

martedì 7 aprile 2020

Bonus Luce-Gas VARIAZIONI 2020



Il Governo e l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, con la collaborazione dei Comuni, hanno introdotto e messo in opera il bonus luce e bonus gas 2020 per le famiglie che si trovano in condizioni di disagio economico e sociale. Le famiglie che possiedono almeno uno dei seguenti requisiti possono fare domanda al proprio Comune di residenza, o agli enti delegati, per ottenere il bonus luce e gas: 
  • ISEE fino a 8.265 euro (bonus luce e gas)
  • ISEE fino a 20.000 euro per le famiglie numerose con un numero uguale o superiore a 4 figli a carico per il bonus luce o superiore a 3 per il bonus gas
  • Malati gravi che sono costretti ad usare apparecchiature mediche elettroniche indispensabili per mantenersi in vita (solo per il bonus luce)
Data l'emergenza Covid-19, ARERA ha stabilito un posticipo delle scadenze per richiedere il rinnovo del Bonus Energia (luce e gas) per le famiglie in condizioni di disagio. 
Inoltre, a partire dal 2021, il bonus sociale luce e gas diverrà automatico, senza dunque necessità di farne richiesta, per tutte quelle famiglie che rispettano i requisiti. 
Per ulteriori informazioni riguardo l'ammontare dei bonus e le modalità di erogazione, è possibile trovare un articolo completo sugli Incentivi luce e bonus 2020 qui.”

domenica 5 aprile 2020

Correttore automatico..(toglietelo..




Vi e' mai capitato nelle varie messaggistiche di digitare una parola, dare invio senza leggere quanto avete scritto ed accorgervi poi che quanto pensavate da trasmettere al vostro interlocutore e' stato variato dal correttore automatico facendo si' che la frase fosse tutt'altro di quello che intendavate?
Esempi alla mano, un "appello" semiserio e' quellodi Massimo Birattari a proposito delle bizzarre abitudini di correzione automatica dell’iPhone...
Se uno scrive sul computer o su un tablet, il correttore ortografico è una benedizione (sempre sia lodato!), mentre – ne sono convinto da sempre e niente mi farà cambiare idea – la correzione automatica è il Male, o semplicemente uno spirito maligno che fa scrivere email senza senso (quando va bene) o imbarazzanti.
Per questo l’ho disattivata e consiglio a tutti di fare lo stesso (se avete bisogno di istruzioni, le trovate nel post scriptum finale, ultime cinque righe).
Sul cellulare, però, dove i ditoni pigiano facilmente tasti vicini o si scrive con una mano sola mentre con l’altra ci si aggrappa ai sostegni di un vagone della metropolitana, i vantaggi della correzione automatica sono maggiori degli svantaggi.
Dunque la uso, e scrivo questo post nella speranza che alcuni suoi difetti possano essere superati.
Il correttore automatico di cui parlerò è quello di iOS, il sistema operativo di Apple, visto che utilizzo un iPhone (ma mi interesserebbe sentire le esperienze di chi usa Android o altri sistemi).
Il mio primo incontro con la correzione automatica di iOS, o meglio con la sua libera iniziativa, è stato scrivendo qualcosa come “Forse sì, ma ancora non lo sa”. Il messaggio che ho spedito, però, diceva: “Forse sì, ma ancora non lo Sto arrivando!”.
Cioè: come impostazione di partenza, il sistema considerava “sa” un’abbreviazione che veniva sciolta automaticamente in “Sto arrivando!” (forse adesso le cose sono cambiate).
Ecco, non mi è sembrata una grande idea, visto che in italiano la parola sa, terza persona singolare del presente di sapere, si usa abbastanza spesso.
(In inglese, l’abbreviazione è “omw”, che sta per “On my way!”, e la piccola differenza è che in inglese omw non è una parola di senso compiuto.)
Morale: sono subito andato a frugare tra le impostazioni (Generali ; Tastiera –; Sostituzione testo) per disattivare quell’abbreviazione .
Per quanto riguarda la correzione automatica vera e propria (che, ripeto, sullo smartphone è utile e fa risparmiare tempo ed errori), il problema tipico riguarda il benedetto c’è.
Il correttore automatico sa che è scomodo premere c, poi cambiare tastiera, battere l’apostrofo, tenere premuta la e fino a far comparire la e con l’accento grave; quindi ha deciso che basta scrivere ce per ottenere un bellissimo c’è. Ma certe volte noi vogliamo scrivere davvero ce e basta.
Per esempio, guardate qui:




