giovedì 6 dicembre 2012
Sgrava.mento
lunedì 3 dicembre 2012
The Courier.
No, non fraintendetemi, non sto portando un ennesimo attacco Sallustiano alla liberta’ d’informazione (non sono stato colto da improvvisi deliri d’onnipotenza!) e non mi sto’ riferendo ne al Corriere della Sera ne al Corriere di Como o dell’Irpinia ne al Corriere di Casalcoso, ma al Corriere, quello che ci consegna o dovrebbe consegnare i pacchi a casa. Perche’ allora usi la maiuscola direte voi..anche se non lo direte continuo. Ma e’ semplice, perche’ al Corriere si deve portare il massimo rispetto.. nell’epoca dell’e-commerce, degli acquisti in rete e della privatizzazione dei servizi postali, la possibilita’ di ricevere cio’ che abbiamo ordinato dipende solo da Lui, dalla sua benevolenza e, naturalmente, dalla deferenza con cui a Lui ci relazioniamo.
Tu acquisti sto televisore con digi.tale e quale incorpored in internet (ma anche se lo compri in un negozio devi spesso aspettare che il Corriere lo consegni al punto vendita) e ti metti in paziente attesa. Dicono che nell’ex Germania Est per avere una Trabant (le mitiche macchinine simili alla Bianchina di Fantozzi) ci volessero sette anni dal momento dell’ordine; per gli oggetti comprati in Rete accade spesso la stessa cosa.
Quando la pazienza comincia a difettare, chiami il call-center e ti senti immancabilmente rispondere,,,Dipende dal Corriere,,,. Allora chiedi cortesemente di avere il numero telefonico del Proff. Dott. Corriere e ti viene opposto un garbato, ma netto rifiuto dovuto a sta cazzo di privacy…Mi dia piuttosto, il suo numero di cellulare, la faccio chiamare io dal Corriere…
Avete capito? Il Corriere e’ come un ministro a un vertice internazionale.. non puo’ essere disturbato. Il suo numero e’ piu’ segreto di quello di un agente Cia. Tu non puoi chiamarlo, ma Lui puo’ rompere i coglioni a te, a qualsiasi ora. Quindi il tuo cellulare deve essere sempre acceso perche’, per usare un riferimento evangelico, il Corriere e’ come lo sposo che giunge all’improvviso nella notte, solo le vergini savie e preparate possono incontrarlo, quelle stolte ce l’hanno nel c.. ehmm in un piede.
Ma il Corriere e’ anche avaro di parole, non ti chiama, ti manda un Sms ..Consegna tv domani ore 10.34.. Ma come domani? Io sono al lavoro, sto allacciando una linea che serve ai terremotati.. Tenti una trattativa..E’ possibile trovare un’altra data? .. Risposta…Martedi’ 13 marzo 2014, ore 15.27… Allora ti arrendi. Ci sono delle priorita’.. Ubi major… I terremotati possono aspettare, il digitale terrestre no.
Beati quelli di Star Trek che avevano il teletrasporto, noi abbiamo solo i trasportatori di tele.
sabato 1 dicembre 2012
Natale Austero.
E
ricomincia l’impietosa manfrina dei regali di Natale. La samba dei
pensierini. E io sono felice come il cagnetto della brasileira con le
emorroidi e il collare di finto Luigi Vittone con la borraccia di Mo'
Esce Anotnio sciapito al collo. Mettiamoci d’accordo. Prima di tutto
sull’etimologia della parola ..pensierino detto anche dal Monti in
questi tempi di crisalide. Dicesi pensierino, un piccolo pensiero, una
minuscola attivita’ psichica che richiede un minimo sforzo.
