sabato 18 ottobre 2014
Belen dimmi perche'
Cara Belen selfierosa, spiegami o risolvimi il mistero dovuto alle pulizie del giovedi’. Sto post e' rivolto non a te che non fai un belen in casa ma a quelli che assumono la Colf e
poi puliscono la casa prima che arrivi, cioe’ pagano apposta una che
viene a casa loro per non fare una mazza. Passano addirittura la cera
sull’asse del water pur di non fare brutta figura datosi che il marito
piscia sempre fuori e il tuo due ne sa qualcosa e non ha mai capito la storia dell’asse..alza l’asse
abbassa l’asse..boh e’ il terzo mistero di Casalbrodino casa vacanziara. Cosi’ arriva la
“signora” delle pulizie, contenta come un grillo (non quello del fivestar), si infila le ciabatte,
si fa il caffe’, legge il tuo giornale fa una passata sul tuo pc si scatta due selfiate col tuo smartsei e poi
telefona tutto il tempo al cellulare della cugina, assunta anche lei da
qualche sciroccata, che sta nell’europa ovest, per pulire sti locali
sempre puliti. E per finire guardando in quel di Porcaro ed esattamente in Via Italia mi domando e dico
del perche’ del lavaggio delle strade. Ma perche’. Io mi sono sempre
chiesto e non me lo sono mai spiegato come disse il vento alla vela. E’
come lavare la suola delle scarpe. Perche’ lavare le strade e non i
marciapiedi che li deve lavare la Juljana, insomma in strada tutto
sommato ci si passa in auto ma sui marciapiedi dove passano i cristiani e i tir del biscottaro..
che sono? Fogna a cielo aperto?. Dai facciamo un bel bucato serio e bagnato come la moglie del biscottaro..cazzo,
scopa, acqua e sapone, sia chiaro. Certo. Perche’ vorrete mica dirmi
che per togliere questi maledetti olii nocivi o residui del ciuingumme
basta bagnare le strade con quegli sprizzino virgoletti? Davvero? Ma
allora e’ meraviglioso. Ma come mai questi oli si depositano solo in via Italia? Le altre vie sono immuni? Qualcuno le ha vaccinate di nascosto?
Ma perche’ dico io e scusate la polemichetta. Ma se l’auto posteggiata
impedisce il lavaggio perche’ mi date la multa e poi la lasciate li e la
lavate lo stesso sta cazzo di strada? E se potevate lavarla perche’ mi
avete dato la multa a fare? Ah capisco, era per castigo come il
semaforo davanti alla Coop. Avete fatto bene e vi risparmio la storia
della spazzatura differenziata, altra multa ma se non mi dite come
faccio a separare il liquido organico dalla gomma la gente che scopa nel
senso rapporto intersezionale ancora non sapra’ mai differenziarla e
quindi da quei soldi che all’inizio serviranno per
istruzione, staccate solo una piccola parte per addestrare le forze del
disordine a rispondere alle domande sul come fare a differenziare e nel
frattempo la parte organica seguira’ il percorso delle acque di scarico
via cesso dove le massaie buttano rigorosamente l’olio dei fritti e la
parte gommata rimarra’ nell’apposita cartucciera anche perche’ ci sta
chi e’ allergico alla gomma e senza fare nomi lo guardo allo
specchio. Basta coi perche’ dolce Belen con 125.000 mi piace al tuo video serale e speriamo meglio nell'oggi che dovrebbe esser un sabato solatìo sopravvissuto al venerdi' 17 e
come ben sapete ne’ di venere ne’ di marte non si tromba e non si parte. E per i nostalgici ficco il motto
Non c'e sabato senza sole
non c'e' cuore senza amore
non c'e' prato senza erba
non c'e' culo senza .....
domenica 12 ottobre 2014
Mortadella Please

Ultimamente i miei post sono di riflessione, forse dovute al cambiamento climatico o dal trauma postvacanziero. Scrivere...pensare... riflettere... flusso di coscienza...la mente vaga, non trova riparo, si perde nei meandri piu’ oscuri delle nostre emozioni che prendono forma in pensieri...
