Lasciate ogni speranza, o voi che entrate

armatevi di coraggio e sfogliate il blog

computer-immagine-animata-0026

QR Code di questo blog

Generatore di codici QR

Instagram

Instagram

Il mio profilo in Linkedin Carlo Bonzi

Spread in tempo reale..ammazzate se e' schifa

cercami in Linkedin

https://www.linkedin.com/in/carlo-bonzi-6992081a/?originalSubdomain=it

Veni, Vidi, WC.

In classifica

Riconoscimento

Riconoscimento

Sto rilevando il tuo IP e non dirlo a nessuno.

Il post e' scritto in Togolese ma tu prova a cambiare lingua.

Questo e' il mio motore di ricerca, scrivi una parola e clicca sul cerca

giovedì 6 dicembre 2012

Sgrava.mento

sgravame.jpg

A volte ritorno, come un boomerang col rischio di prendercelo sulla capa. E questa volta la tematica e’ sulla questione, figli e incintagioni. Feste di natale e davanti al termo pseudo-caminetto ecco che il discorso cade tra maschi e femmine dolori e piaceri, gira e rigira si finisce sempre a battere sulla figa. Allora..Tutte le volte che le donne parlano tra loro dell'esperienza parto, il concetto piu' comune e ripetuto e' il seguente.. il parto e' un evento molto doloroso ma e' un dolore che si dimentica. . Avete capito e sottolineo..e' un dolore che si dimentica non come il nervo trigemino del mio amico Angelo. Prendo largo, il discorso e’ ando da uno che aveva male ad un dente e sosteneva che era un dolore piu’ forte del parto ed ecco l’argomento che e’ andato a battere sulle dilatazioni, testa del bambino etc..cmq sempre a parlare in bene o in male dello stesso organo. Poi com'e' come non e', le ex puerpere oggi madri, cominciano a raccontartelo. Ma non nel modo che ti aspetti, cioe' di quello di chi ha dimenticato e fa’ fatica ricordare, che insomma ha immagini confuse ravanando in una memoria grigia e nebulosa. Le descrizioni sono nitide e meticolose da farti rinvenire il cenone prenatalizio. E poi ste descrizioni sono assolutamente orripilanti. L'esorcista e' un cartone per bimbetti e fa’ meno paura. Venti ore di travaglio, il bimbo dentro piegato come un origamo, voltato di culo con tre giri di cordone ombelicale sul collo, una specie di Vasco Rossi in tenuta da concerto, un florilegio di collassi, l'ostetrica che  salta sulla pancia a ginocchia unite, la sgravante che si spacca in due come una fodera di una vecchia poltrona tipo quella che usa Dario mentre si invoca Santa Liberata (quella del ..fai che dolce sia l'uscita come dolce fu l'entrata), insomma gli occhi che  si riempiono di sangue reticolato come a Wile Coyote. Ecco mmmm che figata. Ma tanto ripeto che e' un dolore che si dimentica. E come no. Altro dilemma… la moda dell’ultima generazione che e’ quella dell'assistenza al parto per il festival della serie come ti disprezzo una figa e divento paladino della bandiera corsara Vendoliana. Dunque, una volta che io sappia, il parto era un momento della donna, assolutamente  privato. Il mascolo duro stava fuori e non per nulla, in quanto se vedeva il frutto delle sue notti d'amore, poi in futuro col membro che ripiantasse l’arnese riproduttivo li, insomma la scena l'avrebbe in parte raffreddato e quindi era giusto che il diversamente madre si incatramasse i polmoni consumando le scarpe sul pavimento in sala d'aspetto. Ora invece, il futuro papocchiato,  sta’ dentro e assiste al parto, io non ho esperienza in materia nel senso che per i miei due figli niente sigarette e niente scarpe consumate e quindi parlo un poco a vanvera ma immagino., ho fervida fantasia no? La mia ad es. quando e’ nata (primo d’agosto), stavo al mare per un giusto riposo in attesa della chiamata. Quindi mi chiedo che minchia di utilita' ha il compagno in sala parto? Gia' ne ha poca nella vita normale quando balla sui piedi in cucina mentre la donna prepara il sugo, figuriamoci mentre lei sta a scodellare e si divide in due come un tacchino da farcire. Lui compagno fa’ perdere la concentrazione alla povera sgravona mentre e' sul difficile, o magari sviene o peggio ancora dice.. respira, perche’ l’ha letto sul motore di ricerca! E che cazzo vuoi che faccia sta povera, messa li com'e' o grandissimo uccello moderno antropomorfo? Ma ce l'hai un'idea come sta male sta povera donna? No. Il mascolo new generation  non ce l'ha (io ce l’ha e per questo ero lontano dallo sgravificio..odio veder soffrire e non poter far nulla) altrimenti non starebbe li a riprendere con la  telecamerina digitale quei luoghi intimi dove e’iniziato il casino e ora si gode l'esito con una bella filmata e se ne sta a zoomare nel caos, perche' va’ di moda poi giocare alla vita in diretta quando si fara’ visionare il filmino agli amici come se loro non la conoscessero gia’ sta strada, non nel senso di questa proprio dai ma cmq vista una, viste tutte.. no? Insomma ce l’avete tutte piu’ o meno uguale, chi piu’ e chi meno e chi perdiviso.. checcefrega dai.. Certo e' che quando si inviteranno gli amici, invece di flagellarli con i filmini di Casalcoso e Isole comprese, un bel diversivo e' vedere il parto della moglie con la farfalla beleniosa in primo piano e magari poi far vedere come si e' rimessa a posto dopo (a parte che alcuni amici potrebbero conoscerla gia’ per altri motivi.. mai dire mai)..Ad ogni modo che goduria e che bei momenti vero?..ecco la mezzanotte..Tu scendi dalle stelle e noi nel bene e nel male a parlar di figa.. monotematici e sempre a quello pensiamo..bah..siamo proprio vecchio stampo.