Non voglio dire che tutti i *c’è ne sono, *c’è né bisogno, *non c’è ne per nessuno che si leggono nei tweet, su Facebook, nelle chat siano colpa del correttore automatico dell’iPhone.
Ma di sicuro vi consiglio di stare molto ma molto attenti ogni volta che volete scrivere ce.
Se l’autocorrezione di ce in c’è ha comunque senso, quella (totalmente casuale, tra l’altro) della congiunzione e (minuscola o maiuscola) nel verbo è ne ha sicuramente molto meno, visto che per ottenere quell’accento non occorre far altro che tenere premuto il tasto della e e sfiorare appena la è che compare subito sopra.
Ma per quanto riguarda gli accenti, il vero scandalo, e la vera ragione di questo mio sfogo, sono i passati remoti a tradimento. Perché, perché se voglio dire entro, arrivo, guardo, il correttore mi scrive entrò, arrivò, guardò?


Ecco: ho scritto questo post per spiegare a Apple Italia che, piaccia o non piaccia, nell’italiano contemporaneo il passato remoto è sempre meno usato, e le probabilità che, in un sms o in un messaggio di WhatsApp, io (ma non solo io) usi la terza persona singolare del passato remoto invece della prima persona del presente indicativo sono davvero infinitesime.
Quindi le rare volte che mi servirà un passato remoto sarò ben felice di mettercelo manualmente io, l’accento.
Invece devo passare il tempo a togliere quelli infilati a capocchia.


E qui bisogna parlare di un aspetto fondamentale del correttore automatico: la sua capacità di apprendimento.
Il sistema impara da ciò che scriviamo: un cognome o un nome geografico che all’inizio verrà segnato come errato (o magari sostituito con qualcosa di conosciuto) dopo un paio di impieghi potrà benissimo essere proposto come correzione, perché il sistema si rende conto che se torna spesso in quella forma ha un significato per noi.
Però, sul passato remoto, il sistema (almeno quello del mio iPhone) non impara: continuo a correggerlo e lui, granitico, insiste coi maledetti accenti.
La tendenza a scegliere termini già usati non vale solo per la correzione di parole che contengono errori di battitura.
Come nel caso di entro/entrò, il correttore interviene anche se uno ha scritto parole di senso compiuto.
Osservate queste schermate:



 




Può darsi che, nel mio vocabolario, inedito ricorra più frequentemente di onesto: ma qui la correzione viene proposta non alla fine della battitura di l’onesto, ma dopo l’aggiunta di sceriffo (e davvero escluderei di aver mai scritto in vita mia l’inedito sceriffo; ah, lo sceriffo di Prima pagina si lamenta perché i giornalisti lo chiamano sì onesto, ma tra virgolette).
In un altro caso, davvero inspiegabile, il correttore mi ha corretto una parola normalissima con una del tutto inesistente:




Ora, di sicuro la parola aceto non è di alta frequenza nei miei messaggini (la uso solo per parlarne male), ma posso assicurare di non aver mai impiegato l’errato e impossibile l’averò.
Quindi la domanda è: come mai il correttore automatico mi corregge una parola esistente, e lasciata intatta la riga sopra, per sostituirla con uno sgorbio impossibile da concepire? (Per completezza d’informazione: il piatto di cui si stava parlando erano i nervetti.)
Insomma, cara Apple Italia, cerca di fare qualcosa (soprattutto: lascia perdere i passati remoti, ti supplico).
PS: per disattivare la correzione automatica sul Mac, andate in Preferenze di sistema (l’icona con l’ingranaggio), premete su Tastiera, selezionate in alto il pannello Testo e togliete il segno di spunta (lasciate il quadratino vuoto) a “Correggi automaticamente ortografia”.
Sull’iPad (o sull’iPhone, se siete esasperati), premete Impostazioni (icona simile), andate su Generali, scendete fino a Tastiera e spegnete l’interruttore (non deve essere verde ma grigio) accanto a “Correzione automatica”.

sabato 4 aprile 2020

Opinioni sul coronavirus contrastanti.



