A TUTTI I FRANCESCHI, FRANCESCHE AUGURI DI CUORE
domenica 4 ottobre 2015
Remember.
Se
sei stato bambino durante gli anni 50, 60, 70 (come me)…
A TUTTI I FRANCESCHI, FRANCESCHE AUGURI DI CUORE
Come minchia hai fatto a
sopravvivere???!!!!
Da
bambini, se ti rimembri andavamo in auto (chi ce l’aveva) senza cinture di
sicurezza, ne’ airbag. Viaggiare seduti dietro era una passeggiata godereccia.
Una vera goduria.. la si ricorda ancora.
Le
nostre culle erano tintate con dei colori brillanti a base di piombo!
Non
esistevano tappi di sicurezza sulle bottiglie dei medicinali, ne’ sui cassetti
o le porte, mi ricordo la nonna che aveva in gabinetto i fogli di giornale
opportunamente tagliati al posto dei dieci piani di morbidezza, infilati nel
chiodone a punta, quel che dava fastidio era quando ci infilava la carta
azzurra dello zucchero o quella gialla del macellaio e soprattutto mi ricordo
quella cannata che ho dato alla bottiglia di vetro del latte appoggiata vicino
al water (noi eravamo ricchi gli altri avevano la turca sul ballatoio)
contenente della candeggina..non hanno chiamato il medico mi hanno riempito di
latte cagliato e fatto vomitare, altro che 118.
Ricordo
anche la goduria stratosferica quando con i giornali bagnati facevamo le palle
per la stufa e le lasciavamo asciugare al sole e con quelle io ogni tanto
tiravo ai tacchini e uno l’ho fatto secco e non si sa di che morte sia morto e
siccome aveva una compagna che povera era rimasta sola l’ho finita con un colpo
di tirasasso da 30 metri.
Con
lo stesso tirasasso o fionda, spegnevo le lampade nella strada e a volte facevo
centro nella vetrina del lattaio che ci stava antipatico e non lasciava giocare
a pallone per strada.
il
latte stava in un recipiente di alluminio con coperchio attorniato da mosche e
il prezzo esposto in vetrina non si leggeva piu’ perche’ ingiallito del sole
dall’ultima volta che era stato esposto, il lattaio lo prendeva con un mestolo
e lo ficcava nella ramina che ci portavamo appresso e mentre si girava noi gli
fregavamo i messicani (piccoli dolcetti di liquerizia con tutte le forme degli
animali).
Quando
uscivamo in bicicletta, non avevamo ne’ casco, ne’ protezioni per gomiti e
ginocchia e io avevo messo una cartolina fissata con una molletta stendipanni
per fare un rumore da motoretta quando toccava nei raggi.
Si
beveva l’acqua del rubinetto del giardino o dove la trovavamo, fino a quando
non smetteva la sete. Non esistevano bottiglie di acqua minerale.
Passavamo
ore a costruire auto con delle casse o dei tubi, un amico in bici ti rimorchiava
n cima alla salita..,dove finalmente ti ricordavi di non aver freni.
Dopo
qualche botta si imparava a risolvere il problema,..ci si fermava contro un
albero o per terra. Eh si! All’epoca, non c’era molto traffico.
Si
usciva a giocare alla sola condizione di rientrare per pranzo o per cena..o al
calar della sera. (mia madre mi chiamava “cartellino” tipo timbratura dei
baracchini lavorativi a pie' del monte).
Si
andava a scuola solo al mattino e si rientrava a casa per pranzo dopo aver
assaggiato di tutto (anche i frutti di qualche albero trovato nelle fattorie
dislocate durante il percorso..) e al tempo del grano prendevamo il ciuffetto
delle pannocchie lo avvolgevamo nel giornale e ci facevamo delle grandi canne,
nascosti nelle capanne del boschetto dove i piu’ grandicelli iniziavano ad
andare di mano e a questo proposito mi ricordo che eravamo tutti in circolo
seduti ad osservare il piu’ grande che iniziava a spermatizzare dopo la
smanettata.
Non
avevamo cellulari.. cosi’ nessuno poteva sapere dove eravamo!! Impensabile
vero?
Ci
tagliavamo, ci rompevamo le ossa, saltavano i denti, facevamo a cazzotti nelle
fiere del paese, ma non ci sono mai state denunce per questi incidenti. Nessuno
era colpevole… solo noi stessi, se ci lamentavamo le prendevamo pure..
Si
mangiava di tutto, biscotti, pane, cioccolata, gelati. Si bevevano bibite
zuccherate con tutti i tipi di coloranti ma non avevamo problemi di peso, visto
che passavamo la giornata a correre o a giocare.
Si
divideva una Coca fra tutti, una cannata a testa (quando la si comprava in
bottiglia di vetro da un litro) si beveva dalla stessa bottiglia e nessuno e’
mai morto anche se mentre qualcuno beveva a lungo gli si dava un cazzotto col
rischio di ingoiare pure la bottiglia.
Non avevamo Play Stations, MP4, Nintendo 86, Xboxs,
IPad, Smartpkone5, Skylanders. Video, Sky con 399 canali
TV, masterizzatori, cinema con suoni surround, notebook, PC, Facebook, Twitter,
Internet, ecc ..AVEVAMO VERI AMICI.
Si
usciva in bici trasportati magari sulla canna e si pedalava in con tre gambe,
si andava dai nostri amici, si suonava o..si entrava senza suonare (la porta
era sempre aperta) e si giocava sino alla morte.
La
fuori!
In
questo mondo crudele!
Senza
il bodygard.. al massimo ci stava lo scassaminchia del giardiniere o la portinaia
che era piu’ alta se si metteva per traverso, un armadio a tre ante
ventiquattrostagioni con una sberla diventavi una trottola.
Si
giocava alle biglie rigorosamente di terracotta, a nascondino, a guardie e
ladri e a calcio e nella squadra che si formava per giocare se qualcuno non era
scelto, non era mai stato un dramma per nessuno.
Alcuni
non erano bravi a scuola, dovevano semplicemente rifare l’anno se erano
bocciati, sui nostri diari leggevi frasi del tipo..il tempo passa, il tempo
vola..e noi cretini andiamo a scuola. Nessuno andava dallo psicologo. Si
rifaceva l’anno e ci veniva data una seconda possibilita’ dopo ovviamente aver
preso diverse cinquine in faccia.
Avevamo
la liberta’ dei successi e degli insuccessi, delle responsabilita’.. che
abbiamo imparato a gestire.
Sei
di questa generazione?
Se
lo sei, prenditi un minuto per riflettere e parlane un poco coi tuoi amici.
Forse per un po’ dimenticheranno la vita stressata che stanno vivendo e
ridiventeranno bambini di una volta..
Di
sicuro diranno: “ Cos’era tutto questo?”.
Ma
quanto eravamo Felici con cosi’ poco….
A TUTTI I FRANCESCHI, FRANCESCHE AUGURI DI CUORE
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