lunedì 3 dicembre 2012

The Courier.

the courier.jpg

Notizie pellegrine, con l’avvento delle linee veloci a partire da gennaio 2013 chi ha un digitale terrestre sulla frequenza degli 800 Mhz andra’ nel pallone causa interferenze con la linea 4G quella che sostituisce il GSM adatta agli smartphone, quindi mi porto avanti col lavoro spendo gli ultimi eurini ed inizio con la morte nel cuore ad eliminare i decoder acquistati per non gettare i TV analogici e spazzolo nei motori alla ricerca di TV nuova generazione  con la consapevolezza che c’e’ oggi in Italia un nuovo soggetto che influenza e condiziona indebitamente la vita dei cittadini, questo soggetto e’ il Corriere.
No, non fraintendetemi, non sto portando un ennesimo attacco Sallustiano alla liberta’ d’informazione (non sono stato colto da improvvisi deliri d’onnipotenza!) e non mi sto’ riferendo ne al Corriere della Sera ne al Corriere di Como o dell’Irpinia ne al Corriere di Casalcoso, ma al Corriere, quello che ci consegna o dovrebbe consegnare i pacchi a casa. Perche’ allora usi la maiuscola direte voi..anche se non lo direte continuo. Ma e’ semplice, perche’ al Corriere si deve portare il massimo rispetto.. nell’epoca dell’e-commerce, degli acquisti in rete e della privatizzazione dei servizi postali, la possibilita’ di ricevere cio’ che abbiamo ordinato dipende solo da Lui, dalla sua benevolenza e, naturalmente, dalla deferenza con cui a Lui ci relazioniamo.
Tu acquisti sto televisore con digi.tale e quale incorpored in internet (ma anche se lo compri in un negozio devi spesso aspettare che il Corriere lo consegni al punto vendita) e ti metti in paziente attesa. Dicono che nell’ex Germania Est per avere una Trabant (le mitiche macchinine simili alla Bianchina di Fantozzi) ci volessero sette anni dal momento dell’ordine; per gli oggetti comprati in Rete accade spesso la stessa cosa.
Quando la pazienza comincia a difettare, chiami il call-center e ti senti immancabilmente rispondere,,,Dipende dal Corriere,,,. Allora chiedi cortesemente di avere il numero telefonico del Proff. Dott. Corriere e ti viene opposto un garbato, ma netto rifiuto dovuto a sta cazzo di privacy…Mi dia piuttosto, il suo numero di cellulare, la faccio chiamare io dal Corriere…
Avete capito? Il Corriere e’ come un ministro a un vertice internazionale.. non puo’ essere disturbato. Il suo numero e’ piu’ segreto di quello di un agente Cia. Tu non puoi chiamarlo, ma Lui puo’ rompere i coglioni a te, a qualsiasi ora. Quindi il tuo cellulare deve essere sempre acceso perche’, per usare un riferimento evangelico, il Corriere e’ come lo sposo che giunge all’improvviso nella notte, solo le vergini savie e preparate possono incontrarlo, quelle stolte ce l’hanno nel c.. ehmm in un piede.
Ma il Corriere e’ anche avaro di parole, non ti chiama, ti manda un Sms ..Consegna tv domani ore 10.34.. Ma come domani? Io sono al lavoro, sto allacciando una linea che serve ai terremotati.. Tenti una trattativa..E’ possibile trovare un’altra data? .. Risposta…Martedi’ 13 marzo 2014, ore 15.27… Allora ti arrendi. Ci sono delle priorita’.. Ubi major… I terremotati possono aspettare, il digitale terrestre no.
Beati quelli di Star Trek che avevano il teletrasporto, noi abbiamo solo i trasportatori di tele.