Certe volte i pensieri vanno contenuti, bisogna dar loro una forma...ma la forma ha bisogno di essere condivisa, e’ necessario, altrimenti tutto rimane indecifrabile, criptato e nascosto nell'oscurita’ della nostra scatola cranica.
E cosi’ il pensiero si trasforma in parola e la parola in macchia sulla carta che assume forme tondeggianti o lineari creando una composizione alla vista gradevole.
Il flusso di coscienza entra in un vortice che gira, ti fa’ girare, ti fa’ cambiare posizione, certe volte ti risucchia, altre volte sprigiona tutta la sua potenza liberandoti dal suo giogo... ti fa’ viaggiare, ti fa’ vivere in mondi parelleli...
Tutti proviamo questa esperienza anche senza avere il classico pezzo di carta come dice anzi ..lo vignetta, il buon Vanessi
ma solo pochi hanno il dono di farla provare empaticamente anche agli altri.
Gli scrittori hanno un dono, e il loro mandato e’ quello di condividerlo o quantomeno di farsi capire, e non e’ tanto semplice, si puo’ essere fraintesi per qualche battuta buttata la’, tu pensi ad una cosa e qualcuno la recepisce diversamente e del resto sono sempre dell’opinione che non mi interessa quello che capiscono gli altri ma quello che capisco io degli altri e gli altri mi auguro facciano lo stesso.
Signori
..la porta e’ aperta...cosi’ e’ se vi pare.
giovedì 9 ottobre 2014
Motivi
Non
vedo, non sento non parlo...
Cosa
volete sapere? non e’ un vostro diritto, non vi compete.
Ognuno
sceglie come vivere la sua vita.
C'e’
chi si richiude in se stesso e non comunica con altri, non parla di se’, non si
svela e non si racconta..
I motivi?
Infiniti!
C'e’
chi non vede perche’ non guarda, o perche’ non vuol vedere.
E'
piu’ facile e certe volte piu’ comodo coprirsi gli occhi e non vedere quello
che succede intorno.
E'
meglio in certi casi coprirsi gli occhi, sono lo specchio dell'anima...
potrebbero rubarcela o contaminarla o capire cosa vogliamo o non vogliamo fare.
Perche’
ci mettiamo due mani davanti agli occhi?
I
motivi? Infiniti!
E
infine c'e’ chi non sente, non vuole sentire, non riesce a sentire, e non si
parla solo di suoni, ma anche di profumi e di sentimenti.
Non
sente ora, non ha sentito in passato, e forse non sentira’ neanche in futuro.
I
motivi? Infiniti!
E
alla fine c'e’ chi non vede, non sente e non parla...
I
motivi? Non esiste piu’
Per
me questa e’ liberta’:
domenica 5 ottobre 2014
Ritorno a scrivere.
Ritorno a casa. Ritorno a scrivere.
Perché è quello che sono. Quello che voglio.
Io, voi. Ciò che scrivo.
Il desiderio di esser letto, di valere qualcosa.
Di essere un poeta, un araldo vecchio moderno.
Ritorno come un’ingenua circonferenza.
Solo per scrivere, senza voler dimostrare nulla. Solamente io e me stesso e voi.
Senza soggetti, senza temi. Senza pensieri.
Parlare come rotolare. Lasciare cadere un sassolino per vedere quale valanga saprà scatenare. Per l’amore di premere i tasti; senza il bisogno di avere un motivo.
Nel grigio cielo vedo un sole altissimo. La musica. La luce.
La bellezza di questa vita terribile.
Sempre disperato e sempre innamorato della vita o quel che rimane.
È tutto qui. Felice di scrivere.
Sempre bisognoso di qualcuno che mi legga. Che mi dica che esisto.
