Prendo
una pausa informatica e datosi che qui il tempo e' diversamente bello
( non come a Casalcoso dove l'avvocata notaio si crogiola al sole),
cerco di dare fondo alla mia Cul tura anche in arte disegnatoria
descrivendovi uno dei dipinti piu' in vista del buon Sandrino
Botticelli che dipinse una decina d'anni prima che Colombo Cristo
Foro ebbe a scoprire l'America.
A
tuttoggi detto dipinto lo potrete lumare a Florence negli uffici
della galleria e come ben vedete in jpg di cui sopra sto parlando
della Primavera in netta simbiosi con la giornata odierna.
Donc..
l'opera è ambientata in un boschetto e raffigura un' allegra brigata
di ubriaconi in gita di Pasquetta.
Sull'estrema destra
troviamo raffigurato un simpatico siparietto tra Zefiro
e la ninfa Cloris..
il primo, in preda ai fumi dell'alcool e allupato come un mandrillo
afghano, sale su un albero e si lancia letteralmente verso la seconda
(che nel frattempo masticava foglie di marijuana, si vede che le
escono dalla bocca) nel tentativo di sodomizzarla.
Sull'estrema
sinistra troviamo invece Mercurio
che, dimenticatosi la frutta a casa, sta scegliendo quali arance
rubare dal frutteto del contadino... tale gesto viene notato dal
guardiano, Cupido,
(il non meglio identificato essere volante in alto al centro) che sta
mirando il ladro per gambizzarlo.
Al centro campeggia Venere,
la quale indossa la tovaglia rossa usata durante il picnic.. questo
perche' mentre la dea si era addormentata (notate la faccia
assonnata), i tre loschi personaggi alla sua destra, le tre Grazie
(Grazia,
Graziella e Grazie al belino)
le hanno venduto i vestiti e ora si stanno spartendo i guadagni
(notate infatti che confabulano tra loro).
Venere
non ha ancora capito bene che minchia e' successo, anche perche' la donna
incinta alla sua destra, Flora,
la sta assillando in quanto assalita da un'irrefrenabile voglia di
ananas e mango, introvabili in un semplice aranceto.
Si
mormora che Venere abbia in seguito imbracciato il fucile e ucciso
tutti indistintamente, ma questa e' un'altra storia.
L'attenzione
dell'artista e' focalizzata sulle specie vegetali accuratamente
studiate... si mormora, ad esempio, che il pittore abbia provato a
fumare tutte le specie vegetali presenti nel luogo dov'e' ambientata
la scena e che in seguito a questo gli sia apparso Alberto Angela che
l'ha guidato nel fantastico modo dei vegetali.
Anche la scelta del
colore e' tutt'altro che casuale.. il verde e' stato ottenuto
spalmando diversi tipi di verdure andate a male sulla tela, cosi da
ottenere il tipico colore marcio.
Un breve accenno, infine,
alle centinaia di ipotesi riguardo il presunto significato della
tela.. si dice sia "rappresentazione della ciclicita'
universale della natura", di neoplatonismo ecc...
Naaa
...nulla di tutto questo, il fatto e' che il Botticelli aveva trovato
il sistema per passare quattro anni nel Castello Mediceo e tingere
mezzo metro di tela all'anno alto due spanne non e' che ti fanno
tirare la milza..
Stretta
e' la foglia, larga e' la via, finisco sta cazzata e vado via.