sabato 1 dicembre 2012

Natale Austero.

xmas4.jpg image by r0ck_n_r011


E ricomincia l’impietosa manfrina dei regali di Natale. La samba dei pensierini. E io sono felice come il cagnetto della brasileira con le emorroidi e il collare di finto Luigi Vittone con la borraccia di Mo' Esce Anotnio sciapito al collo. Mettiamoci d’accordo. Prima di tutto sull’etimologia della parola ..pensierino detto anche dal Monti in questi tempi di crisalide. Dicesi pensierino, un piccolo pensiero, una minuscola attivita’ psichica che richiede un minimo sforzo. Ricapitolando. ti faccio un pensierino significa quindi..pensero’ a te ma poco. Per cui. Se per Natale abbiamo deciso di farci le coccole solo coi pensierini, fastidiosa incutita transgenica che non sei altro, non mi sorpresare alla notte di Natale il fermacravatte d’oro da un chilo, la sciarpa Le Murt e stra..de Cartier, una secchiellata di champagne Don Perino o un completo Navigatorio da 750.35 €. Donatrice dell'incontinente nero. Perche’ io, qui spiaggiato come un tricheco tra le pecorelle del minuscolo solito presepe, per te ho recuperato solo quattro mandaranci e una manciata di bagige dal cassone arancione degli scarti mercatali. E mi viene da augurarti, non un mondo di bene ma una vagonata di contumelie. Mi vuoi fare un presente o anche un assente per Natale?. Benissimo. Regalami una robina piccola che oggi va' bene ma domani, che e’ gia’ futuro, non piu’. E ieri non ne parliamo. C’e’ per caso qualcuno che ti dice ti faccio un passato per Natale a parte il passato di verdura di Anna?  E poi mondaccio zozzo c’e’ sempre la questione del sovrappeso incipiente che mi ci andra' un mese di Spin per ritornare ad un peso accettabile dalle mie scarpe finto tozz. Inutile far finta che per voi donne di molta fede non sia cosi’. Quando ci si scambia i regali si soppesa. Si valuta, si misura. Se io do’ una cosa a te, tu dai una cosa a me per la serie “do ut des”. Ma possibilmente proporzionata. Inevitabilmente nascono sti paragoni del menga.. io gli ho regalato un’aragosta di porcellana da 300€ e lei un paio di guanti in ciniglia molle riciclati dono della zia di Casalporcino. Tra l’altro color caghetta o trasu’ de ciùc. (vomito di ubriaco per i non longobardi). Sta bastarda figlia di androcchia stantia. il prossimo anno me la paga. Passano trecentosessantacinquegiorni e tu memore dell’anno prima gli regali un paio di calzini in canapone tartarugato e lei, che ancora non ha digerito l’onta della minusvalenza del precedente Noel, un portafoglio di coccodrillo selvaggio amazzonico unico superstite della specie. E i ruoli ed i pensieri si invertono. Tutto questo per decenni (sin che morte non vi separi). Finche’ porca paletta non si arriva invece al cosiddetto riposizionamento. Che consiste in questo. Tanti Auguri, bacio, si scarta e voila’.. due agende. Una per uno. A ciascuno quello della banca dell’altro/a. Che pirlificio ammoscioso. Per non parlare dei fatidici cestini di Natale. Chi ti vuol bene davvero non ti regala un cestino. Il cestino te lo regala chi ti vuole veder morto. Perche’ e’ un’arma letale. Tanto vale mettere una pistola dentro un paniere. Se io ti regalo un cotechino da mezzo metro, una putrella di torrone, una composta di peperoni della Cayenna, un vaso di mostarda e uno di peperoncino made in Calabria, lo so’ che per bene che ti vada ti vengono delle emorroidi che non ti siedi piu’ sino alla tua ricorrenza di Befana. Lo faccio apposta. Altro che buona fine e miglior principio. Quello e’ il principio della fine. Auguri neh..

nel frattempo fatti sto test emicraniale…e scoprirai se ti funge piu' il destro o il sinistro di emisfero..per capire il perche' cercatelo sui motori..



orario-antiorario

martedì 27 novembre 2012

Condom..inium.