Attraverso le lettere, le parole, perpetrare la mia esistenza.
Così tanto da dire in così poco tempo: l’amore, l’amicizia, il dolore, le speranze, i miei famigliari, i miei sogni.
Per ogni pensiero una parola, una frase. Una vita.
“…e se una vita non basta…”
Ritorno a scrivere perché è quello che so fare. È quello che voglio fare.
È la mia speranza, il mio salvagente.
La vita è mia: rovina, perdono, benzina, passione, grappa con genziana, blog, sorrisi e tutto il resto.
Ritorno a scrivere perché è il mio modo di esistere.
Con gli occhi chiusi, con i muscoli rilassati, con la mente leggera…
La mia vita è parola scritta.
La mia vita occuperà tutti i fogli della mia vita.
Ritorno a scrivere dopo i tre mesi dedicati al fisico e alla natura.
Ritorno a scrivere perché mi fa bene.
Scrivo perché quando scrivo sono felice
e brindo alla vostra salute.
lunedì 1 settembre 2014
Elettra sta colpendo bene..
Non
male questo inizio settembrino. A questo punto si puo’ con tutta
sicurezza affermare che non ci sono piu’ le mezze stagioni e neanche le
stagioni intere e nemmeno le tre quarti. Se dopodomani Mercalli quello
della scala.. verra' a dirci che a Natale usciremo in trikini per il gran caldo non possiamo neanche dargli del cretino perche’ magari potrebbe succedere e
anziche’ mettere le catene ci faremo dei grandi bagni. Non ci
sono piu’ primavera estate autunno e inverno, c'e’ un'unica gigantesca
stagione, un'unica poltiglia di pioggia, vento, sole, gelo, trombe
d'aria, nebbia e sconocchiate di grandine. Questo clima e' una tragedia
anche per gli stilisti in quanto dovremo scordarci le sfilate
autunno-inverno, primavera-estate. Assisteremo ad un'unica collezione.
La collezione monostagione in cui le modelle son tutte vestite come
pasta sfoglia. Una roba sull'altra. Con il prendisole che sbrindella da
sotto il maglione e gli short sopra i fuseaux di lana cotta. Pensa
Vivaldi se nasceva adesso? Altro che stare li’ a scrivere le quattro
stagioni una per una. Faceva un'unica strombazzata con fischi e
pernacchi e la chiamava ..Tempo di merda.. ed ecco fatto. Anche i giornali
si adeguano. Niente piu’ articoli sul soprabito e le diete purificanti
di primavera, ma si arriva subito al Torna di moda il costume intero.
Che poi sono balle. Basta vedere le foto. Quelli non sono veri costumi
interi. I costumi interi son quelli di una volta, scafandri compatti da
cui sbucavano a stento le cosce, strizzate come due salame da sugo.
Delle armature di nylon blu suora che appiattivano le tette come
sottilette, con delle spalline che ti segavano a ics tutte e due le
scapole. I costumi che vanno di moda adesso sono bikini collegati venduti dal marocchino che espone in spiaggia sul suo triciclo gommato. E'
tutto un cordino, uno sfilaccio, un giunto cardanico, una catena e un
collare. Giusto per coprire le parti fondamentali della donna esclusa la
farfallina di Belen, che sono poi 3.. tette culo e portale YAHOO.
Appendono fra le due parti del bikini qualsiasi cosa. Corde, medaglie,
ritagli, frattaglie, stoppa, cordura e grogren ed ecco fatto il costume
intero alla moda. Dei ponticelli di perline e Svarosky che se non sei
piu’ che brava a nuotare appena entri in acqua dal peso affondi. Senza
contare che finisce che ti abbronzi a spruzzo. Tante sono le cose che si
fanno a spruzzo, soprattutto se si abusa di bifidus attivo come faceva la
Marcuzzi, ma l'abbronzatura no.
Costumi
cosi’ non li puoi tenere piu’ di un'ora addosso altrimenti finisci come
i festoni delle tortiere. Io direi una cosa. Per levarsi dall'impiccio.
