L'Italia è patria di inventori che hanno cambiato il modo di vivere ma se andate a toccare i portafoglio di chi ci governa.. è finita e per bene che vada ci lascerete la pelle e oggi vi racconto una storia che se non fosse documentata, sembrerebbe una fantasia, ma è tutta vera e non mi meraviglio se il post venisse bloccato e sento pure un certo bruciore di culo lenito dal fatto che viaggio in alias e di certo non possono far altro che bloccare lo scritto e mo' vi dico...
Gaetano Fuardo, nato a Piazza Armerina nel 1878, era un brillante studente.
Rimasto orfano in giovane età, riuscì a proseguire gli studi grazie a un lascito e a borse di studio ottenute per merito.
Si laureò in ingegneria chimica a Milano.
Si sposò con Gerli Clelia Anna, che morì poco dopo a causa di un tumore.
Il dolore per la perdita della moglie, osteggiata dalla famiglia di lei, lo segnò profondamente.
Si rifugiò nello studio, dedicandosi completamente a un’idea che lo ossessionava:
Rendere solida la benzina.
Durante la Prima Guerra Mondiale servì come ufficiale di fanteria.
Vedere gli aerei esplodere per via del carburante liquido rafforzò in lui la convinzione di trovare una formula per solidificare la benzina.
Ci riuscì: ottenne una sostanza gelatinosa e spugnosa, che con un apparecchio da lui stesso progettato poteva essere riportata allo stato liquido.
La benzina solida non era infiammabile, galleggiava senza inquinare e non necessitava di petroliere per il trasporto.
In Italia (causa interessi delle multinazionali) non fu preso sul serio.
Emigrò in Francia nel 1920, dove un’industria lo supportò.
Negli anni '30 si trasferì in Inghilterra.
Rifiutò di cedere il brevetto e chiese di tornare in Italia.
Le autorità inglesi glielo vietarono per motivi di sicurezza nazionale.
Il SIM (Servizio Informazioni Militare italiano) organizzò il suo rapimento.
Fuardo fu trasferito nei Paesi Bassi e poi in Germania, dove Hitler gli fece costruire uno stabilimento in Vestfalia.
Nel 1944 iniziò la produzione della benzina solida.
Hitler lo chiamava ogni giorno per sollecitare i risultati e le camice nere gli stavano al culo in quanto sollecitati dagli Enti Petroliferi che erano interessati a cancellare la scoperta che avrebbe provocato danni irreparabili soprattutto a che aveva speso soldi sia per il trasporto che alla lavorazione del carburante e quindi poco prima della messa in funzione della fabbrica, i servizi segreti inglesi la fecero esplodere.
I progetti finirono negli Stati Uniti, che iniziarono a copiarla, salvo poi chiudere tutto nel 1952, (anche qui vi furono pressioni delle lobby petrolifere).
Nel 1952 i servizi francesi lo ricontattarono.
In piena guerra d’Indocina, volevano rifornire via aerea i presidi di Dien Bien Phu.
I primi 200 metri cubi di benzina solida vennero trasportati con successo.
Ma poi il governo francese interruppe il contratto, con accuse pretestuose.
Gli eredi di Fuardo otterranno poi un rimborso.
Nel 1953 subì un attentato: fu lasciato a terra con un femore rotto e senza i documenti della sua invenzione.
Psicologicamente crollò.
I suoi appunti scomparsi, i fondi azzerati, visse gli ultimi anni povero e paranoico.
Morì nel 1962 in un ospizio della Ciociaria, e fu sepolto a Piazza Armerina.
Raccontava di aver parlato con Hitler, Churchill e Mussolini.
Nessuno gli credeva ed era considerato paranoico.
Ma era tutto vero e l’invenzione funzionava davvero.
Si mormora che alla fine degli anni ’80 la Ferrari abbia sperimentato la benzina solida in F1, ma non esistono conferme.
Se Fuardo fosse nato in un altro contesto, in un’altra Italia, forse la storia dell’energia – e del mondo sarebbe andata diversamente e quindi se avete in mente di fare invenzioni che toccano i soldi di chi ci comanda... lasciate perdere.