condom..inium.JPG

Mi sovviene un detto che non c’e’ essere piu’ infelice di un misantropo che vive in un condominio, Voi che vivete nella vostra villetta di campagna e che Vi considerati sfortunati causa rapine, dovreste vivere per qualche tempo in area Condominiale per capire quanto culo avete ad es. nell’evitare le  riunioni Condominiali e mo’ Vi illustro che succede nei conclavi, forte dal fatto che pure il mondo e’ un condominio tra malvagita’ e pazzia, la prima regna e la seconda comanda, Schopenhauer docit. Da che mondo e’ mondo si e’ sempre andati avanti cosi’ tra leggi regolate dal Codice Civile articoli dal 1117 e 1139 piu’ aggiunte di leggi speciali piu’ or meno inventate all’uopo. In queste riunioni vige la fratellanza e a quelli del piano terra non interessa una mazza se l’ascensore e’ rotto, tanto loro vanno a piedi. A quelli del settimo piano invece non frega un cazzo dei bidoni della differenziata sotto le finestre, tanto la puzza non arriva sino al tetto. Ecco fatto, e poi ipocritamente parliamo di solidarieta’ sociale. Ma se non siamo neanche in grado di occuparci del nostro dirimpettaio cosa vuoi che ce ne fotta di uno che tira le cuoia nel terzo mondo. Per fortuna ci sono ste assemblee di condominio. Ad onor del falso, io le adoro, piuttosto mi perdo la traviata al Regio ma il summit condominiale non me lo lascio scappare anche se a volte vado e svicolo per la mancina quando la rottura del marronifricio raggiunge il limite. A ste riunioni e’ come assistere ad una seduta di psicanalisi collettiva dove ciascuno tira fuori il peggio di se’, il mister Hyde che alberga nelle sue mutande. Una prerogativa e’ che tutti arrivano gia’ incazzati. Uno odia l’altro a prescindere. E tutti assieme odiano l’amministratore ..il ladro per antonomasia detto alla schiena ma col sorriso quando si e’ di fronte. Il nostro e’ come un vescovo senza mitria, dato che e’ obbligato ad ascoltare le confessioni di tutti. Fa’ sempre di si con la testa e poi ti da’ la benedizione, che consiste in un Ok e vai in pace. Tutto rimane come prima, il confessando si e’ sfogato e sempre sia lodato. Le tipologie di inquilino invece sono svariate. C’e’ il sordido. L’inquilino stronzino. In camiciotto di finto terital, brachette blu aviazione e sandalo color tortora o cacca di neonato con pedalino. E’ quello che viene alle riunioni con il preciso intento di istigare il dubbio che i conti siano manomessi. Il classico disonesto che dubita degli onesti sotto l’insegna della serie del chi e’ in sospetto e’ in difetto. Passa le ore a smanettare con la sua calcolatrice da fustino paghi due prendi quattro con davanti la copia della Stampa cronaca dei cittadini incazzati..Come se le vite fossero fatte di millesimi…Poi c’e’ il pirla, che di solito viene con la moglie..la pirla. Nella corsa all’idiozia sono come Massa e Alonso. Lui tira la volata ma al momento giusto si fa’ da parte e fa’ vincere lei che in quanto a cretina e’ sempre la prima sul podio della scassacazzi. Poi c’e’ il furioso, il clone di Sgarbi ma col cimurro e niente dialettica. Schiuma rabbia dall’inizio alla fine, ma avendo una vocina da coro delle voci bianche non da’ consistenza alle sue teorie che analizzando bene non sono da buttare..peccato per quella vocina. Una volta o l’altra gli partira’ la mitralica e vai la’ che vai bene. Ed infine ci sta’ il signor menesbatto i coglioni che non viene alle assemblee e fa’ come cazzo gli pare. Mica scemo in quanto e’ del detto che se te lo pongono nel di dietro e’ meglio che non ti muovi almeno non aggiungi godimento allo spintore. Rimangono le giulivissime oche come la signora di sopra quella che ti suona perche’ le sono cascate le mutandine stese e si sono infilate tra la vetrata e il balcone e tu rischi la vita per riprenderle, per lei tutto va bene.. ma si rifacciamo la facciata, tinteggiamo le scale, lucidiamo i pianerottoli, restauriamo le finestre, mettiamo il cappotto termico, asfaltiamo il cortile e rifacciamo i marciapiedi. L’importante e’ non chiedersi mai quanto costa. Si arriva cosi’ alle varie ed eventuali. Parliamo o no del colore della buca delle lettere, delle gabbie dei polli contenitori di monnezza e dei fiori finti dell’androne, del cane che irriga le colonne d’ingresso. Quello si che e’ importante, una goduria stratosferica. E a proposito delle eventuali…gia’ che siamo una cosi’ bella compagnia.. Eventualmente qualcuno sa dirmi dove buttare il preservativo usato.. nella differenziata? Reparto gomma o reparto organico? O dobbiamo aspettare che ad abitare con noi venga la vigilessa Tomb Raider quella coi capelli intrecciati al culo. Fuori piove, the show must go on.
Condom..inium2.jpeg

lunedì 26 novembre 2012

Questa e' NONCICLOPEDIA.

sorriso.jpg

Disimpara quel poco che sai linkandoti sul sito e nel caso tu possa imbatterti in uno dei post e dovessi riscontrare contenuti che non ti aggradano:

Chiudi immediatamente la pagina

Punto primo..Non sei obbligata a leggere Nonciclopedia: te l'ha per caso prescritto il dottore? Questa e’ una enciclopedia parodistica ed e’ sconsigliata ai deboli di stomaco, alle persone che si prendono troppo sul serio e agli ornitorinchi. Il web e’ grande e pieno di siti migliori di Nonciclopedia, non farti rovinare la giornata dallo pseudo umorismo dei post, se non l'apprezzi o grande testa D.C.. (nulla a che vedere col PD)
Ma, sei ancora qui? Se non hai ottenuto soddisfazione ricorda di:

Non vandalizzare

Non rimuovere il contenuto della pagina, non inserire commenti, insulti o frasi di protesta e non apportare qualsiasi altra modifica non c'entri con la pagina. Oltre a rischiare di essere bannata (e non poter piu’ dire la tua) in 3 petosecondi la pagina ritornera’ come prima. Se vuoi apportare delle modifiche alla pagina, per migliorarne l'umorismo segui la guida: Aiuto:Manuale/Modificare.

Intavola una discussione

L'unico modo per ottenere quello che si vuole su Nonciclopedia e’ il dialogo. Se vuoi che i contenuti della pagina siano modificati spiega il perche’ attraverso uno dei diversi canali a disposizione di tutti:
Need help? Don't worry, the Wikia community is here to help you!

sabato 24 novembre 2012

Commentarium.