A questo punto esageriamo. Brevettiamo un costume che fa i tatuaggi.
Tipo stencil. Che lo puoi comprare al Brico Center del Megalo'. Un costume che da
dietro c'ha un traforato che ti stampa una catenella di quadrifogli
lungo tutta la spina dorsale. O una ghirlanda di cozze sotto le tette o
addirittura una scritta a caratteri cubitali sopra il pube. Se
interessati telefonare al 334.3389931 massima serieta’ anche nel caso di passaggio di sto Elettra.
giovedì 14 agosto 2014
Crisi? Naaaaa
Ha
un nome..Garbino ed e' quel vento caldo che ti prosciuga i marroni.
Fuori sono scomparsi come per miracolo i merindios vacanzaioli,
chiusi in casa all'ombra di una soppressata corretta pecorino mentre
lumano in TV i danni che subiscono sti poveri nordisti travolti da
esondazioni grandinacee.. in questi frangenti e' di pra e anche
mmatica pestare sui tasti alla ricerca di un qualcosa che ti faccia
dimenticare questo vento africano e mi sovviene un vecchio post
ancora attuale,, cambiano i suonatori ma la suonata e' sempre la
stessa...
I tempi sono grami, tutti hanno debiti e vivono spartanamente e pensare che la soluzione e' qui sotto i peli della narice e mo' vi declamo...
Un giorno arriva un turista tedesco e si ferma in un piccolo alberghetto in quel di Casalcoso.
Dice all'albergatore che vorrebbe vedere le camere e che forse si ferma per il pernottamento e mette sul bancone della ricezione una banconota da 100 euro come cauzione.
Il proprietario gli consegna alcune chiavi per la visione delle camere.
Quando il turista sale le scale, l'albergatore prende la banconota, corre
dal suo vicino, il gioielliere che gestisce il minimarket e salda i suoi debiti.
Il Gioielliere Markettoso prende le 100 euro e corre dal contadino che gli porta la frutta e paga la sua pendenza alias puffo.
Il contadino prende le 100 euro e corre a pagare la fattura presso la
Cooperativa agricola di Pollutri.
Qui il responsabile prende le 100 euro e corre alla bettola o piola e paga la fattura delle sue consumazioni.
L'oste consegna la banconota alla vulvivendola che lavora nel chiavisterio dove il turista sta controllando le camere e salda cosi’ il suo debito per le prestazioni ricevute a credito.
La vulvivendola corre con le 100 euro al chiavifricio e salda il conto per
l'affitto della camera del lavoro.
L'albergatore rimette le 100 euro sul bancone della ricezione nello stesso posto dove il turista tedesco le aveva lasciate come cauzione.
I tempi sono grami, tutti hanno debiti e vivono spartanamente e pensare che la soluzione e' qui sotto i peli della narice e mo' vi declamo...
Un giorno arriva un turista tedesco e si ferma in un piccolo alberghetto in quel di Casalcoso.
Dice all'albergatore che vorrebbe vedere le camere e che forse si ferma per il pernottamento e mette sul bancone della ricezione una banconota da 100 euro come cauzione.
Il proprietario gli consegna alcune chiavi per la visione delle camere.
Quando il turista sale le scale, l'albergatore prende la banconota, corre
dal suo vicino, il gioielliere che gestisce il minimarket e salda i suoi debiti.
Il Gioielliere Markettoso prende le 100 euro e corre dal contadino che gli porta la frutta e paga la sua pendenza alias puffo.
Il contadino prende le 100 euro e corre a pagare la fattura presso la
Cooperativa agricola di Pollutri.
Qui il responsabile prende le 100 euro e corre alla bettola o piola e paga la fattura delle sue consumazioni.
L'oste consegna la banconota alla vulvivendola che lavora nel chiavisterio dove il turista sta controllando le camere e salda cosi’ il suo debito per le prestazioni ricevute a credito.