Ricapitolando. ti faccio un pensierino significa quindi..pensero’ a te
ma poco. Per cui. Se per Natale abbiamo deciso di farci le coccole solo
coi pensierini, fastidiosa incutita transgenica che non sei altro, non
mi sorpresare alla notte di Natale il fermacravatte d’oro da un chilo,
la sciarpa Le Murt e stra..de Cartier, una secchiellata di champagne Don
Perino o un completo Navigatorio da 750.35 €. Donatrice
dell'incontinente nero. Perche’ io, qui spiaggiato come un tricheco tra
le pecorelle del minuscolo solito presepe, per te ho recuperato solo
quattro mandaranci e una manciata di bagige dal cassone arancione degli
scarti mercatali. E mi viene da augurarti, non un mondo di bene ma una
vagonata di contumelie. Mi vuoi fare un presente o anche un assente per
Natale?. Benissimo. Regalami una robina piccola che oggi va' bene ma
domani, che e’ gia’ futuro, non piu’. E ieri non ne parliamo. C’e’ per
caso qualcuno che ti dice ti faccio un passato per Natale a parte il
passato di verdura di Anna? E poi mondaccio zozzo c’e’ sempre la
questione del sovrappeso incipiente che mi ci andra' un mese di Spin per
ritornare ad un peso accettabile dalle mie scarpe finto tozz. Inutile
far finta che per voi donne di molta fede non sia cosi’. Quando ci si
scambia i regali si soppesa. Si valuta, si misura. Se io do’ una cosa a
te, tu dai una cosa a me per la serie “do ut des”. Ma possibilmente
proporzionata. Inevitabilmente nascono sti paragoni del menga.. io gli
ho regalato un’aragosta di porcellana da 300€ e lei un paio di guanti in
ciniglia molle riciclati dono della zia di Casalporcino. Tra l’altro
color caghetta o trasu’ de ciùc. (vomito di ubriaco per i non
longobardi). Sta bastarda figlia di androcchia stantia. il prossimo anno
me la paga. Passano trecentosessantacinquegiorni e tu memore dell’anno
prima gli regali un paio di calzini in canapone tartarugato e lei, che
ancora non ha digerito l’onta della minusvalenza del precedente Noel, un
portafoglio di coccodrillo selvaggio amazzonico unico superstite della
specie. E i ruoli ed i pensieri si invertono. Tutto questo per decenni
(sin che morte non vi separi). Finche’ porca paletta non si arriva
invece al cosiddetto riposizionamento. Che consiste in questo. Tanti
Auguri, bacio, si scarta e voila’.. due agende. Una per uno. A ciascuno
quello della banca dell’altro/a. Che pirlificio ammoscioso. Per non
parlare dei fatidici cestini di Natale. Chi ti vuol bene davvero non ti
regala un cestino. Il cestino te lo regala chi ti vuole veder morto.
Perche’ e’ un’arma letale. Tanto vale mettere una pistola dentro un
paniere. Se io ti regalo un cotechino da mezzo metro, una putrella di
torrone, una composta di peperoni della Cayenna, un vaso di mostarda e
uno di peperoncino made in Calabria, lo so’ che per bene che ti vada ti
vengono delle emorroidi che non ti siedi piu’ sino alla tua ricorrenza
di Befana. Lo faccio apposta. Altro che buona fine e miglior principio.
Quello e’ il principio della fine. Auguri neh..
nel
frattempo fatti sto test emicraniale…e scoprirai se ti funge piu' il
destro o il sinistro di emisfero..per capire il perche' cercatelo sui
motori..
martedì 27 novembre 2012
Condom..inium.