commentarium.jpg

Ho un linguaggio aperto e scurrile, me lo dice una persona che non mastica parolacce dopo aver letto la Parodia di Efigenia in Aulide postata diversi anni or sono; ha ragione ma…esiste un mio ma e questa persona mi dia la liberta’ di esternare i miei pensieri, non voglio giustificare i miei post ma quantomeno si legga come la penso io…Purtroppo debbo lamentare che nelle nostre scuole, inferiori e superiori, la ricerca e lo studio delle origini della nostra lingua, vengono difficilmente promulgati e oltretutto si continuano a tenere in bassa considerazione il dialetto e le sue forme lessicali e idiomatiche, ricche e numerose. Per di piu’, si tende ad inculcare la scellerata idea nei ragazzi, fin dall’infanzia, che dialetto sia sinonimo di misero, incolto e anacronistico dimenticando che e' un'altra lingua. Ma il punto chiave dell’analisi in questione e’ l’uso dei termini che le persone perbene definiscono osceni, triviali o semplicemente parolacce. Ogni regione del nostro paese puo’ esibire una quantita’ strepitosa di epiteti scurrili in una specie di tenzone interregionale dove e’ davvero impossibile stabilire quale sia il vincitore. In verita’ (mia) l’utilizzo o il peso di queste cosiddette volgarita’ cambiano enormemente di valore e di significato appena varchiamo il confine di ogni provincia (adesso il Montagnino o il Profumato le proporranno in eliminazione nella nuova finanziaria ma questo non c’entra “disse la marchesa sedendosi sul paracarro”).
Cara Amica (passo al diretto che mi torna meglio). Tu mi hai bacchettato, sembrera’ assurdo anzi paradossale, ma tutto questo dipende dalle origini culturalstoriche della comunita’ in questione, dai differenti costumi, dalle opposte tradizioni civili, morali e religiose che hanno determinato nei secoli in queste popolazioni, culture e senso civico assolutamente diversi . Tu Cara Amica stai pensando che io stia giocando al paradosso ridanciano come mia abitudine (so’ che leggi tutti i miei post dall’ID e dalla traccia)…starai pensando.. Cosa ci vieni a raccontare, che la differenza storica di un popolo condiziona anche gli insulti e le parolacce?...SI la mia risposta. E’ proprio cosi’, anzi ti dimostro che un attento esame delle scurrilita’ e degli improperi da scoprire con chiarezza inconfutabile i valori o le bassezze di un popolo meglio di qualsiasi altra analisi scientifica. Non so se hai fatto caso ma la prima grande discrepanza nell’uso delle sconcezze risiede nel genere, maschile o femminile. Tu hai studiato e grazie alle tue due lauree masterizzate, mi insegni che i latini per indicare una persona sciocca e di poco senno la insultavano dicendo o definendola “ CUNIA”, cioe’ se non erro e non esso, il sesso femminile, ritenuto evidentemente un organo privo di valori, bellezza e armonia. Cunia significava matrice, cioe’ parte del congegno per mezzo del quale si stampavano monete. Egualmente ancora oggi, francesi e spagnoli sono dello stesso avviso giacche’ l’insulto ad un ritardato e’ ancora “ CON”o “TÊTE DE CON” in Francia e “COÑO”per gli Iberici dico bene Paloma Blanca?.
Per indicare il sesso femminile, nel nordest un’altra mia amica “la sfinita” che non e' una cretina qualsiasi dice “MONA” e con quell’espressione definiscono uno sciocco di scarsa creativita’. Ma attenta. Questo termine non allude ne al conio delle monete ne alla moneta stessa ma bensi’ alla scimmia,  piu’ esattamente al babbuino che fin dai tempi lontanissimi veniva indicato col termine mòna per cui si hanno mòna, monna, monàsina, babbuina. Aspetta non trarre conclusioni affrettate non ti sto’ offendendo ancora, tu parli di quadri?  Bene io gioco in casa anche qui, hai presente il Carpaccio no? (motore di ricerca +immagini) ebbene il Vittor raffigurava e con lui tutti quelli del quattrocento e anche quelli del 126 super,  una graziosa scimmiotta o ritraeva cortigiane che sulle spalle avevano la scimmiotta o il babbuino qualdirsivoglia addobbati o vestiti da clown.. Cerca “la regine de le mòne”.  Insomma il vezzo di sfottere loro SI e li consideri grandi e io NO sono scurrile? Il vezzo di sfottere opps scusa ..di prendere in giro, nominando il sesso femminile e’ presente anche nel Napoletano che utilizzano l’espressione “FESSO” maschile di fessa, appunto la parpaja. Un’espressione tipica dalle parti di Maria “ca’ nisciuno e’ fesso”, cioe’ a dire qui nessuno e’ imbecille, sprovveduto, ne tantomeno babbeo quindi io per babbeo intendevo che ..fosse intelligente..potrei chiudere qui ma se saliamo a Roma spunta assieme a termini del tipo ciumachella che sono gentili travolte da termini piu’ terra terra tipo, fregna, pantegana, sorcia, zoccola, chiavica dico bene Donato?..Anzi ti faccio sussultare e leggi ad occhi chiusi con la radio accesa ma debbo sottolineare che tanta trivialita’ di termini si produce nel caposaldo clericale d’Europa e del mondo, dove e’ risaputo la misogenita’ proverbiale ed il disprezzo per tutto cio’ che e’ femminile che storicamente rasenta e sorpassa ogni limite civile. Prendi coraggio e respira perche’ se ti scrivo il lemma chiamato Fica o Figa per noi altitalia lombardia dove il frutto, il fico e’ FIG dal latino ficus e anche dal termine greco sykon e mantiene la stessa eccezione. Quindi se io dico sfigato, indico un uomo sfortunato, perseguitato dalla cattiva sorte, privo della gioia e della fortuna espresso dal termine femminile. Non sono completamente maschilista ma allora perche’ dicendo che uno e’ un bel figo indico un ragazzo aitante di bell’aspetto. Come vedi ti ho spiegato che non ho usato termini scurrili e maschilisti nel raccontare cio’ che hai letto nel post e mi meraviglio davvero per una che ha passato sui libri buona parte di vita, metta Dante come esempio tralasciando il De vulgari Eloquentia e relative voci della giullaria. O Shakespeare il fool del Re Lear che usa espressioni come culo chiappe e l’amleto (parlo del testo originale ovvio” dove Amleto fa allusioni chiare e provocatorie del sesso femminile mentre dialogando con Ofelia sdraiata presso lei le chiede di potersi distendere col viso sul boschetto che tiene tra le gambe..opps in grembo e l’Ofelia impazzita canta raccogliendo dal canestro piccoli fiori dicendo..nel mio canestrino non si deposita piu’ il tuo pettirosso..che ne fo’ di questo picciol nido amoroso?  Piu’ non respira e gemiti non ha e non mi resta che buttarlo tra i rovi…Insomma Amica Mia (si fa’ per dire).. quelli sono capolavori e io son maschilista scurrile perche’ sono un povero cristo sconosciuto ai piu’ e anche ai meno? Se non ti andava di leggere Ifigonia in Culide nei post che e’ appunto la parodia di Efigenia in Aulide, avevi solo da non leggerlo cazzo e sappi che tempo fa’ ci stava una come te, pseudo erudita che mi bacchettava, pensa a me che l'Ifigonia in Culide ho dovuto studiarmelo in due giorni come testimone di matricola e come alternativa avevo da fare tutto un salone a carponi su sale grosso nudo con la candela accesa nel culo e scusa il francesismo evidente e con peso legato all’uccello mentre dicevo io sono uno stronzo.. io sono uno stronzo..cara mia se ti ha offesa questa lettura (potevi smettere) e mi raccomando non leggere l’altra del Don Sculacciabuchi, non leggere la Nutellae Story..non leggere Spaccianeve Sotto i Nani, non leggere Cappuccetto Red e nemmeno i Promessi Sporci..dai non prendertela sono goliardate e non ti credere.. mi ha fatto piacere il tuo commento e scusa il controcommento lungo e postato che del resto mi e' stato facile in quanto l'avevo gia' detto in altra maniera ad altra persona similTe qualche anno fa’.. azz mi son dilungato.. mi faccio prendere dalla penna e adesso non rileggo quello che ho scritto perche’ potrei offendermi ..semmai scorreggilo tu..
P.S. e che dire del frocio Leonardo?E’ uno dei maggiori campioni di turpiloquio con una tiritera sul fallo (cazzo) recitata in tutte le sue varianti, se vuoi te la posto in privato qui mi vergogno…e per vergognarsi carlo ci vuole tutta e adesso asciugati pure e vai a cagare amica mia..

