giovedì 1 ottobre 2015
Hotelli.
Dopo un viaggio di 8 ore
cerchi riposo in un hotel e una volta trovato il loculario grazie al
TomTom entri e ti rendi conto che nelle receptions se arrivi tardi
il n'y a personne e per entrare non ti resta che usare la porta sul
retro scassinando la serratura dopo aver superato tre prove mortali,
sedando il cane da guardia, colpendo il vigilante alla nuca... una
volta entrato nell'hotel ti rendi conto che non ci sono esseri umani
ma cyborg costruiti sul modello delle leggi robotiche che ti
rispondono con frasi impostate e alla fine ti bofonchiano di mettere
una firma sul diario di bordo e ti consegnano il pass della tua
camera.
Ok il meglio e' fatto…tu
sali e ti rendi conto che per entrare in camera basterebbe una
semplice chiave ma sarebbe obsoleto e quindi hanno pensato bene di
fornirti una tessera magnetica che con una bella strisciata
nell’apposita fessura dovrebbe far apparire l’apriti sesamo..
teoricamente dovrebbe essere cosi’, poi pero’ dopo aver provato
tutte le posizioni.. niente..zero di negativo e la porta continua
essere closed tipo il water.. mentre ti comincia arrivare lo stimolo
prostatico del pisciamento e tu li’ come un pistola che stringi
gambe e tessera tra le dita e ti affidi a riti apotropaici,
filastrocche della nonna, abracadabra pagani affinche’ la parete
tra te e la camera con cesso si apra, ma niente da fare.
Ormai il livello di
sopportazione di tenuta del liquido e’ allo stremo e non rimane
altro che dare una spallata alla porta della camera o utilizzare il
piede di maiale ma finalmente l’occhio indiscreto, anzi
indiscretino del portiere receptionista notturno ti capta e viene in
soccorso chiedendoti se per caso non hai smagnetizzato la carta o il
pass con una calamita tipo quella che usavi per bloccare il contatore
della luce... alla fine prende sta carta e zac..al primo colpo ti
apre la porta..
E li ti chiedi o ti poni
molte domande sul senso della vita.
Finalmente entrato,
scarichi la vescica che era in procinto di scoppiare e cerchi di
sistemarti in camera sperando che la moquette non debba portare
scompensi come succede spesso ai ragazzi del Volo e comunque ti rendi
conto che nel mondo degli hotel nulla e’ facile.
Le prese della corrente
non sono quasi mai dove dovrebbero essere.. tipo accanto al comodino.
Il Wi-fi funge solo nella hall e per questo e’ sempre piena di
gente che bivacca li’ con lo smartphone inchiodato sul livescore
del Cupello-Casalbordino.
I minibar si aprono solo
con mine, da acquistare preventivamente su Ebay, che permettono di
far saltare la maniglia e dunque agevolarti di degustare le arachidi
tostate della Manuzzi.
Le serrande si chiudono
solo se premi tre pulsanti come il control-alt-canc e
contemporaneamente reciti tutta la discografia di Ritin Pavina per
sbloccare il codice di accesso.
Com'e' come non e' ce la
fai con l'overture e riesci a stappare una minigrappa e poi ti spogli
e cerchi di riposare le stanche membra dopo sto viaggio di 8 ore
ma..eccolo il primo intoppo..gli hotel moderni sono sempre piu’
fighi ma lasciano entrare luce dovunque e tu disposto a dare via un
rene o le pile del pacemaker per avere un buio accomodante, cominci
ad attaccare il poster che era sulla scrivania reclamizzante la
serata con Ivana Zanocchia e poi sposti i pochi mobili davanti ai
punti luce e pensi di di far brillare le fondamenta dell’hotel con
la Pentrite o PETN per creare una barriera di macerie che possano
oscurare detti punti.
Well, finalmente il buio
ma ecco l'altro inconveniente dovuto al fatto che le pareti tra una
camera e l’altra, sono fatte con i mattoncini della Lego e per
questo i rumori delle altre stanze arrivano nitidamente alle tue
orecchie. Bambini che frignano, coppie che ci danno dentro, milizie
di adenoidi incazzose che russano con lo sfondo di trombe deretanali.
Cerchi allora tra le tue
medicine i famosi tappi per le orecchie che usavi in fonderia per
sbavare la ghisa e una volta trovati te li spari piu’ che puoi
nella tromba uditiva
comunemente appellata d'Eustachio dal nome
dell'alchimesta Bartolomeo, sino a perdere i sensi con l'inghippo
che una volta destato e ritornato nella valle di lacrime ti rendi
conto che il silenzio continua e a quel punto capisci che sei
diventato sordo.
Ma nonostante la
menomazione e considerato che nel mondo degli hotel, dalle otto
partono i traslochi con gente che urla, sbatte le porte e sposta
mobili vorresti esporre le tue lamentele rendendoti subito conto che
e' inutile chiamare la receptions cybernetica per lamentarti in
quanto il solito robot rispondera' con frasi reimpostate, dicendoti
che sti rumori esistono solo nella tua capa ed allora tra la sordita’
e i rumori di sottofondo ti convinci che e’ meglio chiamare il
primo psicologo allievo di Carl Gustav Jung per un celere
appuntamento ..anche se ad onor del falso nel mondo degli hotel il
suono che scandisce il ritmo della giornata non e’ quella del
migliarino di palude o del cardellino di Canicatti' ma quello degli
aspirapolvere che piu’ che aspirapolvere sono dei geyser. Hanno il
rombo cupo tipo jet plane, e ti entrano in testa come un riff dei Led
Zeppelin e non servono una mazza…ci sono piu’ acari nelle
moquette degli hotel che nelle parole tronche della Divina Commedia
(ma nondimen paura il suo dir dienne,perch'io traeva la parola tronca
etc etc).
Nel frattempo qualcuno ha
pensato bene di togliere il cartellino dalla maniglia esterna in cui
chiedevi gentilmente di non rompere i coglioni e quindi considerato
che nel mondo degli hotel le cameriere entrano sempre senza bussare
ecco che ti cuccano mentre sei li come mamma ti fece e il bello e’
che reagiscono sempre nella stessa maniera, ovvero fingono di
stupirsi dicendoti che pensavano non ci fosse nessuno e chiedono
scusa, ma in realta’ sghignazzano di gusto e subito corrono a
raccontare alle colleghe le dimensioni del tuo apparato riproduttivo.
Bon..nonostante le
traversie ti prepari per la giornata lavorativa esci dal loculo e
scendi alla mangiatoia rendendoti conto che se l’Armageddon
esistesse, assomiglierebbe alle colazioni degli Hotel dove prima di
avvicinarti alla suddetta mangiatoia, vieni crivellato da zaffate
rancide di uova alla coque. Una volta entrato scatta la
considerazione che il popolo hotelliano a quell'ora mattutina e’
come un automa che trascina i piedi tra formaggini della pontificia
opera assistenza, brioches mummificate e crostatine al gusto di
muesli e agonia, dove eccellono uomini con le cispe agli occhi e
donne ancora in fase di semitruccamento con ai piedi ciabatte
assurde.
A quel punto capisci che
non stai facendo colazione ma stai facendo le prove generali per il
Giudizio Universale.
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