Mi
sovviene un detto che non c’e’ essere piu’ infelice di un misantropo
che vive in un condominio, Voi che vivete nella vostra villetta di
campagna e che Vi considerati sfortunati causa rapine, dovreste vivere
per qualche tempo in area Condominiale per capire quanto culo avete ad
es. nell’evitare le riunioni
Condominiali e mo’ Vi illustro che succede nei conclavi, forte dal fatto
che pure il mondo e’ un condominio tra malvagita’ e pazzia, la prima
regna e la seconda comanda, Schopenhauer docit. Da che mondo e’ mondo si
e’ sempre andati avanti cosi’ tra leggi regolate dal Codice Civile
articoli dal 1117 e 1139 piu’ aggiunte di leggi speciali piu’ or meno
inventate all’uopo. In queste riunioni vige la fratellanza e a quelli
del piano terra non interessa una mazza se l’ascensore e’ rotto, tanto
loro vanno a piedi. A quelli del settimo piano invece non frega un cazzo
dei bidoni della differenziata sotto le finestre, tanto la puzza non
arriva sino al tetto. Ecco fatto, e poi ipocritamente parliamo di
solidarieta’ sociale. Ma se non siamo neanche in grado di occuparci del
nostro dirimpettaio cosa vuoi che ce ne fotta di uno che tira le cuoia
nel terzo mondo. Per fortuna ci sono ste assemblee di condominio. Ad
onor del falso, io le adoro, piuttosto mi perdo la traviata al Regio ma
il summit condominiale non me lo lascio scappare anche se a volte vado e
svicolo per la mancina quando la rottura del marronifricio raggiunge il
limite. A ste riunioni e’ come assistere ad una seduta di psicanalisi
collettiva dove ciascuno tira fuori il peggio di se’, il mister Hyde che
alberga nelle sue mutande. Una prerogativa e’ che tutti arrivano gia’
incazzati. Uno odia l’altro a prescindere. E tutti assieme odiano
l’amministratore ..il ladro per antonomasia detto alla schiena ma col
sorriso quando si e’ di fronte. Il nostro e’ come un vescovo senza
mitria, dato che e’ obbligato ad ascoltare le confessioni di tutti. Fa’
sempre di si con la testa e poi ti da’ la benedizione, che consiste in
un Ok e vai in pace. Tutto rimane come prima, il confessando si e’
sfogato e sempre sia lodato. Le tipologie di inquilino invece sono
svariate. C’e’ il sordido. L’inquilino stronzino. In camiciotto di finto
terital, brachette blu aviazione e sandalo color tortora o cacca di
neonato con pedalino. E’ quello che viene alle riunioni con il preciso
intento di istigare il dubbio che i conti siano manomessi. Il classico
disonesto che dubita degli onesti sotto l’insegna della serie del chi e’
in sospetto e’ in difetto. Passa le ore a smanettare con la sua
calcolatrice da fustino paghi due prendi quattro con davanti la copia
della Stampa cronaca dei cittadini incazzati..Come se le vite fossero
fatte di millesimi…Poi c’e’ il pirla, che di solito viene con la
moglie..la pirla. Nella corsa all’idiozia sono come Massa e Alonso. Lui
tira la volata ma al momento giusto si fa’ da parte e fa’ vincere lei
che in quanto a cretina e’ sempre la prima sul podio della scassacazzi.
Poi c’e’ il furioso, il clone di Sgarbi ma col cimurro e niente
dialettica. Schiuma rabbia dall’inizio alla fine, ma avendo una vocina
da coro delle voci bianche non da’ consistenza alle sue teorie che
analizzando bene non sono da buttare..peccato per quella vocina. Una
volta o l’altra gli partira’ la mitralica e vai la’ che vai bene. Ed
infine ci sta’ il signor menesbatto i coglioni che non viene alle
assemblee e fa’ come cazzo gli pare. Mica scemo in quanto e’ del detto
che se te lo pongono nel di dietro e’ meglio che non ti muovi almeno non
aggiungi godimento allo spintore. Rimangono le giulivissime oche come
la signora di sopra quella che ti suona perche’ le sono cascate le
mutandine stese e si sono infilate tra la vetrata e il balcone e tu
rischi la vita per riprenderle, per lei tutto va bene.. ma si rifacciamo
la facciata, tinteggiamo le scale, lucidiamo i pianerottoli,
restauriamo le finestre, mettiamo il cappotto termico, asfaltiamo il
cortile e rifacciamo i marciapiedi. L’importante e’ non chiedersi mai
quanto costa. Si arriva cosi’ alle varie ed eventuali. Parliamo o no del
colore della buca delle lettere, delle gabbie dei polli contenitori di
monnezza e dei fiori finti dell’androne, del cane che irriga le colonne
d’ingresso. Quello si che e’ importante, una goduria stratosferica. E a
proposito delle eventuali…gia’ che siamo una cosi’ bella compagnia..