Commentarium.

commentarium.jpg

Ho un linguaggio aperto e scurrile, me lo dice una persona che non mastica parolacce dopo aver letto la Parodia di Efigenia in Aulide postata diversi anni or sono; ha ragione ma…esiste un mio ma e questa persona mi dia la liberta’ di esternare i miei pensieri, non voglio giustificare i miei post ma quantomeno si legga come la penso io…Purtroppo debbo lamentare che nelle nostre scuole, inferiori e superiori, la ricerca e lo studio delle origini della nostra lingua, vengono difficilmente promulgati e oltretutto si continuano a tenere in bassa considerazione il dialetto e le sue forme lessicali e idiomatiche, ricche e numerose. Per di piu’, si tende ad inculcare la scellerata idea nei ragazzi, fin dall’infanzia, che dialetto sia sinonimo di misero, incolto e anacronistico dimenticando che e' un'altra lingua. Ma il punto chiave dell’analisi in questione e’ l’uso dei termini che le persone perbene definiscono osceni, triviali o semplicemente parolacce. Ogni regione del nostro paese puo’ esibire una quantita’ strepitosa di epiteti scurrili in una specie di tenzone interregionale dove e’ davvero impossibile stabilire quale sia il vincitore. In verita’ (mia) l’utilizzo o il peso di queste cosiddette volgarita’ cambiano enormemente di valore e di significato appena varchiamo il confine di ogni provincia (adesso il Montagnino o il Profumato le proporranno in eliminazione nella nuova finanziaria ma questo non c’entra “disse la marchesa sedendosi sul paracarro”).
Cara Amica (passo al diretto che mi torna meglio). Tu mi hai bacchettato, sembrera’ assurdo anzi paradossale, ma tutto questo dipende dalle origini culturalstoriche della comunita’ in questione, dai differenti costumi, dalle opposte tradizioni civili, morali e religiose che hanno determinato nei secoli in queste popolazioni, culture e senso civico assolutamente diversi . Tu Cara Amica stai pensando che io stia giocando al paradosso ridanciano come mia abitudine (so’ che leggi tutti i miei post dall’ID e dalla traccia)…starai pensando.. Cosa ci vieni a raccontare, che la differenza storica di un popolo condiziona anche gli insulti e le parolacce?...SI la mia risposta. E’ proprio cosi’, anzi ti dimostro che un attento esame delle scurrilita’ e degli improperi da scoprire con chiarezza inconfutabile i valori o le bassezze di un popolo meglio di qualsiasi altra analisi scientifica. Non so se hai fatto caso ma la prima grande discrepanza nell’uso delle sconcezze risiede nel genere, maschile o femminile. Tu hai studiato e grazie alle tue due lauree masterizzate, mi insegni che i latini per indicare una persona sciocca e di poco senno la insultavano dicendo o definendola “ CUNIA”, cioe’ se non erro e non esso, il sesso femminile, ritenuto evidentemente un organo privo di valori, bellezza e armonia. Cunia significava matrice, cioe’ parte del congegno per mezzo del quale si stampavano monete. Egualmente ancora oggi, francesi e spagnoli sono dello stesso avviso giacche’ l’insulto ad un ritardato e’ ancora “ CON”o “TÊTE DE CON” in Francia e “COÑO”per gli Iberici dico bene Paloma Blanca?.
Per indicare il sesso femminile, nel nordest un’altra mia amica “la sfinita” che non e' una cretina qualsiasi dice “MONA” e con quell’espressione definiscono uno sciocco di scarsa creativita’. Ma attenta. Questo termine non allude ne al conio delle monete ne alla moneta stessa ma bensi’ alla scimmia,  piu’ esattamente al babbuino che fin dai tempi lontanissimi veniva indicato col termine mòna per cui si hanno mòna, monna, monàsina, babbuina. Aspetta non trarre conclusioni affrettate non ti sto’ offendendo ancora, tu parli di quadri?  Bene io gioco in casa anche qui, hai presente il Carpaccio no? (motore di ricerca +immagini) ebbene il Vittor raffigurava e con lui tutti quelli del quattrocento e anche quelli del 126 super,  una graziosa scimmiotta o ritraeva cortigiane che sulle spalle avevano la scimmiotta o il babbuino qualdirsivoglia addobbati o vestiti da clown.. Cerca “la regine de le mòne”.  