sabato 10 ottobre 2015
Lettere.
Lo
so che il fascino della lettera scritta a mano e' una goduria
incommensurabile.
Scrivere
con carta, penna calamaio (o anche con la Bic nera) e' un gesto in
via d'estinzione nell'era della posta elettronica e dei messaggi
Whatsapp chattosi.
Quando
mi dissero per la premier fois “Ti uazzappo” pensavo fosse una
nuova posa del Kama e potete immaginarvi la delusione di scoprire che
si trattava di uno scambio di frasi veloci in una delle tante specie
di chat.
I'm
old ma mi reputo moderno, veloce al passo coi tempi, ho diversi blog
e uso twitter, le mail e tengo il flacone dello shampoo a testa sotto
per fare piu' in fretta la doccia alla mattina.
Pero'
ci sono eventi nella vita, che non possono essere risolti troppo
velocemente, tantomeno con la sintesi estrema di un messaggino
elettronico.
In
una relazione ad esempio, essere mollati con un sms o una frase su
Whatsapp deve essere un'esperienza terrificante..e non farliamo delle
emoticons del tipo..
Ti
lascio (emoticon con faccina triste )..
Non
ti amo piu' (icona col cuore infranto)..
Non
cercarmi piu' (icona con faccina tipo urlo di Munh)..
Non
preoccuparti, ignobile testa di (icona con pannocchia)..
Non
ti cerco piu', vai a (icona con cacca che sorride).
Abbandonare
il partner con un messaggino, dovrebbe diventare un reato in una
societa' civile, ma anche la mail e' un metodo infame usato per
evitare l'imbarazzo del confronto diretto.
Ora
non dico che scrivere su carta per compiere lo stesso misfatto sia un
gesto encomiabile, ma sicuramente aver fatto lo sforzo di cercare un
foglio, la penna e di essersi seduto a scrivere, riflettendo sulle
frasi da usare, puo' rendere il gesto ugualmente atroce, ma meno
frettoloso e umiliante.
Insomma
se capitasse a me, forse eviterei di spalmarti sull'asfalto con la
mia auto e mi limiterei a farti saltare la rotula e il dente del
giudizio.Forse..
La
lettera scritta a mano richiede tempo, capacita' riflessive e una
conoscenza della lingua sufficientemente appropriata.
Nella
lettera scritta si coniugano i verbi, si evitano le ripetizioni e
soprattutto si usa la punteggiatura, elemento ormai scomparso nei
messaggi elettronici e anche nei miei blog ad onor del falso.
Il
punto e la virgola, i due punti, per non parlare del punto e virgola,
sono stati sostituiti da infinite linee di puntini di sospensione, il
tempo presente ha preso il posto del congiuntivo, sono sparite
maiuscole, apostrofi e dulcis in fundo, la lettera K ha preso il
posto del ch, ma incomprensibilmente anche della C. Se abbreviare la
congiunzione “che” con un K e per risparmiare tempo e spazio e'
cretino, scrivere Kaffe' con la K e' raccapricciante.
Quac1
opps, qualcuno poi utilizza queste abbreviazioni persino nei testi
scritti a mano, per esempio nei temi scolastici, ma qui siamo nel
campo dell'aberrazione.
Gli
acronimi usati negli sms, sono moltissimi e si sprecano, ad es ..
xchè
= perchè
xo
= però
cs
= cosa
rit
= ritardo
qnt
= quanto
grz
= grazie
prg
= prego
tvb
= ti voglio bene
tvtrb
= ti voglio troppo bene
e
via andare..
Accade,
dunque che uno scambio scritto possa risultare cosi':
“ ciao
cm stai, 6lib x and dp al cinema cn me? 80 vgl di te”.
A
causa di queste abbreviazioni, una ragazzina si dichiara ammiratrice
della cantante Opera anziche' Anna Oxa.
Ora
la lettera scritta a mano ha un sapore sicuramente vintage, ma a
confronto, questo tipo di linguaggio appare molto piu' arcaico, direi
quasi primitivo (provate a leggere le frasi di cui sopra a voce alta
e capirete cosa intendo).
L'estrema
sintesi di questo lessico sintetico, veloce, frettoloso, ci fa'
provare un impeto nostalgico per la dolcezza corposa e lenta della
lettera scritta a mano.
L'impatto
della scrittura su carta ha qualcosa di insostituibiloe rispetto alla
scrittursa elettronica...l'unicita' della grafia diversa per ognuno
di noi, e' un marchio personale e inimitabile che ci identifica e ci
distingue dagli altri.
E'
forse per il fascino di questa unicita', unita al piacere del gesto
della scrittura e del tatto sul supporto cartaceo, che il “Festival
delle lettere”
ha avuto cosi' tanto successo.
Nell'arco
di undici anni gli organizzatori del concorso hanno ricevuto
ventiduemila lettere, e ogni anno sono state premiate le migliori.
Quest'anno
il tema del festival che si sta svolgendo al Teatro Litta dall'8
all'11 ottobre e' “Lettere di pancia” adatta per il mio vicino
Michele (costo biglietto da 5 a 10 eurini, compresa la caramella col
buco).
Dateci
sotto che domani e' l'ultimo giorno.
Nn
c rest ke incontr li'.
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