Eventualmente qualcuno sa dirmi dove buttare il preservativo usato..
nella differenziata? Reparto gomma o reparto organico? O dobbiamo
aspettare che ad abitare con noi venga la vigilessa Tomb Raider quella
coi capelli intrecciati al culo. Fuori piove, the show must go on.
lunedì 26 novembre 2012
Questa e' NONCICLOPEDIA.
Disimpara
quel poco che sai linkandoti sul sito e nel caso tu possa imbatterti in
uno dei post e dovessi riscontrare contenuti che non ti aggradano:
Chiudi immediatamente la pagina
Punto primo..Non sei obbligata a leggere Nonciclopedia: te l'ha per caso prescritto il dottore? Questa e’ una enciclopedia parodistica ed e’ sconsigliata ai deboli di stomaco, alle persone che si prendono troppo sul serio e agli ornitorinchi. Il web e’ grande e pieno di siti migliori di Nonciclopedia, non farti rovinare la giornata dallo pseudo umorismo dei post, se non l'apprezzi o grande testa D.C.. (nulla a che vedere col PD)
Ma, sei ancora qui? Se non hai ottenuto soddisfazione ricorda di:
Non vandalizzare
Non rimuovere il contenuto della pagina, non inserire commenti, insulti o frasi di protesta e non apportare qualsiasi altra modifica non c'entri con la pagina. Oltre a rischiare di essere bannata (e non poter piu’ dire la tua) in 3 petosecondi la pagina ritornera’ come prima. Se vuoi apportare delle modifiche alla pagina, per migliorarne l'umorismo segui la guida: Aiuto:Manuale/Modificare.Intavola una discussione
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sabato 24 novembre 2012
Commentarium.
Ho
un linguaggio aperto e scurrile, me lo dice una persona che non mastica
parolacce dopo aver letto la Parodia di Efigenia in Aulide postata
diversi anni or sono; ha ragione ma…esiste un mio ma e questa persona mi
dia la liberta’ di esternare i miei pensieri, non voglio giustificare i
miei post ma quantomeno si legga come la penso io…Purtroppo debbo
lamentare che nelle nostre scuole, inferiori e superiori, la ricerca e
lo studio delle origini della nostra lingua, vengono difficilmente
promulgati e oltretutto si continuano a tenere in bassa considerazione
il dialetto e le sue forme lessicali e idiomatiche, ricche e numerose.
Per di piu’, si tende ad inculcare la scellerata idea nei ragazzi, fin
dall’infanzia, che dialetto sia sinonimo di misero, incolto e
anacronistico dimenticando che e' un'altra lingua. Ma il punto chiave
dell’analisi in questione e’ l’uso dei termini che le persone perbene
definiscono osceni, triviali o semplicemente parolacce. Ogni regione del
nostro paese puo’ esibire una quantita’ strepitosa di epiteti scurrili
in una specie di tenzone interregionale dove e’ davvero impossibile
stabilire quale sia il vincitore. In verita’ (mia) l’utilizzo o il peso
di queste cosiddette volgarita’ cambiano enormemente di valore e di
significato appena varchiamo il confine di ogni provincia (adesso il
Montagnino o il Profumato le proporranno in eliminazione nella nuova
finanziaria ma questo non c’entra “disse la marchesa sedendosi sul
paracarro”).