La vulvivendola corre con le 100 euro al chiavifricio e salda il conto per
l'affitto della camera del lavoro.
L'albergatore rimette le 100 euro sul bancone della ricezione nello stesso posto dove il turista tedesco le aveva lasciate come cauzione.
In
quel momento pero' il turista tedesco scende le scale, riprende se
sue 100 euro e se ne va dicendo che non gli piace il posto in quanto
ha sentito dire che a Casalcoso chiudono sempre l'acqua presto alla
sera e la riaprono tardi al mattino ed inoltre di buonora i pescatori
martellano i granchi che hanno nelle reti battendo sulle barche e
fanno un casino della...e quindi lascia Casalcoso e s'invola in lidi
migliori..
Morale
della favola
- Nessuno ha prodotto qualcosa
- Nessuno ha guadagnato qualcosa
- Tutti hanno liquidato i propri debiti e guardano al futuro con maggiore ottimismo.
Ora sapete con chiarezza come potrebbe fungere il pacchetto di salvataggio UE...
- Nessuno ha prodotto qualcosa
- Nessuno ha guadagnato qualcosa
- Tutti hanno liquidato i propri debiti e guardano al futuro con maggiore ottimismo.
Ora sapete con chiarezza come potrebbe fungere il pacchetto di salvataggio UE...
Non
fatevi inchiappettare da altri..fatevi inchiappettare da me che sono
un sapone ..Lella chiudi sta porta che stai facendo entrare i 42
gradi che ci stanno fuori e i marroni sono al limite della tenuta
stagna...
mercoledì 6 agosto 2014
Sogno
Tu
m’attrai, duro cuore di calamita …
ma cio’ che
attiri non e’ ferro volgare che’ questo cuore
e’ puro
come acciaio. Sospendi la tua forza d’attrazione
ed io non
avro’ piu' la forza di seguirti.
Ve lo
ricordate Uilliam Scachespaire cosa diceva Elena a Demetrio compagno
di merende di Lisandro che miravano ad Ermia? Gran casino ma siccome
io mi chiamo pure Demetrio elocubro il post di mezzestate.. Osservo e
noto meno turisti quest’anno, il popolo degli undicimilioni ha
ridotto la vacanza nonostante gli 80 eurini elargiti dall'abatino e
sono rimasti quindi i turisti mordi e fuggi locali della domenica che
non hanno vacanzato… Il Casalese o abitante di Casalbordino Su,
della domenica e’ una locusta in uno sciame di locuste, un tarlo
divoratore che segue un percorso assolutamente casuale nel suo
piccolo, ma facilmente prevedibile nella sua polimorfa e caotica
unicita’.. il tracciato di uno zigzag planetario simile nei minimi
particolari dai planning delle agenzie di viaggio o, piu’
facilmente dallo sviluppo delle grandi arterie di comunicazione, le
Autostrade Nel Sole e mi ricordo dei viaggi che si facevano hillo
tempore per venire qui al mare.. socchiudo gli occhi steso sul
lettino foderato dal mio amico Dario, sdraiato al sole con MP4o5
all’orecchio con sottofondo di musica sparati dai nuovi impianti
spiaggia e mi ci vedo mentre la macchina rallenta, il caldo vento di
inizio estate smette di sferzarmi la faccia attraverso il finestrino
aperto, mi fermo all’autosgrillettato.. bei tempi quando si
avvicinava il tipo con la faccia da castigatore e la solita domanda.
