(Pregio o difetto?)
Benche’ sia intesa principalmente nella sua accezione negativa di farsi i cazzi degli altri, la parola “curiosare” ha un significato etimologico molto piu’ alto, chi ha fatto il classico conosce la derivazione dal latino cura, cioe’ interesse, passione.
Ed e’ proprio l’interesse, la voglia di scoprire, di conoscere, che spinge i bambini a curiosare, ad esplorare tutto quello che li circonda, perche’ ogni cosa li entusiasma, li sorprende, li stimola.
Si e’ curiosi nella misura in cui si e’ istruiti.. e io ci butto il carico da 11 e dico.. anche intelligenti e si e’ pure “saponi” (nel senso di sapere molto) nella misura in cui si e’ curiosi.
Puo’ sembrare un gioco di parole, pero’, se ci ragioniamo bene, le due affermazioni non formano un circolo vizioso senza via d’uscita, piuttosto direi che si completano a vicenda.
La curiosita’ e’ una continua ricerca del nuovo, dello sconosciuto, e’ il tentativo di acquisizione anche di un solo tassello che si vada ad inserire nel disegno sempre incompleto della nostra conoscenza, e’ un sistema per aprire e rendere piu’ elastica la nostra mente nei confronti di tutto cio’ che ci circonda.
Ora pero’ mi domando cosa c’entrano l’intelligenza o l’istruzione con la curiosita’, datosi che nel significato normalmente a loro attribuito, non c’entrano nulla, pero’, in questo caso mi riferisco non tanto alla capacita’ degli individui di risolvere complessi problemi matematici o di sviluppare teorie scientifiche o filosofiche, bensi’ le vedo come quelle caratteristiche che ci permettono di essere obiettivi, di utilizzare le nostre conoscenze per aiutare noi stessi a vivere sempre migliorandoci e per aiutare altri in difficolta’.
E’ quindi necessario, per fare tutto cio’, avere voglia di scoprire, avere il coraggio di interrogarsi, essere, senza vergogna, curiosi.
Tutto quanto sopra era solo una premessa per aneddotare e per la serie la curiosita’ non e’ solo donna leggete sto fatto che vi servira’ come monito se viaggerete su linee aeree moderne..
Durante un viaggio in aereo un tizio e non faccio nomi perche’ non siete curiosi, si trova con l’urgenza di andare al cesso, ma ogni volta che ci prova lo trova occupato.
L’assistente
di volo, che e’ furrrrba e capisce l’urgenza, gli suggerisce
allora di utilizzare la toilette delle hostess (donne) – ma lo
avvisa di non premere nessuno dei bottoni che trovera’ vicino al
rotolo di carta igienica contrassegnati rispettivamente
come:
H2OC
AC
BOR
RAT
Facendo l’errore che troppi uomini fanno di non ascoltare una donna, la curiosita’ prende il sopravvento, ed il pirla ignora totalmente l’avvertimento ricevuto dalla hostess furrrrba.
Una
volta espletati i propri bisogni, il pirla curioso preme con
circospezione il tasto H2OC ed immediatamente il suo lato B viene
investito da un leggero getto di Acqua Calda. (ndr.”.accadue o”
simbolo chimico acqua)..
“Wow, te capi’ queste fanciulle se la
passano proprio bene!”. Commenta fra se e se.
Percio’, con un
po’ piu’ di coraggio, si decide a premere il bottone AC, ed in
men che non si dica il suo didietro viene comodamente asciugato da un
soffio di Aria Calda a temperatura corporea.
“Azzz.. Non mi
meraviglio che le donne passino cosi’ tanto tempo al cesso, con
questo tipo di comodita’”.
Esclama
sempre piu’ stupito.
Superata ogni titubanza, preme anche il
tasto BOR, ed un braccio meccanico salta fuori dal WC cospargendogli
la zona di borotalco.
“Minchiaaaa ..ma questo e’ spaziale e’
un godimento selvaggio stratosferico”, esulta premendo senza
pensarci due volte il tasto RAT.
Al suo risveglio in ospedale,
confuso dall’effetto intorpidente della morfina, chiama
l’infermiera per capire dove si trova e cosa gli sia successo.
“L’ultima cosa che ricordo”, spiega “e’ che mi trovavo
nella toilette delle signore sull’aereo ed ho sentito un dolore
terribile”. “Lei e’ in ospedale” gli risponde l’infermiera
“probabilmente e’ andato tutto bene fino a quando non ha premuto
il bottone di Rimozione Automatica Tampax.
Ah, giusto per la cronaca, il suo uccello lo trova sotto al cuscino”.
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