Cara
Amica (passo al diretto che mi torna meglio). Tu mi hai bacchettato,
sembrera’ assurdo anzi paradossale, ma tutto questo dipende dalle
origini culturalstoriche della comunita’ in questione, dai differenti
costumi, dalle opposte tradizioni civili, morali e religiose che hanno
determinato nei secoli in queste popolazioni, culture e senso civico
assolutamente diversi . Tu Cara Amica stai pensando che io stia giocando
al paradosso ridanciano come mia abitudine (so’ che leggi tutti i miei
post dall’ID e dalla traccia)…starai pensando.. Cosa ci vieni a
raccontare, che la differenza storica di un popolo condiziona anche gli
insulti e le parolacce?...SI la mia risposta. E’ proprio cosi’, anzi ti
dimostro che un attento esame delle scurrilita’ e degli improperi da
scoprire con chiarezza inconfutabile i valori o le bassezze di un popolo
meglio di qualsiasi altra analisi scientifica. Non so se hai fatto caso
ma la prima grande discrepanza nell’uso delle sconcezze risiede nel
genere, maschile o femminile. Tu hai studiato e grazie alle tue due
lauree masterizzate, mi insegni che i latini per indicare una persona
sciocca e di poco senno la insultavano dicendo o definendola “ CUNIA”,
cioe’ se non erro e non esso, il sesso femminile, ritenuto evidentemente
un organo privo di valori, bellezza e armonia. Cunia significava
matrice, cioe’ parte del congegno per mezzo del quale si stampavano
monete. Egualmente ancora oggi, francesi e spagnoli sono dello stesso
avviso giacche’ l’insulto ad un ritardato e’ ancora “ CON”o “TÊTE DE
CON” in Francia e “COÑO”per gli Iberici dico bene Paloma Blanca?.
Per
indicare il sesso femminile, nel nordest un’altra mia amica “la
sfinita” che non e' una cretina qualsiasi dice “MONA” e con
quell’espressione definiscono uno sciocco di scarsa creativita’. Ma
attenta. Questo termine non allude ne al conio delle monete ne alla
moneta stessa ma bensi’ alla scimmia, piu’
esattamente al babbuino che fin dai tempi lontanissimi veniva indicato
col termine mòna per cui si hanno mòna, monna, monàsina, babbuina.
Aspetta non trarre conclusioni affrettate non ti sto’ offendendo ancora,
tu parli di quadri? Bene io
gioco in casa anche qui, hai presente il Carpaccio no? (motore di
ricerca +immagini) ebbene il Vittor raffigurava e con lui tutti quelli
del quattrocento e anche quelli del 126 super, una
graziosa scimmiotta o ritraeva cortigiane che sulle spalle avevano la
scimmiotta o il babbuino qualdirsivoglia addobbati o vestiti da clown..
Cerca “la regine de le mòne”. Insomma
il vezzo di sfottere loro SI e li consideri grandi e io NO sono
scurrile? Il vezzo di sfottere opps scusa ..di prendere in giro,
nominando il sesso femminile e’ presente anche nel Napoletano che
utilizzano l’espressione “FESSO” maschile di fessa, appunto la parpaja.
Un’espressione tipica dalle parti di Maria “ca’ nisciuno e’ fesso”,
cioe’ a dire qui nessuno e’ imbecille, sprovveduto, ne tantomeno babbeo
quindi io per babbeo intendevo che ..fosse intelligente..potrei chiudere
qui ma se saliamo a Roma spunta assieme a termini del tipo ciumachella
che sono gentili travolte da termini piu’ terra terra tipo, fregna,
pantegana, sorcia, zoccola, chiavica dico bene Donato?..Anzi ti faccio
sussultare e leggi ad occhi chiusi con la radio accesa ma debbo
sottolineare che tanta trivialita’ di termini si produce nel caposaldo
clericale d’Europa e del mondo, dove e’ risaputo la misogenita’
proverbiale ed il disprezzo per tutto cio’ che e’ femminile che
storicamente rasenta e sorpassa ogni limite civile. Prendi coraggio e
respira perche’ se ti scrivo il lemma chiamato Fica o Figa per noi
altitalia lombardia dove il frutto, il fico e’ FIG dal latino ficus e
anche dal termine greco sykon e mantiene la stessa eccezione. Quindi se
io dico sfigato, indico un uomo sfortunato, perseguitato dalla cattiva
sorte, privo della gioia e della fortuna espresso dal termine femminile.