Come non condividere in pieno le considerazioni di Mattia Feltri?

Da buon Bergamasco non le manda a dire ma le scrive e del resto e' quello che la maggior parte di noi reclusi pensiamo..troppe contraddizioni a partire dalle autocertificazioni che hanno fatto consumare fogli A4 e relative cartucce delle stampanti.

Questo e' il “Buongiorno” fondo di prima pagina scritto da Mattia figlio del grande Vittorio su“La Stampa” di Sabato 4 aprile 2020...



Giunto al venticinquesimo giorno di confino domiciliare per un totale stimato di 175/190 ore dedicate alla lettura di affari concernenti il coronavirus ho capito...

   . Che il tampone è meglio farlo a tappeto ma è anche   meglio farlo solo ai sintomatici.

   . Che serve ma in realtà non serve perché oggi sei negativo ma domani chissà.

   . Che la mascherina protegge gli altri ma non noi però protegge noi ma non gli altri.

  • Che il virus ha una gittata di un metro oppure di un metro e ottanta, in base al vento, e che viaggia nell’aria ma di sicuro non viaggia nell’aria, a seconda da come lo guardi, che sopravvive sulle scarpe otto ore forse sedici forse ventiquattro ma sette o settanta sull’alluminio e tredici minuti o tredici notti sul cartone.
  • Che si può uscire a correre ma è vietato uscire a correre e nel dubbio ti possono sparare dalla finestra, ma solo con regolare porto d’armi.
  • Che i bambini possono uscire ma con un genitore e senza monopattino oppure col monopattino ma senza genitore
  • Che il tracciamento con la app funziona benissimo in Corea ma non funziona affatto a Singapore.
  • Che la sanità lombarda vista da qui è la migliore del mondo ma vista da lì è la peggiore del mondo.
  • Che abbiamo già trovato fra i sette e i nove farmaci miracolosi ma si guarisce solo se li si assume in Giappone o alle Galapagos.
  • Che non c’è recidiva ma per molti c’è recidiva.
  • Che i guariti non sono guariti.
  • Che la nuova strada sono i test sierologici e tuttavia non sono affatto sicuri.
  • Che a Wuhan finalmente ne sono usciti ma ne sono anche rientrati.
  • Che del resto si vedrà nei prossimi giorni, dipende, se carta mangia sasso o forbice taglia carta.

sabato 28 marzo 2020

Comple...ano



Al di la' del calendario il 29 marzo diventa particolare per una ricorrenza a cui non mi potro' mai rifiutare, nel senso di declinare e non sniffatorio con svuotino..viene considerato giorno di festa..festa che poi non lo e' considerato che sono agli arresti domiciliari senza obbligo della firma..e' solo un giorno da ricordare e il mio pensiero diventa quasi concreto ed appare fino a toccarlo e sentirlo, come puo' essere l'indefinito cosi' forte e persistente con i suoi ricordi di quindici lustri virgola sei, trascorsi e con la visione sempre piu' vicina della falce fienaria che passera' senza voler sapere nulla del mio passato e quanto ho dato o preso tentera' di opporsi continuando a germogliare sulle radici impiantate da chi ha fatto iniziare questo conteggio.. ad ogni modo ringrazio per il pensiero che avete avuto e ricambio con un grande abbraccio virtuale e con l'augurio che questo periodo possa essere ricordato con...finito con il ricordato con... e vi lascio alla striscia domenicale di Stefano che ci illustra l'autocertificazione anche per gli onorevoli.