Non me ne voglia Palucci (il mio ristoratore preferito) ma oggi rispiego il perchè non mi va di vedere l'astice o l'aragosta nel menu'.
La domanda che mi pongo è questa:
L'aragosta o l'astice soffrono quando vengono messe in pentola oppure il loro limitato cervello non permette di percepire sto dolore?
Ed ecco il responso:
L’aragosta (o l'astice) non è che si limita semplicemente a soffrire: l’aragosta implode letteralmente su sé stessa.
Una volta immersa nell’acqua bollente, infatti, i suoi organi vengono completamente disintegrati dal calore dell’acqua incandescente, ma il loro esoscheletro non cede, continua a reggere per la sua solidità e ciò non fa altro che prolungare l’abnorme sofferenza della povera creatura.
Il loro cervello è tanto cosciente da consentire loro di soffrire ma, non essendo dotate di corde vocali, non emettono alcun tipo di lamento.
Il suono sordo (somigliante ad un grido) che si sente al momento della cottura è semplicemente un soffio emesso dai pori dell’esoscheletro al momento dell’ebollizione degli organi.
Una
delle morti più allucinanti a cui un essere vivente può andare
incontro su questo pianeta.
Atroce.
E per la serie colloqui impossibili riposto un discorso che l'astice mi fece a suo tempo..
Ehi
frequentatore di Palucci.. sono l'astice,
puoi vedermi in
quella vasca davanti i tuoi occhi al supermercato, o qui al
ristorante del giovedi'..
sono stanco, sono depresso
non
ho voglia di vivere
passo la mia giornata immobile
le
mie chele sono legate
il mio cuore e’ infranto
vorrei piangere ma le mie lacrime non si noterebbero, l’acqua le fa sparire,
vorrei gridare, ma l’acqua non farebbe apprezzare il mio dolore
vorrei morire ora, ma Dio non permette che io lo faccia
vorrei chiedere a Dio perche’ io debba stare qui, ma potrebbe non rispondere..
Soffro, soffro tantissimo...
perche’ il grave destino mi ha portato qui?
Ogni giorno fermo nella mia posizione mi sveglio, ho passato una notte a sognare di cambiare acqua..
quell’acqua che bollendo mi portera’ alla morte
il dolore sara’ tanto
ma mai paragonabile a quello che soffro ora
spero avvenga presto
non ce la faccio piu’ vorrei uccidermi, ma non posso
vi prego compratemi
fatemi finire questo dolore
fate che la mia anima sia di nuovo mia
e non di questa vasca in bella mostra al Conad di Casalcoso o in quel del Palucci Torino di Sangria.
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