Non sono completamente maschilista ma allora perche’ dicendo che uno e’
un bel figo indico un ragazzo aitante di bell’aspetto. Come vedi ti ho
spiegato che non ho usato termini scurrili e maschilisti nel raccontare
cio’ che hai letto nel post e mi meraviglio davvero per una che ha
passato sui libri buona parte di vita, metta Dante come esempio
tralasciando il De vulgari Eloquentia e relative voci della giullaria. O
Shakespeare il fool del Re Lear che usa espressioni come culo chiappe e
l’amleto (parlo del testo originale ovvio” dove Amleto fa allusioni
chiare e provocatorie del sesso femminile mentre dialogando con Ofelia
sdraiata presso lei le chiede di potersi distendere col viso sul
boschetto che tiene tra le gambe..opps in grembo e l’Ofelia impazzita
canta raccogliendo dal canestro piccoli fiori dicendo..nel mio
canestrino non si deposita piu’ il tuo pettirosso..che ne fo’ di questo
picciol nido amoroso? Piu’ non
respira e gemiti non ha e non mi resta che buttarlo tra i rovi…Insomma
Amica Mia (si fa’ per dire).. quelli sono capolavori e io son
maschilista scurrile perche’ sono un povero cristo sconosciuto ai piu’ e
anche ai meno? Se non ti andava di leggere Ifigonia in Culide nei post
che e’ appunto la parodia di Efigenia in Aulide, avevi solo da non
leggerlo cazzo e sappi che tempo fa’ ci stava una come te, pseudo
erudita che mi bacchettava, pensa a me che l'Ifigonia in Culide ho
dovuto studiarmelo in due giorni come testimone di matricola e come
alternativa avevo da fare tutto un salone a carponi su sale grosso nudo
con la candela accesa nel culo e scusa il francesismo evidente e con
peso legato all’uccello mentre dicevo io sono uno stronzo.. io sono uno
stronzo..cara mia se ti ha offesa questa lettura (potevi smettere) e mi
raccomando non leggere l’altra del Don Sculacciabuchi, non leggere la
Nutellae Story..non leggere Spaccianeve Sotto i Nani, non leggere
Cappuccetto Red e nemmeno i Promessi Sporci..dai non prendertela sono
goliardate e non ti credere.. mi ha fatto piacere il tuo commento e
scusa il controcommento lungo e postato che del resto mi e' stato facile
in quanto l'avevo gia' detto in altra maniera ad altra persona similTe
qualche anno fa’.. azz mi son dilungato.. mi faccio prendere dalla penna
e adesso non rileggo quello che ho scritto perche’ potrei offendermi
..semmai scorreggilo tu..
P.S. e che dire del frocio Leonardo?E’ uno dei maggiori campioni di turpiloquio con una tiritera sul fallo (cazzo) recitata in tutte le sue varianti, se vuoi te la posto in privato qui mi vergogno…e per vergognarsi carlo ci vuole tutta e adesso asciugati pure e vai a cagare amica mia..
P.S. e che dire del frocio Leonardo?E’ uno dei maggiori campioni di turpiloquio con una tiritera sul fallo (cazzo) recitata in tutte le sue varianti, se vuoi te la posto in privato qui mi vergogno…e per vergognarsi carlo ci vuole tutta e adesso asciugati pure e vai a cagare amica mia..
Commentarium.
Ho
un linguaggio aperto e scurrile, me lo dice una persona che non mastica
parolacce dopo aver letto la Parodia di Efigenia in Aulide postata
diversi anni or sono; ha ragione ma…esiste un mio ma e questa persona mi
dia la liberta’ di esternare i miei pensieri, non voglio giustificare i
miei post ma quantomeno si legga come la penso io…Purtroppo debbo
lamentare che nelle nostre scuole, inferiori e superiori, la ricerca e
lo studio delle origini della nostra lingua, vengono difficilmente
promulgati e oltretutto si continuano a tenere in bassa considerazione
il dialetto e le sue forme lessicali e idiomatiche, ricche e numerose.
Per di piu’, si tende ad inculcare la scellerata idea nei ragazzi, fin
dall’infanzia, che dialetto sia sinonimo di misero, incolto e
anacronistico dimenticando che e' un'altra lingua. Ma il punto chiave
dell’analisi in questione e’ l’uso dei termini che le persone perbene
definiscono osceni, triviali o semplicemente parolacce. Ogni regione del
nostro paese puo’ esibire una quantita’ strepitosa di epiteti scurrili
in una specie di tenzone interregionale dove e’ davvero impossibile
stabilire quale sia il vincitore. In verita’ (mia) l’utilizzo o il peso
di queste cosiddette volgarita’ cambiano enormemente di valore e di
significato appena varchiamo il confine di ogni provincia (adesso il
Montagnino o il Profumato le proporranno in eliminazione nella nuova
finanziaria ma questo non c’entra “disse la marchesa sedendosi sul
paracarro”).