Insomma il vezzo di sfottere loro SI e li consideri grandi e io NO sono scurrile? Il vezzo di sfottere opps scusa ..di prendere in giro, nominando il sesso femminile e’ presente anche nel Napoletano che utilizzano l’espressione “FESSO” maschile di fessa, appunto la parpaja. Un’espressione tipica dalle parti di Maria “ca’ nisciuno e’ fesso”, cioe’ a dire qui nessuno e’ imbecille, sprovveduto, ne tantomeno babbeo quindi io per babbeo intendevo che ..fosse intelligente..potrei chiudere qui ma se saliamo a Roma spunta assieme a termini del tipo ciumachella che sono gentili travolte da termini piu’ terra terra tipo, fregna, pantegana, sorcia, zoccola, chiavica dico bene Donato?..Anzi ti faccio sussultare e leggi ad occhi chiusi con la radio accesa ma debbo sottolineare che tanta trivialita’ di termini si produce nel caposaldo clericale d’Europa e del mondo, dove e’ risaputo la misogenita’ proverbiale ed il disprezzo per tutto cio’ che e’ femminile che storicamente rasenta e sorpassa ogni limite civile. Prendi coraggio e respira perche’ se ti scrivo il lemma chiamato Fica o Figa per noi altitalia lombardia dove il frutto, il fico e’ FIG dal latino ficus e anche dal termine greco sykon e mantiene la stessa eccezione. Quindi se io dico sfigato, indico un uomo sfortunato, perseguitato dalla cattiva sorte, privo della gioia e della fortuna espresso dal termine femminile. Non sono completamente maschilista ma allora perche’ dicendo che uno e’ un bel figo indico un ragazzo aitante di bell’aspetto. Come vedi ti ho spiegato che non ho usato termini scurrili e maschilisti nel raccontare cio’ che hai letto nel post e mi meraviglio davvero per una che ha passato sui libri buona parte di vita, metta Dante come esempio tralasciando il De vulgari Eloquentia e relative voci della giullaria. O Shakespeare il fool del Re Lear che usa espressioni come culo chiappe e l’amleto (parlo del testo originale ovvio” dove Amleto fa allusioni chiare e provocatorie del sesso femminile mentre dialogando con Ofelia sdraiata presso lei le chiede di potersi distendere col viso sul boschetto che tiene tra le gambe..opps in grembo e l’Ofelia impazzita canta raccogliendo dal canestro piccoli fiori dicendo..nel mio canestrino non si deposita piu’ il tuo pettirosso..che ne fo’ di questo picciol nido amoroso?  Piu’ non respira e gemiti non ha e non mi resta che buttarlo tra i rovi…Insomma Amica Mia (si fa’ per dire).. quelli sono capolavori e io son maschilista scurrile perche’ sono un povero cristo sconosciuto ai piu’ e anche ai meno? Se non ti andava di leggere Ifigonia in Culide nei post che e’ appunto la parodia di Efigenia in Aulide, avevi solo da non leggerlo cazzo e sappi che tempo fa’ ci stava una come te, pseudo erudita che mi bacchettava, pensa a me che l'Ifigonia in Culide ho dovuto studiarmelo in due giorni come testimone di matricola e come alternativa avevo da fare tutto un salone a carponi su sale grosso nudo con la candela accesa nel culo e scusa il francesismo evidente e con peso legato all’uccello mentre dicevo io sono uno stronzo.. io sono uno stronzo..cara mia se ti ha offesa questa lettura (potevi smettere) e mi raccomando non leggere l’altra del Don Sculacciabuchi, non leggere la Nutellae Story..non leggere Spaccianeve Sotto i Nani, non leggere Cappuccetto Red e nemmeno i Promessi Sporci..dai non prendertela sono goliardate e non ti credere.. mi ha fatto piacere il tuo commento e scusa il controcommento lungo e postato che del resto mi e' stato facile in quanto l'avevo gia' detto in altra maniera ad altra persona similTe qualche anno fa’.. azz mi son dilungato.. mi faccio prendere dalla penna e adesso non rileggo quello che ho scritto perche’ potrei offendermi ..semmai scorreggilo tu..
P.S. e che dire del frocio Leonardo?E’ uno dei maggiori campioni di turpiloquio con una tiritera sul fallo (cazzo) recitata in tutte le sue varianti, se vuoi te la posto in privato qui mi vergogno…e per vergognarsi carlo ci vuole tutta e adesso asciugati pure e vai a cagare amica mia..