“Ehi amico, ti serve un Ipad nuovo?”. Scarto l’amico dealer e
mi trovo davanti il classico camionista che fortuitamente e’
rimasto senza benzina e senza portafoglio che propone l’acquisto
del rolex che lui vuol fare fuori datosi che e’ un ricordo della
sua ex quindi e’ un di piu’ e che per uno come me e’
l’abbinamento ideale con i miei Ray-Ban e difatti faccio vedere il
mio e come Daytona originale mi dona proprio, sono un figo
eccezionale consapevole che non devo andare a Napoli altrimenti addio
Rolex e addio braccio, quindi considerando anche che casualmente la
mia faccia da pirla passo e chiudo che mi da l’aspetto di uno che
non puoi convincere facilmente, mi perdo anche l’occasione del
camionista cornuto rolexoso e mi tuffo nel fresco precotto dell’area
di servizio.. goduria selvaggia nell’isola di pace, ristoro,
ritrovo, il Grande Spirito dell’Autogrill mi accarezza la schiena e
mi asciuga di colpo il sudore, scatenando il primo brivido, la prima
emozione, la quasi certezza del mondo migliore.
Secondo
brivido, stessa intensiva.. le pizze, appena sfornate, mi guardano,
la margherita addirittura, mi implora “Quero tu labios rojos, tu
boca carnosa. Prendimi e saro’ la tua pizza!”, Forse il flashback
era di una vecchia pubblicita’ di birra ma fa istess, faccio un
giro nella vetrina adiacente ed anche un paio di “Positano” ed
una “Rustichella” ci provano. Mi guardo attorno, migliaia di
occhi mi guardano.. l’orso Barry all’ingresso della zona
ristorante, i tuttifrutti plastificati in confezione multicolor, gli
yogurt da bere, i culatelli, le lonze e le stronze che buttano la
cicca per terra, i tranci di parmigiano reggiano rigorosamente
terremotati e persino dallo scaffale dei barattoli un ragu’ al
cinghiale mi fa l’occhiolino e mi imbarazza in quanto il mondo
intero sa' che sono vegetariano e non tradisco (per la serie del ..se
tradisci non perdono..). Gli altoparlanti nascosti nel soffitto
diffondono una canzone da diabete di una cantante americana, poi il
rauco lamento di un idolo italiano.. i grandi successi si succedono
(bisticcio di parole fortuito) cosi’, come una serenata fuori
orario per un flirt fuori luogo, fino a quando l’antifurto
all’uscita pigola un allarme di circostanza e giuro che non ho
castigato nulla. No problem era un falso allarme programmato, alle
casse ti guardano con occhi da pesce muert e fanno segno di andare
affanculo, tutto scorre verso la siesta, i signori e le signore in
coda aspettano di pagare i souvenir gastronomici, le sigarette e le
gomme senza zucchero che sostituiscono il dentifricio e nascondono
l’alito che ammazza. Finita la margherita sorseggio un the alla
pesca in lattina sarebbe meglio un bel bicchiere di vino di quello
tosto ma i punti patente non me lo permettono e se per caso mi
dovessero far dare un’alitata nel palloncino son membri amari. E’
bello stare ancora un po’ li’ a ciondolare tra gli scaffali anzi,
approfitto dell’andamento flaneur di altri come me per sbirciare le
copertine dei rotocalchi piu’ in voga e qualche giornaletto
preporno con la Belen che mostra farfalla Santiago e patata. lo
Spirito dell’Autogrill mi manda segnali per comprare una raccolta
tre-per-uno con cellophane nero a riprova del vero hardcore, ma ormai
la porta e’ aperta e la mano bollente del parcheggio mi agguanta
con forza. Ricontrollo il navigatore e mi ributto nella mischia e
l’autostrada sfreccia di nuovo appiccicosa sotto di me spegnendo i
miei ricordi autostradali e quindi mi sveglio dal sogno a occhi
aperti sempre steso sul lettino sfondato all'estremita' causa
cucitura cedente e pensare che glielo avevo detto a Pasqualino..non
reggeeee e vabbuo'.. e’ ora di fare un giro agli scogli e castigare
un poco di cozze considerato che quelle a riva targate turiste non
sono commestibili e poi stanno prendendo il sole… meglio sole che
male accompagnate tipo Oberon con la regina delle fate Titania dalla
faccia d'asino.
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