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venerdì 2 ottobre 2015

Nonni.

Ho Tornato da Casalporcino in quel di Porcaro e girando tra i crocchi della banda del buco, beninteso, non sto parlando di un gruppo malavitoso, esperto nel carotaggio nei locali blindati delle banche.. ma dei "capelli d'argento".. non una tribu’ indiana ma i personaggi dal pelo candido che hanno avuto la fortuna di non imbattersi nell’esodatismo ovvero nei pensionati che ristagnano negli angolini dei piccoli bar o davanti all’orologio ad acqua ormai a secco e senza i vari ottoni delle ore ex simbolo di Porcaro…quelli con gli occhialini sulla punta del naso, che leggono la stampa per commentare del piu’ e del meno.. di come si stava meglio una volta, del rispetto e della religione - che non c'e’ piu’ , delle percentuali di colesterolo e trigliceridi e delle stagioni, che non sono piu’ le stesse.
Nonostante quel loro dialogare, spesso concitato, il mettere a dura prova le coronarie, in un sincopato duellare sulla politica o sulla Rubentus che e' affondata, fanno una tenerezza che si taglia con un grissino come il tonno di una volta.
Ste persone, cercano lo sguardo, l'aggancio al loro simile, l'approvazione o meno, pur di scacciare la bestia peggiore… la solitudine del pensionato.
Hanno tanto da dare, tanto da dire magari, il tutto, un poco datato.. un "software" - talvolta anche l'hardware - in cui, l'ultimo aggiornamento risale alle guerre puniche di epoca Andreottiana.
E qui nasce il motto che non si va in pensione perche’ si e’ vecchi, ma si diventa vecchi perche’ si va in pensione e per quello che mia cognata e’ attaccata alla sua sedia e alle sue pratiche notarili sinche' morte non la separera' da sti atti.
Io, con loro, sto facendo pratica, nell'attesa che il tempo mi collochi tra quelle fila definitivamente, ad essere "Matusa", come si diceva ai miei tempi, in onore del Patriarca biblico Matusalemme, l'annunciatore del Signore Iddio, che ebbe abbuono per tirare a campare quasi di un millennio, come cronache mormoravano;
oggi, che sei detto vecchio dopo gli anta, col passo successivo pronto ad essere rimba e come diceva il motivetto..marimba amato, marimba ambito.
Cominci a parlare da solo e, se non hai l'apparecchio sull'orecchio, neppure riesci a far credere di farlo al cellulare, con connessione bluetooth.. io lo sono, ma spesso perche’ perdo quello del discorso.
Cosa stavo dicendo...i vecchi...il rimba...parlare da soli, ad alta voce, i buchi e i bachi nel cervello...ah, gia’!
- «Che brutt diventa’ vegg....ma l'e’ mei che crepa’ bagaiott», sentenzia "el Mariett de la buvisa", (il Mario)
(traduco per i non padani..che brutto invecchiare; ma e’ peggio morire ragazzotto).
El "Giuan"(il Giovanni), e gli altri come lui, non sono svaniti perche’, in effetti, stanno parlando con...i fantasmi!
- «Ussignur: anca el Giusepp l'e’ rimbambii, fora de melun!», (anche il Giuseppe e’ rimbambito, uscito di testa), dice el Pierin, (il Pierino).
Nossignore.
Gli anziani sono dei sopravvissuti a tanto carichi di lune, hanno visto quelli meno fortunati di loro passare a migliore vita, cosi’ come quel mondo che li aveva cresciuti.
Con questa dimensione stanno parlando, quando li si sente bofonchiare da soli.. chi sorride, capira’, capitera’ lui di vedere il proprio orizzonte avvicinarsi, mentre dietro, il vuoto.
Difficilmente "i grigi" riconoscono e si riconoscono oggi, sentendosi - e lo sono - sopportati, a malapena tollerati, fastidiosi, noiosi, esclusi, in una realta’ in cui la saggezza, l'esperienza, frega un cazzo.
- «l futuro e’ nei giovani!»;lo e’ sempre stato no?..
Vero, ma...il nonnetto, dove cazzo lo metto, in quale cassonetto della raccolta differenziata?
Nella realta’ del palestrato, del mondo virtuale, della scatola vuota ma ben confezionata, degli urlatori, dei tuttologi, di rintronati "tronisti", pirla ma belli con aspirazioni del GF, del "ti spacco la faccia perche’ sono piu’ grosso", del tanta gente muore, ma basta schiacciare "new game" e ti ritornano in vita, ecco che el Giuan, el Mariett, el Pierin e - prossimamente - el Giusepp, devono rasentare i muri, che altrimenti il mondo che corre gli "rampega", (gli si arrampica) sulle spalle, per scavalcare. Dove si va poi...boh! Chi cazzo lo sa..
Tutti corrono, un motivo ci sara’.. e nessuno a fermarsi, per comprendere origine di tanta frenesia, di tante falene che ruotano vorticosamente, incantate, attirate dalla luce entro la fiamma.
E allora, la zavorra, eccola, racchiusa nei recinti delle riserve loro assegnate… il bar, la chiesetta, il circolino di Villa Tapparelli e i loculi, piu’ che locali, che i vari Comuni assegnano loro, prima di traslocarli in quelli definitivi, al cimitero.
Attimo di pausa per pensare…mmm
Ah ecco oggi 2 ottobre e' la loro festa e quindi cari Nonni..Auguri


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