Cara
Amica (passo al diretto che mi torna meglio). Tu mi hai bacchettato,
sembrera’ assurdo anzi paradossale, ma tutto questo dipende dalle
origini culturalstoriche della comunita’ in questione, dai differenti
costumi, dalle opposte tradizioni civili, morali e religiose che hanno
determinato nei secoli in queste popolazioni, culture e senso civico
assolutamente diversi . Tu Cara Amica stai pensando che io stia giocando
al paradosso ridanciano come mia abitudine (so’ che leggi tutti i miei
post dall’ID e dalla traccia)…starai pensando.. Cosa ci vieni a
raccontare, che la differenza storica di un popolo condiziona anche gli
insulti e le parolacce?...SI la mia risposta. E’ proprio cosi’, anzi ti
dimostro che un attento esame delle scurrilita’ e degli improperi da
scoprire con chiarezza inconfutabile i valori o le bassezze di un popolo
meglio di qualsiasi altra analisi scientifica. Non so se hai fatto caso
ma la prima grande discrepanza nell’uso delle sconcezze risiede nel
genere, maschile o femminile. Tu hai studiato e grazie alle tue due
lauree masterizzate, mi insegni che i latini per indicare una persona
sciocca e di poco senno la insultavano dicendo o definendola “ CUNIA”,
cioe’ se non erro e non esso, il sesso femminile, ritenuto evidentemente
un organo privo di valori, bellezza e armonia. Cunia significava
matrice, cioe’ parte del congegno per mezzo del quale si stampavano
monete. Egualmente ancora oggi, francesi e spagnoli sono dello stesso
avviso giacche’ l’insulto ad un ritardato e’ ancora “ CON”o “TÊTE DE
CON” in Francia e “COÑO”per gli Iberici dico bene Paloma Blanca?.
Per
indicare il sesso femminile, nel nordest un’altra mia amica “la
sfinita” che non e' una cretina qualsiasi dice “MONA” e con
quell’espressione definiscono uno sciocco di scarsa creativita’. Ma
attenta. Questo termine non allude ne al conio delle monete ne alla
moneta stessa ma bensi’ alla scimmia, piu’
esattamente al babbuino che fin dai tempi lontanissimi veniva indicato
col termine mòna per cui si hanno mòna, monna, monàsina, babbuina.
Aspetta non trarre conclusioni affrettate non ti sto’ offendendo ancora,
tu parli di quadri? Bene io
gioco in casa anche qui, hai presente il Carpaccio no? (motore di
ricerca +immagini) ebbene il Vittor raffigurava e con lui tutti quelli
del quattrocento e anche quelli del 126 super, una
graziosa scimmiotta o ritraeva cortigiane che sulle spalle avevano la
scimmiotta o il babbuino qualdirsivoglia addobbati o vestiti da clown..
Cerca “la regine de le mòne”. Insomma
il vezzo di sfottere loro SI e li consideri grandi e io NO sono
scurrile? Il vezzo di sfottere opps scusa ..di prendere in giro,
nominando il sesso femminile e’ presente anche nel Napoletano che
utilizzano l’espressione “FESSO” maschile di fessa, appunto la parpaja.
Un’espressione tipica dalle parti di Maria “ca’ nisciuno e’ fesso”,
cioe’ a dire qui nessuno e’ imbecille, sprovveduto, ne tantomeno babbeo
quindi io per babbeo intendevo che ..fosse intelligente..potrei chiudere
qui ma se saliamo a Roma spunta assieme a termini del tipo ciumachella
che sono gentili travolte da termini piu’ terra terra tipo, fregna,
pantegana, sorcia, zoccola, chiavica dico bene Donato?..Anzi ti faccio
sussultare e leggi ad occhi chiusi con la radio accesa ma debbo
sottolineare che tanta trivialita’ di termini si produce nel caposaldo
clericale d’Europa e del mondo, dove e’ risaputo la misogenita’
proverbiale ed il disprezzo per tutto cio’ che e’ femminile che
storicamente rasenta e sorpassa ogni limite civile. Prendi coraggio e
respira perche’ se ti scrivo il lemma chiamato Fica o Figa per noi
altitalia lombardia dove il frutto, il fico e’ FIG dal latino ficus e
anche dal termine greco sykon e mantiene la stessa eccezione. Quindi se
io dico sfigato, indico un uomo sfortunato, perseguitato dalla cattiva
sorte, privo della gioia e della fortuna espresso dal termine femminile.
Non sono completamente maschilista ma allora perche’ dicendo che uno e’
un bel figo indico un ragazzo aitante di bell’aspetto. Come vedi ti ho
spiegato che non ho usato termini scurrili e maschilisti nel raccontare
cio’ che hai letto nel post e mi meraviglio davvero per una che ha
passato sui libri buona parte di vita, metta Dante come esempio
tralasciando il De vulgari Eloquentia e relative voci della giullaria. O
Shakespeare il fool del Re Lear che usa espressioni come culo chiappe e
l’amleto (parlo del testo originale ovvio” dove Amleto fa allusioni
chiare e provocatorie del sesso femminile mentre dialogando con Ofelia
sdraiata presso lei le chiede di potersi distendere col viso sul
boschetto che tiene tra le gambe..opps in grembo e l’Ofelia impazzita
canta raccogliendo dal canestro piccoli fiori dicendo..nel mio
canestrino non si deposita piu’ il tuo pettirosso..che ne fo’ di questo
picciol nido amoroso? Piu’ non
respira e gemiti non ha e non mi resta che buttarlo tra i rovi…Insomma
Amica Mia (si fa’ per dire).. quelli sono capolavori e io son
maschilista scurrile perche’ sono un povero cristo sconosciuto ai piu’ e
anche ai meno? Se non ti andava di leggere Ifigonia in Culide nei post
che e’ appunto la parodia di Efigenia in Aulide, avevi solo da non
leggerlo cazzo e sappi che tempo fa’ ci stava una come te, pseudo
erudita che mi bacchettava, pensa a me che l'Ifigonia in Culide ho
dovuto studiarmelo in due giorni come testimone di matricola e come
alternativa avevo da fare tutto un salone a carponi su sale grosso nudo
con la candela accesa nel culo e scusa il francesismo evidente e con
peso legato all’uccello mentre dicevo io sono uno stronzo.. io sono uno
stronzo..cara mia se ti ha offesa questa lettura (potevi smettere) e mi
raccomando non leggere l’altra del Don Sculacciabuchi, non leggere la
Nutellae Story..non leggere Spaccianeve Sotto i Nani, non leggere
Cappuccetto Red e nemmeno i Promessi Sporci..dai non prendertela sono
goliardate e non ti credere.. mi ha fatto piacere il tuo commento e
scusa il controcommento lungo e postato che del resto mi e' stato facile
in quanto l'avevo gia' detto in altra maniera ad altra persona similTe
qualche anno fa’.. azz mi son dilungato.. mi faccio prendere dalla penna
e adesso non rileggo quello che ho scritto perche’ potrei offendermi
..semmai scorreggilo tu..
P.S. e che dire del frocio Leonardo?E’ uno dei maggiori campioni di turpiloquio con una tiritera sul fallo (cazzo) recitata in tutte le sue varianti, se vuoi te la posto in privato qui mi vergogno…e per vergognarsi carlo ci vuole tutta e adesso asciugati pure e vai a cagare amica mia..
P.S. e che dire del frocio Leonardo?E’ uno dei maggiori campioni di turpiloquio con una tiritera sul fallo (cazzo) recitata in tutte le sue varianti, se vuoi te la posto in privato qui mi vergogno…e per vergognarsi carlo ci vuole tutta e adesso asciugati pure e vai a cagare amica mia..
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